Midsommarfesten, la Festa di Mezza Estate /2 di 2
In questa seconda parte entriamo nel vivo della Festa di mezza estate scandinava, in origine una celebrazione pagana in onore dei gemelli divini Freyr e Freyja. I due dei rappresentano la dualità maschile-femminile e la festa sancisce il loro incontro nel solstizio d'estate - punto di equilibrio in cui la massima espansione della luce diurna coincide con il momento in cui l'oscurità ricomincia impercettibilmente a riguadagnare terreno. Su questo nucleo originario si è poi innestata la tradizione, più meridionale, del Palo di maggio.
Nel corso dei preparativi della Festa, è compito degli uomini rivestire di foglie il palo, mentre le donne intrecciano le ghirlande di fiori che saranno appese al braccio orizzontale del triangolo solare posto alla sua sommità. Dall'unione cerimoniale tra il palo e le due ghirlande nasce il Palo di maggio o Palo di mezza estate.
* * *
Quarta canzone
Con la terza canzone, le donne avevano cantato per gli uomini. Ora è il turno degli uomini di cantare per le donne.
Männen för
kvinnorna:
Vårvindar friska,
leka och viska
Lunderna kring
likt älskande par.
Strömmarna ila, finna ej vila
Förrän ni havet störtvägen
far.
Klappa mitt
hjärta, klaga och hör
Vallhornets klang
bland klipporna dör.
Strömkarlen
spelar, sorgerna delar
Vakan kring berg
och dal.
Hjärtat vill
brista, ack när den sista
Gången jag hörde
kärlekens röst.
Avskedets plåga,
ögonens låga
Mun emot mun och
klappande bröst.
Fjälldalen stod i
grönskande skrud
Trasten slog
drill på drill för sin brud.
Strömkarlen
spelar, sorgerna delar
Vakan kring berg
och dal.
Klappa mitt
hjärta, klaga och hör
Vallhornets klang
bland klipporna dör.
Strömkarlen
spelar, sorgerna delar
Vakan kring berg
och dal.
Traduzione
soffiano venti di primavera
Gli uomini per le donne:
I venti di primavera soffiano, giocano e mormorano
Si stringono con i boschetti come una coppia di amanti.
Vorticano veloci, non trovano riposo
Vi precedono sulla grande pista del mare.
Batti mio cuore, lamenta e ascolta,
Il muggito del corno muore tra le rocce.
Lo spirito delle acque suona, il funereo canto
circonda la montagna e la valle.
circonda la montagna e la valle.
Il cuore vuole scoppiare, oh! l'ultima
Volta che ho udito la voce dell'amore.
Il tormento dell'addio, il bruciore degli occhi
Bocca contro bocca e il petto palpitante.
La valle di montagna ha un abito verdeggiante
Il trillo del tordo suona e risuona per la sua sposa.
Lo spirito delle acque suona, il funereo canto
circonda la montagna e la valle.
circonda la montagna e la valle.
Batti mio cuore, lamenta e ascolta,
Il muggito del corno muore tra le rocce.
Lo spirito delle acque suona, il funereo canto
circonda la montagna e la valle.
circonda la montagna e la valle.
Questo testo fu composto, sotto lo pseudonimo di Euphrosyne, dalla poetessa Julia Nyberg (Christina Juliana Sverdström, 1785-1854). Il titolo originale è DEN STACKARS ANNA, eller MOLL-TONER från NORRLAND (La povera Anna o Tono minore dal Norrland), mentre la base musicale è appunto una melodia tradizionale del Norrland.
E' una canzone collegata all'utilizzo del Palo di maggio in terra germanica e viene eseguito tradizionalmente nel corso della messa dell'ultimo giorno di aprile, nella ricorrenza dedicata a Santa Valpurga, che i cristiani sovrapposero alla festa pagana di Beltane, dove si accendevano fuochi. Nel medioevo, in Germania, i falò accesi nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, servivano invece a difendersi dalle streghe che quella notte si riunivano sul monte Bocker per celebrare un culto alla dea lunare.
Quello che ho tradotto come "spirito delle acque" e ricorre tre volte nella canzone è lo Strömkarlen, un tipo di näck (figura citata nella prima parte dell'articolo) legato ai fiumi e in particolare alle cascate, che suona uno strumento simile al violino ma fornito di otto o nove corde invece di quattro.
