The Studio Section Four - Jeffrey Catherine Jones /7
Ho concluso il Terzo Intermezzo di The Studio, dedicato alla bizzarra e affascinante vicenda di Luana la figlia della foresta vergine, con la felice
notizia di una collaborazione tra Jeff Jones e Richard Corben. Succede infatti, nell’aprile 1974, che Jones ritorni sulle pagine di Vampirella con due nuove
storie, in un momento in cui la rinata Warren Publishing ha deciso di
sperimentare con il colore (e viene anche spontaneo chiedersi quanto l'avere Richard Corben tra i cavalli di razza della propria scuderia possa avere
influito su questa scelta). Nel numero 31 di
Vampirella gli allucinati colori della tavolozza di Corben si erano riversati sulla
pubblicità di Luana; nel numero 32 su due storie scritte e disegnate da Jeff Jones: Harry e Dead
Run.
Delle due storie, la prima ha l'aria di un tentativo di fondere, nelle sue sei pagine, le atmosfere rarefatte di Idyl con l'horror classico warreniano; la seconda, di appena due pagine, è un fantasy-horror che poco aggiunge al già detto e al già visto e anzi si direbbe qualcosa di rimasto fuori dal precedente Spasm!
C'è poi da dire che non proprio tutti i fan hanno gradito la scelta di far convivere insieme, sulla stessa pagina, il più evanescente (Jones) e il più muscolare (Corben) dei comic artist in circolazione. Ne risulta tuttavia qualcosa dotato di un suo indubbio fascino, come mi sembra dimostri bene la pagina riprodotta a sinistra, la seconda della storia Harry.
Nello stesso 1974 accade inoltre qualcos'altro, negli uffici Warren, di collegato alla figura di Jeff Jones, sebbene molto indirettamente. La sua ex moglie Louise entra nello staff della casa editrice come assistente editoriale delle collane Creepy, Eerie e Vampirella. Ne uscirà da caporedattrice delle stesse collane cinque anni dopo, nel 1979, quando sceglie di unirsi al Marvel Comics Group di Stan Lee. All'inizio lavora ancora come redattrice, occupandosi a lungo (dal numero 137 al numero 182) della testata Uncanny X-Men, poi come sceneggiatrice a tempo pieno. Per tutto il suo periodo da redattrice continua a usare il suo vecchio nome Louise Jones, sebbene ormai sposata, dal 1980, al collega Walt Simonson. Solo dal 1983, sulle pagine della sua creatura Power Pack, inizia a firmarsi Louise Simonson, il nome con cui diverrà presto una celebrità tra i fan dell'universo Marvel.
Jeffrey e Louise negli anni '60 |
Louise era stata, negli anni del loro matrimonio, la modella del giovane Jeff Jones, ma altri artisti dopo di lui non mancheranno di omaggiare la sua bellezza.
Nella seguente piccola galleria la vediamo immortalata, nell'ordine:
- da Bernie Wrightson, sulla copertina del numero di House of Secrets (1972) che ospita la prima storia in assoluto di Swamp Thing (1)
- da Paul Smith, che in Uncanny X-Men # 168 (1983) si ispira a lei per la figura di Madelyne Pryor (2)
- da Bill Sienkiewicz, che in New Mutants #21(1984) la ritrae tra gli invitati di un pigiama party (3)
Ma torniamo adesso, dopo avere un po' divagato, al vero protagonista di questa serie di post. Anche il successivo Vampirella, il numero 33 del maggio 1974, annovera tra i suoi artisti Jeff Jones, in coppia stavolta con Bernie Wrightson e di nuovo a colori. Ci si mette però di mezzo un erroraccio di stampa che fa sì che proprio i colori finiscano per rovinare le due tavole di The Believer.
Da allora dovranno trascorrere quasi quaranta anni prima che la Dynamite Entertainment riproponga, nel quinto volume dei Vampirella Archives (2012), la storia così come avrebbero dovuto essere.
Il duo Jones e Wrightson rinnova la collaborazione nell'albo successivo di Vampirella, il numero 34 del giugno 1974, con una storia disegnata dal primo su testi del secondo. Con Cold Cuts, questo il titolo, Jones torna al suo più classico bianco e nero, in una storia invernale che anticipa temi e atmosfere della successiva ma più famosa Clarice di Bruce Jones e Bernie Wrightson. Inoltre, nel frontespizio dello stesso albo, Jeff Jones offre anche un suo commento grafico a una delle più note poesie di William Blake, The Tiger.
