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The Studio - Quarto intermezzo: Il Signore della giungla nascosta /1




Tra l'ottobre 1936 e il giugno 1937, cioè in piena "era pulp", viene pubblicata, per soli tre numeri, una rivista intitolata Ka-zar the Great, con all'interno tre romanzi brevi a firma di Bob Byrd che narrano le imprese di un emulo di Tarzan chiamato appunto Ka-zar - il Signore della zanna e dell'artiglio, a quel che recita il titolo della storia introduttiva. L'ispirazione a Tarzan è talmente palese che l'autore o gli editori neanche si preoccupano che l'ultimo dei tre romanzi porti praticamente lo stesso titolo di un romanzo di Edgar Rice Burroughs uscito otto anni prima: The Lost Empire contro Tarzan and the Lost Empire. Inoltre, come Tarzan viaggia accompagnato dal fedele Jad-Bal-Ja, il leone d'oro, anche Ka-zar viaggia in compagnia di un leone, Zar, che gli ha salvato la vita in giovane età e lo ha adottato come fosse un suo cucciolo. Il nome Ka-zar significa appunto "Fratello di Zar".

E dico anche, a questo punto, che non ho letto nessuna delle tre storie scritte da Bob Byrd (e neanche sono tentato di farlo), così come non ho letto i fumetti pubblicati all'epoca dalla Timely (la futura Marvel) ispirati alla sua versione del personaggio, che sarebbe poi la prima e quindi l'originale, e che tutto ciò che so al riguardo mi deriva dalla lettura di articoli o pagine internet. In compenso, e c'è questo all'origine del mio interesse, ho una discreta familiarità con la seconda incarnazione di Ka-zar, che fa la sua prima apparizione nel numero 10 di The X-Men del marzo 1965.
Le differenze tra i due Ka-zar sono in realtà importanti, fin dal nome di battesimo: il personaggio creato da Byrd si chiamava David Rand, mentre il Ka-zar di The X-Men, tutt'ora attivo nel Marvel Universe, si chiama Lord Kevin “Reginald” Plunder. Inoltre, per rimarcare la differenza da Tarzan, il nuovo Ka-zar non viaggia più in compagnia di un leone ma di uno smilodonte, o tigre dai denti a sciabola, e non abita più nella giungla del Congo bensì in una landa tropicale chiamata Terra Selvaggia (Savage Land), annidata nel cuore dell'Antartide e invisibile da un'osservazione dall'alto. Così, se Tarzan è l'indiscusso Signore della Giungla, Ka-zar può fregiarsi quantomeno del titolo di "Signore della Giungla nascosta" (Lord of the Hidden Jungle). Va in ogni caso aggiunto che se Ka-zar, con al fianco la tigre dai denti a sciabola Zabu anziché il leone Zar, somiglia un po' meno a Tarzan, in compenso finisce per assomigliare di più a un altro tarzanide: Thun'da, personaggio dei fumetti, disegnato negli anni cinquanta da Frank Frazetta su testi di Gardner Fox, che aveva lo stesso animale da compagnia.


A parte ciò, il mondo di Ka-zar, la Terra Selvaggia, ha anche finito per diventare, man mano che i vari sceneggiatori della Marvel dicevano la loro al riguardo, un luogo immaginario che non ha nulla da invidiare, per ricercatezza e complessità, agli altri luoghi fantastici della letteratura. Vi si possono rinvenire, nella sua costituzione, un gran numero di nozioni teoriche che spaziano dalla Teosofia alle varie Genesi aliene stile Zecharia Sitchin, che vanno a fondersi con la storia geologica del pianeta Terra e con la più recente storia della civiltà umana. Ho così pensato, per meglio darvi un'idea di quel che intendo dire, di tradurre da un più lungo ed esaustivo articolo sulla Terra Selvaggia la parte relativa alla sua storia, dai primordi fino all'avvento del secondo Ka-zar, e di offrirvela come seconda parte di questo post. Si va a cominciare, con l'augurio che troviate la sua lettura così affascinante come l'ho trovata io...


La Terra Selvaggia è una regione tropicale circondata da vulcani situata nel cuore dell’Antartide creata oltre 200 milioni di anni fa dagli alieni Nuwali come una di tante "riserve di caccia" planetarie su richiesta di alieni dai poteri quasi divini, provenienti da altre dimensioni e conosciuti come i Beyonder (da non confondere con il Beyonder delle Guerre Segrete). I Nuwali popolarono la Terra Selvaggia con la vita terrestre dell'epoca, tra i cui rappresentanti spiccavano i dinosauri; poi, man mano che la flora e la fauna della Terra cambiavano nel corso dei milioni di anni successivi, integrarono la loro riserva di caccia con i mammiferi preistorici e i primi ominidi, o "uomini-scimmia". Quando, circa 50 milioni di anni fa, i continenti della Terra si spostarono, i Nuwali incrementarono il numero di vulcani della Terra Selvaggia per preservarne lo status tropicale. Di quel che successe alla Terra Selvaggia nei centomila anni successivi la partenza dei Nuwali, nel 200.000 a.C, si sa poco. della storia della Terra Selvaggia per oltre un millennio, sebbene sia noto che una fazione dei superumani conosciuti come Eterni vi dimorò almeno brevemente, lasciandosi alle spalle un complesso di templi. Intorno al 18.500 a.C., la Terra Selvaggia fu colonizzata dagli umani di Atlantide, che esportarono la sua vita preistorica in tutto il loro impero importandovi in cambio unicorni e altre creature mistiche. Gli scienziati di Atlantide estesero l'effetto tropicale, creando un centro ricreativo/commerciale chiamato "Pangea", che in Atlantideo significa "paradiso". Alterarono geneticamente gli uomini-scimmia in versioni umanoidi di uccelli, scimmie, pesci e altri animali. Uomini-bestia che, messi al lavoro come braccianti, si dimostrarono tutt’altro che soddisfatti della loro condizione di servitù e che, rivoltatisi in seguito all'automazione di Pangea, dettero il via alla Prima Guerra di Pangea per poi essere autorizzati a colonizzare alcune aree non popolate ma rese abitabili dall'effetto Nuwali.


