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The Studio Terzo intermezzo: Luana la figlia della foresta vergine




Una giovane donna assolda una guida per ritrovare il padre scomparso anni prima con il suo aereo in Africa. Mentre la spedizione di ricerca si muove nella giungla, una ragazza selvaggia li osserva e li studia di nascosto...

Domanda: Cosa c'entra con The Studio una tarzanata italica al femminile degli anni '60, primo dei due soli film diretti da Roberto Infascelli, autore di cinema di genere morto prematuramente, all'età di trentotto anni, in un incidente d'auto?

Risposta: Molto poco, lo ammetto, eppure abbastanza da poter entrare a far parte, se non della serie principale, almeno di uno degli intermezzi di The Studio. Vediamo come e perché.

Luana la figlia della foresta vergine, men che mediocre produzione italo-tedesca, debutta nelle sale italiane nel marzo del 1968. Com'è facile immaginare, il film punta molto sulle forme della giovane attrice Mei Chen Lou (futura Mei Chen Chalais), sebbene non mostri nessuna effettiva scena di nudo, a differenza di quel che aveva fatto per esempio il suo antesignano tedesco Liane, das Mädchen aus dem Urwald (Liana, la figlia della foresta) una dozzina di anni prima (1956).
La più bella selvaggia apparsa sugli schermi, recinta la locandina italiana del film. Sarà così? Non sarà così? Non è nelle intenzioni di questo post cercare di scoprirlo, così come non è nelle sue intenzioni cercare di decidere a quale livello (s)qualitativo si collochi la pellicola. Quel che interessa qui è altro, ossia lo strabiliante percorso di marketing compiuto da questo filmetto una volta lasciate le sponde europee.



E' il 1972 quando la Capital Films Corporation di Sol Fried acquista i diritti di distribuzione negli Stati Uniti di Luana la figlia della foresta vergine, dimostrando di avere le idee molto chiare fin dall'inizio. Fried e soci puntano infatti subito sui nomi giusti: sullo scrittore di fantascienza Alan Dean Foster per la novelization del film e sull'illustratore Frank Frazetta e il fumettista Russ Manning per la parte artistico-promozionale.
Frazetta e Manning sono, all'epoca, le due punte di diamante della tradizione figurativa nata intorno all'universo narrativo di Edgar Rice Burroughs: il primo è l'autore del momento delle copertine dei paperback che ristampano i cicli narrativi di Burroughs, mentre l'altro gode di un'altissima considerazione tra i tarzanofili a causa del suo eccellente lavoro sulle strisce sindacate di Tarzan.
Se Fried e soci avevano, come si presume, aspettative alte, non credo siano andate deluse, visto le eccellenti prove fornite anche in questa occasione dai due artisti.

Frank Frazetta crea due splendidi dipinti per le locandine di Luana, sebbene reinventando ampiamente la figura della giovane protagonista.




A Manning viene invece richiesto di realizzare una versione a tratto del primo dei due dipinti di Frank Frazetta, cinque finte strips sindacate, e una affiche che pubblicizza l'uscita del film in tutte le sale il 7 novembre 1973.
Il tutto viene impiegato per comporre una brochure promozionale di quattro pagine.



E Foster? Alan Dean Foster si trova con un problema da risolvere: sceneggiatura e film esistono solo in lingua italiana, e nel caso del film i sottotitoli in inglese non sono ancora pronti. Non c'è però tempo di aspettare e lo scrittore decide di basarsi solo sulle immagini, reinventandosi da zero i dialoghi.
La novelization uscirà nel giugno del 1974, per i tipi della Ballantine Books, con in copertina l'ormai noto dipinto di Frazetta.



Ma non è ancora finita. Alla fine del 1973 l'editore Jim Warren chiede a Neal Adams di ricavare un nuovo disegno a tratto dal solito dipinto di Frazetta.
Ecco una parte della loro conversazione:
"Mi chiedi di ricavare un disegno a tratto da un dipinto di Frazetta. Perché non chiedi direttamente a Frazetta di farlo?".
"Perché Frazetta non vuole farlo".
"Bene, lo farò ma solo se è d'accordo anche Frazetta. Non voglio farlo e ricevere poi una telefonata da Frank".
"Non preoccuparti. Va benissimo. Lui ha dato il permesso. Non c'è nessun problema".

