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I libri, i quadri e le quattro stagioni





Reduce di fresco dall'esperienza di giudice onorario del concorso Segui Hashtag ideato dalla solita, attivissima Ximi Blogghidee, condivido adesso con piacere questa bella iniziativa inaugurata da Cristina M. Cavaliere con il post I quadri, i romanzi e... le quattro stagioni. Si tratta di abbinare un romanzo e un dipinto a ognuna delle quattro stagioni. Un'associazione che si presume intuitiva, ma senza che questo significhi che sia anche semplice o immediata. Un esempio pratico: per l'inverno avevo dapprima pensato a Shining, per poi accorgermi ben presto che non è in realtà il libro di Stephen King che io associo a questa stagione, bensì il film che ne ha tratto Stanley Kubrick (e che in effetti ho trovato ben più memorabile). Comunque sia, alla fine ho assolto anche a questo compito, piacevole ma non facile, nel modo che potrete scoprire continuando a leggere.

* * *

Stagione 1. Primavera

Il libro: Le nozze di Cadmo e Armonia di Roberto Calasso (Adelphi, 1988)
Ma com'era cominciato tutto? Un gruppo di ragazze giocava lungo un fiume raccogliendo fiori. Numerose altre volte una scena del genere sarebbe apparsa irresistibile agli dèi. Persefone venne rapita «mentre giocava con le fanciulle dal seno profondo» e raccoglieva rose, crochi, viole, iris, giacinti, narcisi. Soprattutto il narciso, «prodigioso fiore raggiante, venerabile alla vista, quella volta, per tutti, per gli dèi immortali e per gli uomini mortali». E Talia venne artigliata da Zeus in forma di aquila mentre giocava a palla tra i fiori su un monte. E Creusa sentì i suoi polsi serrati dalle mani di Apollo mentre raccoglieva fiori di zafferano sulle pendici dell’acropoli di Atene. Anche Europa e le sue amiche stavano cogliendo narcisi, giacinti, violette, rose, timo.
Questo brano, uno dei numerosi incipit che costituiscono la parte iniziale del libro (uno dei più citati in assoluto nel mio blog), dedicata al mito del ratto di Europa da parte di Zeus in forma di toro bianco, rende bene l'idea del perché del mio accostamento. Ma sono molte le parti del libro collocate in paesaggi campestri, dominati da distese fiorite, rivi d'acqua, verdi boschetti. Per non parlare delle ghirlande fiorite che sono un tema ricorrente del libro. Ma è la prosa stessa di Calasso a percorrere le carta delle pagine del suo quasi-romanzo come il soffio di una brezza primaverile.

Il quadro: Gathering Pansies by Lady Laura Theresa Alma-Tadema (Laura Theresa Epps; 1852 – 1909; pittrice inglese, seconda moglie del pittore Lawrence Alma-Tadema)


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Stagione 2. Estate

Il libro: All'ombra delle fanciulle in fiore di Marcel proust (1919)
Steso sulla scogliera, non vedevo davanti a me che prati e, al di sopra di essi, non i sette cieli della fisica cristiana, ma soltanto due cieli sovrapposti, uno più scuro - il mare - e sopra un altro più pallido. Facevamo merenda, e se io avevo portato anche qualche piccolo ricordo che potesse piacere all'una o all'altra delle mie amiche, la gioia invadeva con una violenza così improvvisa il loro volto traslucido, divenuto rosso in un attimo, che la bocca non aveva la forza di trattenerla e per lasciarla uscir fuori esplodeva in una risata. Erano radunate intorno a me; e tra i visi ravvicinati fra loro, l'aria che li separava tracciava sentieri d'azzurro come aperti da un giardiniere che avesse voluto creare un po' di spazio per poter circolare lui stesso in mezzo a un boschetto di rose. *
Marcel trascorre le vacanze con la nonna e la domestica Françoise nella località balneare (immaginaria) di Balbec. Vi giunge con la speranza di osservare all'opera le forze elementari della natura al loro stato più puro e selvaggio, vi incontra invece il radioso mattino delle fanciulle in fiore, fugace quanto la stessa estate di Balbec.

