Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Edward Hopper
Questo sito utilizza cookie di Google e di altri provider per erogare servizi e analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google per le metriche su prestazioni e sicurezza, per la qualità del servizio, generare statistiche e rilevare e contrastare abusi. Navigando nel blog accetti l'uso dei cookie e il trattamento dati secondo il GDPR. Per maggiori dettagli leggere l'Informativa estesa.

Rilke e Hopper tra visibile e invisibile /5
La questione "Metafisica"

Immagine
Nota: Questo nuovo capitolo della serie non è identificato dalla sigla Re-edit. Non rielabora cioè nessun mio scritto precedente dedicato a Rilke o a Hopper, ma è una riflessione ex-novo scaturita dalla mia rilettura, alcune settimane fa, di un paio di articoli dedicati alla presunta influenza della pittura metafisica sull'arte del pittore americano. * * *   Elena Pontiggia , nel suo saggio Edward Hopper, pittore metafisico , definisce la New York rappresentata da Hopper nei suoi quadri una Tebaide popolata di eremiti, citando tra l'altro un famoso aneddoto che riguarda  Early Sunday Morning (il quadro qui sopra), il cui titolo non coincide affatto con l'intento originale del pittore. Hopper, di questa sua opera, disse che non era riferita alla domenica ma a un qualunque giorno della settimana. Poteva essere anche domenica, ma non necessariamente. Il titolo infatti non lo stabilì lui, ma qualcun altro - forse un critico o un mercante d'arte. Elena Pontiggia...

Rilke e Hopper tra visibile e invisibile /4 (Re-edit)

Immagine
Però, in una stanza vuota la luce si unisce allo spazio Sono una cosa sola, inseparabili... Franco Battiato,  Io chi sono? * * * Brian O'Doherty, nel suo breve saggio Ritratto di Edward Hopper* , parla della grande attenzione che il pittore pone sull'io, giudicandola paradossale in uno scrittore all'apparenza tutto votato all'oggettività. Ma subito dopo aggiunge: Eppure, rovesciando la prospettiva, si può dire che tutto il suo lavoro sia un immenso autoritratto... "La vita interiore di un uomo è un regno vasto e variegato" ha scritto [Hopper]. I suoi quadri lo aiutano a tracciarne i confini: sono stazioni intermedie nel percorso tra la realtà e l'io, tra l'oggetto e il soggetto, il che spiega perché danno luogo, quando li si contempla, al dualismo da cui sono nati. Brian O'Doherty cita inoltre una massima di Johann Wolfgang Goethe che Hopper portava sempre con sé nel portafogli: Principio e fine di ogni attività lettera...

Edward Hopper, americano - In risposta a un lettore del blog

Immagine
Io non ho subito influenze. Davvero. Non lo dico per vantarmi. Ogni artista ha un nucleo di identità che è solamente suo. Edward Hopper * * * Cambio di programma. Il discorso su Hopper e Rilke devia oggi di percorso, dopo un dialogo che si è instaurato, via e-mail, tra me e un lettore del blog. Costui, che si firma Highnoon (il titolo del quadro di Hopper che vedete qui in alto), ha criticato la mia sottovalutazione, nello scorso post, dell'influenza sulla pittura di Hopper di correnti artistiche come l' Impressionismo e la Metafisica . Ne è seguito un libero scambio di opinioni, basato soprattutto sul contenuto di un libro delle edizioni Abscondita in cui sono raccolti i pochi testi scritti dallo stesso Hopper, assieme alle dichiarazioni e interviste da lui rilasciate nel corso degli anni. Scambio che si è infine concluso con un sostanziale pareggio, ma che mi ha anche indotto, nel frattempo, a pensare di espanderne il contenuto fino a trasformarlo in un art...

Rilke e Hopper tra visibile e invisibile - (Re-edit, terza parte)

Immagine
Nella sua tarda produzione pittorica, l'intento di Edward Hopper è quello di esprimere l'esperienza di vedere e percepire il mondo trattando la luce in modo tale da farla diventare quasi un oggetto materiale. La sua enfasi sulla luce e la dissoluzione degli oggetti materiali, insieme alla sua capacità di visualizzare una realtà interna, trovano la loro massima espressione in Sun in an Empty Room , uno dei suoi ultimi dipinti. Hopper aveva il raro dono di saper percepire la realtà come totalità presente nelle forme del mondo esteriore, di vedere la verità essenziale. La sua percezione intuitiva gli permetteva di porsi davanti alla vitalità intrinseca agli oggetti del mondo. Pertanto non era solo giustificabile, ma necessario che Hopper si attenesse alle forme empiriche del mondo. Erano il suo punto di partenza e la sua meta, così come erano il veicolo della sua arte, le cui qualità, così uniche, continuano a mettere in discussione ogni forma di astrattismo. Nelle op...

Rilke e Hopper tra visibile e invisibile (Re-edit, seconda parte)

Immagine
Questo post avrebbe dovuto comprendere, nelle mie intenzioni iniziali, tutta la parte dedicata soprattutto a Hopper. Ho invece deciso di fondere il testo originale del 2011 con quello di due miei post su Hopper che avevo scritto nell'anno precedente: Testamento in due atti e Il cantore del mana americano . Questo significa che la parte su Hopper non solo si è allungata di un bel po' ma è anche diventata più variegata. Questo post in particolare presenta il re-edit della prima parte di Testamento in due atti , che proseguirà nel prossimo post congiungendosi a Il cantore del mana americano . Il tutto, intervallato, in corso d'opera, da raffronti con Rilke. Testamento in due atti / inizio da: Power Spot - Il BLuOGo di Potere, 11/06/2010 (con aggiunte) " Maybe I am not very human - what I wanted to do was to paint sunlight on the side of a house. " (Edward Hopper) "Forse non sono molto umano...".   Non è forse questo che ci comunican...

Rilke e Hopper tra visibile e invisibile
(Re-edit, prima parte)

Immagine
E' possibile far incontrare un poeta e un pittore che oltre a usare i rispettivi diversi mezzi espressivi sembrano anche provenire a prima vista, per temi e ispirazione, da due pianeti diversi? La risposta per me è sì, e in caso contrario questo post non sarebbe neppure esistito. Ma andiamo per ordine, che per me significa cominciare prima di tutto dalla parola "Re-edit" del titolo, che sta a indicare che quanto segue è la riedizione di un articolo che ho scritto prima della creazione di questo blog. E' la seconda volta che faccio un'operazione del genere, dopo la riedizione del mio articolo Scrittura e mondo reale , apparso in origine nel 2012 sul mio precedente blog, Power Spot . Proprio Rainer Maria Rilke, da un quarto di secolo il poeta che più amo in assoluto, ed Edward Hopper, da ancora più tempo il mio pittore preferito, erano due dei personaggi ricorrenti di quel blog e questo particolare post, apparso su Power Spot nel 2011, era il ris...