Il disegno di Neal Adams uscirà sul retro di copertina del numero 30 di Vampirella, come réclame della storia Luana, prevista per il numero 31.



Si saranno forse notati i colori psichedelici dell'immagine, che hanno una loro spiegazione. Superata la fase acuta della crisi, la Warren Publishing aveva puntato soprattutto sulla scuola spagnola del fumetto per risalire la china. Ma una vola recuperata la buona reputazione degli inizi, aveva anche ricominciato ad attrarre i grandi nomi del fumetto americano. Torreggiava su tutti un giovane artista ricco di talento e con uno spiccato gusto per l'orrido e il grottesco, proveniente dalle fila dell'underground: Richard Corben. Tra le caratteristiche preminenti della sua arte: i colori spinti all'eccesso. E sua, di Corben, è appunto la particolare colorazione del disegno a china di Neal Adams.

Quando poi esce l'annunciato numero di Vampirella con all'interno il fumetto Luana, sulla copertina dell'albo fa la sua comparsa per l'ennesima volta lo stesso dipinto di Frazetta.



In quanto al racconto a fumetti, si tratta di un adattamento di tredici pagine della storia del film con i testi di Doug Moench e i disegni di Esteban Maroto, uno dei famosi "spagnoli" assoldati dalla Warren.
Ecco la pagina di apertura:



Non so se il colossale battage pubblicitario del film abbia percorso anche altre vie, ma per quel che riguarda l'argomento del post penso di aver messo in fila tutto il possibile e immaginabile. Mi manca solo, prima di concludere, di accennare all'esile legame che lega questa vicenda alla saga di The Studio.
Parlavo poco sopra del richiamo che aveva ripreso a esercitare la rinata Warren Pubblishing, anche su quegli artisti che avevano disertato le sue fila in coincidenza con il momentaneo abbandono di Jim Warren e l'inizio della crisi. Jeff Jones, che riprese a realizzare storie per Vampirella dal numero 32, era uno di loro. E anche lui, come Neal Adams, dovette subito confrontarsi con l'astro del momento: Richard Corben. Lo vedremo meglio nel prossimo post, l'ottavo della Section Four.


* * *


L'immagine in alto sotto il post è: Frank Frazetta, Luana (c. 1972, detail).
Clicca sull'icona a lato per la visualizzazione intera.

Commenti

  1. Ma tu guarda che storia!! XD
    Stupenda retrospettiva, tra b-movies e mitici illustratori.
    Ma sai una cosa, caro Ivano? Conosco una persona che si chiama Luana proprio per questo film.
    Assurdo, eh?^^

    Moz-

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    1. In effetti per realizzare questo post ho dovuto fare davvero dell'archeologia. Le notizie sono poche, frammentarie e disperse.
      E non mi stupisce che qualcuno abbia chiamato la figlia Luana dopo aver visto questo film. Pensa a tutti quei bambini nati nel periodo in cui RAIUNO trasmetteva lo sceneggiato con Kabir Bedi e che sono stati battezzati Sandokan! Inoltre, se scatta la scintilla con un B movie, è amore per la vita. Ne so qualcosa io ;-)
      Grazie del commento, Miki! A presto :-))

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    2. Non fu colpa dei genitori, ma dei cugini di pochi anni più grandi.
      Videro in tv quel film e spinsero la zia a chiamare Luana la nascitura :)

      Moz-

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  2. straordinaria ricostruzione, davvero un gran bel lavoro. Il concept Luana, al di là dei gusti, è di certo notevole, anche solo a giudicare dalla fioritura prodotta dal marketing e le illustrazioni successive lo confermano: sono veri capolavori. Sui nomi di protagonisti di B movies o sceneggiati assegnati ai figli sull'onda dell'entusiasmo ci sarebbe da scrivere un intero post :-D Ciao! :-)

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    1. Sono d'accordo, da un piccolo seme è nata una grande pianta piena di fiori colorati :-)
      Allora aspetto il tuo post con i nomi nati dai B movies e dagli sceneggiati ;-D
      Ciao e grazie!

