Solve et Coagula - Pagina 32

Capitolo 3 - parte 7 Sulla via di casa, poi, Luisa raccontò al suo compagno d’auto tutta la storia, a cominciare dalla strana coincidenza del libro fino al colloquio avuto con Giulia, e gli chiese un parere. «Era sicuramente una delle feste potlatch organizzate dal Diavolo» commentò lui, lasciandola a dir poco esterrefatta. «Una festa cosa?» esclamò Luisa «E cosa c’entra il diavolo?». Il ragazzo rise, poi iniziò a spiegare: « Il Diavolo era il soprannome di un tipo un po’ bizzarro che aveva un negozietto di chincagliere in centro. Girava il mondo facendo incetta delle cose più strane, poi le rivendeva. Faceva sempre anche in modo che i suoi viaggi fossero più avventurosi possibile e, alla fine, più che un commerciante si considerava una specie di antropologo o di sciamano, a seconda del punto di vista che sceglieva di adottare sul momento. In quanto all’appellativo di Diavolo» aggiunse «gli derivava dal fatto che nel suo negozio era sempre circondato da un mare di artico...