Mappa della Terra Selvaggia (1983).


Nel 18.000 a. C., una serie di conflitti alieni e mistici provocarono il Grande Cataclisma, facendo sprofondare Atlantide e mettendo fine al suo impero, ma la Terra Selvaggia e Pangea furono protette dall'inondazione dalle montagne che le circondavano. I Beyonder, dopo aver mantenuto sotto osservazione la loro riserva di caccia nel corso dei millenni, inviarono degli agenti operativi fortisquiani, più tardi conosciuti come i Custodi di Arturo, per riparare il suo sistema ambientale, ma nonostante ciò oltre la metà della popolazione morì. Alcuni sopravvissuti mantennero viva la cultura di Atlantide in città come Lemura e Sylanda; altri dimenticarono le loro origini, diventando antenati degli "uomini della palude" e di altre tribù. Gli uomini-bestia svilupparono le loro  proprie società, a volte, come nel caso degli Aeriani e dei Pteron, ricorrendo alla guerra. Ogni mille anni circa, gli alti sacerdoti eseguivano senza necessità dei sacrifici umani per "proteggere" la Terra Selvaggia. Intorno al 3000 a. C. due semidei alieni dimorarono per breve tempo nella Terra Selvaggia nella loro dimora, e ad un certo punto anche i Sagittariani conservarono nei suoi confini un Distruttore di Pianeti con un gigantesco robot, chiamato Umbu, a proteggerlo. Fu verso la metà del XIII secolo, che vi si stabilì lo stregone esiliato Khor. Mentre nel 1380, un altro stregone, Belasco, trovò la sua strada per la Terra Selvaggia, presumibilmente in opposizione al poeta Dante Alighieri. Meno di due secoli dopo, vi approdò un inglese dall'identità sconosciuta che divenne l'incarnazione del dio Garokk, adorato fin dai tempi precedenti il Cataclisma.


Il demone Belasco - Da: Ka-zar the Savage #12, March 1982
(Testi: Bruce Jones; disegni: Brent Anderson; chine: Carlos Garzon)


Negli anni 1770, il Capitano James Cook fu il primo esploratore ad attraversare il Circolo Antartico, ma apparentemente né lui né i successivi esploratori scoprirono la Terra Selvaggia. Fu a metà del XIX secolo che gli Atlantidei - cioè la razza sottomarina la cui cultura era basata sui resti di Atlantide - si ricollocarono in Antartide, così come i ribelli lemuriani conosciuti come gli Antichi. Anche esseri misteriosi come Torg e il Re dei ghiacci fecero della regione la loro casa. Vaghe notizie di regni sotterranei e dinosauri sopravvissuti cominciarono ad apparire nelle opere di autori come Edgar Allan Poe e Jules Verne, facendo capire che si stavano diffondendo voci sull’esistenza della Terra Selvaggia. Fin dal 1915, delle spedizioni polari avevano scoperto il "Vibranium antartico", un metallo distruttivo chiamato anche "anti-metallo", ma i depositi più grandi, situati entro i confini della Terra Selvaggia, rimasero sconosciuti. Il dittatore nazista Adolph Hitler reclamò l'Antartide nel 1940 e un anno dopo un cacciatorpediniere britannico e un u-boat nazista svanirono nella Terra Selvaggia, combattendo poi per decenni una guerra privata; l'u-boat in questione potrebbe aver attaccato la spedizione antartica di Elton Morrow. A un certo punto, i nazisti costruirono anche una loro base all'interno della Terra Selvaggia, i cui obiettivi e il cui destino non furono mai resi noti ma le cui attività potrebbero essere state spostate su un'isola vicina. Dopo la guerra, la scienziata Montgomery Ford, armata di un prototipo laser, raggiunse la Terra Selvaggia e circolò la voce che anche gli alti gerarchi nazisti fossero fuggiti in Antartide. In effetti, rapporti non verificati affermano che quando l'ammiraglio Richard Byrd organizzò le sue spedizioni al Polo Sud nel 1947 e nel 1956, scoprì la Terra Selvaggia, finendo anche per scontrarsi con il cosiddetto "ultimo battaglione" di Hitler, sebbene questa affermazione appaia discutibile. Capitava inoltre che, di quando in quando, delle distorsioni spaziotemporali facessero finire navicelle e aerei nella Terra Selvaggia, dove i sopravvissuti all'evento si univano alla popolazione.