Dopo questa rapida successione di tre albi, Jeff Jones comincia a ridurre sensibilmente la sua produzione a fumetti, proprio come abbiamo visto fare, nello stesso periodo, agli altri tre protagonisti coinvolti nell'epopea di The Studio (il cui vero inizio è ormai alle porte): Barry Smith, Mike Kaluta, Berni Wrightson. Ma anche la sua produzione di illustrazioni per riviste e paperback rallenta, in coincidenza del sempre maggior spazio occupato dalla pittura nella sua attività artistica.
Nel 1975 non appare quasi nulla di nuovo di suo. La Warren ristampa, sul numero 3 di Comix International, le due storie a colori del numero 32 di Vampirella, mentre il primo numero di Charlton's Bullseye propone un vecchio inedito risalente agli anni '60. Anche la serie 'cult' Idyl conclude il suo ciclo vitale, sul numero di agosto di National Lampoon.
Risalta così in modo particolare, in questo vuoto crescente, il primo lavoro di Jeff Jones per la Marvel: una vecchia illustrazione in bianco e nero ristampata nel frontespizio del quinto numero di Savage Sword of Conan dell'aprile 1975, che l'italiana Editoriale Corno poi colorerà e utilizzerà come copertina di Conan e Kazar numero 37 (04/08/1976).
* * *
L'immagine in alto sotto il titolo è: Jeffrey Catherine Jones, The Monster (1995)
Ellalà, che cambiamento trovo qui! Aria nuova.
RispondiEliminaBene, andiamo al post. Mi piace l'idea di ispirarsi a un volto vero per costruire una storia. Mi ha ricordato l'esperienza di Milo Manara con un'idea di Federico Fellini, Il viaggio di G. Mastorna e La voce della luna, dove creò una serie di ritratti assai realistici, una sorta di storyboard del film sotto forma di fumetto.
Eh, sì, cara Luz, cominciavo a sentirmi un po' stretto nella gabbia a tre colonne dell'altra veste. Adesso ho spazio a volontà. Il problema è che dovrò prima o poi modificare la formattazione di molti dei post del passato e probabilmente avrò bisogno di una pausa dal blogging per riuscirci.
EliminaRicordo i fumetti di cui parli, Luz, con Marcello Mastroianni nei panni di G.Mastorna. Sempre Manara, poi, in "Viaggio a Tulum" di Fellini, aveva immortalato in un paio di vignette Jodorowsky e Moebius.
Grazie e buona domenica :-)
Sulla nuova, bellissima veste del blog avevo già commentato in precedenza. :-)
RispondiEliminaNon trovo però il link a "Post più vecchio".
Bella la figura di Louise, una donna sia attraente sia capace nella sua professione, a quanto pare, ispiratrice di molti ritratti. Per il solito parallelismo con la Rivoluzione Francese, mi viene in mente Lucile Desmoulins, la moglie del giornalista, che pare fosse bellissima e molto corteggiata dall'entourage del marito, ovvero dal gotha rivoluzionario.
Vero, Cristina, per arrivare al post precedente bisogna prima passare dalla Home Page. Studierò il problema e vedo se è possibile risolverlo. Grazie :-))
EliminaRiguardo a Louise, pensa che io per anni ho seguito il suo lavoro a nome Louise Simonson, senza sapere che lei e Louise Jones erano la stessa persona :P
Mi stai facendo fare un viaggio nella memoria indiretto, nel senso che all'epoca ero troppo piccolo per leggere quel genere di fumetto, però ricordo che vedevo quegli albi nelle mani di mio cognato e dei miei cugini più grandi.
RispondiEliminaOttimo! Mi fa sempre piacere quando succedono di queste cose :-))
EliminaMa ti riferisci alla serie "Conan e Ka-zar" degli anni '70 o alle più recenti "X-Men" e "New Mutants"?
Mi riferisco a Conan. Quelle più recenti avrei potuto anche leggerle visto che ero più grande, ma stranamente gli X-Men non mi hanno mai incuriosito.
EliminaComplimenti per la nuova veste grafica del blog. Per il resto, non conosco molto bene il mondo dei fumetti e dei fumettisti, ma l'idea di trarre ispirazione per i protagonisti dei fumetti dal mondo reale mi piace assai. Un caro saluto.
RispondiEliminaGrazie dell'apprezzamento, Giuseppe. Ci ho un bel po' sudato sopra questa nuova veste grafica, ma per il momento sono abbastanza soddisfatto del risultato. Altre variazioni le farò con il tempo.
EliminaUn caro saluto altrettanto :-))
Sono molto contento di avere un fan così sempre presente ed entusiasta per questa serie di post, a cui tengo molto. Grazie infinite, Cassidy :-)) Anche per il gradimento della nuova grafica. Come dicevo sopra a Giuseppe, per ora mi accontento e da domani potrò riprendere a pieno regime le visite ai blog amici.
