Solve et Coagula - Pagina 54
Capitolo 5 - parte 3
Si preparò in ogni caso
a mentire di nuovo alla sua amica e di nuovo perché sentiva di non poter fare altrimenti.
«Scusami Giuli, ma come ti ho detto stavo ascoltando della musica ed ero un
po’… un po’ sballata, ecco».
«Mm, ok. Ma…».
«Ma?».
«Niente, magari ne
parliamo domani prima della cena. A proposito» aggiunse Giulia indicando la
crostata di frutta «hai controllato l’etichetta di questa, vero?».
Luisa sospirò: «Sì, ho controllato… niente prodotti di origine animale, per quanto ne
capisco».
Dunque, pare proprio che
Giulia si senta regolarmente con Fabrizio, pensava Luisa sulla via del ritorno.
Magari, chissà, ne avrebbe saputo qualcosa di più proprio la sera
dell’indomani. Intanto, però, il tempo sembrava non passare mai. Fece un rapido calcolo delle ore che ancora la separavano dalla cena e
scoprì che erano più di trenta. E anche togliendone otto per il sonno ne
rimanevano sempre troppe per i suoi gusti. Doveva assegnarsi un compito a ogni
costo, si disse, almeno per il resto di quella giornata e per la mattina
dell’indomani. Poi l’avrebbero comunque tenuta occupata i preparativi della
cena.
E se avesse, per
esempio, cercato di saperne di più sulle Hel? Già, ma come? Se internet si era
rivelato inutile, quali altre strade le rimanevano da percorrere?
Il Ragnarock, certo, ma se lei ricordava bene apriva alle 21,00. La possibile alternativa era Eva Luna: ora che aveva il suo indirizzo di posta elettronica, avrebbe potuto scriverle un messaggio. E chi meglio della loro stessa creatrice avrebbe potuto darle delle
informazioni sul misterioso trio? Sempre ammesso che fosse disposta a
sbottonarsi…
Sempre seguendo il filo
dei propri pensieri e senza mai fermarsi a riposare o anche solo rallentare il
passo, raggiunse infine il suo palazzo. Salì poi le solite otto rampe di scale
fino all’ingresso di casa, dove scoprì che Alessandra era nel frattempo uscita
a sua volta. Luisa era in ogni caso più salda che mai nel suo proposito di
abbandonare ogni tentativo di farla uscire dal suo guscio, oltre che
determinata a far sì che le cose tra loro tornassero a essere esattamente come
erano prima che gli eventi prendessero la strana piega che avevano preso in
quelle ultime settimane. In altre parole, la presenza o assenza della sua
inquilina nell’appartamento doveva tornare a essere per lei la pura
costatazione di un dato di fatto, senza alcun risvolto emotivo o di interesse
personale.
Entrò quindi in cucina e
posò le buste della spesa sul tavolo, per cominciare subito a separare tra loro
i vari articoli. Poi, una volta terminata l’operazione, aprì la porta del frigo
e vi sistemò dentro le verdure. Notò, come sempre, al loro solito posto i tre
cartoni tetrapack con i succhi di frutta di Alessandra e come sempre cercò di
ignorarli, ma all’improvviso si affacciò alla sua mente un pensiero. Era, in
realtà, qualcosa a cui avrebbe dovuto pensare molto tempo prima, ma per qualche
motivo non era successo. Evidentemente, si disse, non era poi così sveglia come
riteneva di essere.
(Il dedalo delle storie, 23 novembre 2013)
Ivano hai l'anima e la penna dello scrittore..affascini con le parole e in ogni tuo pensiero è sospesa la voglia di proseguire il racconto!"
RispondiElimina::::))))
Grazie mille Nella, è un bellissimo apprezzamento il tuo :)))) Soprattutto se si pensa che finora ho vissuto questa esperienza della blog novel più come un esperimento di improvvisazione o una palestra di scrittura che altro. Le mie energie migliori le sto mettendo nell'altra mia opera, che sto revisionando e che ho intenzione di pubblicare appena pronta in e-book. Chissà, magari sarà proprio quella a deluderti!
EliminaAnch'io, come Nella, ti faccio i miei complimenti, e a questo punto leggerò anche la puntata successiva! Visto che ho la fortuna di non dover aspettare... ;-)
RispondiEliminaGrazie mille anche a te! :))))
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