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Insieme raccontiamo 30 - 2122: i sopravvissuti




Con questo post rientro nei ranghi e riprendo a partecipare alla bella iniziativa di Patricia Moll (qui il post di lancio sul blog Myrtilla's House) dopo alcuni mesi di pausa. Nella speranza che sia di buon auspicio a che riprenda fiato la sezione narrativa del mio blog, anche se trovo prematuro proporre una valutazione così ottimistica della situazione. Mi accontento, per il momento, di questo piccolo nuovo passo, che alcuni di voi, almeno gli esperti del genere, avranno intuito essere anche un modestissimo omaggio a un vecchio classico del cinema di fantascienza, un film del 1973 intitolato, da noi, 2022: i sopravvissuti (mentre il suo titolo originale è Soylent Green). Per ragioni di verosimiglianza, ho posticipato tutto di un secolo e tenuto conto della rivoluzione informatica successa nel frattempo, ma spero di essere riuscito lo stesso a conservare almeno una goccia dello spirito originario del film.


Ho scelto, anche stavolta, di adottare la formula 200/300 parole, senza però considerare nel conteggio il testo della canzone di Francesco Guccini Il vecchio e il bambino, da me utilizzata. Con quale risultato, lo lascio giudicare a voi.



#insiemeraccontiamo
#raccontibrevi


* * *


L'incipit di Patricia

Con la mente richiamò a sé l’ YTP 100, ultimo modello in fatto di tecnologia. Almeno per una settimana, perché un qualunque aggeggio dopo sette giorni era obsoleto. L'arte tecnologica era avanzatissima. A volte faticava a starle dietro ma col lavoro che faceva doveva adeguarsi.
Gli ordinò di scrivere.

Il mio finale (234 parole)

Un vecchio e un bambino si preser per mano 
e andarono insieme incontro alla sera;
la polvere rossa si alzava lontano
e il sole brillava di luce non vera...

L' immensa pianura sembrava arrivare
fin dove l'occhio di un uomo poteva guardare
e tutto d' intorno non c'era nessuno:
solo il tetro contorno di torri di fumo...
I due camminavano, il giorno cadeva,
il vecchio parlava e piano piangeva:
con l' anima assente, con gli occhi bagnati,
seguiva il ricordo di miti passati...

I vecchi subiscon le ingiurie degli anni,
non sanno distinguere il vero dai sogni,
i vecchi non sanno, nel loro pensiero,
distinguer nei sogni il falso dal vero...

E il vecchio diceva, guardando lontano:
"Immagina questo coperto di grano,
immagina i frutti e immagina i fiori
e pensa alle voci e pensa ai colori

e in questa pianura, fin dove si perde,
crescevano gli alberi e tutto era verde,
cadeva la pioggia, segnavano i soli
il ritmo dell' uomo e delle stagioni..."

Il bimbo ristette, lo sguardo era triste,
e gli occhi guardavano cose mai viste
e poi disse al vecchio con voce sognante:
"Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!"

Aggiunse la foto di un campo di grano e pensò: Invio!
Così, grazie all'efficacia della loro rete clandestina, un altro dei numerosi testi messi all'indice intorno alla metà del secolo scorso aveva appena superato la sempre più fallace barriera della censura governativa ed era tornato in circolazione. Lui, in particolare, era destinato alla diffusione dei testi proibiti in lingua italiana ed erano già decine quelli, di ogni genere e provenienza, che aveva disseminato in giro. Uniti a quelli diffusi nelle altre lingue, il loro effetto cominciava a farsi sentire. La maggior parte della gente aveva ormai compreso, a dispetto della martellante propaganda dei media pilotati dai gerarchi planetari, che ancora meno di un secolo fa era esistita una realtà molto diversa da quella che conoscevano loro e ne stava traendo delle conclusioni. Cominciavano anche a comprendere, pian piano, la differenza tra naturale e artificiale, tra reale e virtuale. E presto, forse molto presto, avrebbero presentato un conto salato a coloro che si erano arrogati il diritto di guidare il mondo.

Il ribelle sorrise tra sé e sé, mentre si apprestava a usare ancora il suo YTP 100 per diffondere il successivo testo proibito: un estratto da “Petrolio”, di Pier Paolo Pasolini. Scelse, per accompagnarlo, una bella foto di lucciole risplendenti nella notte. Sembra proprio il riflesso di un cielo stellato tra l’erba, pensò, gustandosi il sapore arcaico, ma sempre più familiare, di quelle parole.


La foto scelta da Patricia Moll per accompagnare il suo incipit


* * *


L'immagine di apertura del post è un frame del film 2022: i sopravvissuti (Soylent Green).

Commenti

  1. Soylent Green è veramente un film incredibile. In realtà non vedo molti punti di contatto col tuo racconto, che comunque rimane un'interessante esempio di distopico. Forse meriterebbe anche un seguito, più avanti, chissà.
    Mi viene poi un'idea: per renderlo davvero spiazzante, il testo proibito poteva essere il testo di una canzone di Gabbani, un libro di Bruno Vespa o qualcosa del genere. :)
    Comunque, ti vedo sempre bravissimo a raccogliere gli spunti.

    P.S. = Più che arte tecnologica, dovrebbe essere stato dell'arte.

