The Studio Section Six - 1976-79: Gli anni di The Studio /8
Non mi godo particolarmente l’atto di dipingere. Jeffrey [Jones] è in grado di produrre un quadro per mezzo di una serie di felici incidenti di percorso, e funziona. Il mio approccio è diverso; è molto difficile fare di un dipinto un’occasione di felicità quando lavori un centimetro alla volta.
Barry Windsor-Smith
Nel periodo compreso tra la fondazione della sua casa editrice Gorblimey Press e la fine dell'esperienza di The Studio, Barry Smith pubblicò oltre quaranta immagini, o singolarmente, in forma di stampa d'arte o poster, oppure raccolte a gruppi tematici in veste di portfolio.
Molte di queste immagini, come ho accennato in un recente post, rimangono legate al personaggio che lo ha reso famoso come autore di fumetti, Conan il barbaro, e, per estensione, al mondo di Robert E. Howard e barbarico in genere; tutte le altre, con poche eccezioni, affrontano o il mito greco o il ciclo arturiano. Cercherò adesso, come ho fatto con Bernie Wrightson e Mike Kaluta, di elencare almeno le principali di queste opere, suddividendole stavolta in quattro sezioni: a tema barbarico; sul mito greco; sul ciclo arturiano; di genere vario. Il colore verde che contraddistingue alcuni titoli serve a far risaltare le opere realizzate negli anni dell'esperienza di The Studio.
1. Opere a tema barbarico
Barry Windsor-Smith, Conan Cimmerian Death (1977) |
- The Four Ages (GbP 1974; portfolio con 4 stampe b/n) *
- Judgement of the Dead by the Living (Gorblimey Press, 1974; stampa in mezzatinta)
- The Ram and the Peacock (GbP, 1974; stampa a colori)
- The Sepia Horseman (GbP, 1974; stampa monocromatica)
- Something Ic Waes (GbP, 1974; stampa a colori) **
- Tupenny Conan (GbP/Middle Earth 1974; portfolio con 6 immagini b/n)
- The Enchantment (GbP 1975; stampa a colori) **
- Moon & Stars Bookmarks (GbP 1975; 2 set di 5 segnalibri cad.)
- REH (GbP 1975; portfolio con 5 immagini a colori: Conan of Cimmeria; Valeria of the Red Brotherhood; Solomon Kane; Thoth Amon; Bran Mack Morn)
- Conan Cimmerian Death (GbP/Dark Eagle 1977; poster b/n)
- Lord of The Black Corsairs (GbP/Supergraphics 1977; poster a colori) ***
- Fantastic Islands (GbP 1978; portfolio con 4 stampe b/n) ****
* Colorate a mano e firmate in un'edizione limitata a 30 copie
** Opera ristampata in forma di poster dalla Big O nel 1979
*** In origine la stampa III del portfolio Tupenny Conan (1974), poi riproposta come copertina di Marvel Treasury Edition #4 (06/75)
**** Colorate a mano e firmate in un'edizione limitata a 25 copie
Barry Windsor-Smith, Lord of the Black Corsair (1974) versione copertina di MTE #4 (a sinistra) e versione poster GbP/Fantagraphics (a destra). |
2. Opere a tema mitologico
Barry Windsor-Smith, Mitras (1979) |
- Pandora (Gorblimey Press 1975; stampa) *
- Fate Sowing The Stars (GbP 1977; stampa e poster)
- Mitras (GbP/Black Lotus 1979; stampa a colori)
- Sibyla (GbP/Black Lotus 1979; portfolio con 4 stampe a colori: Fire, Gaia, ***, ***)
* Opera ristampata in forma di poster dalla Big O nel 1979
3. Opere sul ciclo arturiano
Barry Windsor-Smith Morgana (1978) |
- Morgana (Gorblimey Press 1978; stampa)
- Nimue the Enchantress (GbP 1978; stampa)
- Six Drawings (GbP 1978; portfolio con 6 stampe b/n: King Arthur; Queen Guinevere; Sir Launcelot; Merlyn Ambrose; Elaine of Shalott; Sir Galahad) *
* Riedito con il titolo Excalibur, con differenze di titoli e formato delle stampe
4. Altre opere
- Devil's Lake (GbP 1975; stampa a colori) *
- Whithering (GbP 1975; stampa b/n)
- The Book of Samothrace (GbP 1977; stampa a colori) *
- The Witch in: National Cartoonists Society Portfolio of Fine Comic Art #1 (1978, stampa b/n)
* Opera ristampata in forma di poster dalla Big O nel 1979
E' anche possibile rendersi conto, scorrendo gli elenchi di opere appena presentati, di quanto la presa di Conan, e più in generale dell'universo narrativo di R.E. Howard, sull'artista Barry Smith (o meglio, a questo punto, Barry Windsor-Smith) sia ancora dominante nel biennio 1974-75, quello cioè immediatamente successivo al suo abbandono del medium fumetto, per poi quasi scomparire nel triennio circa di The Studio, quando prendono il sopravvento le opere di carattere mitologico o dedicate al ciclo arturiano. Riguardo invece alla diminuzione sostanziale del numero di opere prodotte in questo secondo periodo, va probabilmente addebitata alla progressiva crescente immersione dell'artista nella lunga fase di preparazione della sua opera più ambiziosa e complessa: Artemis and Apollo, alla cui storia ho dedicato un intero post di questa Section Six.
