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Visualizzazione dei post da maggio, 2014
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Solve et Coagula - Pagina 67

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Capitolo 6 - parte 3 «Io ti riporto solo quello che mi ha detto Eva Luna e per lei sicuramente fa molta differenza, perché ha una fiducia totale in queste cose. Quello che mi ha detto, in parole povere, è che lei non scommetterebbe un soldo bucato sulle possibilità di riuscita di un rapporto di coppia tra voi due». A quelle parole il volto di Luisa sembrò rischiararsi. «Ecco finalmente una buona notizia» esclamò «la serata non è andata quindi completamente persa». «Perciò dai ragione a Eva Luna?». «Ovvio che do ragione a Eva Luna. Non ho mai dubitato per un momento che le cose stessero così, sei tu che insistevi sul contrario». «Mm, ok, ammetto di essermi sbagliata. Quindi cosa hai intenzione di fare adesso con Fabrizio?». Luisa aggrottò la fronte. «Che significa cosa ho intenzione di fare? Non hai mai sentito parlare di amicizia tra uomo e donna?». «Sì, certo, ma non è questo il punto. La sensazione che ho avuto io è che Eva Luna non avesse tirato fuori l’argoment

Il Re dei Gatti e il Tramonto degli Oracoli /1

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Questo mio nuovo post era impaludato da dicembre tra le bozze, in attesa di essere rielaborato e portato a termine. E pensare che l'unica volta in cui mi sono azzardato a fare delle previsioni sulle uscite del blog, lo scorso gennaio, lo avevo previsto per la fine di quel mese.  Il punto è che proprio come gli scaffali della mia libreria traboccano di libri che chiedono di essere letti: "Ora tocca a me!" dice uno; "No, son stato comprato prima io!" esclama un altro; "Io aspetto da mesi!"; "E io? Da anni!" e così via... allo stesso modo, dicevo, la mia mente pullula di post virtuali che attendono di essere immessi nella blogosfera. Così, a forza di dare la precedenza ad altri articoli, questo sul Re dei gatti  è rimasto, fino a oggi, in attesa nel limbo. Ma veniamo al dunque. Forse non tutti lo sapete, ma esiste un'ipotesi abbastanza diffusa secondo cui le fiabe della tradizione popolare sono da considerarsi in molti casi (ma p

The man on the moon - Vita, opere e morte di Vaughn Bodé, messia del fumetto /6

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Era oggetto di discussione tra i suoi amici cosa stesse accadendo a Vaughn. Quando uscì allo scoperto ci colse tutti di sorpresa. Bernie Wrightson * * * Nella primavera del 1973, Bodé decise di lasciare Woodstock, e la casa che condivideva con l'amico e collega Jeff Jones, per fare ritorno alla sua Utica. L'idea era quella di affittare una casa e tentare di nuovo la strada della vita famigliare con la ex-moglie Barbara e il figlio Mark. Ma l'esperimento fu di breve durata e dopo poco tempo la moglie lo lasciò di nuovo per trasferirsi con il figlio a Rochester. "Era un padre eccellente quando era a casa, e io lo amavo davvero" raccontò lei in seguito, "ma mi era impossibile convivere con la sua malattia". La malattia a cui si riferiva Barbara era la dipendenza del marito dai piaceri e i dolori del sesso estremo, di cui lui sembrava incapace di privarsi, con il risultato che ogni notte tornava a casa da lei con sempre nuovi lividi e ferit

