Rilke e Hopper tra visibile e invisibile /5
La questione "Metafisica"
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Nota: Questo nuovo capitolo della serie non è identificato dalla sigla Re-edit. Non rielabora cioè nessun mio scritto precedente dedicato a Rilke o a Hopper, ma è una riflessione ex-novo scaturita dalla mia rilettura, alcune settimane fa, di un paio di articoli dedicati alla presunta influenza della pittura metafisica sull'arte del pittore americano. * * * Elena Pontiggia , nel suo saggio Edward Hopper, pittore metafisico , definisce la New York rappresentata da Hopper nei suoi quadri una Tebaide popolata di eremiti, citando tra l'altro un famoso aneddoto che riguarda Early Sunday Morning (il quadro qui sopra), il cui titolo non coincide affatto con l'intento originale del pittore. Hopper, di questa sua opera, disse che non era riferita alla domenica ma a un qualunque giorno della settimana. Poteva essere anche domenica, ma non necessariamente. Il titolo infatti non lo stabilì lui, ma qualcun altro - forse un critico o un mercante d'arte. Elena Pontiggia...