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    1. Grazie, Marco, dell'articolato commento. Il riferimento a Soylent Green è nel fatto che in entrambi i casi si fa il possibile, da parte delle gerarchie al comando, per mantenere la gente ignara dell'esistenza di un mondo precedente diverso da quello attuale. Ho avuto in mente, in particolare, la famosa e bellissima scena dell'eutanasia, quando scorrono su schermo le immagini della natura scomparsa sul sottofondo del Mattino di Grieg.

      P. S. Su questo posso solo rimandarti a Patricia. E' lei l'autrice dell'incipit ;-)

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    2. Forse era ancora meglio tecnologia... :) sbagliando si impara :D)

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    3. Tecnologia, tecnologico... con stato dell'arte si evita la ripetizione del termine usato nella prima frase e si usa la dizione più corretta.

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    4. E' un momento che sono sul confuso andante... più del solito :D)

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  2. Ma non è un racconto, è un fatto di cronaca. Cioè tra pochi anni lo sarà...
    :-D

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    1. Mi sa anche che già adesso lo è! ;)

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    2. @ Ariano e Nick
      Urka! Come siete pessimisti, ragazzi. Non dimenticatevi che nessuna società è mai riuscita a espellere dai suoi meandri due antiche potenze chiamate "caso" e "necessità". Tra l'altro riportate in auge, quasi mezzo secolo fa, da un godibile libro di Jacques Monod.

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  3. Sei stato in pausa ma sei tornato alla grande eh...complimenti!

    Posso dare ragione ad ARiano? E' la stessa paura che ho io.

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    1. Grazie dei complimenti, Patricia! Ci saranno sicuramente altre pause, perché così prevede il nuovo andazzo del blog, ma cercherò di esserci comunque il più possibile.

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  4. Credo di aver visto questo film da ragazzina, poi mai più 😢 Grazie per averlo ricordato, anche se giá la lettura de L'ombra dello Scorpione di King me lo aveva riportato alla mente

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    1. Anch'io credo di non averlo più visto dagli anni '70, ma è una visione che non si dimentica facilmente. Non ricordo comunque che la lettura de L'ombra dello scorpione me lo abbia rievocato, ma qui entrano in gioco le differenze individuali.
      Grazie a te per lettura e commento :-)

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  5. Dai, complimenti ! Un ritorno "charltonhestianamente" alla grande!
    Questo è l'Ivano Landi al suo meglio! :D

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    1. Urka! Addirittura al mio meglio? Contento di sentirmelo dire da te, Nick. In attesa che si pronunci anche Charlton Heston ;-)

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    2. Per lui sarà un poco difficile pronunciarsi, mi sa mi sa.

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    3. Fino al 2022 aspetto, Nick. Se non si fa vivo per allora, ci metto una pietra tombale sopra ;-D

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  6. Complimenti, un racconto che fa riflettere parecchio!
    E ora devo pure scoprire il film di cui hai scritto, perché non l'ho mai visto.
    Un abbraccio.

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    1. Grazie dei complimenti, Francesca :-)
      Il film merita molto di essere visto e non solo dagli appassionati di fantascienza...
      Un abbraccio altrettanto!

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  7. Ricordo molto vagamente quel film, perché probabilmente fu replicato in tv tra la fine degli anni Settanta e il decennio successivo. Quella filastrocca è davvero bella. Il resto ha quel sapore apocalittico che apprezzo in chi scrive bene. Ottima prova, Ivano.

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    1. Ed io posso solo ringraziarti per tutte queste belle parole di elogio, Luz :-)
      Non la conoscevi la canzone ("filastrocca"?) di Guccini?

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  8. Cronache dal futuro, mica male...
    Ho presente il film di cui parli! Mi era piaciuto assai!

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    1. Grazie mille, Ferruccio!
      Il film, poco ma sicuro, non lascia indifferenti e ti si incide dentro :-)

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  9. C'è un certo ottimismo nel tuo racconto. In certi momenti pessimistici penso: quanta gente pur sapendo di essere in Matrix, uscirebbe da Matrix?

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    1. Hai centrato il punto, Kukuviza. Poca gente, temo, perché è molto più comoda la vita da ipnotizzati che da svegli ;-)

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  10. Sai usare le parole giuste per inneggiare
    ad una ribellione ponderata e intelligente,
    che sarebbe il caso di attuare in questo drammatico periodo che viviamo.
    Cristiana

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    1. Grazie Cristiana! Temo però che la mia sia davvero solo fantascienza e che se ci sarà una ribellione sarà piuttosto sulla spinta della necessità che della ponderatezza...

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  11. Non c’entra, ma a me questa tua storia mi ha fatto venire in mente “Fahrenheit 451 di Bradbury: solo un’associazione di idee, ma di grande suggestione. Oggi sarebbero da censurare solo gli assurdi proclami che passano in rete in vista delle elezioni prossime venture. :D

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    Risposte
    1. Non avevo pensato a “Fahrenheit 451", Marina, ma ora che me lo fai notare il parallelo c'è, eccome.
      In quanto alla censura politica, l'abbiamo subita dall'alto per cinque anni da parte di chi ci ha impedito di andare a votare. Per fortuna è stata ripristinata la legalità.

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