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Solve et Coagula - Pagina 162



Parte II - Capitolo 3 /5

Le due settimane che seguirono sembrarono poi a Massimo un’alternanza continua di purgatorio e paradiso. Il purgatorio, altro non era che una versione estesa di tutto il menu di scomodità, attese e dormiveglia che aveva già sperimentato, in sintesi, nella sua prima, scioccante notte di viaggio con Paula Susi. La giovane donna, infatti, anziché condurlo direttamente fino a Mont Saint-Michel, che lui aveva capito dovesse essere la prima tappa del loro viaggio, costrinse Massimo a un vero e proprio tour de force da un angolo all’altro della Normandia. Una scelta resa ancor più incomprensibile ai suoi occhi dal fatto che Paula sembrava in realtà conoscere a menadito sia la storia sia le principali attrazioni di tutti i luoghi che visitavano.
Ma Paula sembrava anche soffrire di strane idiosincrasie, oltre che, forse, di claustrofobia. Si oppose subito con forza alla proposta di Massimo di noleggiare un auto, sostenendo che preferiva da sempre utilizzare i mezzi pubblici, poi si rifiutò di entrare in quasi ognuno di quegli stessi gioielli dell’architettura religiosa, di età normanna o successiva, di cui gli decantava, dall’esterno, le infinite meraviglie. La scusa che avanzava, e che lui trovava ben difficile da accettare, era quella di essere venuta in Normandia per una cura di sole e aria. Andò così a finire che in quei casi, in verità neanche troppo frequenti, in cui Massimo si sentiva invogliato a visitare anche l’interno di un determinato edificio, lei preferisse quasi sempre aspettarlo all’esterno. Gli assicurava comunque che avrebbe fatto un’eccezione con Mont Saint-Michel, tra i cui bastioni desiderava trascorrervi almeno una notte. L’ultima di quella parte del loro viaggio, specificò.
“Parte di viaggio” può solo significare una cosa, concluse tra sé e sé Massimo: che dopo la Normandia si sarebbero spostati altrove. Ma dove?
«Ti ho già detto, mi pare, che lo saprai quando sarà il momento» era stata la brusca risposta, dopo che lui si era risolto a chiederglielo di nuovo, nel corso di uno dei loro spostamenti in pullman.
Al che lui aveva replicato a sua volta spazientito. «Nel caso te ne sia scordata, ti ricordo che io devo essere di ritorno in Italia prima della fine di settembre».
Paula aveva allora ribattuto di nuovo, sebbene con più dolcezza. «Forse sei tu a esserti scordato che non sei il solo tra noi due ad avere degli obblighi. Dimentichi forse che io lavoro in un ospedale? Se tu devi essere di ritorno in Italia entro la fine del mese, io per la stessa data devo essere in Inghilterra».
Il ragionamento non faceva una grinza, ma non bastava a dissuadere Massimo dai suoi sospetti. Quando poi, a una settimana di distanza dal loro sbarco a Calais, si spinse anche a chiederle perché dovessero vagabondare nel nord della Francia, mentre a quell'ora avrebbero potuto già trovarsi molto più a sud, lei gli fece finalmente intendere che dovevano essere a Mont Saint-Michel per una data precisa, né prima né dopo. Tacendone però ancora una volta il motivo.
Era tutto questo che confluiva a formare il "lato purgatorio" della faccenda. Mentre il "lato paradiso"... il lato paradiso era esattamente ciò che tratteneva Massimo dal fare di testa sua, mollare la sua affascinante, ma troppo complicata compagna di viaggio, e tornarsene da solo e in tempi rapidi in Italia. Era infatti successo che poco dopo il loro arrivo alla stazione degli autobus di Rouen da Calais, i due fossero saliti su un taxi e avessero raggiunto un hotel situato al di là della Senna, nella parte vecchia della cittadina. Una volta poi davanti al banco della reception, Massimo si sentì cogliere da un capogiro, nell'udire la richiesta di Paula di una camera matrimoniale per loro due. Per fortuna l’hotel ne aveva ancora una disposizione e lui vide così concretizzarsi, senza alcun preavviso, un’aspettativa che in quei due frenetici giorni di viaggio aveva fatto di tutto per cancellare, o almeno tenere a bada nella propria mente. Un altro istante e, davanti a quella promessa di gioie ineffabili, tutte le difficoltà del viaggio, già vissute o ancora di là da venire, gli apparvero come qualcosa in fin dei conti sopportabile.


Commenti

  1. Ah Massimo, che approfittatore! Arriverà presto Luisa, mi sa!

    (è una mia impressione o questa puntata è leggermente più lunga del solito?)

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    1. Come si dice: l'occasione fa l'uomo ladro, anche se non è ancora detta l'ultima parola ;-)

      Il limite che mi sono posto, da quando mi sono sganciato dal "Dedalo delle storie" è di 700 parole. Questa parte è di circa 670, quindi nella media. Nel vecchio blog di Romina il limite, come forse ricorderai, era invece di 500 parole.

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  2. Massimo è un credulone, ma manco poco XD

    Comunque, confermo che si può entrare in Mont-Saint-Michel senza far crollare l'antico edificio: se l'ho fatto io... XD

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    1. Massimo ha l'attenuante del pelo che tira più del carro, Glò ;-)

      Forse potrei aprire un quizzino. Perché Paula è così interessata a Mont Saint-Michel? Chi indovina vince la possibilità di scrivere una pagina di Solve et Coagula XD

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    2. Ma dai! Io pensavo a qualche potere speciale tipo fascinazione satanica della Paula, invece è tranquillissima "roba" ormonale muahahahah!

      Ora rifletto su Mont Saint-Michel...

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  3. Eh sì è proprio un 'alternanza Paradiso-purgatorio :-)

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  4. Mmm... mi sa che Massimo sta cantando vittoria troppo presto. Come diceva il buon vecchio Jack Aubrey "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco". XD Per quanto riguarda la claustrofobia di Paula, è messa molto peggio di me!

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    1. Paula sembra ispirare poca fiducia, almeno a giudicare dai commenti. Vedremo presto se una simile diffidenza risulterà fondata ;-)

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  5. Ho il sospetto che Massimo rimarrà sorpreso... Paula sa far bene i suoi calcoli e probabilmente guarda anche meglio il calendario :D

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    1. La sorpresa è nell'aria, in effetti. Ma Massimo apprezzerà o no? Questo è il dilemma, Clementina ;D

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