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Solve et Coagula - Nota al capitolo 2 /2




Ed eccoci finalmente arrivati ai Tarocchi e, per loro tramite, anche a Fabrizio, una figura che nel secondo capitolo occupa una posizione centrale. Anche in questo caso, come per la creazione del personaggio di Alessandra, mi sono stati preziosi alcuni ricordi; in particolare, quello di una visita che feci un giorno all'atelier di un giovane pittore fiorentino di nome Adriano Buldrini, che stava realizzando, in quel periodo, un mazzo di tarocchi. Il mazzo in questione è stato poi pubblicato, dalla casa editrice specializzata Lo Scarabeo, sotto il nome di Tarocchi contemplativi.

 L'Arcano XIV nei
Tarocchi Contemplativi
di Adriano Buldrini

Caso volle che proprio in quel momento il pittore fosse intento alla realizzazione dell'Arcano XV, Il diavolo, e che al mio arrivo nell'atelier l'opera, realizzata solo a metà, si trovasse sul cavalletto. Mai e poi mai avrei potuto immaginare che un giorno, a oltre un decennio di distanza, mi sarei trovato a utilizzare quella particolare esperienza in un mio racconto, pur con tutte le modifiche del caso. La più rilevante delle quali è stata, senza dubbio, la sostituzione che ho operato della figura tradizionale del diavolo con quella del demone assiro-babilonese Pazuzu.
I Tarocchi Babilonesi sono in realtà da cima a fondo un mio progetto originale che amerei realizzare, ma chi sarebbe disposto a mettere al servizio di questa idea i suoi pennelli e i suoi acrilici per realizzare un'opera di livello tecnico paragonabile, diciamo, a quella dei Tarocchi Contemplativi, di cui riporto qui (fig. 1) un valido esempio? Questa domanda è come un messaggio nella bottiglia: se deve arrivare da qualche parte, arriverà.
Devo anche annotare, a questo punto, che il rapporto Pazuzu-Tarocchi Babilonesi è in realtà invertito rispetto a quello che potrebbe sembrare naturale: non ho cioè sostituito la figura del diavolo con quella del demone perché ho avuto l'idea dei Tarocchi Babilonesi, ma ho concepito i Tarocchi Babilonesi come diretta conseguenza della sostituzione. Mi stavo, in pratica, arrovellando sul modo di realizzare un Arcano XV che fosse il più originale possibile, quando mi si è presentata alla mente proprio questa possibilità.
Ma perché tutto appaia più chiaro è necessario che io proceda per gradi presentando adesso, prima di ogni altra cosa, una rassegna dell'immagine del diavolo in alcuni dei più noti mazzi di tarocchi.

Ecco come si presenta il diavolo nei:

Tarocchi Visconti-Sforza

Come forse alcuni di voi sanno, il Visconti-Sforza è il più antico mazzo di tarocchi conosciuto. Ne vennero eseguite tre serie all'inizio del XV secolo e una di queste è giunta quasi completa fino a noi, mancando solo di tre carte: La torre (Arcano XVI), il Tre di spade e... Il diavolo. Questa a lato è la versione ricostruita.

Tarocchi di Marsiglia

Questo mazzo sembra essere diventato il più diffuso, dopo la recente opera di restauro curata da Philippe Camoin e Alejandro Jodorowsky e la massiccia opera di divulgazione da loro stessi condotta. Sempre secondo questi autori, i Tarocchi di Marsiglia sono in realtà i soli tarocchi a presentare la corretta simbologia e, di conseguenza, i soli a cui possa essere attribuita una patente di autenticità.
L'Arcano XV riprodotto a lato è quello del mazzo Camoin-Jodorowsky.

Tarocchi Rider-Waite

Questo è un altro mazzo molto diffuso, collegato al famoso ordine ermetico inglese Golden Dawn, attivo tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo. Concepite dall'occultista inglese Arthur Edward Waite e realizzate dalla sua discepola Pamela Colmar Smith, queste carte hanno la caratteristica di essere realizzato in uno stile moderno e illustrativo, semplice e gradevole, che lo rende di "facile" lettura. Ed è da considerarsi sicuramente questa la ragione principale della sua ampia diffusione. Rider è il nome dell'editore che per primo le ha stampate nel 1909.