Ma non è naturalmente solo Artemis and Apollo ad avere una storia da raccontare. Prendiamo, per esempio, un altro quadro a tema mitologico: il bellissimo Pandora, che presenta, al pari dell'altra immagine citata, un'affollata collezione di oggetti. Si tratta, in questo caso, di una summa del mondo artistico-culturale di Windsor-Smith, che comprende, oltre a una statuetta di Conan il barbaro, molti riferimenti alla cultura della madre patria inglese, compreso un biglietto da visita della "Lega dei socialisti" del pittore preraffaellita William Morris.
Vi sono poi le opere di carattere più generico, che essendo sganciate da riferimenti immediati richiedono a maggior ragione un minimo di spiegazione in più.
A cominciare da The Devil’s Lake (l'immagine di apertura del post), dipinto del 1975 che Barry Smith, ancora negli anni di The Studio, considerava la sua opera più riuscita (senza contare che aveva anche venduto
otto volte di più di qualunque altra opera pubblicata dalla
Gorblimey Press). Un'opera che rappresenta, nelle parole di Windsor-Smith:
...un’allegoria della libertà e degli ostacoli. Di fatto è su di un tipo che conoscevo all’epoca ed era caduto nella trappola dell’eroina. Ho scelto di mettere la donna alata dell’immagine anziché il tipo in questione per lo stesso motivo per cui la canzone dei Beatles su Maharishi Mayesh Yogi si chiama (e sembra essere su) Sexy Sadie.
Originariamente concepita come sovracopertina, era stata rifiutata
dall’editore in termini dai risvolti tragicomici, come racconta sempre l'artista:
...uno dei problemi è che loro, per qualche assurdo motivo, volevano stamparla in bianco e nero; dopo averne discusso per un po’, solo per dargli la prova di quanto ci tenevo a che fosse stampata a colori, mi offrii di dargli l’opera gratis così che potessero usare il mio compenso per coprire i costi di stampa. Ammetterai che è una cosa insolita. Pensavo che avrebbero rifiutato e si sarebbero arresi. Santo cielo, niente del genere… accettarono la mia offerta!
A quel punto, però, lui ne ebbe abbastanza. Ritirò la sua generosa offerta
e se ne andò, giurando a se stesso di non accettare mai più commissioni da un editore commerciale. The Devil’s Lake finì comunque ugualmente, alcuni anni dopo, per impreziosire una copertina, quella del terzo numero di Ariel, the Book of Fantasy, che è probabilmente da considerarsi il più lussuoso magazine mai dedicato all'arte e alla narrativa di genere fantastico, e anche per questo destinato a sopravvivere solo per quattro numeri, pubblicati tra il 1976 e il 1978.
Ma perfino più particolare è la storia di Withering, che nel progetto iniziale di Windsor-Smith doveva essere un disegno a china di soli alberi "ispirato a un meraviglioso dipinto di John Constable della vecchia Hampstead Heath":
A quel tempo non pensavo che il mio pubblico fosse pronto a – o diciamo
interessato in – una mia nuova opera che raffigurasse solo alberi. Lo stesso Constable
aveva una battuta a proposito del dipingere alcuni suoi quadri con il collirio.
