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A spasso tra le superstringhe con La Terra prima di Adamo e Frequency




Uno degli awards che ho ricevuto nel 2015, conferitomi dal blogger Ariano Geta, è stato il Very Inspiring Blogger Award, tra le cui regole figura quella di raccontare 7 fatti curiosi/inusuali/scemi/buffi/particolari della propria vita.

Del mio elenco di sette, il quarto fatto riguardava un libro intitolato La terra prima di Adamo. Ecco come avevo esattamente descritto, nel post del 2015, le circostanze che lo riguardavano:
La terra prima di Adamo era un volume illustrato di grande formato sulla preistoria su cui avevo messo gli occhi fin dal giorno della sua pubblicazione, nel settembre 1971. I miei genitori avevano promesso di comprarmelo per il mio undicesimo compleanno e io non stavo più nella pelle. Arrivato il 2 ottobre, mi hanno portato in libreria e ne sono uscito, trionfante, con il volume in mano. Solo dopo aver fatto ritorno a casa mi sono reso conto che uno dei sedicesimi più interni del libro aveva le pagine tutte rovinate. Siamo quindi dovuti tornare in libreria per farcelo cambiare. Ma quella era l'unica copia disponibile e alla fine, per non trascorrere il compleanno a mani vuote in attesa dell'arrivo di una nuova copia del volume, ho preferito accontentarmi di una sostituzione: sono tornato a casa con tre libri (di minor costo) al posto di uno, ma tutt'altro che soddisfatto.

Questo per il passato. Venendo invece al presente, il fatto si è arricchito di nuovi particolari, dopo che il giorno 28 maggio (ieri, al momento in cui scrivo queste righe) mi sono diretto, come d'abitudine, al mercatino dell'usato che si tiene ogni ultima domenica del mese in una piazza della mia città ed è, attualmente, il mio luogo privilegiato di raccolta del materiale utile a portare avanti il mio Progetto di autobiobibliografia (che è, per chi ancora non lo sapesse, un progetto ispirato a Henry Miller, consistente nella rievocazione di ogni circostanza legata alle letture del nostro passato, con un occhio di riguardo per l'infanzia e la prima giovinezza). Rientrare in possesso delle opere originali è in questo caso un più che utile ausilio, perché permette di riattualizzare esperienze sensoriali che la nostra memoria conserva altrimenti in modo solo approssimato: le reali dimensioni del volume, l'effettiva consistenza delle pagine, la texture della copertina, ecc. E devo dire, a questo proposito, che la mia visita mensile al mercatino si conclude in genere con un bottino più che soddisfacente, come ieri, che sono tornato a casa con tre volumi e, tra questi, proprio la prima (e credo unica) edizione del 1971 de La terra prima di Adamo, pagata 5 euro.*
Devo dire che quando ho veduto il volume esposto sulla bancarella quasi non credevo ai miei occhi. Non solo si presentava come nuovo, ma mi è bastato aprirlo per rendermi facilmente conto del fatto che né il suo proprietario dei tempi che furono, né nessun altro dopo di lui, si è mai degnato di leggerne una sola pagina. Ma devo anche, adesso, richiamarmi all'amico blogger Lucius Etruscus e a una sua specifica categoria di post che raccoglie, sotto la dicitura Libri Infranti, quegli esemplari di libro con dedica scritta a mano, un tempo regalati a qualcuno e oggi liberamente circolanti nel mercato dell'usato e accessibili a chiunque voglia entrarne in possesso.
La copia de La terra prima di Adamo del mercatino conteneva infatti, tra le sue pagine, una piccola busta color crema con sopra scritto nome e cognome del destinatario originale del volume e contenente a sua volta un robusto cartoncino dello stesso colore che riporta la seguente dedica:




Un regalo a quanto pare caduto nel vuoto, come dimostra il fatto che il libro, come ho detto, non presenta il minimo segno di usura.

