The Studio Section Seven - Gli anni '80 /9: Ritorno al Mainstream
E' la primavera del 1984 quando nel numero 44 del magazine fumettologico Amazing Heroes viene annunciato l'arrivo nelle fumetterie del numero 15 di Marvel Fanfare, collana deluxe della Marvel, in formato comic-book ma stampata su carta patinata, i cui albi racchiudono delle storie autoconclusive destinate, nelle intenzioni, a un pubblico un po' meno giovane, e un po' più sofisticato, di quello a cui si rivolgono in genere i tradizionali albi di supereroi. La bella copertina e una storia di diciassette pagine intitolata That Night... - l'una e l'altra dedicate al personaggio di Ben Grimm, la Cosa dei Fantastici Quattro - segnano il ritorno ufficiale di Barry Windsor-Smith al fumetto mainstream e alla Marvel in particolare.
La storia scritta e disegnata dal grande artista angloamericano non è la sola dell'albo, ma il direttore editoriale della collana, Al Milgrom, rende subito chiaro, nella settima delle nove vignette che compongono il suo consueto Editori-al di apertura, che ne rappresenta la colonna portante. Di stampo umoristico, e lieve almeno quanto lo è il nuovo segno grafico del suo autore, l'episodio si svolge interamente al chiuso del Baxter Building, sede storica del quartetto, e ci offre un quadretto di vita famigliare all'insegna del pesce d'aprile. Inevitabile quindi che tocchi a Johnny Storm, la Torcia Umana, il ruolo di comprimario, in questo chiaro omaggio alla versione classica del favoloso quartetto, quella dei creatori della serie Stan "The Man" Lee e Jack "The King" Kirby, quando gli scherzi a Ben da parte del giovane Johnny erano una costante delle loro storie.
Nello stesso identico periodo di Marvel Fanfare esce tuttavia anche un albo sul versante non mainstream, in cui Windsor-Smith recupera la sua mai sopita vena "barbarica", con una magnifica copertina e con una storia di sette pagine, Stalking, da lui magistralmente disegnata su testi di Bruce Jones, in un albo one-shot - anch'esso in formato comic-book e su carta patinata - che avrebbe potuto benissimo essere, per la tipologia delle storie e per gli artisti coinvolti, un numero particolarmente riuscito di Epic Illustrated. Sfortunatamente però l'albo in questione, Pathways to Fantasy, arriva proprio sulla soglia della scomparsa della sua casa editrice, la Pacific Comics, la cui breve, ma qualitativamente eccellente avventura nel fumetto, iniziata nel 1981, si conclude proprio nell'estate 1984.
Ma lo stesso Pathway to Fantasy ci riguarda qui anche per la presenza, nelle sue pagine, di un altro degli ex artisti dello Studio, Jeff Jones, che vi propone una storia tutta di suo pugno, testi e "disegni": A Night to Remember, che è in realtà un mosaico di dodici dipinti, spalmati su quattro pagine, che può ben essere considerato uno dei vertici della sua arte.
Se poi rimaniamo sulla Pacific ma indietreggiamo di un anno, ecco che troviamo ben altri due albi con storie a fumetti di Jeff Jones: un altro one-shot intitolato Raven & Rainbows, che raccoglie, precedute da una copertina dell'artista, le sue storie dei primi anni '70, sapientemente ricolorate dall'illustratore e colorista Steve Oliff, e il numero 4 di Alien Worlds, che presenta invece un inedito di due pagine su testi di Bruce Jones, intitolato Deep Secrets.
Il conto con A Night to Remember lo pareggerà poi, di lì a pochi mesi, l'amico e collega Bernie Wrightson, con una storia pubblicata dalla Eclipse Comics sul numero 10 di Twisted Tales, proprio sul finire del 1984. Di nuovo in tandem con Bruce Jones ai testi, Wrightson si produce a sua volta in quattro pagine dipinte che sembrano quasi la risposta a una sfida tra amici, sebbene il taglio delle sue tavole sia decisamente più classico rispetto a quello proposto da Jeff Jones in Pathways to Fantasy.