Il quadro: Ragazza nuda sulla spiaggia di Simeon Öquist (1868 – 1955; pittore svedese)


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Stagione 3. Autunno

Il libro: Bambi di Felix Salten (1923)
Capitolo VIII - Incipit: Le foglie cadevano dalla grande quercia ai bordi del prato. Cadevano da ogni albero.
Un ramo della quercia sovrastava tutti gli altri e si allungava in alto sopra l'erba. Due foglie pendevano appese alla sua punta.
«Non è più come prima» disse una delle due foglie all’altra.
«No» rispose l’altra foglia «Sono cadute così tante di noi questa notte che siamo quasi le uniche rimaste su questo ramo».
«Non possiamo mai sapere chi sarà la prossima a andarsene» disse la prima foglia. «Anche quando era caldo e il sole splendeva, a volte arrivava una tempesta o un acquazzone e molte foglie venivano strappate via, alcune ancora giovani. Non sai mai a chi toccherà».
«Il sole splende raramente adesso» sospirò la seconda foglia, «e quando splende non riscalda. Dobbiamo trovare un modo per tornare a scaldarci».
«Sarà vero» disse la prima foglia, «sarà vero che verranno altre di noi a prendere il nostro posto dopo che ce ne saremo andate, e dopo di loro altre ancora, e così via?».
«È così» disse la seconda foglia «non possiamo neanche iniziare a concepirlo, talmente è al di là della nostra immaginazione».
«Saperlo mi rende molto triste» disse la prima foglia.
Rimasero per un po’ in silenzio. Poi la prima foglia disse tra sé e sé: «Perché dobbiamo cadere…?».
«Cosa ci succede quando cadiamo?» chiese la seconda foglia.
«Precipitiamo giù in basso».
«Cosa c’è sotto di noi?»
La prima foglia rispose: «Non ne ho idea. C’è chi dice una cosa, chi un’altra. Nessuno lo sa».
«Proviamo qualcosa, sappiamo qualcosa di noi stesse quando siamo laggiù?» chiese la seconda foglia.
La prima foglia rispose: «Chi lo sa? Nessuna di quelle cadute laggiù è mai tornata indietro a raccontarlo».**
Il mio autunno letterario è indissolubilmente legato, da molti anni, a questo melanconico dialogo tra due foglie avvizzite, incastonato dallo scrittore austriaco nel suo grande classico per ragazzi.

Il quadro: Bambi's First Year di Thomas Kinkade



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Stagione 4. Inverno

Il libro: Pattini d'argento di Mary Elisabeth Mapes Dodge (1865)
Incipit: Molti anni fa, una bella mattina di dicembre, un ragazzo e una bambina di qualche anno minore di lui, ambedue poveramente vestiti, stavano seduti l’uno di fronte all’altra sulla proda di un canale gelato, in Olanda.
Se c'è un libro che mi ha fatto venire i brividi è questo, tutto ambientato com'è tra paesaggi innevati e laghi trasformati in piste di ghiaccio. E' il solo libro che mia madre aveva traghettato dalla sua infanzia all'età adulta, per finire però perduto chissà dove e chissà da quanto. Non ricordo che lei lo abbia mai citato espressamente, ma deve essere stato un libro molto importante per lei, dal momento che l'Olanda, che non ha mai visitato, è ai suoi occhi il paese più bello al mondo.

Il quadro: Imatra in inverno di Akseli Gallen-Kallela (Axél Waldemar Gallén; 1865-1931; pittore finlandese noto per le sue illustrazioni del Kalevala, il poema epico nazionale finlandese)


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* Alla ricerca del tempo perduto Vol. II, pag.519. Rizzoli 1986. Trad. di Maria Teresa Nesi Somaini.

** Traduzione mia.

L'immagine di apertura del post è: Charles Burchfield, Four Seasons (1940-60).
Cliccare sull'icona a lato per la visualizzazione intera.

Commenti

  1. Innanzitutto ti ringrazio infinitamente per aver apprezzato la mia idea al punto da scriverne un meme. Come seconda cosa hai reso ancora più completa l'impostazione, aggiungendo un breve estratto e abbinando subito il quadro! Complimenti, Ivano.

    Nel leggere le tue scelte, mi è venuto in mente per l'inverno anche il libro-testimonianza di Mario Rigoni Stern "Il sergente nella neve". Non dico romanzo perché è vita vissuta nella propria carne e nelle proprie ossa, e sarebbe un delitto chiamarlo tale.

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    1. Grazie, Cristina! L'idea mi è subito piaciuta ed è per quello che non ho scritto nei commenti le mie scelte (che in ogni caso, a parte Proust, non sarei stato capace di individuare lì per lì). Non ti avevo detto niente per farti una sorpresa.

      Io per l'inverno come alternativa avevo La regina delle nevi di Andersen, che non è però un romanzo. Per la primavera e l'autunno ero a secco, mentre per l'estate le opzioni abbondavano. Mi sono accorto che tendo a preferire le letture accostabili all'estate, che è del resto la mia stagione di gran lunga preferita.

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    2. Grazie allora per la sorpresa! :-)

      Io prediligo la primavera, ma non ero riuscita a trovare testi abbastanza in linea con la stagione... forse proprio perché devono rispondere a canoni del tutto privati!

