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Solve et Coagula - Pagina 55



Capitolo 5 - parte 4

Si abbassò per evitare di essere costretta a toccare i cartoni e cercò di leggere la data di scadenza che vi era sovrimpressa. Ci riuscì velocemente e nonostante avesse preso in considerazione, tra le altre, anche quella possibilità, rimase ugualmente sconcertata dal risultato: tutte e tre le confezioni erano scadute da almeno un anno! Il che significava che dovevano trovarsi nel frigo fin da subito dopo l’arrivo di Alessandra nel suo appartamento.
E adesso, si chiese, cosa faccioVado fino in fondo?
Esitando, con mano tremante, afferrò il primo dei cartoni e lo tirò fuori dal frigo. A giudicare dal peso, sembrava pieno. Ne ebbe la conferma un istante dopo, quando cercò di svitare il tappo: quel cartone era come nuovo, non era mai stato aperto. Immaginò che la stessa cosa dovesse valere per gli altri due e ne ebbe subito la conferma non appena provò a svitarne i tappi. Quindi, concluse, non solo i tre succhi erano lì da un paio di anni, ma nessuno li aveva mai più toccati da allora.
Ecco un vero enigma, constatò, al cui confronto quello delle Hel le appariva irrilevante. La sua inquilina doveva pur conservare da qualche parte il misterioso liquido verde che lei era certa di averle visto bere almeno una volta. Eppure nel frigo non c’era nulla del genere.
Ci mise un po’ a riprendersi dallo shock, ma decise che doveva esserci comunque una spiegazione. Il problema, semmai, era come fare a ottenerla, visto con chi aveva a che fare. Doveva in ogni caso mantenere la calma e, per il momento, far finta di niente. Avrebbe solo alzato il suo livello di allerta e avrebbe cercato, se possibile, di cogliere Alessandra sul fatto. Rimise intanto il succo al suo posto, nella stessa identica posizione in cui lo aveva trovato, poi sistemò nel frigo anche le verdure e richiuse lo sportello.
Era inoltre tempo di preparare il pranzo, pensò, mentre sistemava nella credenza il resto della spesa. Rifletté alcuni istanti, poi decise di cucinare tutto il petto di pollo che aveva acquistato il giorno prima e anche gli spinaci al formaggio. Forse era un eccesso di scrupolo il suo, ma ci teneva ad avere il frigo decontaminato per l’indomani.
Doveva però, prima di ogni altra cosa, dare un’occhiata alla posta. Chissà, magari proprio quel giorno qualcuno aveva trovato di particolare interesse uno dei suoi profili web e aveva deciso di non poter fare a meno delle sue competenze. Dopotutto, quello che vi aveva scritto era quasi tutto vero e non avrebbe deluso troppo nessuno.

Detto fatto, entrò nel suo studio-soggiorno per sedersi al computer, ma notò subito, accanto alla tastiera, una busta da lettere. C’entrava Alessandra, ovviamente, ma Luisa non capiva di cosa potesse trattarsi dal momento che la quota d’affitto era già nelle sue tasche dal 5 del mese. Incuriosita, la aprì e scoprì che conteneva l’invito a un concerto previsto per quella sera, dove la stessa Alessandra avrebbe suonato insieme a una pianista e a una clarinettista.

(Il dedalo delle storie, 24 novembre 2013)

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Commenti

  1. Ah, ecco, mi sembrava! Un altro indizio, anzi due, destinati a mantenere viva la curiosità... Bravo, Ivano. :-)

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    1. Alla fine gli indizi sono così tanti che sarà davvero dura riannodarli tutti. Spero di no, ma può anche darsi che per il bene della storia qualcuno sia destinato a perdersi per strada. Un procedimento abbastanza proustiano in fin dei conti ;-)

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    2. Del resto, se un'opera deve rispecchiare la vita accade proprio così. Io li chiamo "i fili pendenti"...

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