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Solve et Coagula - Pagina 170

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Parte II - Capitolo 3 /13 «E non dirmi, come al solito, che lo sapevi perché te l’ho detto io mentre ero sul letto di ospedale. Non sapevo ancora nulla di quello che avrei fatto una volta uscito da quella stanza» aggiunse prima ancora che lei avesse il tempo di rispondere. La ragazza sorrise, all’apparenza senza nessun imbarazzo. «Saprai tutto molto presto, credimi». «Lo spero proprio. Perché cominciò a essere davvero stanco di tutti i tuoi misteri». «Cominciamo subito, allora, visto che non abbiamo ancora molto tempo a disposizione per parlare. Molto presto, al momento dovuto, dovremo anche agire». Al che, a sentire quelle parole, Massimo non poté suo malgrado non allarmarsi. Tutto quello che sperava, per quella sera, era che loro due, dopo aver contemplato, da quello che a sentir Paula era un luogo privilegiato di osservazione, l’innalzarsi dell'onda di marea nella baia di Saint-Michel e l’accendersi di luci dell’abbazia, avrebbero approfittato delle temperatu...

Solve et Coagula - Pagina 169

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Parte II - Capitolo 3 /12 A Massimo era apparso sempre più chiaro, con il passare dei giorni, che i punti di riferimento su cui Paula si basava per i loro spostamenti appartenevano in buona misura a un passato remoto, nei limiti in cui può essere remoto il passato di una ragazza di ventisei anni. Lei doveva sì aver studiato a tavolino più dettagli utili possibile prima della partenza dall’Inghilterra, ma sembrava anche aver dato per scontato, dimostrando non poca ingenuità, che nel corso di un paio di decenni le cose fossero rimaste pressoché immutate sulla costa settentrionale della Francia. La riprova della fondatezza di questo suo sospetto Massimo la stava avendo in particolare ora che erano arrivati alla fine del sentiero che dai dintorni di Cancale portava a Pointe du Groin, un promontorio roccioso che sul suo lato orientale si affacciava sulla baia di Mont-Saint-Michel. A parte l’afa, che ancora all’equinozio di autunno non sembrava disposta ad allentare la sua morsa, ...

Solve et Coagula - Pagina 168

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Parte II - Capitolo 3 /11 «A cosa pensi?» domandò Paula dopo un lungo silenzio, distraendo Massimo dai suoi pensieri. Era già metà pomeriggio, e avevano percorso almeno un terzo dei circa cinquanta chilometri di strada che separavano Pontorson da Saint-Malo, ma Massimo non riusciva ancora a scrollarsi di dosso la sensazione con cui si era svegliato quella mattina, di dover ricordare qualcosa di importante accaduto proprio durante le ore notturne. In certi momenti aveva anche la sensazione di essere a un passo dal riuscirvi, ma poi, l’istante dopo, tutto tornava a essere vago e inafferrabile. In quanto ai suoi ricordi ordinari, sembravano arrivare solo fino al momento in cui aveva lasciato la terrazza, e la compagnia di Paula, per coricarsi. «A niente di importante» le rispose con un’alzata di spalle. «Cercavo solo di ricordarmi cosa avevo sognato stanotte». «È stata una notte importante, stanotte. Ma nulla rispetto a quella che ci attende al termine di questa giornata» oss...

Solve et Coagula - Pagina 167

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Parte II - Capitolo 3 /10 «Smettila, per favore, con questa specie di ninna nanna. Stasera rischio davvero di finire per addormentarmi in piedi» protestò Massimo, che in realtà si sentiva più innervosito che assonnato. Se l'idea dell’imminente separazione da Paula lo metteva già di per sé di cattivo umore, a questa si aggiungeva il fastidio che gli dava il dover constatare l’apparente leggerezza con cui lei stava affrontando lo stesso evento. Sapeva bene che non si sarebbe mai davvero rassegnato a perderla di vista del tutto, che avrebbe cercato di rivederla il prima possibile - il che poteva significare tra qualche mese o un anno - ma aveva anche pensato che quella loro ultima notte di vacanza insieme sarebbe stata il culmine di tutto, il degno coronamento di quel che avevano vissuto insieme. Lei, invece, non solo continuava a cantare come se nulla fosse, ma lo faceva a dispetto delle sue lamentele. Decise tuttavia di non insistere oltre. In fin dei conti, pensò, ognuno...

Solve et Coagula - Pagina 166

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Parte II - Capitolo 3 /9 Sembrava che tutta la stanchezza accumulata impercettibilmente in oltre un mese di peregrinazioni, avesse infine sommerso Massimo in una volta sola. Tutto ciò che si trovò a desiderare, una volta uscito dal ristorante, era tornarsene al più presto in albergo e infilarsi sotto le coperte. Per questo accolse con enorme sollievo le prime parole che Paula gli rivolse in strada, nella tiepida aria serale. «Niente passeggiata al chiar di luna, stasera, anche se tutto inviterebbe a farla. E niente locali, niente concerti, niente di niente. Domani ci attende una giornata faticosa e non possiamo fare tardi. Ce ne staremo tranquilli a letto a guardare la tv» fu quello che lei gli disse. E poiché durante la cena non erano tornati una sola volta sull’argomento dell’indomani, Massimo pensò di cogliere al balzo l’occasione. «Cosa intendi con “giornata faticosa”?» le chiese, non senza un po’ di ansia. «Sette chilometri a piedi» replicò telegrafica la ragazza. ...