Trovo comunque oltremodo affascinante che un discorso sul tempo si incentri, in questo caso, su un libro il cui argomento è proprio il tempo. La terra prima di Adamo affronta infatti - dopo una prima parte introduttiva ai fossili, alla geologia e alla teoria dell'evoluzione darwiniana - la storia del pianeta terra, dal momento della sua formazione all'interno del Sistema Solare fino all'epoca della realizzazione dei famosi dipinti della grotta di Lascaux. Nel mezzo, l'origine della vita, l'ascesa e la scomparsa dei dinosauri, l'alba dell'era dei mammiferi e la comparsa dell'uomo - il tutto alla luce dello stato delle conoscenze scientifiche consolidatesi nel corso degli anni '60 del Novecento.
Ma il vero paradosso è che io non mi troverò, stavolta, a rileggere delle pagine che hanno accompagnato le mie giornate di bambino all'inizio degli anni '70, bensì ciò che avrei potuto leggere se il destino, o chi per esso, non avesse deciso di metterci lo zampino e far sì che le cose andassero in un altro modo.

La sensazione, per me inevitabile, è quella di trovarmi a giocare in qualche modo con il tempo e i suoi paradossi, sebbene non mi aspetti di certo risultati del tipo di quelli raccontati nel film di Gregory HoblitFrequency (USA, 2000), dove una tempesta magnetica permette al figlio di contattare via radio, nel 1999, il padre un giorno prima della sua morte avvenuta nel 1969. Per la cronaca, Frequency è basato sugli sviluppi teorici delle diverse teorie delle superstringhe e della Teoria M a esse associata, a cura del fisico Brian Greene (che ha fatto anche da consulente del film) e da lui esposte nel libro L'universo elegante. Ci tengo a precisarlo comunque, nel caso che le pubblicazioni su questo blog dovessero subire, a breve termine, delle mutazioni repentine e radicali di stile e/o contenuti.

* * *


* Per saperne di più sul Progetto di autobiobibliografia rimando ai precedenti post della stessa categoria, elencati nella pagina statica Tutti i post divisi per categorie.

L'immagine di apertura del post è la ricostruzione di un gruppo di pteranodonti tratta da pag. 140 de La terra prima di Adamo.

Commenti

  1. Mi fa piacere che hai potuto "tappare" questo buco della tua infanzia. In effetti tutti - se cerchiamo - possiamo trovare il film che incuriosiva ma che per qualche motivo non è mai stato visto al cinema né passato in televisione, o il libro letto, adorato, ma perduto e apparentemente ormai fuori stampa. É uno spunto interessante...

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    1. E' una ricerca che a me sta appassionando moltissimo, Ariano, e per quanto possa sembrare strano lo stesso posto continua a offrirmi mese dopo mese grandi sorprese.

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  2. A per la comunione regalarono un libro sui vulcani che ho ritrovato in fondo all'armadio proprio qualche mese durante le cosiddette " pulizie di primavera ".
    Ho riletto la dedica che mi fece il mio maestro di scuola elementare ed inevitabilmente ho pensato allo scorrere del tempo.
    Sono passati trent'anni e penso che lui sia anche deceduto da un bel pezzo, però ti confesso che dopo averlo ritrovato, questo libro l'ho messo in fila con tutta gli altri e non più tra il vecchiume e l'inservibile.
    Gran bel post Ivano e scusa per il papello!

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    1. Grazie Pirkaf per il gradimento del post, che ora ho anche ripulito dei refusi (purtroppo sono stato costretto a uscire di casa prima della rilettura finale ma ho incautamente pubblicato lo stesso). E grazie anche per il "papello", che ho molto apprezzato.
      Poche cose a me affascinano come lo scorrere del tempo e mi considero un po' un geologo mancato, come ho scritto in un'altra occasione. Sai che ho anch'io in casa un vecchio libro sui vulcani, che non c'entra comunque con il discorso di questo post, ma ho preso semplicemente perché mi è capitato a 1 o 2 euro. E' della Fabbri ed è del 1981 - magari è lo stesso tuo :-)

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    2. Le Montagne di Fuoco della Fabbri copertina cartonata giallo ocra, ristampa del 1979 anche se a me fu regalato nel 1986.
      Chissà se è quello. :-)

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    3. No, non è quello. Ho fatto una ricerca nel web e ho visto che sono due libri ben distinti ;-)

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  3. Per mille motivi ti ho letto con commozione, ovviamente tutto legato a libri che mi riportano a immagini ma sopratutto persone della mia infanzia.