Quel che voleva dire era che cercava di realizzare un’immagine più commerciale possibile
se aveva necessità di venderla. Poiché volevo che il mio pubblico abituato al
fantastico vedesse il mio disegno di alberi, presi spunto da Constable e
applicai un piccolo fantastico balsamo per gli occhi: proprio al centro
dell’immagine disegnai una figura della Morte col mantello – un uomo dal volto
di teschio – e sullo sfondo una magione oscura e minacciosa. Questo fa sembrare
gli alberi non essenziali. L’ho intitolato Withering…
un deliberato non sequitur. Una notte, ricevetti una chiamata concitata da un mio
consociato di Londra. Aveva appena mostrato una riproduzione dell’immagine a un
collega artista molto stimato che io non avevo mai incontrato e il mio socio
aveva appena conosciuto. Al di sopra della gracchiante linea transatlantica lo
sentii dire: "Hey, indovina cosa!... Ho appena mostrato Withering al tal dei tali e indovina cosa ha detto – ha detto:
‘Ahh, Constable; questi alberi. Barry ha piazzato quel tipo morto soltanto per potersi permettere di dipingere gli alberi, vero?’. Lo sapeva!". Ci fu qualche
scoppio di risa, poi lui riappese. Fu la fine della chiamata. Soffrivo di
insonnia in quel periodo e ricordo che quella notte dormii e il giorno dopo ero
raggiante.
E osserviamo infine, a conclusione di questa rapida carrellata, The Book of Samothrace, un dipinto in cui Windsor-Smith ha voluto specchiare la natura della propria personalità, da lui sempre definita come fortemente duale. Così scrive per esempio in Opus, la sua autobiografia umana e artistica:
Non ho un particolare interesse nell’astrologia, a dispetto del libero uso di simboli arcani che ha accompagnato tutta la mia carriera, ma resta il fatto che io sembro personificare tutto dei Gemelli. Sono duale in tutto: due gemelli che risiedono in un solo corpo.
* * *
The Studio - Complete Comics Chronology XII: March - Maj 1972
Puoi vedere le immagini in formato più grande cliccandoci sopra.
Jeffrey Catherine Jones: "Super Human" (1 pg) Esquire #200 - Hearst Communications, Inc., March 1972 (Magazine) Editor: Jay Fielden | |
Barry Windsor-Smith: "Soldier Hero" (1 pg) Esquire #200 - Hearst Communications, Inc., March 1972 (Magazine) Editor: Jay Fielden | |
Bernard Albert Wrightson: "It's Red-Neck" (1 pg) Esquire #200 - Hearst Communications, Inc., March 1972 (Magazine) Editor: Jay Fielden | |
Jeffrey Catherine Jones: Idyl (1 pg) National Lampoon #24 - NL Communications, Inc, March 1972 (Magazine) Editors: Doug Kenney, Henry Beard | |
Michael William Kaluta: "Connecticut Yankee" (10 pg) National Lampoon #24 - NL Communications, Inc, March 1972 (Magazine) Editors: Doug Kenney, Henry Beard | |
Bernard Albert Wrightson: "Titus & Pubius" (3 pg) Swank #3/72 - Magnum-Royal, March 1972 (Magazine) Editor: Jay Fielden Writer: Vaughn Bodé | |
Barry Windsor-Smith: Love is Strange (3 pg) Shazam #7 - Neal Pozner, 1972 (Fanzine) Editor: Neal Pozner | |
Jeffrey Catherine Jones: Illustration Infinity #4 - Adam Malin, Gary Berman, 1972 (Fanzine) Editors: Adam Malin, Gary Berman Inker: Joe Sinnott | |
Michael William Kaluta: Interview w/ various illustrations (4 pg) + "The Deer" (3 pg) Infinity #4 - Adam Malin, Gary Berman, 1972 (Fanzine) Editors: Adam Malin, Gary Berman | |
Jeffrey Catherine Jones: Illustration Infinity #4 - Adam Malin, Gary Berman, 1972 (Fanzine) Editors: Adam Malin, Gary Berman | |
Bernard Albert Wrightson: Inside back cover + 3 illustrations Infinity #4 - Adam Malin, Gary Berman, 1972 (Fanzine) Editors: Adam Malin, Gary Berman | |
Barry Windsor-Smith: Cover (inks only) + "Let Slip the Dogs of War!" (21 pg) The Avengers #98 - Marvel Comics group, April 1972 (Comic-book) Editor: Stan Lee Writer: Roy Thomas Inker: Sal Buscema | |
Michael William Kaluta: Cover House of Mystery #201 - DC, April 1972 (Comic-book) Editor: Joe Orlando | |
Bernard Albert Wrightson: Title page House of Mystery #201 - DC, April 1972 (Comic-book) Editor: Joe Orlando | |
Jeffrey Catherine Jones: Idyl (1 pg) National Lampoon #25 - NL Communications, Inc, April 1972 (Magazine) Editors: Doug Kenney, Henry Beard | |
