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Best of Heavy Metal covers /2: Volume 20 - 34 (1996 - 2010)




Introduzione

Benvenuti nella seconda parte (di tre) di questa mia rassegna di immagini dedicata al magazine statunitense Heavy Metal, comprensiva stavolta di dodici copertine (se si considerano anche le tre in piccolo di Lorenzo Sperlonga) pubblicate tra il 1996 e il 2010. Il salto di tredici anni rispetto al precedente post, che si interrompeva al 1983, non è però il risultato di una mia decisione a priori, bensì la semplice conseguenza dell'assenza, in questo lungo intervallo di tempo, di copertine che io consideri abbastanza di mio gusto da poter rientrare in questa breve serie di post.


Best Heavy Metal Covers Parte II: Volume 20 - 34 (1996 - 2010)


11. Vol. 20 No. 1 (161) - March 1996 - Richard Corben: Den Fights The Queen


Come diceva una famosa vecchia pubblicità: Per me, numero uno! Dovessi scegliere la copertina delle copertine di questa rassegna, probabilmente la mia scelta cadrebbe su questa, o sulla seconda copertina dello stesso autore che sta per arrivare. Richard Corben è uno di quegli autori di fumetti a cui sogno di dedicare uno speciale fin quasi dalla nascita del blog... qualcosa del genere di quello su Vaughn Bodé o i quattro moschettieri di The Studio (serie, questa, che prima o poi riprenderà il suo cammino, anche se non nell'immediato). Ma non ho mai davvero approfondito la sua biografia, solo la sua straordinaria produzione fumettistica, di cui ho raccolto quasi tutto. Ho comunque già mostrato nel blog alcuni suoi interventi di colorista, su un paio di storie di Jeff Jones e nel progetto sulla jungle girl cinematografica Luana, la figlia della foresta vergine. E a proposito di colore, si può dire che la violenza della "pennellata" di Corben sia paragonabile, se non superiore in tal senso a quella di Joe Jusko, da me giudicata eccessiva nel post precedente. Eppure le sue tavole ne soffrono meno, essendo i suoi personaggi sempre lontani dall'essere figure in posa come per una fotografia. E anche questo, secondo me, fa la differenza fra un buon illustratore e un autentico Maestro.
Ma oltre che con le illustrazioni di copertina, Richard Corben è presente in Heavy Metal anche con le sue storie a fumetti, forse più di ogni altro autore e, con la celeberrima saga di Den, fin dal primo numero. E' inoltre l'unico artista della vecchia scuola ad avere, alla soglia dei suoi ottant'anni, una nuova storia tuttora in corso sulle pagine del magazine: Murky World, prevista in quindici capitoli e arrivata oggi all'ottavo (su Heavy Metal #294).

Queste riprodotte nell'immagine sono però le prime tre abbacinanti pagine del terzo capitolo di Den, dal lontano terzo numero di Heavy Metal del luglio 1977.


12. Vol. 20 No. 2 (162) -  May 1996 - Olivia: When Things Go Bump In The Night


Quella di Olivia de Berardinis (Olivia) è una delle più firme più presenti sulle copertine di Heavy Metal, anche censurate come in questo caso (negli anni '90 il bigottismo di ritorno era già in piena avanzata negli States, e di riflesso, inevitabilmente, in Italia). Dopo aver mosso i primi passi della sua carriera artistica da pittrice, sulla scena dell'avanguardia newyorkese di inizio anni '70, Olivia migra nel 1974 nel settore dell'illustrazione, e più in particolare della produzione di pin-up per le riviste dell'erotismo patinato.

E all'arte delle pin-up Olivia resterà sempre fedele, pur spaziando tra i generi, come mostra la coppia di illustrazioni da me affiancata qui sotto alla versione originale, non censurata, dell'immagine di copertina di Heavy Metal.


13. Special Vol. 12 No. 2 - Fall 1998 - Richard Corben:  Untitled


In questo numero speciale di Heavy Metal, una superba copertina nuova di zecca ci introduce a una selezione di vecchie storie di Richard Corben, tra le tante da lui realizzate nei decenni 1970 e 1980 per i magazine horror della Warren Publishing di Jim Warren, CreepyEerie e Vampirella.

Come per Heavy Metal, Corben ha contribuito ai magazine Warren non solo con molte pagine di storie (quasi cinquecento) ma anche imprimendo la sua impronta unica su alcune copertine di CreepyEerie (ma non di Vampirella). Ecco una selezione di tre.