Solve et Coagula - Pagina 66

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Capitolo 6 - parte 2 «Voglio dire che quando mi hanno accompagnata da lei ho avuto la netta sensazione che non si aspettasse di vederti. Mi è sembrata stupita e disorientata. Poi però si è rilassata di nuovo e deve essere successo nel momento in cui si è resa conto che c’ero io al posto tuo». «E se fosse davvero così, come te lo spieghi?». Giulia dette un’alzata di spalle. «Non me lo spiego. Però rimane il fatto che questa è l’impressione che ho avuto». Luisa non sapeva proprio cosa pensare. In realtà, non aveva neppure elementi sufficienti per incolpare l’amica di qualcosa, così tutto quello che poteva fare era prendere atto del fallimento del suo piano.   «Non ti ho ancora detto tutto, però…» riprese Giulia interrompendo il breve silenzio. «Che altro c’è ancora!» esclamò Luisa ormai avvilita.   «A proposito dell’Imperatore e dell’Imperatrice, cioè di te e Fabrizio…». Nella mente di Luisa si accese all’istante il segnale di allarme rosso. «Che c’entra adesso que

Solve et Coagula - Pagina 65

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Capitolo 6 - parte 1 Luisa aveva appena terminato di scrivere un messaggio di scuse a suo padre, quando Giulia fece ingresso a sua volta nel bar e si sedette davanti a lei. Solo fino a un momento prima era stata pronta a ricoprirla di domande, ma, non appena notò che l’amica era su di giri, Luisa sentì subito smorzarsi il suo impeto. In base alla sua esperienza, o Giulia aveva tratto un vantaggio personale dal suo colloquio con Eva Luna, oppure aveva in serbo per lei un asso nella manica sotto forma di qualcosa che le avrebbe permesso, al momento opportuno, di divertirsi alle sue spalle. Luisa si stava, in poche parole, preparando a tutto. Fece tuttavia finta di niente e ordinò due tazze di cioccolata calda. E poiché offriva lei per la terza volta di fila, la sua sensazione era che il rapporto tra lei e l’amica si stesse pian piano trasformando in qualcosa di simile a un rapporto di collaborazione semistipendiato. Continuò in ogni caso a dominare la sua impazienza e attese che

Solve et Coagula - Nota al Capitolo 5 /3: Oltrememorie

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Il prossimo ospite (sarà per caso che si tratti anche stavolta, come per Csáth, di un suicida, di una  suicida per l'esattezza?) è  Marina Cvetaeva (1892-1941). In realtà, per le sue tematiche, avrebbe potuto benissimo trovare posto nella precedente parte della Nota: Giocare all'amore, giocare alla morte , ma il risultato sarebbe stato un post sovraccarico, troppo lungo e troppo denso. Marina Cvetaeva è conosciuta, si può dire per consenso unanime, come una delle massime voci liriche del Novecento, ma anche le sue pagine di prosa sono da considerarsi fra le più alte di quel secolo. Ne sono un esempio i sei racconti autobiografici sugli anni dell'infanzia, raccolti in italiano in un volumetto rilegato dal titolo  Il diavolo. Tra questi sei racconti risalta poi su tutti, a mio avviso, l'ultimo e il più lungo,  La casa vicino al Vecchio Pimen , che occupa ben cinquanta pagine delle centocinquanta complessive del volume. Ed io posso riportarne solo una minima p

Solve et Coagula - Nota al Capitolo 5 /2: Giocare all'amore, giocare alla morte

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Il tema della sovranità nell'infanzia, e della sua perdita, si arricchisce in questa seconda parte della Nota di nuove sfumature, a tratti cupe o perfino tenebrose, originate dal suo incontro con la coppia-dualità amore/morte. Ho concluso il precedente post con una grande poesia di Friedrich Hölderlin, apro questo seguito con un'altra grande poesia, opera stavolta del poeta e giornalista ungherese  Dezső Kosztolányi (1885-1936), uno dei principali protagonisti della rinascita letteraria ungherese dei primi decenni del Novecento. Vuoi giocare? , è questo il titolo, ci inoltra subito al cuore di quanto ho appena scritto. E' poi, per inciso, una delle liriche che più amo in assoluto. Anche per questo la propongo qui in una versione italiana inedita che ho realizzato con l'assistenza, preziosa e indispensabile, di due mie amiche ungheresi, che ringrazio di cuore e doverosamente cito nei riferimenti alla fine del post. Vuoi giocare? Akarsz-e játszani?  - Dezs