Tarocchi di Wirth

Questo mazzo di tarocchi, dal raffinato design, si rifà invece al sincretismo tipico degli insegnamenti della Società Teosofica e presenta per questo anche simboli di derivazione egizia e orientale.
Pubblicati nel 1924, Oswald Wirth accompagnò i suoi tarocchi con un poderoso e approfondito manuale edito in Italia da Mediterranee.

Tarocchi di Crowley (Libro di Thoth)

I "disegni" di questo celebre mazzo sono acquerelli realizzati, sotto la guida dello stesso Aleister Crowley, da una sua discepola, la pittrice surrealista Frieda Harris. Come è facile intuire dal nome, abbondano nei riferimenti all'antico Egitto.
Furono stampati originariamente, in bianco e nero, nel Libro di Thoth (1944), manuale redatto dallo stesso Crowley, mentre il mazzo vero e proprio vide la luce solo nel 1969, a oltre due decenni dalla morte del mago inglese.
Al contrario dei Tarocchi Rider-Waite, queste carte presentano un disegno intricato e di difficile lettura (che ne ha forse limitato la diffusione) ma dall'innegabile qualità artistica.

Tarocchi delle streghe

L'Arcano XV dei magnifici tarocchi realizzati da Fergus Hall sembra invece uscito da un libro di fiabe.
La caratteristica natura duale del diavolo è accentuata in vari modi: mediante la parte terminale degli arti inferiori, offerti nella duplice versione rapace e caprina; dal diverso sviluppo delle corna (in linea retta sul lato maschile, spiraliforme su quello femminile); dalla presenza di un bastone biforcuto nella mano sinistra della figura.

Fergus Hall è noto anche per avere realizzato alcune bellissime copertine per gli album del gruppo musicale inglese King Crimson.


Fergus Hall: Immagine di copertina di A Young Person's Guide to King Crimson (1976)


* * *

Note e crediti

Tarocchi di Marsiglia:
http://it.camoin.com/tarot/arte-del-tarocco-jodorowsky-p1.html
Fig. 4: http://www.lealidiermes.net
Fig. 5: http://www.centrosangiorgio.com
Fig. 6: http://laquilaedilserpente.wordpress.com
Fig. 7: http://eno-tarot.blogspot.it

L'immagine di apertura del post è: Mauro Bombelli, La cartomante.


Commenti

  1. Grazie per questa carrellata sui tarocchi. A tutt'oggi allora non hai ancora trovato nessuno per realizzare la tua serie babilonese? Certo è che il modello che proponi in alto non è di facile esecuzione: è molto raffinato. Il modello Tarocchi Rider-Waite è senza dubbio il più semplice.

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    1. Mi piacerebbe un approccio di quel tipo, quasi fotografico. Pagando si ottiene tutto, ma io, per ragioni facilmente immaginabili, sono in cerca di un volontario ^__-

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  2. Sono giunta qui su indicazioni di Cristina e ne sono molto felice: se già il blog appare molto interessante ad una prima occhiata (non mancherò di visitarlo più accuratamente), questa sezione dedicata al mondo dei Tarocchi lo è ancor di più per un'appassionata come me :-) Anche se considero Tarocchi solo quelli di Marsiglia, mi piace molto Solve et coagula, complimenti!

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    Risposte
    1. Benvenuta sul mio blog e grazie per l'apprezzamento del mio blog e della blog novel in particolare, Clementina. Io ho praticato un po' di cartomanzia in passato, ma mi sono soprattutto interessato al simbolismo dei tarocchi. Mi sono trovato bene con i Rider-Waite che sono i più semplici e con i Tarocchi di Wirth. Mentre mi affascinavano enormemente i Tarocchi di Crowley e i Tarocchi delle streghe di Fergus Hall. Quelli di Marsiglia li ho scoperti un po' dopo.
      Ho appena visto che hai anche tu un blog. Domani verrò a trovarti. Sta arrivando un bel po' di gente nuova e dovrò fare un bel tour ;-)

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