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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015
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Apollo servo di Admeto /3: Erodoto, Hillman, Calasso

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Se qualcuno ci chiedesse di chiudere gli occhi e di pensare al mondo delle fiabe, ci verrebbe con ogni probabilità spontaneo visualizzare un paesaggio simil-medievale. E' molto probabile che da qualche parte, per esempio sulla sommità di una collina, svetterebbe un castello, sebbene con altrettanto grande probabilità somiglierebbe più a quello dei film disneyani che a un effettivo castello del medioevo. Sarà in ogni caso un mondo popolato di contadini e artigiani piuttosto che di operai e capitani d'industria e retto da un ordinamento monarchico piuttosto che repubblicano quello che ci apparirà davanti. Considerazioni analoghe si possono fare, senza troppo azzardo, per la tragedia attica: anch'essa necessita, per prosperare, di un certo tipo di scenario passato, rappresentato in questo caso da un'età del bronzo con le sue "anacronistiche figure di autorità"* paragonabili ai re e alle principesse "medievali" delle fiabe. In altre parole, Admet

Solve et Coagula - Pagina 103

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Capitolo 9 - parte 2 Appena Luisa fu fuori della libreria, il suo cellulare emise due suoni a breve distanza l'uno dall'altro. Guardò il display e vide un avviso di chiamata seguito da un messaggio, entrambi di Giulia. L'amica le scriveva di farsi viva il prima possibile, aggiungendo che si trovava con Fabrizio nella libreria di Piazza della Repubblica. Erano duecento metri scarsi di strada e il messaggio era di un paio di minuti prima. Le scrisse quindi che la aspettassero direttamente nel negozio, se erano ancora lì, che sarebbe arrivata in meno di cinque minuti. Attese la conferma, che comparve nel giro di pochi istanti, poi si avviò, nell'imbrunire ormai avanzato, in direzione della piazza e dell'appuntamento. Continuava intanto a pensare al contenuto della sua chiavetta: avrebbe dovuto farne parola con Giulia e Fabrizio o era meglio che si tenesse, per il momento, tutto per sé? Da un lato, si sentiva anche spinta a confidarsi con qualcuno, dall’altro,

Apollo servo di Admeto /2: Alcesti 660-866

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Uno dei motivi, forse il più noto, per cui l’ Alcesti ha sollevato una serie di problemi è l’aver occupato il quarto e ultimo posto nella scaletta di rappresentazione della tetralogia euripidea a cui appartiene, occupato di regola dal dramma satiresco. Un dettaglio che, insieme al lieto fine della vicenda, ha spinto alcuni a ritenere che l’ Alcesti non sia da considerarsi una tragedia nel senso proprio del termine. Mentre tra quelli che, sull'altro versante della diatriba, hanno posto l’accento sull’elemento tragico, c’è chi ha sostenuto che il lieto fine sia tale solo all’apparenza ed Euripide abbia voluto fare in realtà dell’ironia. Cosa vieterebbe però, a questo punto, di estendere il concetto dal solo finale a tutta la ‘tragedia’ e dire che l' Alcesti va letta in chiave ironica nella sua interezza? Ma torniamo adesso a concentrarci, per un momento, sull'inizio. Come abbiamo visto (nel post precedente ), Apollo nel prologo ci regala l’antefatto della vicenda.

Solve et Coagula - Pagina 102

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Capitolo 9 - parte 1 Luisa era uscita troppo scossa dall'esperienza dell'ascolto del racconto di suo padre per fidarsi delle sue capacità di guida. Pensò così che fosse meglio per lei  tornare a casa in autobus e dopo essersi sincerata che per l’indomani non fosse prevista la pulizia della strada, lasciò lo scooter parcheggiato dove si trovava e si avviò alla fermata. Dovette poi attendere per più di dieci minuti, che trascorse rigirando nervosamente tra le dita la chiavetta USB che teneva in tasca. La sola idea che ai dati precedenti si fosse aggiunto anche il file in bitmap del disegno di suo padre era in realtà sufficiente a darle i brividi, al punto che l’unico termine di paragone valido che lei riuscisse a trovare era quello della casa infestata. Almeno l'autobus su cui salì, per fortuna, non era affollato e trovò senza difficoltà un posto libero dove sedere. Rinunciò comunque presto all’idea di trarne vantaggio per iniziare a leggere il libro di Bradbury av