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    1. A chi lo dici! Io in ogni caso continuo a scommettere sull'eleganza dell'universo, fiducioso nel fatto che sia un cavallo vincente ;-)

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  4. Oddio Ivano, se però portassi anche me a passeggiare tra le stringhe...! :O Farò attenzione ai possibili mutamenti in atto via blog :O

    Molto bello il post! *__*

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    1. Attenta però a allacciarti prima bene le cinture... ;D E se ci saranno mutamenti nel blog vuol dire che la passeggiata starà dando i suoi frutti *__*
      Grazie per aver gradito, Glò!

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  5. Mi sono gustata questo post fino all'ultima parola, bellissimo, molto magico *_*

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    1. Wow! Grazie Clementina :-) Era da un po' che non tenevo traccia nel blog del mio percorso nell'autobiobibliografia, ma certo non mancheranno altre occasioni :-)

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  6. Arrivo solo ora e gioisco di questa splendida storia: salvare i Libri Infranti è cosa buona e giusta ^_^
    La cosa incredibile è che il libro sia stato regalato in epoca molto vicina a quando stavi per comprarlo tu: era destino che in quel periodo un bambino ricevesse quel libro, ma purtroppo non è toccato a te.
    Immagino che regalare un libro con le teorie darwiniane per la Prima Comunione sia stata una scelta forse non oculata - da qui il non essere mai letto - ma forse quell'Adamo in copertina è stato galeotto :-P

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    1. Mi fa molto piacere che tu sia passato, Lucius, altrimenti ti saresti perso questo collegamento con la tua categoria di post (che leggo comunque sempre, anche quando non commento).
      La vicinanza delle date si spiega, secondo me, con il fatto che il libro è stato pubblicato nel settembre 1971 e quindi ancora a maggio 1972 era presente in libreria come novità.
      Anche perché sia caduto nel vuoto secondo me è facilmente spiegabile: quante volte in una famiglia si vede un giovane parente come un potenziale genio da coltivare amorevolmente! Tutta fatica sprecata, nella maggior parte dei casi ^^

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    2. A me compravano libri su dinosauri e uomini primitivi, perché erano mie grandi passioni. Quelli sugli "uomini delle caverne" ce li ho ancora e sono preziosi scrigni delle nozioni paleoantropologiche degli anni Settanta, spesso risalenti anche a decenni precedenti. Malgrado da allora la teoria dell'anello mancante sia stata abbandonata ufficialmente, mi capita ancora oggi di sentire qualcuno dire che "l'anello mancante non è stato mai trovato" :-D
      Purtroppo la saggistica è datata appena va in stampa, ma è un testimone della propria epoca.

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    3. A proposito di questo, ricordo ancora un libro di paleontologia di un autore nordico pubblicato in Italia con grande ritardo, sulla scia della moda dei dinosauri nata con Jurassic Park, dove quasi a ogni pagina affiorava il termine "geosinclinale", usatissimo in geologia fino agli anni '60 ma poi decaduto. Leggerlo era una specie di incubo e lo abbandonai prima della fine. "La terra prima di Adamo" si sta invece rivelando una lettura piacevole ;-D

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  7. Le bancarelle dei libri usati sono una calamita per me.
    Qui a Torino c'è una grande struttura, andando verso il centro, dove le bancarelle sono diventate un "negozio" stabile e ce n'è per tutti i gusti.
    L'ultima volta che ci sono stato, sono tornato a casa stile animale da soma, e mi sono dovuto trattenere, prendendo solo alcuni titoli che stavo cercando... e un paio di extra, lo ammetto :D
    Mi è capitato solo una volta di trovare una dedica/bigliettino all'interno di un libro e i pensieri son stati tanti, tra i quali uno strano sentimento di rivalsa per il libro in questione.