14. Vol. 24 No. 1 (185) - March 2000 - Tim and Greg Hildebrandt: Nightfire


In coppia o ciascuno per conto proprio, i fratelli gemelli Tim Hildebrandt (1939-2006) e Greg Hildebrandt hanno attraversato con la loro arte tutti i generi del fantastico, in particolare il fantasy, la fiaba, la fantascienza e i supereroi (che sono ormai un genere a tutti gli effetti). Resi inizialmente famosi dalle loro illustrazioni per Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkien, hanno lavorato insieme per tutti gli anni '60 e '70, per poi, dal 1981, seguire carriere individuali. Si sono riuniti nel decennio successivo, per concentrare la loro attività soprattutto sui supereroi, realizzando prima le 140 card del set Marvel Masterpieces III e le storie one shot di X-Men 2099 e Superman, poi innumerevoli altre card, poster e copertine.


   15. Vol. 25 No. 2 (192) - May 2001 - Lorenzo Sperlonga: Desert Rose


Nato a Roma, classe 1969, Lorenzo Sperlonga vive e lavora a Los Angeles dal 1997, dove porta avanti la sua carriera di illustratore di pin-up. Collaboratore di Playboy, Penthouse, Hustler e di molte altre pubblicazioni del settore, dal 1999 presenzia spesso sulle copertine di Heavy Metal, con pin-up in stile fantasy, glamour, fetish...
...e financo con una jungle girl sul no. 197 del maggio 2002, a sinistra nel sottostante trittico di immagini, accompagnata dalla copertina dell'Eerie Special dell'autunno 2008 e da quella, in stile steam-punk, del no. 245 del marzo 2010.


16. Erotic Special #2 (Vol. 16 No. 2) - Summer 2002 - Greg Hildebrandt: Pin-up from "American Beauties" series


Con gli oltre trenta dipinti della serie American Beauties, che mostra belle ragazze, sia brave che cattive, sulla scena dell'America degli anni '40 e '50, Greg Hildebrandt omaggia, con esiti strepitosi, l'arte delle pin-up nella tradizione di Petty, Armstrong, Elvgren, ecc., in quella che lui ha definito la più ardua e eccitante sfida della sua carriera artistica.
Questo Speciale di Heavy Metal presenta (inclusa la copertina) ventidue dipinti della serie. Dei quattro qui riprodotti è assente quello della boxeur.


17. Vol. 26 No. 5 (201) - November 2002 - Julie Bell: Faraway Memories


Una Julia Bell più misurata del solito, dai colori quasi pastello e de-metallizzata, mi fa molto apprezzare questa copertina di genere fantasy, non poi così lontana dalla produzione più prettamente pittorica dell'artista (vedi immagine in basso).
Artista prolifica e poliedrica, attiva dagli anni '90 con un numero impressionante di copertine di libri e magazine, card, poster pubblicitari, copertine di dischi, ecc. condivide uno stesso atelier col marito illustratore Boris Vallejo (prossima voce in lista), con cui talvolta collabora.
Julie Bell è anche nota per i suoi dipinti di animali, di cavalli in particolare, che le hanno fruttato premi e riconoscimenti nel mondo dell'arte, compresa la nomina di Living Master. Ex bodybuilder professionista, come molti dei suoi colleghi, marito compreso, dagli anni '90 in poi, è stata ed è molto attiva nell'illustrazione di genere supereroistico.

Julie Bell, Glory's Arrival.

18. Vol. 27 No. 1 (203) - March 2003 - Boris: In Victory 


Di origine peruviana, lo statunitense Boris Vallejo (Boris) è forse l'illustratore che più di ogni altro ha raccolto l'eredità di Frank Frazetta, se non nello stile, da cui si differenzia sensibilmente, in termini di popolarità e devozione da parte dei cultori del fantastico in figuris. Entrambi gli artisti hanno inoltre dapprima costruito la loro fama attraverso le copertine per paperback e magazine di genere fantasy, fantascientifico e horror e i poster cinematografici.
Come la moglie Julie Bell, Boris è anche un culturista. Come lo è, a quanto pare, il suo Daredevil degli anni '90, a destra nel trittico di immagini. Le altre due illustrazioni, la copertina di Tarzan the Magnificent e The Vampire's Kiss, appartengono invece alla prima produzione dell'artista e sono rispettivamente del 1976 e del 1979.


19. Mythical Special (Vol. 34 No. 2) - Spring 2010 - Michael Calandra: Per sempre


Di tutti gli autori presentati fin qui in questa rassegna, Michael Calandra è sicuramente quello che conosco di meno, com'è normale che sia, visto che appartiene alla nuovissima leva degli illustratori del fantastico. Ho deciso perciò di presentarlo mettendo insieme notizie prese da Amazon con altre tratte dalla sua bio ufficiale:
Michael Calandra è un artista fantasy riconosciuto a livello internazionale specializzato in immagini dalla natura oscura e inquietante. Spesso utilizza figure di sensuali dominatrici, e pose, luci e colori dalle tinte drammatiche che riflettono l'essenza dei soggetti rappresentati. Conosciuto soprattutto per le copertine e i calendari del magazine Heavy Metal, la sua arte è diffusa ovunque in forma di copertine e illustrazioni di libri, copertine di cd, calendari, stampe d'arte, manuali e video tutorial. Ha collaborato con lo scrittore fantasy George R.R. Martin per le card del gioco di ruolo A Game of Thrones e con la maggior parte del cast originale del classico dell'horror del 1968 Night of the Living Dead, per la creazione di poster cinematografici e altre immagini dei personaggi.