Bernard Albert Wrightson: "The Fanny Nappers" (3 pg) Swank - Hearst Communications, Inc., April 1972 (Magazine) Editor: Jay Fielden Writer: Vaughn Bodé | |
Jeffrey Catherine Jones: Cover Wonder Woman #199 - DC, April 1972 (Comic-book) Editor: Denny O'Neil | |
Barry Windsor-Smith: Cover (inks only) + "--They First Make Mad!" (21 pg) The Avengers #99 - Marvel Comics group, May 1972 (Comic-book) Editor: Stan Lee Writer: Roy Thomas Inker: Tom Sutton | |
Bernard Albert Wrightson: Inking on Neal Adams cover Batman #241 - DC, May 1972 (Comic-book) Editor: Julius Schwartz | |
Barry Windsor-Smith: Cover + "The Green Empress of Melnibone"* (21 pg) Conan the Barbarian #15 - Marvel Comics group, May 1972 (Comic-book) Editor: Stan Lee Writers: Roy Thomas, Michael Moorcock (plot), James Cawthorn (plot) Inkers: Sal Buscema, Barry Smith; * Colored by Barry Smith | |
Michael William Kaluta: Cover Detective Comics #423 - DC, May 1972 (Comic-book) Editor: Julie Schwartz | |
Michael William Kaluta: Cover + Introduction (1 pg) House of Mystery #202 - DC, May 1972 (Comic-book) Editor: Joe Orlando |
* * *
Note
Dove non diversamente indicato, le citazioni sono tratte dal volume The Studio. Dragon's Dream, 1979. A cura di J.S. Traduzioni mie.
L'immagine di apertura del post è: Barry Windsor-Smith, Psyche, (1978, detail).
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Grazie a te per esserti seduto in classe ed aver seguito con attenzione, Cassidy :-)
RispondiEliminaTi dirò comunque che, per quanto improba, sono contento di essermi addossato questa "missione" di rendere per la prima volta accessibile in lingua italiana l'intero catalogo di opere del Maestro angloamericano.
Davvero belle le illustrazioni di Pandora e The Devil’s Lake. Quando leggo i tuoi post mi rendo conto del pozzo di ignoranza su un tema a me molto caro e su cui ho trascorso tantissime ore fino alla mia adolescenza. Mi dispiaccio di non avere continuato. Quando si dice "c'è sempre tempo per recuperare", rispondo "Ahimè no", ma i tuoi post mi aiutano e aiuteranno alla selezione che - obtorto collo - devo fare.
RispondiEliminaGrazie Ivano
Penso che in queste cose c'entrino molto le esperienze dell'infanzia. Probabilmente tu sei stato folgorato soprattutto dai videogiochi, che quando ero bambino io neanche esistevano, così che, privo di stimoli atti a modificare il mio campo d'interesse, sono rimasto nei secoli fedele al fumetto.
EliminaGrazie mille a te per l'interesse, Red :-)
Si vede, oltre a Constable, l'influenza in generale della pittura tipicamente anglosassone del periodo ottocentesco, il romanticismo che mette in scena il sublime e l'estremo.
RispondiEliminaCi hai visto giusto, Ariano, a proposito del romanticismo di Smith, che una volta ebbe a dire di sé: "Sono un romantico-maniacale, ed è una maniera infernale di vivere”.
EliminaChe si può dire. Disegni come sempre splendidi!
RispondiEliminaVero, Pirkaf. Le immagini in questa serie di post parlano più e meglio di qualsiasi parte scritta!
EliminaTrovo che l'illustrazione su cui si discusse se b/n o a colori sia di una bellezza disarmante. A colori, indubbiamente, è meravigliosa. Non avrebbe avuto lo stesso impatto in altro modo.
RispondiEliminaBella anche questa influenza preraffaellita.
Sono d'accordo, Luana, penso anch'io che quel dipinto non avrebbe mai potuto conservare la stessa forza espressiva se pubblicato in bianco e nero.
EliminaLa fama di Barry Windsor-Smith è rimasta legata ai suoi lavori su Conan, eppure come si evince anche dai tuoi post, il "Nostro" ha fatto molto molto di più.
RispondiEliminaCome la fama di Wrightson è rimasta legata a Swamp Thing, quella di Kaluta a The Shadow e quella di Jones a Idyl. Per quanto si siano dati da fare, nessuno di loro alla fine è riuscito a cambiare questo stato delle cose.
EliminaGrazie per aver postato queste bellissime immagini...
RispondiEliminaGrazie mille a te per il commento e per aver gradito, Bruno!
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