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    2. Ahahah! ^_^ No, no, già immagino che una simile ricerca sia ancor più che impegnativa (anche peggio che cercare documentazioni sui catari!) e poi questo è il tuo regno. Grazie a te per queste bellissime chicce e a presto ;-D

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  3. Grazie mille a te per l'apprezzamento, Cassidy! Come vedi, non si finisce mai di scoprire cose sul fumetto e sul cinema bis di quegli anni oramai lontani. Buon per me che devo portare avanti un blog ;-)

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  4. OMG!
    Ecco da chi ha tratto ispirazione mia madre per darmi questo nome!
    E dire che millanta di averlo letto su Grandhotel. :)

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    1. L'avrà trovato davvero su Grandhotel. Dopotutto il nome esisteva già prima dell'uscita del film. Io conosco un'ottantenne che si chiama Luana.
      Buona domenica, Luz :-))

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    2. Ma certo che era da Grandhotel. :)
      Mia madre non ha comprato in vita sua nemmeno un numero di Intrepido.

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    3. Però magari al cinema ci andava... ;-)

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  5. Bello, ho sempre creduto che si trattasse di una rivisitazione di Sheena non immaginavo un collegamento con l'Italia. Bel percorso. Interessante davvero.

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    1. Le tarzanidi abbondano. Fermandosi agli anni '80, oltre a Sheena e Luana ci sono Liane, Jann, Diana, Liana, Tarzana, Gungala, Pantera bionda,... A proposito di "Sheena", il film l'ho proprio detestato. Meglio il fumetto.
      Grazie mille per il gradimento del post, Max :-))

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    2. Sì, tentarono il colpaccio mettendoci una delle protagoniste delle Charlie's Angel. pellicola tristissima.
      Una curiosità, ma tu sei ancora in possesso di albi di Luana?

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    3. Sei sicuro? Non mi risulta che esistano albi di Luana a parte l'adattamento di Vampirella? Ti confondi forse con Lorna, the Jungle Girl?

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    4. No, no, chiedevo a te proprio perché ho fatto una ricerca per vedere se riuscivo ad accapparrarmi qualche albo e non ne ho trovati nemmeno su ebay e similari, pensavo tu avessi qualcosa e ti avrei chiesto se me li facevi scannerizzare.

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    5. O meglio si trova solo la presentazione su Vampirella n.31 a belle cifre dall'Uk o Usa, credevo (speravo) avessero proseguito.

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    6. Non hanno proseguito per il semplice motivo che anche la storia su Vampirella non aveva vita autonoma ma era parte integrante del battage pubblicitario del film.

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    7. Peccato, con quei nomi, con quei maestri del fumetto...

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  6. Non ho visto il film ma mi fido del tuo giudizio, quindi si può ben dire che le tavole a fumetti superano la pellicola. Come dire: fortuna che hanno fatto il film, ma solo perché ha generato quelle copertine e tavole :-D

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    1. In realtà il film, nei suoi limiti, è anche godibile. Sicuramente l'ho preferito a "Sheena", che vanta ben altri standard di produzione.
      A parte ciò, per una volta si può dire ben venga il tanto bistrattato merchandising se, da operazione di contorno, finisce per diventare, come in questo caso, più interessante del prodotto reclamizzato.
      Buona domenica, Ariano :-))

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  7. Che dire? Le vie del battage pubblicitario sono infinite. Comunque il titolo del film "Luana la figlia della foresta vergine" è già tutto un programma, anche senza le curve della protagonista! ;-)

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    1. Gli italiani sono dei veri maestri in questo. Che ne dici di "Karzan contro le donne dal seno nudo" titolo italiano di "Maciste contre la reine des amazones"?
      Grazie, Cristina :-)

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    2. Ahahah! Direi che la traduzione è piuttosto fedele. ;-) Buon lunedì.

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  8. Ma in sostanza, film e tavole hanno ben poco a che spartire, si tratta di uno spunto più che altro per ambientazione, atmosfere e avvenenza della Luz (XD)???
    Ovviamente mai visto :O
    Le locandine straniere sono molto belle! Quella italiana è trashissima XD

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    Risposte
    1. Diciamo che al film manca esattamente quella certa raffinatezza che contraddistingue le tavole e le locandine made in USA.
      Grazie per il commento, Glò! :-)

