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Solve et Coagula - Pagina 26



Capitolo 3 - parte 1

Le acque sembravano essersi di nuovo acquietate, almeno esteriormente. Per essere più vicini al vero, però, sarebbe stato molto più corretto dire che tragedie e commedie erano tornate a svolgersi, in massima parte, sul palcoscenico del suo teatro interiore. Un palcoscenico in cui lei, Luisa, la protagonista, rischiava continuamente di essere spinta sullo sfondo da una moltitudine di comparse.
Era in ogni caso da un po’ di tempo, grazie alle sue letture ma anche in base alle sue riflessioni interiori, che si era formata un’idea abbastanza chiara sulla stretta relazione esistente tra nevrosi e vita sessuale. Aveva compreso che esistevano pensieri di serie A e pensieri di serie B come anche di serie Zeta, a seconda della distanza che li separava dal sentimento o dalla loro utilità pratica nelle cose della vita. Aveva capito inoltre che un’attività sessuale regolare e appagante faceva sì che quegli stessi pensieri fluissero come le correnti di un fiume nel loro letto, più o meno calme o agitate, ma senza straripare. Le sue ultime esperienze sessuali risalivano però a oltre un anno prima ed erano state nel loro insieme così poco soddisfacenti da convincerla che fosse meglio per lei che per un po’ si concentrasse su altro. Una delle conseguenze di questa scelta era stata appunto il deragliamento del flusso dei suoi pensieri, che aveva rotto gli argini come mai prima nella sua mente. Avere un lavoro sarebbe forse servito a qualcosa, almeno secondo il famoso detto popolare: Il lavoro tiene alla larga il diavolo, ma lei un lavoro non ce l’aveva e il diavolo aveva avuto via libera e le si era avvicinato a grandi passi, proprio come lo Zio Lupo della fiaba.
Si chiese, a quel punto, se non dovesse considerare tutt’altro che un caso che Fabrizio fosse comparso nella sua vita proprio nel momento in cui lui stava dipingendo quel particolare Arcano. Doveva essere invece, pensò, un chiaro messaggio da parte dell’esistenza: Il diavolo l’aveva ormai raggiunta perché lei non aveva fatto nulla per impedirlo.
Ma il diavolo non si era limitato a entrare nella sua vita nella forma di una comune nevrosi o in quella, tutto sommato innocua, di un dipinto. Per questo negli ultimi tre giorni aveva passato delle ore a fare ricerche in internet sul tema del lesbismo. Aveva cercato soprattutto nei blog e nei forum e, alla fine, al di là dei pareri discordanti, si era creata una sua sintesi personale che, in attesa di conferme o smentite, le sembrava facesse al caso suo.
L’opinione predominante era che lesbiche si nasce e non si diventa e che già al momento del primo risveglio sessuale la cosa è in genere abbastanza chiara, ma c’erano delle eccezioni che stabilivano come, soprattutto a causa dell’educazione ricevuta o di un adattamento imitativo alle norme sociali, fosse anche possibile rimanere all’oscuro a lungo sulla realtà della propria identità sessuale.
Luisa era, per fortuna, sufficientemente sveglia da comprendere che non vi era niente di collegato alla morale sessuale in questo suo corso di pensieri.

(Il dedalo delle storie. 27 settembre 2013)

>>Pagina 27

Commenti

  1. Rieccomi dopo la pausa pasquale. :-)

    Questa frase "Il diavolo l’aveva ormai raggiunta perché lei non aveva fatto nulla per impedirlo." è davvero da brevettare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bentornata! :-)) Ma anch'io sto latitando in questi giorni, nonostante un post in corso d'opera.
      Ho notato che la frase che citi è in corsivo, segno che anch'io quando l'ho scritta ci tenevo a metterla in evidenza.

      Elimina

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