Michael Calandra, Harley with Joker Card

Commenti

  1. Lorenzo Sperlonga e Boris Vallejo sono artisti straordinari, i loro disegni sono qualcosa di irraggiungibile.

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    1. Eh eh, queste due tue preferenze sono rivelatrici dei tuoi gusti, che so essere orientati verso l'anima latina (oltre che nipponica). Anche se sono a tutti gli effetti due illustratori statunitensi, qualcosa nello stile di Boris e Sperlonga parla con una voce un poco diversa.
      Le mie due scelte cadono invece su Corben, e penso si fosse capito, e sulle American Beauties di Greg Hildebrandt. E forse si era capito pure questo ;-)

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  2. Un mio conoscente, un disegnatore napoletano di nome Enzo Troiano ha avuto il piacere a fine anni '90s di pubblicare un suo fumetto proprio su "Heavy Metal" Per lui fu un grande traguardo proprio perche "Heavy Metal" era stata la destinazione internazionale di tanti artisti che lui apprezzava moltissimo

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    1. Ho visto che è nel numero del gennaio 1998. Ma non è tra i numeri che ho perché non contiene nessuno degli autori che seguo. Quindi non ho nessuna idea di come sia quel "The Land of Azor".

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  3. Caspita, che differenza tra la versione censurata e non della copertina di Olivia de Berardinis...
    Quel Daredevil è effettivamente un po' troppo spisso... ma del resto lo era anche l'Uomo Ragno di McFarlane, che graficamente non mi faceva impazzire...

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    1. Chissà se con quei prosciutti che si ritrova al posto delle gambe, quel Daredevil riuscirebbe a cavarsela altrettanto bene con le sue acrobazie ^__^
      E sono d'accordo su McFarlane. Proprio la nascita di quel suo nuovo stile di disegno, pompatissimo, che purtroppo ha fatto subito scuola, mi ha definitivamente allontanato dal mondo Marvel all'inizio dei '90. L'unico rimpianto che ho è di non aver conservato il numero 1 del suo Spiderman, che pure avevo acquistato e che oggi vale un sacco di soldi.

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  4. Sai che c’è...qua è il tuo gusto a farla da padrone e spero tu non ti offenda se ti scrivo che riguardo le cover pin up : vista una viste tutte.
    Personalmente dopo un po’ m’annoiano.
    Saranno per le loro pose plastiche , o perché hanno una bellezza artificiosa ...insomma mi ci vorrebbe una pin up cozza😜 per ristabilire un equilibrio-;)?
    Però è il leit motiv per quel genere di opere e va bene così, alla fine è solo una questione di gusti.

    Anch’io preferisco la cover di Richard Corben perché sfugge un po’ a quella regola un po’ rigida.

    Figure più “naturali e spontanee” e comunque attinenti alle storie presenti nel magazine come nel caso di Den.
    Del quale mi sembra di capire Corben è autore e pure disegnatore o mi sbaglio?

    Sul Daredevil culturista la penso come te ,disegni troppo pompati che poi alla lunga stancano..
    È curioso come mi sia tornato in mente un ciclo di storie dei F.Q di Roy Thomas con le matite di Ralph Cabrera e Dante Bastianoni che nei disegni ricordano molto lo stile da culturista di Julie Bell e Boris Vallejo.

    Sorrido sulla censura americana del primi anni 90..


    Sperando che sta cosa non mi porti la sfiga di venire bannato pure da te ..sfiderò la sorte , magari ho inteso male io e te hai scritto giusto.
    Il che ci può stare non essendo io una cima con l’italiano.

    Cover 13 Corben:
    “ma anche con imprimendo la sua impronta unica “

    A me sembra suoni male

    Cover 19 Calandra

    Ripeti due volte “drammatiche “
    Luci e colori dalle tinte drammatiche drammatiche.

    Scusa se mi permetto ....correrò il rischio.
    Ciao

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    1. Bannarti? Vorrai dire ringraziarti, Max. Sono sempre felice quando mi segnalano i refusi e magari lo facessero tutti! E' che a volte si inizia a scrivere una frase in un certo modo e poi si cambia idea a metà percorso. Allora si cancella quel che si è scritto prima, ma qualcosa può rimanere per sbaglio, come quel "con".

      Riguardo invece a "Den", ti confermo che è proprio come dici tu: Corben è autore sia dei testi che dei disegni.

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