Solve et Coagula - Pagina 165

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Capitolo 3 /8 Arrivati a Beauvoir, nel tardo pomeriggio, prenotarono prima una stanza per la notte in un hotel di rue Tiphaine Raguenel, poi si misero in cerca di un posto dove cenare. Paula, che era stata assorta nei suoi pensieri per gran parte della giornata, si decise finalmente a pronunciare una frase più lunga di tre parole. «Ho fatto mente locale» spiegò. «Le cose sono un po’ cambiate dall’ultima volta che sono stata da queste parti, ma credo di aver capito come dobbiamo muoverci domani». Ma stavolta Massimo non seppe trattenersi dal sospirare. «Siamo a meno di dieci minuti di strada dal Monte. Non capisco cosa ci sia da preoccuparsi ancora per il tragitto. Domani mattina ci alziamo, chiamiamo un taxi e ci facciamo portare ai piedi dell’isola». «E dopo?» domandò Paula. Massimo si ricordò allora delle parole di Paula di poche ore prima, riguardo la sua intenzione di non accedere al Monte. «E dopo potresti fare un’eccezione, per una volta. D’accordo che non ami star...

Solve et Coagula - Pagina 164

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Capitolo 3 /7 Era l’antivigilia dell’equinozio ma era come esser tornati di colpo in piena estate. Massimo, impreparato all’evento, lo accolse tuttavia con gioia e si sentì bene per tutto il mattino di inizio di quella che sarebbe stata ricordata come una delle maggiori ondate di caldo anomalo che abbiano colpito la Francia a memoria d’uomo. Paula sembrava invece più irrequieta del solito. In fin dei conti è pur sempre di origini finlandesi , la giustificò lui tra sé e sé, mentre sedevano insieme nel primo pomeriggio, di fronte alla chiesa di Notre-Dame de la Paix, a Pontorson. «Che significa quello strano disegno?» le chiese a un tratto, dopo un silenzio tra loro più lungo del solito. «Significa che tutti noi abbiamo una doppia natura, una visibile e una nascosta» gli rispose Paula, senza neanche guardare nella direzione indicata. Sapeva perfettamente che si era appena riferito alla coppia uomo e uccello scolpita sul timpano dell’ingresso meridionale. Massimo non trovò ...

Solve et Coagula - Pagina 163

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Capitolo 3 /6 La possibilità, paventata da Massimo, che il lutto per la morte del padre avrebbe trattenuto Paula dal godere dei piaceri del sesso, si dimostrò infondata fin dalla prima notte che trascorsero insieme nell’albergo di Rouen. In realtà non gli fu neanche troppo difficile riconoscere, a posteriori, cosa davvero vi fosse dietro l’elaborazione di quella sua “teoria del lutto”: una scappatoia per non soffrire troppo nell’eventualità che Paula gli si fosse negata. Non dipende da me , avrebbe sempre potuto dirsi, ma dalla recente scomparsa del padre ed è una scelta, la sua, che io sono perfettamente in grado di comprendere e rispettare . Sapeva in ogni caso di potersi considerare fortunato, per non essere stato costretto a verificare sulla sua pelle quanto a lungo avrebbe potuto perpetuare una simile illusione prima che questa si infrangesse contro la nuda realtà dei fatti. Paula si dimostrò quindi più che disponibile a soddisfarlo e a essere soddisfatta da lui, e in mo...

Solve et Coagula - Pagina 162

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Parte II - Capitolo 3 /5 Le due settimane che seguirono sembrarono poi a Massimo un’alternanza continua di purgatorio e paradiso. Il purgatorio, altro non era che una versione estesa di tutto il menu di scomodità, attese e dormiveglia che aveva già sperimentato, in sintesi, nella sua prima, scioccante notte di viaggio con Paula Susi. La giovane donna, infatti, anziché condurlo direttamente fino a Mont Saint-Michel, che lui aveva capito dovesse essere la prima tappa del loro viaggio, costrinse Massimo a un vero e proprio tour de force da un angolo all’altro della Normandia. Una scelta resa ancor più incomprensibile ai suoi occhi dal fatto che Paula sembrava in realtà conoscere a menadito sia la storia sia le principali attrazioni di tutti i luoghi che visitavano. Ma Paula sembrava anche soffrire di strane idiosincrasie, oltre che, forse, di claustrofobia. Si oppose subito con forza alla proposta di Massimo di noleggiare un auto, sostenendo che preferiva da sempre utilizzare i...

