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The Studio Section One - Barry Smith /6

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Nota introduttiva : Pochi giorni fa la  Section Six  di  The Studio  è giunta al suo epilogo con il post numero 10. Nel frattempo ho anche pubblicato un nuovo post, l'undicesimo, della Section Three dedicata a Bernie Wrightson . Mi mancava ancora, per chiudere il discorso per il 2018, un ultimo capitolo relativo alla  Section One  su  Barry Smith . Diviso in due parti unicamente per ragioni di lunghezza, la parte che presento in questo primo post riprende e approfondisce elementi già trattati in precedenza, ma che ritengo necessario riproporvi come premessa al seguito dell'articolo. * * * A dispetto della sua crescente insofferenza per il modo di operare della Marvel (date di consegna, tempi di pagamento... quasi tutto, temo) Barry agì sempre da consumato professionista per tutto il tempo della nostra collaborazione all'adattamento delle storie barbariche di Robert E. Howard. In compenso, il crescente impegno che lui metteva in ogni al...

The Studio - Quarto intermezzo: Le peripezie (editoriali) di Conan il barbaro /3

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Se, come ho scritto nel post precedente, il secondo numero di Savage Tale s offre un menu ricco, il terzo numero non è comunque da meno, sia a livello di fumetti che di articoli. Riguardo i primi, tolto un trascurabile breve racconto a firma Stan Lee e John Romita ,  The Fury of the Femizon s, su una società del futuro dominata da una sorellanza guerriera femminile, il resto delle pagine è tutto dedicato, e il che non è certo un male, alla prosecuzione e conclusione del lungo e bellissimo Red Nails  di Roy Thomas e Barry Smith . Mentre, tra gli articoli, sono da citare almeno quello di Roy Thomas intitolato Red Nails in the Sunset , sulle tre illustrazioni di   H.D. Delay a corredo della prima apparizione del racconto di R.E. Howard su Weird Tales  ( Chiodi rossi al tramonto , entrato anche a far parte del contenuto del primo volume della collana Hachette "Chiodi rossi"), e un articolo a firma di Jim Steranko , sul suo progetto di u...

The Studio - Section One: Barry Smith /2

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Sentivo un grande affetto per il personaggio di Conan quando lavoravo alla serie mensile Conan the barbarian . Ma era soprattutto perché avevo instillato in lui alcune mie caratteristiche e di conseguenza aggiunto una visione personale che non può essere rintracciata nelle storie originali di Howard o nel lavoro degli artisti che hanno continuato la serie dopo di me. Barry Smith Il Conan dei fumetti di Barry Smith è sotto certi aspetti una versione hyboriana del suo autore. Le notti d'estate del 1968, in cui il diciannovenne artista inglese si trovava a muoversi tra i canyon di vetro e acciaio dei grattacieli di Manhattan, gli lasciarono una forte impressione che lui trasferì ben presto nei disegni delle sue tavole, dove gli elementi architettonici hanno un grande risalto e spesso in ambientazioni notturne. Questi stessi elementi gli consentirono inoltre di definire al meglio, per contrasto, la sua personale versione del personaggio: il suo Conan è un ra...