Ma torniamo adesso, dopo questa breve parentesi dedicata agli editori indipendenti, alla questione iniziale del post, del ritorno degli ex componenti dello Studio al fumetto mainstream. E va subito detto, come prima cosa, che almeno nel caso di Jeff Jones non si può parlare né di un vero abbandono e né, tantomeno, di un ritorno, avendo lui avuto a che fare con il fumetto mainstream solo in rarissime occasioni nel corso di tutta la sua non prolifica attività fumettistica. E' quindi sugli altri tre protagonisti di questa avventura che bisogna concentrarsi, e anche in questo caso sorgono inevitabili dei distinguo. Se Barry Windsor-Smith è stato infatti in generale, dei quattro, il maggiormente coinvolto nell'industria dei comics, troviamo che la sua separazione dal fumetto è viceversa stata, nel decennio 1974-1983, altrettanto netta di quella di Jeff Jones. Meno deciso, e più limitato nel tempo, è stato invece il distacco dai comics operato da Bernie Wrightson, e praticamente nullo quello di Mike Kaluta, che si è sempre mantenuto abbastanza costante nel suo frenetico ritmo di produzione di copertine per la DC Comics. Sue sono le sensualissime forme del personaggio di Madame Xanadu, prima sulle copertine di Doorway to Nightmare, poi nelle pagine introduttive di The Unexpected e, infine, in un albo one shot del 1981, il primo intestato alla regina delle arti mistiche, per il quale Kaluta realizza sia la copertina sia il poster centrale riprodotto qui a lato. A seguire, sempre per la DC, la lunga serie di belle copertine per la saga I... Vampire! (1981-1984), poi affiancate, nel biennio 1983-84, da quelle altrettanto notevoli per le testate Marvel The Savage Sword of Conan e King Conan.
E non è da meno la sontuosa copertina con cui Berni Wrightson avvolge un'edizione speciale di Dr. Strange e dà inizio, nel 1983, a una nuova fase di collaborazione con la Marvel, in coincidenza con la pubblicazione, da parte della casa editrice, del volume di Frankenstein, e a quasi venti anni di distanza dall'incidente di The Skull of Silence che aveva fatto sì che, dopo di allora, i contributi di Wrightson agli albi della casa delle idee si contassero sulle dita di una mano.
Sempre Wrightson e Kaluta si danno poi appuntamento in casa DC, che nel 1984 festeggia la quattrocentesima uscita del suo Superman, con un albo che più speciale non si può e che anticipa di un anno, nella sua struttura, lo speciale Heroes for Hope Starring The X-Men di cui mi sono occupato nello scorso post della serie The Studio. Dopo una copertina dipinta da Howard Chaykin (autore che, lo confesso, a me non ha mai fatto impazzire), si è accolti nientemeno che da Ray Bradbury, con lo scritto riprodotto qui a lato e che potrete leggere ingrandendo l'immagine. A seguire, una vera e propria pioggia di storie o pin-up realizzate da alcuni dei massimi Maestri del fumetto allora in circolazione. Tra questi appunto Berni Wrightson e Mike Kaluta, autori rispettivamente di una pin-up e di una sezione di sei pagine della storia principale dell'albo, The Living legend of Superman, scritta da Elliot S. Maggin e disegnata, oltre che da Kaluta, da Joe Orlando, Al Williamson, Frank Miller, Marshall Rogers, Wendy Pini e Klaus Janson.
Mentre ben diciassette sono le pinup, realizzate da altrettanti artisti. Quelle riprodotte in basso sono in bianco e nero perché non provengono dal comic-book ma dal portfolio che le raccoglie tutte nella versione originale degli autori. Potete ammirare, da sinistra a destra, i Superman di Jack Kirby e dell'inchiostratore Terry Austin, di Bernie Wrightson, di Moebius.
* * *
The Studio - Complete Comics Chronology XXVI: January 1976 - August 1976
Puoi vedere le immagini ingrandite cliccandoci sopra.