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  9. Post capolavoro!!! Ora devo assolutamente ritrovare il libro del mio amato/odiato Foster per scoprire che diamine si è inventato scrivendo limitandosi a guardare le immagini! ^_^
    Dopo il mio speciale sulla donna-scimmia Aquanetta mi ero ripromesso di affrontare il tema delle tarzanidi, ma poi ho intrapreso la lunga strada di Tarzan in persona e mi sono perso. Però sto mettendo da parte materiale sulle varie eroine, sia originale che italiano: il tuo splendido post ora mi ha fatto risalire la febbre della giungla!
    Il lungo speciale sulle origini di Vampirella mi ha permesso di gustare le pubblicazioni Warren Publishing - anche perché a quanto pare sono prive di diritti e liberamente scaricabili da archive.org! - e apprezzarne i disegni. Peccato però che lo stile psichedelico delle storie della nostra vampira preferita me le rendeva indigeste: temo che fossero apprezzabili solo attraverso l'uso di sostanze particolari :-P
    Comunque per la mia rubrica sul fumetto erotico ho letto alcuni numeri della testata "Jungla", degli anni Sessanta: una tarzanide che gira quasi nuda ma mantiene intatta la propria verginità! In pratica non c'è nulla di erotico, semplicemente storie avventurose leggermente più spregiudicate dei fumetti di Tarzan ma niente più.
    Grazie ancora per il bel contagio, e ora devo assolutamente quagliare lo specialone "donne della giungla" ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caspita, anch'io è da un po' che accarezzo l'idea di un post sulle tarzanidi. Questo su Luana in origine doveva esserne una parte. Dovremmo trovare il modo di pubblicare i post in contemporanea così da non influenzarci a vicenda.

      Sulle storie di Vampirella hai ragione. Quelle degli anni '60 sono davvero folli. Le storie del periodo "spagnolo", disegnate da Pablo Marcos e compagnia, me le ricordo però un po' più normali. In Italia, comunque, non hanno attecchito: la testata della Milano Libri "Vampirella e..." durò soltanto tre numeri.
      Il fatto poi che gli albi Warren siano così facilmente reperibili sul web non sembra preoccupare la Dynamite Entertainment, che continua imperterrita a ristampare tutti i Creepy, Eerie e Vampirella.
      Anche le avventure di Jungla le leggevo di quando in quando, come facevo del resto con tutti gli erotici di quegli anni.
      Ho dato infine un'occhiata ai tuoi due post su Acquanetta. Appena trovo un momento me li leggo con calma.

      Grazie infinite per le lodi al post *__*
      E vediamo cosa riusciamo a combinare con le tarzanidi ;-)

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    2. P.S. Sul libro di Foster... fammi poi sapere, eventualmente, se l'informazione in mio possesso è corretta ;-)

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    3. Visto che in pratica Jungle Girl è diventata una testata porno e che la Dynamite si è divertita a far incontrare Sheena con Tarzan, diciamo che di roba da dire sulle tarzanidi ce n'è assai ^_^ Devo decidermi a riprendere in mano le redini, e comunque il mio sarà uno speciale diviso almeno su due blog, visto che l'argomento mi interessa sia a fumetti che al cinema. (Di romanzi sulle donne della giungla temo non ce ne siano...)
      Foster negli anni Settanta non era ancora lo svogliato scrittore che ha infestato la mia infanzia, o almeno credo, quindi è facile che magari la sua libera interpretazione sia pure meglio del film! Ho visto che su Amazon non c'è nulla e semmai devo comprare su eBay da importazione, non a prezzo amico. Continuo a cercare...
      Alla fine del mio viaggio sulla prima Vampirella - quella cioè prima del rilancio degli anni Novanta grazie alla Dark Horse - sono più che convinto che in Italia sia più nota che conosciuta: a parte un Oscar Mondadori d'annata - che racchiudeva una delle varie storie delle origini - e la brevissima apparizione che hai citato, non esistono prove di Vampirella in italia, se non qualche fugace apparizione difficile da stabilire con precisione. Eppure mi sembra un personaggio molto noto da noi, addirittura la nostra mitica Ulula negli anni Ottanta ne ricopiava palesemente il vestito!
      Appena si è comprata il nome, la Dynamite ha saputo sfruttare al massimo il personaggio e davvero ristampa la qualunque! E' comprensibile: se tu avessi i diritti di Vampirella non invaderesti il mercato con suoi prodotti ^_^

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    4. Preciso che la mia intenzione originaria, a cui penso mi atterrò, era di limitare il discorso delle Tarzanidi al solo cinema e non oltre gli anni '80.