E' una canzone collegata all'utilizzo del Palo di maggio in terra germanica e viene eseguito tradizionalmente nel corso della messa dell'ultimo giorno di aprile, nella ricorrenza dedicata a Santa Valpurga, che i cristiani sovrapposero alla festa pagana di Beltane, dove si accendevano fuochi. Nel medioevo, in Germania, i falò accesi nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, servivano invece a difendersi dalle streghe che quella notte si riunivano sul monte Bocker per celebrare un culto alla dea lunare.
Quello che ho tradotto come "spirito delle acque" e ricorre tre volte nella canzone è lo Strömkarlen, un tipo di näck (figura citata nella prima parte dell'articolo) legato ai fiumi e in particolare alle cascate, che suona uno strumento simile al violino ma fornito di otto o nove corde invece di quattro.
Gustav Adolph Spangenberg, La notte di Valpurga (1862) |
* * *
Le prossime due canzoni nominano esplicitamente le due divinità Freyr e Freyja. Hanno una struttura simile, con una prima parte in cui uomini e donne si fronteggiano muovendosi in due cerchi distinti concentrici, e una seconda parte in cui per sette volte, a un tempo stabilito dalla musica, uomini e donne si staccano dai rispettivi cerchi per il tempo di un breve scambio di parole con sette partner diversi.
Nel primo brano ci si scambia una semplice dichiarazione di amore, nel secondo si afferma al partner - scandendo, su tre colpi di tamburo, il nome del dio gli uomini e della dea le donne - rispettivamente la propria mascolinità e la propria femminilità.
Nel primo brano ci si scambia una semplice dichiarazione di amore, nel secondo si afferma al partner - scandendo, su tre colpi di tamburo, il nome del dio gli uomini e della dea le donne - rispettivamente la propria mascolinità e la propria femminilità.
Quinta canzone
Frej och freja
Män:
Frej och Freja -
vår kärlek här på jorden.
kvinnor:
Frej och Freja -
möts i kärlekorden.
Män:
Jag älskar dej.
Kvinnor:
Jag älskar dej.
Traduzione
FREY E FREYA
Uomini:
Frey e Freya - il nostro amore qui sulla terra.
Donne:
Frey e Freya - incontriamoci nelle parole d'amore.
Uomini:
Ti amo.
Donne:
Ti amo.
Sesta canzone
FREJ OCH FREJA(trumversion)
Kvinnor:
Gudinna som
bor inom mig,
kom och famna
Guden Frej.
Män:
Ja res dig nu du
store Frej
och lek med
Freja Hej Hej.
Kvinnor:
Freja! Freja! Freja!
Män:
Frej! Frej!
Frej!
Traduzione
FREY E FREYA (con tamburo)
Donne:
La dea che abita in me,
viene a accogliere il dio Frey.
Uomini:
Sì sorgi ora grande Frey
e gioca con Freya Hey Hey.
Donne:
Freya!
Freya! Freya!
Uomini:
Frey! Frey!
Frey!
Su Freyr e Freyja ci sarebbe molto da dire, ma qui mi limito alle notizie essenziali, prese da una mia vecchia enciclopedia sulle religioni*, con solo un paio di [aggiunte]:
Di Frey, Snorri dice nell'Edda che "ha il potere sulla pioggia e sul sole insieme alla fecondazione naturale del terreno". E' il più bello degli dei ed è un dio della pace e dell'amore, di tutte le forze produttrici. Possiede, come sua sorella Freya, un cinghiale d'oro, simbolo di fertilità, ed è sposo di Gerdhr, gigantessa di straordinaria bellezza, tanto che al suo gesto di sollevare la mano il cielo del nord si empiva di splendore. Per ottenerla in sposa Frey cede la sua spada, e di questo, afferma Odino, dovrà pentirsi al momento del Ragnarök. [Nell'arte vichinga è raffigurato come itifallico].
Anche Freya è, come il fratello, dea della fertilità e dell'amore, e venne identificata a Venere. E' la più bella tra le dee e abita nel Folkvangr, il Campo degli eserciti. Ama i canti d'amore ed è la più benigna verso gli uomini. Gli innamorati devono rivolgersi a lei per i loro affari di cuore. Guida un carro trainato da due gatti e partecipa, con Odino, alla scelta degli uccisi. Snorri la dice sposa di Odhr e madre di Hnoss ("Gemma"), e afferma che poiché Odhr è spesso lontano, Freya piange per la sua assenza. Ma Snorri aggiunge anche che Freya "si celebra insieme a Frigg" [la sposa di Odino]. D'altra parte il nome Odhr è affine a Odino e le sue lunghe assenze per cui Freya piangeva lacrime "tutte di rosso oro" si ricollegano bene alla natura di Odino...
