Solve et Coagula - Pagina 18
Capitolo 2 - parte 6
«Intanto che io mi preparo voi fate quello che volete»
disse Luisa ai suoi due ospiti «avete cucina e soggiorno a vostra
completa disposizione».
«Giulia conosce tutto di questa casa» aggiunse rivolta
a Fabrizio.
«Quasi tutto, per la verità» obiettò Giulia «vedi quella porta
laggiù in fondo al corridoio accanto all’ingresso?».
«Sì, certo che la vedo» replicò lui.
Giulia a quel punto prima rise, poi modulò la sua voce
su un tono di mistero: «Bene. Quella è
la stanza della mummia egizia».
«Non capisco».
«Non c’è proprio niente da capire, Fabrizio» sospirò
Luisa «quella è la stanza che
do in affitto e attualmente ci vive Alessandra, che ovviamente non è una
mummia».
«Hai ragione, le mummie sono più espressive» commentò
Giulia, poi
continuò in tono più serio «in ogni caso quella stanza è tabu almeno quanto la
tomba di Tutankhamen. E questo vale per tutti, compresa la qui presente
padrona di casa. Non è forse vero, Lulù? Secondo me dovresti deciderti a far
valere i tuoi diritti».
«Ne abbiamo già parlato, Giulia. Lo decido io cosa
fare della mia casa e a me va bene così» ribatté Luisa in tono conclusivo.
Uscirono all’aperto circa mezzora dopo e Giulia guidò
i loro passi per alcuni metri fino alla sua auto.
«Siete venuti qui con la tua macchina?»
chiese stupita Luisa.
«Già» replicò l’amica «Fabrizio non guida e si sposta
con i mezzi pubblici. Troppo scomodi per i miei gusti».
Il ragazzo
annui e sorrise, ma il suo imbarazzo era fin troppo evidente. Luisa gli elargì
così a sua volta un sorriso rassicurante. almeno nelle intenzioni.
Tradotto in parole, avrebbe suonato più o meno così: Tranquillo amico,
va tutto bene, mica è un delitto non avere la patente. Poi questi sono vezzi da
artista, si sa…
A seconda del traffico, aggiunse Giulia, avrebbero
impiegato tra i quindici e i venti minuti per raggiungere l’abitazione del loro
nuovo amico, all’estrema periferia di Firenze.
Salirono quindi
sull’auto e Luisa fu categorica nel volersi sedere dietro, lasciando a Fabrizio
il posto di fianco al guidatore. Aveva intanto avuto modo di notare, già in
quei pochi minuti che avevano trascorso tutti insieme, che per
quanto fosse timido, Fabrizio
si comportava in realtà in modo piuttosto disinvolto con Giulia. Almeno se lo
paragonava al modo con cui si comportava con lei. Possibile, si chiese, che
poche ore di conoscenza in più potessero fare tutta quella differenza? Per un
po’ la cosa la lasciò stupita, poi
ebbe un’intuizione e ritenne possibile che quanto accaduto tra loro la sera
della conferenza, il famoso episodio dell’Imperatore e dell’Imperatrice,
potesse in realtà avere segnato molto più lui di quanto non avesse fatto con
lei. Continuando nella sua riflessione, immaginò che Fabrizio potesse avere una
certa fede nel potere magico dei Tarocchi e dovesse perciò stare vivendo nei suoi
confronti, nei confronti cioè della sua potenziale Imperatrice, un sentimento
ambivalente formato da un lato da una forte attrazione e dall’altro da ogni
genere di paure.
Letto anche questo. Bella la sottolineatura sul diverso atteggiamento dell'Imperatore nei confronti delle due ragazze.
RispondiEliminaAnche in questo caso però ci sarà un'evoluzione nei rapporti tra i tre vertici del triangolo.
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