Più di vent'anni fa, il nobile britannico Robert Plunder, alla ricerca di Vibranio, riuscì a farsi strada fino alla Terra Selvaggia. Tornato in Inghilterra, Plunder fu minacciato da coloro che ambivano a conoscere il suo segreto; tornò così nella Terra Selvaggia con il figlio Kevin, di nove anni, che rimase orfano quando Robert fu ucciso dall’uomo-scimmia Maa-Gor. Kevin sopravvisse grazie al tempestivo intervento della tigre a denti a sciabola più tardi conosciuta come Zabu, che lo adottò. Forse reso più potente dalla permanenza nel misterioso "Luogo delle Nebbie", Kevin diventò adulto nella Terra Selvaggia fino a divenire l'avventuriero noto con il nome di Ka-Zar.


Qui finisce la parte di articolo relativa alla storia della terra Selvaggia. E anche il post. Qualcuno potrà forse chiedersi il perché di una simile brusca deviazione rispetto alle parti precedenti del Quarto Intermezzo, e potrebbe inoltre obiettare che tutto questo ha a che fare più con il mio discorso sui Tarzanidi che con la serie di "The Studio". In un certo senso è così, ma se avrete la pazienza di seguirmi anche nel prossimo appuntamento vedrete come tutto tornerà magicamente a ricollegarsi con quel che precede. Vi aspetto!


* * *


L'illustrazione di apertura del post è: Dan Morton, Ka-zar and Zabu with Coda.

Commenti

  1. Non ho capito la connessione di Ka-Zar con gli X-Men.
    Apro una parentesi: come chimico trovo disdicevole (e ridicolo) cose come il vibranio. Non esiste un tale metallo e non ha ragione di essere. Invece l'adamantio, in quanto lega metallica, ha almeno un margine di credibilità.

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    1. Gli X-Men si recano una prima volta nella Terra Selvaggia perché sospettano che Ka-zar, la cui esistenza è stata appena resa nota da una spedizione antartica, possa essere un mutante disperso e vorrebbero affidarlo alle cure del professor Xavier. In realtà non è così, Ka-zar non è un mutante.
      Inoltre, uno dei principali nemici degli X-Men, l'uomo- pterodattilo Sauron, ha casa proprio nel regno di Ka-zar, la Terra Selvaggia.

      Riguardo al vibranio, non mi pronuncio sul suo grado di verosimiglianza, ma una delle tante enciclopedie Marvel online lo descrive così: "...metallo immaginario virtualmente indistruttibile. Nell’universo Marvel Comics si trova nella piccola nazione immaginaria africana di Wakanda o nella regione dell’Antartide chiamata Terra Selvaggia. Il vibranio wakandiano assorbe l’energia vibratoria nelle sue vicinanze, sotto qualunque forma: sismica, raggi x, raggi gamma elettricità, magnetismo, ecc… Il vibranio antartico emana vibrazioni che indeboliscono seriamente i legami molecolari dei metalli ad esso vicini. Il risultato è che qualsiasi metallo solido nelle sue vicinanze (compreso l’adamantio) si liquefa.
      L’utilizzo del vibranio è noto un po’ a tutti i fan della Marvel Comics, l’indistruttibile scudo di Steve “Capitan America” Rogers, ad esempio, è fatto di Vibranio, come anche il costume di Pantera Nera e parte dell’armatura di Iron Man."

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    2. Nel senso: non hai bisogno di inventarti un elemento chimico che non esiste. Basta dire che è "una lega metallica speciale" con le caratteristiche xyz... e te la cavi egregiamente.
      Sarebbe come immaginare una terza luna su Marte o parlare ancora del pianeta Vulcano nel sistema solare: non è necessario, no?

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    3. Non saprei, Marco. E' sempre difficile determinare a priori fino a che punto è lecito spingersi con l'immaginario. Il vibranio è ormai parte costituente dell'universo Marvel, così come l'Isola del Teschio, che pure non esiste nel Pacifico, lo è dell'universo di King Kong. Ma ho in compenso anche letto di recente un articolo sul fumettista Don Rosa, che mi sembra enunci il tuo stesso punto di vista.

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  2. Forse ho compreso il collegamento....vedremo la "connessione" nel prossimo post. ^^

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  3. Non la conoscevo, effettivamente ha una sua interessante identità al pari di altri fanta-mondi creati da fumetti e letteratura.

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    1. Ma chissà se entrerà mai tra le voci di uno o l'altro "Atlante dei luoghi immaginari" esistenti in cartaceo, per esempio in quello UTET, dove sono già presenti, tra le altre, terre nascoste tipo Opar e Pal-ul-don, provenienti dai romanzi di Tarzan.

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  4. Grazie del lavoro di traduzione, c'è sempre bisogno di più info di prima mano nelle pagine web ;-)
    Volo a leggermi la seconda parte di questo personaggio che conoscevo solo di nome.

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