RispondiEliminaNon mi sarei mai accorto dell'errore di stampa in quel "The believer" se qualcuno non me lo avesse fatto notare. In fondo a me il risultato di quell'errore non dispiaceva affatto.
RispondiEliminaP.S.: Il nuovo layout è bello, molto pulito e professionale. Sull'esperienza di navigazione non ti so dire... le pecche, se ci sono, le noterò col tempo.
Sull'errore di "The Believer", secondo me l'ultima vignetta della prima pagina nella versione errata è davvero troppo confusa, mentre le altre potevano anche funzionare.
EliminaGrazie per il tuo apprezzamento del nuovo layout. Magari è vero che la vecchia versione era più intuitiva, però come diceva il buon Nietzsche non si può mai ottenere qualcosa senza rinunciare a qualcos'altro. Sento comunque l'urgenza di cambiare il blogroll, perché in questa versione di default i nomi dei blog sono tutti appiccicati insieme.
Grazie di nuovo e a presto ^_^
Bella la nuova veste del blog, sei il secondo blogger che seguo che cambia look, effetto primavera ;-)
RispondiEliminaGrazie Giulia. Immagino che tu ti stia riferendo a Maria Teresa che ha adottato una soluzione non troppo diversa da questa.
EliminaCiao a presto :-)
Sì proprio lei ☺️
EliminaBella la tavola per la poesia The tiger! Io tifo per i colori neutri o poco chiassosi in genere, e che siano pochi XD
RispondiEliminaDirei che la soluzione adottata per The Tiger è piuttosto orientaleggiante nello spirito. Il che con Blake non guasta ^_^
EliminaGrazie e a presto, Glò!
Sto davvero apprezzando il tuo viaggio, perché quando ho spulciato i vecchi numeri di "Vampirella" per studiare il personaggio e la sua vita prima di arrivare (poco) in Italia ero solo in terra straniera. Non conosco i nomi famosi quindi non sapevo se era gente "che passava di lì" o mostri sacri, così approfitto della tua guida per saperne di più ;-)
RispondiEliminaPer il mio gusto personale, al di fuori della triade di mostri sacri Wrightson-Jones-Corben non trovo molto altro di valido nelle pagine di Vampirella. Il discorso cambia se si è appassionati della scuola "spagnola" del fumetto. Non è il mio caso, ma allora il buon materiale a disposizione aumenta di molto.
EliminaGrazie dell'interesse e del gradimento, Lucius ^_^
È sempre sorprendente scoprire come un errore (in questo caso di stampa) possa generare l’inizio di una nuova avventura: complimenti per il post, l’ho trovato bellissimo, veramente affascinante. Ma, accipicchia, complimenti anche per il nuovo template: che eleganza e che impatto! :)
RispondiEliminaUn grande grazie Clementina :-)) Sarà la primavera, come ha scritto qualcuno, ma dopo tre anni e mezzo la vecchia veste cominciava a puzzare. Non oso però quasi pensare a tutto il lavoro che mi richiederà riorganizzare i vecchi post. Col tempo...
EliminaE Grazie anche per il tuo entusiasmo per l'articolo ^__^
Ciao.
RispondiEliminaMi aggiungo ai complimenti per il nuovo layout.
In quanto a Louise Simonson conoscevo le storie sulla
sua bellezza Ignoravo però che fosse stata legata sentimentalmente anche a Jones, lo ammetto.
Grazie per i complimenti, Nick, molto graditi :-))
EliminaI fasti del passato, si potrebbe anche dire, visto che Louise non è proprio invecchiata benissimo. E anche io ho vissuto qualcosa di simile a te, dato che per un buon numero di anni non ho saputo associare tra loro Louise moglie di Jeff Jones e Louise Simonson ;-)
Devo dire che la nuova grafica trovo che renda il tuo blog molto più leggero da scorrere.
RispondiEliminaNon conosco molto bene l'argomento, comunque ho letto lo stesso con interesse. Se non ricordo male la scritta STUDIO la completavi un po' per volta... significa che siamo nell'ultima sezione?
Grazie, Marco, per la notizia della migliore scorrevolezza ^_^
EliminaPer rispondere alla tua domanda, siamo alle ultimissime battute dell'ultima sezione della prima fase di THE STUDIO, dedicata all'introduzione dei quattro protagonisti (un quarto di scritta alla volta) e alla loro attività prima della creazione del gruppo dei quattro (del quale seguiremo la formazione passo passo nella seconda fase).