Solve et Coagula - Pagina 161

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Parte II - Capitolo 3 /4 Se le cose stavano davvero come diceva lei, rifletté Massimo, allora un altro tassello andava a collocarsi al suo posto. Almeno all’apparenza. Non era stato un sogno o un'allucinazione: aveva davvero avuto tra le mani in ospedale il libro scritto dal padre di Paula e nel momento in cui avevano deciso per il cambio di infermiera, dovevano aver pensato bene di fare altrettanto con il libro. Eppure qualcosa ancora non lo convinceva. Possibile che un medico e un’infermiera, Mrs. Wilkins in questo caso, si fossero messi d'accordo per fargli credere che si era sognato tutto o, peggio ancora, che era stato preda di un vero e proprio delirio allucinatorio? Non andava contro la loro deontologia professionale mentirgli in modo così spudorato? O forse, più semplicemente, anche nel loro caso valeva il detto che il fine giustifica il mezzo? Per un momento credé che Paula, che teneva gli occhi chiusi e la testa reclina, a un soffio dalla sua spalla, si fosse ...

Solve et Coagula - Pagina 160

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Parte II - Capitolo 3 /3 La parola “verde” fece di nuovo scattare sull’attenti l'attenzione di Massimo. E scattò immediata in lui anche l’associazione mentale con la storia dei bambini verdi. Possibile, si domandò, che Paula fosse al corrente di quel che lui aveva fatto una volta rimasto solo nella vecchia casa di Woolpit? Possibile che la donna sapesse che lui non aveva alla fine resistito alla tentazione di infilare in una tasca dello zaino il libro di Aleksis Allan Susi sui racconti popolari del Suffolk? Che avesse cioè notato l’assenza del libro di suo padre tra le centinaia presenti negli scaffali della libreria, nei pochi minuti che avevano trascorso di nuovo insieme nell’abitazione prima di dare inizio a quel loro assurdo e massacrante viaggio? A meno che, si rispose… a meno che Paula non avesse approfittato, a bordo di uno dei treni su cui avevano viaggiato quella notte, di uno dei momenti in cui lui aveva ceduto al sonno per frugare nel suo bagaglio. Ma davvero la c...

Solve et Coagula - Pagina 159

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Parte II - Capitolo 3 /2 Superata la linea di frontiera con la Francia, e la formalità del controllo dei passaporti, la navetta di collegamento tra la stazione ferroviaria e l'area della banchina del porto imboccò una delle corsie di imbarco dei passeggeri. Insonnolito e come ipnotizzato, Massimo non riusciva a staccare lo sguardo dall’interminabile successione delle file parallele dei mezzi pesanti in attesa che, come nel più improbabile dei sogni, sembravano riprodursi all’infinito nella luce ancora dubbiosa del mattino. Fino a solo due settimane prima, sarebbe stato capace di rappresentarsi quel viaggio di ritorno come una semplice proiezione all’indietro del viaggio d’andata. Mai e poi mai avrebbe immaginato che lo stesso tratto di mare che aveva attraversato in compagnia di un amico di sesso maschile lo avrebbe riattraversato insieme a una donna quasi sconosciuta, e senza più una macchina da parcheggiare nel ventre dell’Hovercraft. Gli stessi picchi dell’estate gli app...

Solve et Coagula - Pagina 158

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Parte II - Capitolo 3/1 Massimo passò buona parte delle ore successive alla partenza da Woolpit a maledire dentro di sé il momento in cui aveva acconsentito a mettersi nelle mani di Paula Susi. Dopo aver cenato, secondo programma, in un ristorante tipico della cittadina, i due avevano preso un taxi fino alla stazione di Cambridge, per poi salire su un treno diretto alla stazione londinese di King's Cross. Dopodiché, sempre secondo programma, avevano preso la coincidenza per Dover. Solo strada facendo Massimo aveva avuto modo di scoprire che l'affermazione di Paula, sul passare la notte nella cuccetta di un vagone letto, era stato qualcosa di detto così per dire, mentre la realtà era molto diversa. Da lì a Dover li attendevano ancora due cambi, il primo alla stazione di London Bridge, dove presero un treno per Gillingham, nel Kent. Vi arrivarono che erano le due di notte. «Siamo più o meno a metà strada» gli spiegò lei. Ma era un’altra affermazione che si prestava a u...

Solve et Coagula - Pagina 157

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Parte II - Capitolo 2 /13 La stanza era il piccolo studio-soggiorno del suo appartamento, quello dove negli ultimi anni aveva trascorso la maggior parte delle sue ore da sveglia, immersa nella lettura o davanti allo schermo del pc. Il dettaglio che fosse anche lo spazio di passaggio per eccellenza del suo appartamento, quello da attraversare per accedere sia al bagno che alla cucina, non l’aveva mai troppo preoccupata. Né quando con lei viveva Ilaria, la sua prima inquilina, né, a maggior ragione, dopo l’arrivo di Alessandra, la ragazza invisibile. Il divano letto era al suo posto di sempre, mentre il tavolo con il computer sembrava esser stato fatto sparire, così che la stanza appariva semivuota. Chi era stato? si domandò Luisa. E perché? Il cambio di scena a cui assistette l’istante successivo sembrò allestito apposta, come da una mano invisibile, per rispondere a quel suo dubbio: nella stanza, prima deserta, erano comparse alcune persone, tre per l’esattezza, un uomo e d...