Bernard Albert Wrightson w/ Walt Simonson: Frontispiece Creepy #76 - Warren, January 1976 (Magazine) Editors: Bill DuBay; Louise Simonson | |
Bernard Albert Wrightson: Frontispiece Eerie #71 - Warren, January 1976 (Magazine) Editor: Bill DuBay | |
Bernard Albert Wrightson: Cover House of Secrets #139 - DC, January 1976 (Comic-book) Editors: Joe Orlando; Paul Levitz | |
Jeffrey Catherine Jones: Cover Infinity #6 - Gary Berman & Adam malin, January 1976 (Fanzine) | |
Bernard Albert Wrightson: Frontispiece (Star-Lord) Marvel Preview #4 - Marvel, January 1976 (Magazine) Editor: Roy Thomas | |
Bernard Albert Wrightson: Frontispiece + "Clarice" (5 pg) Creepy #77 - Warren, February 1976 (Magazine) Editors: Bill DuBay; Louise Simonson Writer: Bruce Jones | |
Bernard Albert Wrightson: Frontispiece Eerie #72 - Warren, February 1976 (Magazine) Editor: Bill DuBay | |
Bernard Albert Wrightson: Inks on Howard Chaykin's Cover Marvel Chillers #3 - Marvel, February 1976 (Comic-book) Editor: Marv Wolfman | |
Jeffrey Catherine Jones: Idyl (1 pg) National Lampoon #68 - NL Communications Inc., February 1976 (Magazine) Editors: Doug Kenney, Henry Beard | |
Bernard Albert Wrightson: Cover + Back cover RBCC #125 - James Van Hise, February 1976 (Fanzine) | |
Michael William Kaluta: Inks on "Big War, Little War!" (5 pg) The Shadow #12 - DC, March 1976 (Comic-book) Editors: Joe Orlando; Paul Levitz Writer: Archie Goodwin Penciler: Steve Harper | |
Bernard Albert Wrightson: Inks on Al Milgrom's cover Captain Marvel #43 - Marvel, March 1976 (Comic-book) Editor: Marv Wolfman | |
Bernard Albert Wrightson: Partial inks on Ed Hannigan's cover Werewolf by Night #37 - Marvel, March 1976 (Comic-book) Editor: Marv Wolfman | |
Jeffrey Catherine Jones: Various illustrations Amra vol.2 #66 - George H. Scithers, April 1976 (Fanzine) | |
Bernard Albert Wrightson: Cover Tomb of Dracula #43 - Marvel, April 1976 (Comic-book) Editor: Marv Wolfman | |
Jeffrey Catherine Jones: "The final star of morning" (8 pg) Vampirella #50 - Warren, April 1976 (Magazine) Editor and writer: Bill DuBay | |
Bernard Albert Wrightson: Campaign Ad print & button Howard the Duck #4 - Marvel, July 1976 (Comic-book) Editor: Marv Wolfman | |
Barry Windsor-Smith: Cover of section 2* Mediascene #20 - Supergraphics, July 1976 (Magazine) Editor: Jim Steranko * From "" | |
Bernard Albert Wrightson: Cover + Ad The Nostalgia Journal #28 - Gary Groth, August 1976 (Fanzine) | |
Barry Windsor-Smith: Illustration for "When the Little People Strike" The Savage Sword of Conan #7 - Marvel, August 1976 (Magazine) Editor: Roy Thomas |
* * *
Il povero Al Milgrom, proprio a causa di un editoriale su "Marvel Fanfare" si giocò la carriera. Milgrom, come sicuramente saprai meglio di me, non era esattamente uno degli autori migliori della Marvel, però era uno dei più prolifici di quel periodo, inoltre la sua gestione di "Marvel Fanfare" fu discreta e sotto la sua direzione uscirono tante piccole perle su quella pubblicazione. Milgrom però come molti artisti di quel tempo era in rotta con l'allora editor in chief Jim Shooter, famoso per i suoi metodi dittatoriali. Milgrom per divertirsi era abituato a scrivere nei testi delle sue introduzioni delle offese e degli attacchi contro Shooter, attecchi che poi sarebbero stati cancellati da Milgrom stesso, dai suoi collaboratori o dai letteristi che avrebbero sostituito alle parolacce i dialoghi veri. Un giorno capitò, non si è mai capito se fu una svista o una carognata contro Milgrom, ma le parole contro Shooter rimasero e finirono stampate e lette da centinaia di migliaia di lettori americani. Inutile dire che quel giorno Al Milgrom passò un brutto quarto d'ora alla Marvel.
RispondiEliminaAh ah, grazie per il prezioso aneddoto, Nick :-))
EliminaMa già che siamo a parlare, come mi devo muovere per il discorso a cui mi avevi accennato qualche settimana fa, della segnalazione del mio libro sul tuo blog?
Mandami sulla mail che sai (se non la ricordi è nella pagina dei contatti del mio blog) con tutte le info del libro. Io sto per lavorare ad una doppia puntata della mia rubrica di segnalazioni prima della chiusura dicembrina. Se non ce la fai la inseriamo ad inizio dell'anno prossimo. Se ce la fai ti inserisco nella seconda puntata. Le solite cose: sinossi, una tua bio, una cover e i link dove si può acquistare prezzo compreso.
EliminaCiao.
Ok, grazie mille. Cercherò di sbrigarmela il prima possibile.
Elimina