Aggiungo che entrambi gli dei appartengono alla classe divina dei Vanir (l'altra sono gli Aesir), e che, per chi avesse familiarità con la tripartizione codificata negli studi di Georges Dumezil, pertiene loro la terza funzione, come è del resto per gli altri Vanir.
* * *
Settima canzone
SOMMARVALS
Jag står här i
ljuset med dig
Jag älskar
suset i mig
Jag vill
sjunga, jag vill dansa
Jag vill svänga
om med dig.
Lai Lai Lai Lai Lai Lai Lai…
Traduzione
VALZER D’ESTATE
Sono qui nella luce con te
Amo il canto in me
Voglio cantare, voglio danzare
Voglio volteggiare con te.
Lai Lai Lai Lai Lai
Lai Lai…
Qui la coreografia consiste di una serie di giri di valzer da danzare con sette partner diversi, uscendo e rientrando nel cerchio nei tempi stabiliti dalla canzone.
* * *
Il prossimo brano, l'ultimo della celebrazione a cui ho preso parte, è ha finito per diventare il più noto tra quelli utilizzati oggidì nelle Feste di mezza estate disseminate in tutta le Svezia, per motivi facilmente comprensibili. La sua musica si presenta come un motivetto infantile che coinvolge e diverte grandi e piccini, anche se la sua origine è in realtà militare, essendo quella di una marcia intitolata La chanson de l'oignon, un'ode alla cipolla cantata dai granatieri di Napoleone mentre rizzavano le tende dei loro accampamenti.
Il testo originale cantava: Au pas, camarade, au pas camarade / au pas, au pas, au pas!, ma gli inglesi lo modificarono, in spregio al nemico francese, in: Au pas, grenouilles! (Al passo, ranocchie!)
In Francia sopravvive, nella versione originale, sia come marcia militare che come canzoncina per bambini.
Per quel che mi risulta, sono ignoti sia l'anno sia il motivo del suo ingresso tra le canzoni della Festa di mezza estate, con la sua conseguente ampissima diffusione in Svezia. Sempre in Svezia, il brano viene cantato e danzato anche in occasione del Natale, in circolo attorno all'abete.
Il testo originale cantava: Au pas, camarade, au pas camarade / au pas, au pas, au pas!, ma gli inglesi lo modificarono, in spregio al nemico francese, in: Au pas, grenouilles! (Al passo, ranocchie!)
In Francia sopravvive, nella versione originale, sia come marcia militare che come canzoncina per bambini.
Per quel che mi risulta, sono ignoti sia l'anno sia il motivo del suo ingresso tra le canzoni della Festa di mezza estate, con la sua conseguente ampissima diffusione in Svezia. Sempre in Svezia, il brano viene cantato e danzato anche in occasione del Natale, in circolo attorno all'abete.
Immagine tratta dal blog Sorrisi e Capponi |
Ottava canzone
Små grodorna
Små grodorna, små grodorna, är lustiga
att se.
Små grodorna, små grodorna, är lustiga att se.
Ej öron, ej öron, ej svansar hava de.
Ej öron, ej öron, ej svansar hava de.
Kouack-ack-ack, kouack-ack-ack,
kouack-ack-ack-ack-ack.
Kouack-ack-ack, kouack-ack-ack,
kouack-ack-ack-ack-ack.
Små grodorna, små grodorna, är lustiga att se.
Ej öron, ej öron, ej svansar hava de.
Ej öron, ej öron, ej svansar hava de.
Kouack-ack-ack, kouack-ack-ack,
kouack-ack-ack-ack-ack.
Kouack-ack-ack, kouack-ack-ack,
kouack-ack-ack-ack-ack.
Traduzione
le ranocchiette
Ci si dispone in cerchio intorno al Palo di maggio, gli uni dietro gli altri con le
mani sui fianchi.
(Avanzando a piccoli salti) Le ranocchiette, le
ranocchiette, sono buffe da vedere.
Le ranocchiette, le ranocchiette, sono buffe da vedere.
(Si muovono le mani all’altezza delle orecchie mentre si
salta in avanti) Senza orecchie, senza orecchie, (Si muovono le mani
come fossero una coda mentre si salta in avanti) sono anche senza coda.
(Di nuovo) Senza orecchie, senza orecchie, sono anche senza coda.
(Di nuovo) Senza orecchie, senza orecchie, sono anche senza coda.
(Ci si afferra con le mani ai fianchi di chi è subito
prima di noi mentre tutto il cerchio salta in avanti) Croak-cra-cra, croak-cra-cra,
Croak-cra-cra-cra-cra.
