Picnic at Hanging Rock Reloaded: Oltre la Roccia /10 (Finale)
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1. Primavera, tempo di Picnic | 2. Le ragioni di uno Speciale | 3. Oltre la Roccia /1 |
4. Oltre la Roccia /2 | 5. Oltre la Roccia /3 | 6. Oltre la Roccia /4 |
7. Oltre la Roccia /5 | 8. Oltre la Roccia /6 | 9. Oltre la Roccia /7 |
10. Oltre la Roccia /8 | 11. Oltre la Roccia /9 | 12. Molti anni fa, primi anni '80... |
Il dipinto che presento qui sopra, in apertura di post, si intitola Flight ed è, con ogni probabilità, un'opera di Joan Lindsay da lei dipinta nel 1981. Fa parte di una serie di opere realizzate tutte negli stessi anni e nello stesso stile, tutte raffiguranti in primo piano uccelli e tutte caratterizzate da una stranezza: la firma "Joan Lindsey", con la "e" anziché con la "a". Un dettaglio questo che, unito all'enorme differenza stilistica rispetto alla precedente produzione conosciuta della Lindsay, mi ha portato dapprima a pensare che potesse trattarsi di un'artista diversa. Solo dopo che una ricerca in rete del nome "Joan Lindsey" non mi ha dato risultati, e dopo che nell'Australian and New Zealand Art Sales Digest ho trovato raggruppate queste opere sotto il nome di Joan A'Beckett Lindsay ho avuto pochi dubbi che li avesse dipinti proprio l'autrice di Picnic a Hanging Rock. A'Beckett è infatti, con Weigall, uno dei due cognomi del ramo paterno della scrittrice.
Permane tuttavia, nonostante ciò, il doppio mistero: del cambio di vocale nel cognome e del passaggio dallo stile pittorico naturalistico del passato (vedi, qui sotto, Fauns in the Garden) a uno semi-astratto.
Ma ora, dopo aver aggiunto quella che mi è sembrata una gustosa appendice alla biografia di Joan Lindsay, è tempo per me di occuparmi brevemente di quel che è venuto dopo, e inizierò a farlo con un più consistente passo indietro, fino al dicembre 1972. E' infatti in questa data che lei affidò al suo agente letterario John Taylor una copia dattiloscritta del diciottesimo capitolo, allora inedito, di Picnic a Hanging Rock.
"Lo do a te perché sei il solo che è riuscito a scoprire il segreto"* furono le parole con cui lei accompagnò il dono. Assieme alla richiesta di renderlo pubblico non prima che fossero trascorsi tre anni dalla sua morte.
Quale fosse il "segreto" scoperto da Taylor l'ho raccontato in Percorrendo i Sentieri del Sogno, e qui ricorderò soltanto che si trattava di alcune incoerenze da lui notate nel terzo capitolo del libro pubblicato, frutto dell'introduzione un po' pasticciata, in fase di editing, di alcune parti estrapolate dal capitolo eliminato.
Il Capitolo XVIII sta in effetti all'intero Picnic a Hanging Rock come l'invisibile pietra di fondazione sta all'edificio nel suo insieme. E la sua assenza dalla versione pubblicata del libro non può che creare, nel lettore, una sensazione di mancanza di punti d'appoggio analoga a quella evocata, nell'ascoltatore, da certe composizioni di Claude Debussy, che così rispose a qualcuno che aveva rilevato, e criticato, l'assenza di una struttura intelligibile in una sua composizione musicale: "La struttura c'era, ma io l'ho tolta". Il lettore di Picnic a Hanging Rock brancola nel buio come gli stessi protagonisti del romanzo, in una ardua ricerca di significato.
Anche per questo il Capitolo XVIII ha ricevuto accoglienze disparate, finendo per essere poco o niente amato da tutti coloro che proprio nell'assenza di spiegazioni certe e univoche avevano rinvenuto il maggior motivo di fascino del romanzo (e del film).
In un articolo di Chris Conti, apparso nel settembre 2017 sul Sydney Review of Books, si trova un divertente esempio di riflessione scaturita da questa diversità. Conti, che è un critico letterario australiano che giudica il Capitolo XVIII "incongruo" con il resto del libro, insinua anche che il capitolo somigli, "in modo abbastanza bizzarro, ai romanzi di commistione di generi scritti da Yvonne Rousseau". Ma la sua è soltanto una divertita provocazione, a cui non darà nessun seguito nel rimanente del suo lungo articolo.
Non sorprende quindi che concluda la sua requisitoria nei confronti della giornalista e del suo libro con parole assai poco riguardose:
Il Daily Telegraph si è occupato della "svolta negli eventi" nell'aprile di quest'anno; un estratto del libro della McCulloch è apparso in Good Weekend, nella data più appropriata: il primo aprile.**
E a proposito di date, vi siete certo accorti che siamo arrivati alla fine di maggio e anche, di conseguenza, alla fine del tempo a disposizione per questo Speciale.
Il punto è che la prima sezione si è rivelata più lunga del previsto, e quando mi sono reso conto che rischiava di rimanere fuori non solo la terza sezione ma anche una parte della seconda, ho allora deciso di espanderla fino a coprire tutto lo Speciale, così da riservare le altre due sezioni per un secondo Speciale, che dovrebbe trovare posto (il condizionale è d'obbligo in certi casi) nel blog il prossimo autunno. Chiunque di voi abbia perciò voglia di farmi pervenire, per l'occasione, un guest post su Picnic a Hanging Rock (libro, film o serie tv) ha tempo l'intera estate per scriverlo. Prometto solennemente di pubblicarlo anche nel caso (poco probabile allo stato attuale delle cose) che il secondo Speciale, per un motivo o l'altro, non debba andare in onda.
* * *
* John Taylor, The Invisible Foundation Stone. In: Joan Lindsay, John Taylor, Yvonne Rousseau, The Secret of Hanging Rock. Angus & Robertson 1987.
** Chris Conti, Did It Really Happen?: Picnic at Hanging Rock. In: Sydney Review of Books, September 29, 2017.
Onestamente, dopo tutto ciò che hai scritto, sviscerando l'argomento in modo così approfondito nel corso degli anni, credo che aggiungere altro allo scibile su "Picnic a Hanging Rock" sia umanamente impossibile :-D
RispondiEliminaSi può, si può. Credi forse che io abbia finito? ;-D
EliminaPer quanto riguarda un guest post sono ancora nelle stesse condizioni di prima però seguirò con piacere le tue future aggiunte.
RispondiEliminaGrazie Nick! Allo stato attuale prevedo che ci saranno. Però tra il dire e il fare c'è di mezzo... l'estate ;-)
EliminaNon posso che essere d'accordo con chi dice che è "proprio nell'assenza di spiegazioni certe e univoche avevano rinvenuto il maggior motivo di fascino del romanzo". Fortunatamente il famigerato l Capitolo XVIII non aggiunge delle "vere" spiegazioni (semmai delle conferme) e ciò lascia alla vicenda ancora un vasto velo di mistero nel quale è bello crogiolarsi.
RispondiEliminaAlmeno fino all'arrivo della Seconda sezione del mio Speciale, che farà piena luce su tutto e cancellerà ogni traccia residua di mistero.... Scherzo, naturalmente XD
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