Ritorno al Chautauqua: Scienza tradizionale e scienza profana /5
...come un abile gentiluomo della cultura occidentale [Giorgio de Santillana] aveva percorso per decenni i sentieri vittoriosi della scienza, fra Galileo e Leibniz li aveva visti culminare. E ora, guardando la fascia delle Bestie Zodiacali, obliqua sull'orizzonte, riconosceva che pondus , numerus , mensura avevano già illuminato e dominato un altro mondo, in tutt'altro senso, a partire da un Tempo Zero che egli tendeva a situare quando il Sole equinoziale sorgeva nei Gemelli, intorno al 5.000 a.C. Cominciò allora a percorrere i sentieri celesti di quell'altra scienza, raccogliendo amorosamente briciole di mitografi e di antichi cantori. Un giorno riaprì Cassirer sulle "forme simboliche": l'opera più articolata di quel grande studioso che a lungo era stato per lui una guida. Si accorse che di quelle pagine non rimaneva pressoché nulla. Roberto Calasso, La rovina di Kash Nel creare il linguaggio della filosofia del futuro, Platone parlava ancora l'antico id