Oggi mi trovate su Anima di carta

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In questi giorni sono stato intervistato dalla blogger e scrittrice Maria Teresa Steri. Oggi ho l'onore di comparire in un post-intervista sul suo apprezzatissimo blog letterario Anima di carta Siete tutti invitati a leggerci. Basta cliccare su questa riga di testo .

E non liberarci dal male: Lautréamont, Laforgue, Baudelaire.

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Rinunciamo per sempre a Gesù Cristo e a tutte le sue opere. Dedichiamo noi stesse a Satana. Noi ti supplichiamo, Satana, nostro Signore e Maestro. Insegnaci tutte le vie del male. E nell'ora della nostra morte accoglici nel tuo satanico grembo. Il sentiero del bene - è risaputo - è ripido e irto di spine, ma altrettanto difficoltoso può rivelarsi il sentiero del male, se chi vi si inoltra non è eletto a percorrerlo ma è solo un dilettante in materia. E' il caso di Anne e Lore, le due studentesse protagoniste del film di  Joël Séria   E non liberarci dal male ( Mais ne nous délivrez pas du mal , 1971), interpretate rispettivamente da Jeanne Goupil e Catherine Wagener . Mora la prima e bionda la seconda, le due ragazze - benvolute dalle loro tranquille famiglie borghesi; agiata soprattutto quella di Anne - studiano in un esclusivo collegio retto da suore. Ad unirle, una forte attrazione reciproca che si compone di molti elementi diversi, compreso l'amore. Facile quin

Solve et Coagula - Pagina 101

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Capitolo 8 - Parte 11 «Ilaria? Ilaria se ne è andata più di due anni fa, non puoi non saperlo! Al suo posto è arrivata Alessandra, la ragazza del tuo disegno». Ma ebbe subito un ripensamento. E se suo padre fosse davvero all’oscuro del cambiamento come diceva di essere? Cercò di riflettere, di riordinare le idee il più rapidamente possibile. «Quando hai visto Ilaria per l’ultima volta?». «E come faccio a saperlo? Qualche mese fa, credo». «Ma potrebbero anche essere trascorsi più di due anni?». Lui si immerse allora nello sforzo del ricordo, ma poi, anche se sembrava avercela messa tutta, alla fine se ne uscì con una risposta vaga. «Non so, potrebbe anche essere. I mesi e gli anni passano così veloci che il tempo ormai sembra impazzito. Ma cos'è questa storia su Alessandra, che sarebbe lei la ragazza del mio disegno?». Per un attimo Luisa si sentì tentata di lasciar perdere e dirgli che si era fatta solo suggestionare dal suo racconto, che la somiglianza c'e

5 domande a Miki Moz

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Come alcuni di voi sapranno, alcuni giorni fa ho postato sul blog un mini quiz estemporaneo, nato nella scia del post sui miei 'tabù' nella scrittura. Considerate le richieste, ritenevo il giochino di una certa difficoltà ed ero quindi tutt'altro che sicuro che qualcuno avrebbe risposto correttamente nelle ventiquattro ore di tempo concesse. Sono stato tuttavia subito smentito dal primo commento al post, che conteneva le due risposte corrette. Il commento, manco a dirlo, era di Miki Moz , che ha così vinto il premio in palio: una mini intervista in 5 domande pubblicata sul mio blog. Ma alla fine, e credo ne conveniate tutti, posso ben ritenermi io il vero premiato: un'intervista a una celebrità come Miki Moz può fare solo del bene, a qualsiasi blog abbia il piacere di ospitarla. * * * 1 -  I.L. Sei ormai una leggenda nella blogosfera per la tua capacità - da molti, compreso il sottoscritto, ritenuta sovrumana - di essere presente un po' ovunque. A chi c