Croak-cra-cra, croak-cra-cra,
Croak-cra-cra-cra-cra.
Croak-cra-cra-cra-cra.
Croak-cra-cra, croak-cra-cra,
Croak-cra-cra-cra-cra.
Una versione alternativa prevede i porcellini al posto delle ranocchie:
SMÅ GrisaRNA
Små grisarna, små grisarna, är lustiga att se.
Små grisarna, små grisarna, är lustiga att se.
Båd´ öron, båd´ öron, och svanar hava de.
Båd´ öron, båd´ öron, och svanar hava de.
Å nöff, nöff, nöff, å nöff, nöff, nöff,
å nöff, nöff, nöff, nöff, nöff.
Å nöff, nöff, nöff, å nöff, nöff, nöff,
å nöff, nöff, nöff, nöff, nöff
Traduzione
I porcellini
I porcellini, i porcellini, sono buffi da vedere.
I porcellini, i porcellini, sono buffi da vedere.
Con due orecchie, con due orecchie, e hanno anche la coda.
Con due orecchie, con due orecchie, e hanno anche la coda.
Grunf, grunf, grunf, grunf, grunf, grunf,
grunf, grunf, grunf, grunf, grunf.
Grunf, grunf, grunf, grunf, grunf, grunf,
grunf, grunf, grunf, grunf, grunf.
grunf, grunf, grunf, grunf, grunf.
Grunf, grunf, grunf, grunf, grunf, grunf,
grunf, grunf, grunf, grunf, grunf.
Perché allora non unirle insieme e raddoppiare il divertimento?
A questo proposito, mi chiedo se il brano sia mai stato importato in Italia per essere utilizzato dagli insegnanti nelle animazioni per i bambini.
* * *
Qui si chiude la festa, ma non ancora questo post. Voglio salutarvi con un'immagine forse melanconica ma adatta a un finale. Dopotutto anche le cose più belle ne hanno uno, come tutto il resto.
E' una foto che ho scattato durante una mia visita all'università steineriana di Järna, una località situata in una splendida area sulla costa distante poco più di cinquanta chilometri da Stoccolma, e mostra un Palo di mezza estate, ancora in piedi ma ormai disseccato, alcune settimane dopo la Festa.
* * *
* Le grandi religioni Volume VI, pag. 646. Rizzoli editore, 1964.
L'immagine in alto sotto il titolo è: Pieter Bruegel il Giovane, Scena di villaggio con danza intorno al palo di maggio (1634).
L'immagine in alto sotto il titolo è: Pieter Bruegel il Giovane, Scena di villaggio con danza intorno al palo di maggio (1634).
Da nipponofilo dilettante non ho potuto fare a meno di notare la similitudine con la tradizione mitologica giapponese (ancora viva perché lo Shinto è tuttora una religione praticata in Giappone) in cui al centro vi sono un fratello e una sorella, Izanagi e Izanami, anch'essi simboleggianti l'unione uomo-donna e l'origine di tutto.
RispondiEliminaAnche i nomi sono quasi uguali tra loro, come nel caso di Freyr e Freya. Un'altra similitudine.
EliminaRicordo che Borges aveva un interesse speciale per lo Shintoismo. Mi ricordo in particolare una bellissima poesia che si intitolava proprio Shintoo.
Davvero spettacolare anche questo secondo post! La canzoncina finale è carinissima :D
RispondiEliminaA questo punto, sento la necessità di leggere e approfondire la mitologia norrena :P Sono circondata da input! Sarà un segno??? o.O
Anche la prima canzone però è bellissima, secondo me :O
EliminaLa mitologia norrena poi è tanta roba, anche se i testi fondamentali in realtà sono solo due: L'Edda in prosa e l'Edda poetica. Buona avventura ^-^
Ma perché dici che sei circondata da input?
Allora, la prima canzone è bellissima, eccome, l'ho omesso! Per l'Edda stavo appunto curiosando ieri l'edizione Adelphi.
EliminaDa un po' di tempo trovo accenni alla mitologia norrena ovunque: libri (letti e da leggere), post (tuoi, ma non solo), non ché la serie tv Vikings :P Capitato tutto assieme :D O forse sta diventando una sorta di "moda"? o.O
Le edizioni italiane dell'Edda in prosa sono due, Adelphi e Rusconi, e sono entrambe valide sebbene non integrali (ma di questo spero di parlare presto).
EliminaUna moda? Può essere che dipenda proprio dalla serie Vikings *__*