    Il film citato mi ha fatto tornare alla mente un altro film, "Interstellar", se non l'hai visto e hai tempo a disposizione, te lo consiglio. Non è un capolavoro, ma ha sicuramente qualche spunto di riflessione.
    Tra l'altro mi fa piacere segnalare anche il video di uno youtuber che ne ha parlato dal punto di vista scientifico (questo ragazzo, molto preparato, ha un canale dedicato a questo tipo di argomenti).

    Ci tengo a precisarlo comunque, nel caso che le pubblicazioni su questo blog dovessero subire, a breve termine, delle mutazioni repentine e radicali di stile e/o contenuti.
    Come mi piace dire sovente: "tutto può essere" ;)

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    1. Eccomi, Paolo. Grazie per il commento e scusa l'involontario ritardo nella risposta.

      Torino è sempre stata una città "tabù" per me e una delle poche del nord Italia che non ho mai visitato. Per dirti, sono stato anche in posti meno a portata di mano, tipo Trieste, Merano, Varese, Saint-Vincent, ecc. Torino, invece, vista solo di passaggio nella distanza, sotto una cappa di smog, in un paio di viaggi.
      Perché ho parlato di tabù? Perché i miei compagni fissi di vacanza al mare per nove anni sono stati proprio un gruppo di torinesi, e ogni anno ricevevo l'invito ad andare a trovarli senza però che alla fine succedesse mai. Il che si spiega in parte con il fatto che per tutto quel periodo ero troppo giovane per potermi spostare in modo autonomo.

      Venendo a "Frequency", neanche in questo caso si tratta di un bel film. Mi ha solo affascinato il discorso della possibilità di modificare il passato. Cosa che si ripete, mi pare di capire, anche in "Interstellar". Devo tuttavia dire che quel che ho captato di questo secondo film, trailer e recensioni leggiucchiate qua, mi ha subito dissuaso dal vederlo.

      Di mutazioni per ora, l'unica ben percettibile è la sempre minor quantità di tempo a disposizione del blogger per scrivere i propri post ^^

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    2. Non c'è problema, Ivano, ci mancherebbe.
      Come ti avevo scritto, era solo per segnalare l'eventuale malfunzionamento della piattaforma. E poi tu che chiedi scusa a me per un "ritardo"? Seriamente? XD

      Torino: se mai ti venisse in mente di farti un viaggetto, avvisami ;)

      Interstellar: come quasi tutti i film di Nolan, anche questo ha valutazioni contrastanti. La durata (quasi 3 ore) non aiuta, anche se è molto soggettivo. Mettiamola così: reperirlo assolutamente -> no, se capita e si ha voglia/tempo -> sì, anche solo per dire "sì, l'ho visto" :D

      Tempo che scarseggia: meglio non pensarci! Si fa quel che si può, altrimenti non se ne esce ;)

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  8. Una bella storia. Sarebbe stato il colmo trovare sulla bancarella il libro difettoso. Rimango comunque impressionata dal regalo fatto per la prima comunione. Sì, forse non era adatto però mi colpisce comunque in positivo.
    Il film Frequency a me era molto piaciuto. Secondo me, la storia era ben costruita e ben sviluppata sia dal punto di vista della trama 'gialla' che per quanto riguarda l'aspetto emotivo. Inoltre non mi sembrava ci fossero i paradossi che spesso ci sono in storie in cui si parla di incontri tra epoche diverse.

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    1. Già e magari la mia stessa copia di allora, che ha vagato per decenni da un posto all'altro senza trovare requie perché nessuno la voleva difettosa ;D
      Anch'io in definitiva ho un ricordo piacevole di Frequency, pur avendolo trovato alla fine un prodotto ordinario dal punto di vista della costruzione filmica.
      A proposito di film, stamani ho fatto un'escursione generale nel tuo blog. Magari ripasso presto e lascio anche io una traccia del mio passaggio ;-)

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