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Solve et Coagula - Pagina 92



Capitolo 8 - parte 2

Osservò poi suo padre dirigersi senza esitazioni verso uno dei tanti scaffali che raccoglievano gli oltre quattromila pezzi, tra vecchi vinili e cd, della sua collezione ed estrarre, altrettanto a colpo sicuro, un vinile.
Tolse il disco dalla custodia e lo posò sul piatto dello stereo.
«Posso avere la custodia?» chiese Luisa.
Lui gliela porse.
«On Land. Di Brian Eno» lesse lei. «Ma qual è il titolo del brano?» e voltò la custodia per leggerne il retro.
«È il brano finale: Dunwich Beach, Autumn 1960» rispose suo padre. «Ma per il momento lascia perdere il titolo e concentrati sull’ascolto».
La puntina scese sul vinile e un istante dopo gli altoparlanti dello stereo cominciarono a diffondere le prime “note” del brano nella stanza.




È davvero così, pensò Luisa al termine dell'ascolto, questo disco contiene davvero il suono del mio sogno.
Ma non sapeva ancora perché suo padre lo identificava con la voce della sirena, o del mostro, del racconto. Così come non sapeva perché, cosa ancor più strana, lei aveva fatto altrettanto.
Ne aveva di domande da fare. «Che strumento è?» chiese per cominciare.
«Sono abbastanza sicuro che sia una chitarra elettrica».
«Ma potrebbe essere riprodotto anche da strumenti acustici? Il violoncello del mio sogno, per esempio?».
L'uomo stavolta rifletté alcuni secondi prima di rispondere.
«A livello teorico forse è possibile, ma nella pratica dubito che lo sia. Ascolta quest’altro brano e poi ne parliamo».
E sostituì il disco sul piatto con un altro disco preso da un diverso scaffale. Era The Desert Music di Steve Reich, precisò lui, ma né il titolo né il nome dell’autore le dicevano qualcosa.
«Non ha importanza che tu lo conosca o no, ti farò ascoltare solo la parte finale del terzo movimento».
E di nuovo la stanza si riempì di musica. Ma stavolta fu suo padre a indicarle il momento preciso in cui lei doveva prestare la massima attenzione. Fu quando il suono di una sirena, che poteva essere quella di un sistema d’allarme, si sovrappose alla musica salendo e scendendo di intensità per alcune volte. Poi, non appena la sirena ebbe terminato di suonare, lui fermò il disco.
«Come avrai notato c'è il suono di una sirena d’allarme».
Luisa annuì, ma non capiva ancora il perché di quel secondo ascolto. Non era una novità neppure per lei che nella musica contemporanea si fa uso di marchingegni sonori di ogni genere.
«Bene» continuò lui. «Potrà sembrarti strano ma questo suono non è un effetto elettronico. È un glissando sulle corde di uno strumento tradizionale, la viola, che una volta amplificato con un microfono a contatto mima l'effetto di una sirena elettrica con risultati eccellenti. Teoricamente il violoncello potrebbe tentare qualcosa di simile, ma per riprodurre il suono perfettamente identico le corde dovrebbero essere sollecitate a ogni istante nei punti esatti corrispondenti alle frequenze sonore coinvolte e questo credo sia tecnicamente impossibile a farsi. Si potrà forse ottenere una imitazione approssimativa ma non una corrispondenza assoluta».
Luisa pensò di aver compreso la spiegazione. E la trovava del tutto ragionevole. In fondo in quasi tutti i sogni accadono cose che sono impossibili nella realtà. Perché il suo sogno avrebbe dovuto fare eccezione?


Commenti

  1. Una sirena.
    Una parola dal significato ambiguo.

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    1. Non è previsto però nessun ingresso in scena di sirene mitologiche, almeno su questo non ci sono dubbi ;D
      L'ambiguità invece la farà ancora da padrona...

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    2. Sìsì, credo di aver capito il tuo immaginario generale e proprio per questo secondo me l'ambiguità del termine che hai utilizzato è importante!
      O almeno mi ha dato una sensazione fortissima. :D

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    3. Wow, che bel commento! Se esistesse una pagina apposita sarebbe uno di quelli da incorniciare :D

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  2. Brian Eno, grande compositore capace di farci sempre stupire con le sue creazioni sia da solo che in compagnia( con David Byrne per esempio..)
    Chissà a volte i sogni possono essere talmente simili al vero da farci credere di averli realizzati!
    Un bacio freddoloso!

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    1. Sì, lui è sempre stato ai vertici della mia classifica di gradimento. E "On Land" secondo me è uno dei suoi dischi più belli. Nelle sue parole è il tentativo opposto a quello operato dalla pittura astratta che cerca di smaterializzarsi come la musica. Qui lui cerca di rendere la musica materica come la pittura.
      Un bacio a te... dal calduccio.

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  3. Impossibile da fare ma.... forse non per Alessandra!

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  4. Non so se sono stata influenzata dalla tua blog novel, ma ascoltando il brano di Brian Eno ho visualizzato chiaramente una landa con la nebbia...

    L'altro brano "The Desert Music" di Steve Reich è autentico e rintracciabile su Youtube?

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    1. Ho trovato l'opera su youtube a questo indirizzo:
      https://www.youtube.com/watch?v=O5qOtXql-oI

      L'effetto sirena con le viole è compreso nei minuti 27:00-29:00.

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  5. Grazie mille, l'ho sentito! Molto incisivo, sembra quasi di sentire una folata di vento.

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