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    5. Non resisto al fascino delle tarzanidi in bianco e nero o delle storie più pseudo-disinibile degli anni Sessanta, quindi conto di allargare il discorso, anche a seconda del materiale che trovo ;-)

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  10. L'immagine che hai postato trovo ricordi molto questa:
    http://www.simak-bibliography.com/covers/big/anth/imperigalctici_it_y1978_immigrant.jpg
    usata per la copertina di un'antologia che ho appena finito di leggere. Chissà se l'autore si è ispirato a Frazetta o viceversa.

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    1. Ma l'immagine del link è di Frank Frazetta! Riproduce la copertina del primo volume del ciclo di John Carter.
      Buona giornata, Marco :-))

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    2. Caspita! Hai visto che occhio? ;)

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    3. Alan Dean Foster sembra abbonato alle novellization anzi ricordo perfino un adattamento orrido del film " La Mummia" che già non era questo granché...

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    4. Non conto più le sue novelization che mi sono capitate sotto mano nel corso della mia vita: ricordo la fatica da ragazzino a leggere "Starman" ma amavo troppo il film e mi chiedevo: possibile che il libro sia così brutto?
      Non so perché Foster goda della fama di bravo autore, è stato sempre particolarmente svogliato nello scrivere e le sue novelization sono la semplice trascrizione delle sceneggiature, senza un briciolo di cuore. (Come invece ottimi novellatori hanno saputo fare).
      Comunque la sua Luana l'ho presa ieri su eBay ed è partita stamattina: spero arrivi per il fine settimana così da iniziare a studiarla ^_^

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    5. @ Nick Parisi
      Sì, ne ho viste molte anch'io in giro di sue novelization, ma a quel che ho capito è famoso soprattutto per "Alien" e i vari Star Trek.
      Non sono invogliato a leggerne alcuna, a parte forse "Luana", se mi capitasse sottomano.
      Buona giornata, Nick :-)

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    6. @Lucius
      Grande Lucius! Poi mi sai dire se davvero si è reinventato i dialoghi come ho trovato scritto. E' l'unica info del post che non ho potuto verificare non avendo a disposizione il libro.

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    7. Malgrado abbia gestito grandi titoli, in generale ti sconsiglio di leggere le novelization di Foster. Forse giusto il primo "Alien", che ho letto a 16 anni e mi è molto piaciuta, ma in questo caso non so distinguere la tenerezza del ricordo dall'effettiva validità del libro.
      Quando George Lucas ha fatto outing abbiamo saputo ufficialmente che anche il primo Guerre Stellari è stato novellizzato da Foster, così come ha scritto il primo Star Trek firmandosi Roddenberry. (Di solito i grandi nomi in copertina sono sempre ghost writer!): da Alien Nation alla Cosa Foster è sempre lì, e purtroppo sta per uscire la novelization di "Alien: Covenant" a sua firma, il che significa che davvero 'sto film alieno nasce sotto i pessimi auspici...
      Per fanta-novelization come si deve ti consiglio il mitico "Saturn 3" e "La moglie dell'astronauta", che mi vengono in mete così su due piedi, ma anche "Gli avventurieri del pianeta Terra" che ricordo con piacere.
      Per Luana sarai informato prontamente ^_^

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    8. Non corro di questi pericoli, Lucius. Il mio piano letture copre già tutti i possibili prossimi decenni della mia vita e non sono previste novelization ^_^
      Del resto le uniche due che ho letto finora, "King Kong" e "Pretty Baby" mi hanno entrambe fortemente deluso.

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    9. Due esperienze traumatizzanti ^_^ Di "King Kong", all'epoca del mio specialone zinefilo, presi su eBay la prima edizione italiana semplicemente perché volevo scoprire se davvero era la trascrizione della fantomatica (e mai provata) sceneggiatura scritta di getto da Edgar Wallace - come ancora viene falsamente assicurato dagli editori - o più semplicemente la versione romanzata della sceneggiatura di Cooper: ovviamente è la seconda tesi, visto che qualsiasi appunto abbia scritto Wallace è scomparso nel nulla.
      Diciamo che è stato un acquisto "per studio", così come ho preso su bancarella novelization tratte da soap opera: come si fa a chiudere in un libro un prodotto teoricamente infinito? :-D

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