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  2. Fra tutte le citazioni mi piace in particolare l'Estate, in sostanza Proust. Avrei in mente la maratona "Recherche" per questo anno. Cosa mi dici a riguardo?

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    1. Come ho scritto una volta a commento di un tuo post, se mi obbligassero a conservare un solo libro non avrei dubbi, sceglierei la Recherche.
      Certo, Proust non scrive secondo le regole di scrittura propagandate adesso, e può indugiare per decine, o anche centinaia di righe, su dettagli all'apparenza di poco conto. Devi amare questo genere di scrittura a tessitura fine per trarre un vero piacere dalla sua lettura.

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    2. A me Proust piace proprio per il motivo che dici, Ivano: perché nella sua prosa c'è una vena di libertà che mi è molto congeniale!

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    3. A me gran parte della scrittura della Recherche appare come un immenso prato al mattino presto, tutto disseminato di gocce di luce.

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  3. L'inverno mi ha particolarmente entusiasmato, sia per il libro scelto, una delle grandi letture della mia fanciullezza, sia per il bellissimo dipinto a corredo *__* E poi, ormai credo si sappia, che adoro questa stagione su tutte ^_^
    Bello bello il post!

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    1. Mentre per me, ormai credo si sappia, il mio calendario di vita è composto solo dei giorni dal 21 marzo al 21 settembre. Il periodo 22 settembre-20 marzo, non potendo concedermi un vero letargo lo trascorro in un letargo virtuale.
      Grazie per l'apprezzamento, Glò, ma direi che potresti anche dare il tuo contributo all'iniziativa. Mi sembra proprio il tuo genere di post *__*

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    2. Per il momento non mi è possibile ;)

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  4. Che abbinamenti belli e che splendida idea di base. Arte e letteratura e stagioni, un trittico davvero eterno ottimamente interpretato in questo post.

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    1. Grazie davvero Ariano :))
      E direi che anche nel tuo caso può valere quello che ho scritto a Glò. Mi sembra questa una tipologia di post che si adatta a meraviglia al tuo blog ^_^

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    2. Lo prendo come spunto. Però mi ci vorrà del tempo, devo riesaminare tutta la mia vita come lettore e fruitore d'arte per capire quali ritratti letterari e figurativi delle stagioni mi hanno maggiormente colpito.

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    3. E noi aspettiamo fiduciosi. Buon lavoro :)

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  5. Hai fatto belle ottime scelte e dei begli accostamenti, in particolare mi piace quello dell'Estate!

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    1. Grazie Nick. E' stato davvero bello lavorare a questo post. E poi, secondo te, potevo evitare di infilarci dentro uno svedese? :D

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  6. Un'idea davvero originale: complimenti a chi l'ha ideata e a chi ne ha dato seguito, in pratica bravi Cristina e Ivano! :)
    Mi piace la primavera e l'accostamento che ne hai fatto, ma il quadro che mi ha colpito di più è l'autunno di Bambi.
    Se dovessi farlo io, questo simpatico gioco, su due piedi affiderei l'inverno a Stefansson di "Luce d'estate ed è subito notte", ambientato in Islanda (capirai!)

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    1. Sono in effetti tentato di acquistare alcuni dei poster disneyani di Kinkade e appenderli alle pareti dello studio. Dopo vivrei immerso in un'atmosfera incantata :D

      Se dovessi? Dai, che aspetti a dire la tua, non così su due piedi (che è anche difficile) ma in un post coi controfiocchi?

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    2. Grazie del commento, Marina! Piacerebbe anche a me leggere un tuo post dedicato. Sarebbe l'occasione per venire a trovarti sul tuo blog e a curiosare un po' meglio.

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    3. Bene, grazie. Fatemi concentrare, allora... :)

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  7. Mi sono piaciute molto le tue scelte!

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    1. Grazie mille Tenar :))
      Ho visto che nelle tue scelte sei andata più per sensazioni che per contenuti... non sei tentata di trasformare il commento in un bel post?

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  8. Che bel post, Ivano. Mi è piaciuta molto quest'interpretazione della proposta di Cristina, con abbinamento di testi e quadri alle stagioni. Sarà poi che ho un debole per l'autunno, ma le parole e l'immagine che hai scelto mi sono piaciute in modo particolare. Non escludo di accogliere i vostri esempi, anche se sarà difficile essere all'altezza di due esperti d'arte e letteratura come te e Cristina!

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    1. A ognuno la sua stagione preferita e a ognuno i suoi accostamenti. Cristina ed io abbiamo perfino usato uno stesso libro per due diverse stagioni.
      Senza dubbio produrrai un magnifico post stile Anima di carta, ne sono sicuro ^__^

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    2. Anch'io mi associo e confermo il commento di Ivano. Aspettiamo allora il tuo post con grande curiosità. :-)

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