Solve et Coagula - Pagina 36
Capitolo 3 - parte 11
Subito dopo
cena, accese il pc e si collegò a internet. Scaricò la posta e controllò se,
tra notifiche dei social network e promozioni di vario genere, vi fosse già
anche la mail di Giulia. Niente. Probabilmente era troppo presto e l’amica era
ancora impegnata a spulciare i libri. Stava quindi per uscire dalla pagina,
quando all’improvviso le comparve, sotto gli occhi in diretta, la notizia di
una nuova mail. Non a nome di Giulia però, ma di Eva Luna. Lì per lì rimase
sorpresa, poi si ricordò che la sera della conferenza sui tarocchi aveva
trascritto il suo indirizzo di posta elettronica in un foglio apposito e
acconsentito a ricevere aggiornamenti su iniziative dello stesso tenore. Lo
aveva fatto in modo semiautomatico, quasi senza pensare, ma lo aveva comunque
fatto.
Aprì così la
mail e scoprì che pubblicizzava una nuova conferenza, non sui tarocchi però
stavolta ma sulle rune. Dunque, pensò Luisa, la dark lady amava
spaziare e non si limitava a un solo strumento di divinazione. Lesse poi data e
orario: 13 febbraio 2013, ore 22. E il luogo: Ragnarock.
Conosceva il
Ragnarock ma solo per esservi passata davanti alcune volte. Per quanto ne
sapeva, era un pub frequentato soltanto da tipi dark e fan dell’heavy metal e
per questo non si era mai sognata di mettervi piede. Non scartava tuttavia
l’idea di assistere ugualmente alla conferenza. Non sapeva niente sul
significato delle rune, ma sapeva qualcosa sulla loro origine collegata ai miti
nordici e in particolare al dio Odino. E, poiché era sempre stata attratta dai
vichinghi e aveva sempre trovato l’Edda di Snorri Sturluson una lettura
almeno dieci volte più appassionante delle Mille e una notte, senza pensarci
oltre, prese il cellulare e chiamò Giulia.
Non appena
si stabilì la comunicazione, Luisa si rese subito conto, dalla confusione di
sottofondo, che la sua amica non era in casa a spulciare libri, come lei aveva
creduto, ma in un locale pubblico.
«Ciao» le urlò Giulia.
«Ciao, dove sei?».
«Sono in una pizzeria con le mie compagne di danza del
ventre. Tu sei a casa?».
«Sì, sono a casa».
«Con Alessandra?» le chiese quindi l’amica, con una
punta di allarme nella voce.
«Con Alessandra» confermò Luisa «cioè, lei è rinchiusa
nella sua stanza come sempre. Ma se vuoi sapere se ci sono stati sviluppi… no,
tutto tranquillo. La classica quiete dopo la tempesta».
Non era del tutto vero, ma a Luisa non andava proprio,
per il momento, di dar voce ai suoi sospetti sui succhi di frutta della sua
inquilina. Avrebbe ricevuto in cambio, come minimo, il consiglio di farsi
visitare.
«Scusa se non ti ho ancora inviato le citazioni
dal Diario» continuò l’amica «ma non mi aspettavo di andare in
pizzeria. È stato tutto deciso all’ultimo momento».
Giusto di recente, ho approfondito un poco la mitologia norrena, poco conosciuta al di là di Odino e Thor. Ho letto un libro con le storie e le leggende tratte dall'Edda e devo dire che mi si è aperto un mondo fantastico di cui non sospettavo minimamente l'esistenza. Persino più appassionante dei miti greci!
RispondiEliminaAnch'io ho avuto una folgorazione quando, oltre trent'anni fa, mi sono imbattuto nella mitologia norrena. Ho la fortuna di essere in grado di cavarmela con lo svedese medievale e quindi di poter leggere i testi in una forma non troppo lontana dall'originale. Anzi, devo rimettermi in esercizio altrimenti rischio di fare la ruggine!
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