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Solve et Coagula - Pagina 53



Capitolo 5 - parte 2

Un giorno però ti dirò tutto, Giuli, te lo prometto, aggiunse dentro di sé.
«Hai controllato la posta?» le chiese quindi l’amica.
«No, non questo pomeriggio».
«Bene, allora fallo: ti ho inoltrato tre menu vegan che mi hanno inviato le mie amiche. Scegli quello che preferisci».
«Ok, adesso li stampo e me li studio con calma».
«Sono tutte cose» continuò Giulia «che puoi trovare nel mio supermercato, quindi mi aspetto di vederti domattina».
«Ok, a domattina».

Come d’accordo, la mattina del giorno dopo, Luisa uscì di casa diretta al supermercato, con la lista completa degli ingredienti da acquistare. Aveva studiato i tre menu e aveva infine deciso che avrebbe cucinato cous cous alle verdure, hummus di lenticchie, frittata di ceci e insalata di avocado. In quanto al dessert, avrebbe comprato qualcosa di già pronto (In questo caso, però, occhio alle etichette! le avevano segnalato nel messaggio).
Intanto, fin da subito dopo il rapido scambio di battute con Alessandra del giorno prima, non aveva fatto altro che viaggiare sulle montagne russe, alternando misteriosi stati di euforia a più familiari stati di spossatezza. Questo valeva anche per la notte che aveva appena trascorso, tutta punteggiata di sogni sempre oscillanti tra il bello e piacevole e l’incubo. Conservava tra l’altro la sensazione di aver varcato, ancora in sogno, nientemeno che la misteriosa porta interna del Ragnarock, l’ingresso all’Helheim, ma per quanto si sforzasse non ricordava niente di quello che poteva aver visto al di là di quella soglia. Ma se anche fosse riuscita a rievocare qualcosa si sarebbe probabilmente trovata solo di fronte a qualche bizzarria messa in piedi dal suo inconscio e priva, per questo, di qualsiasi nesso con la realtà. Che poi fosse proprio nella sua realtà di tutti i giorni che aveva a volte l’impressione, soprattutto negli ultimi tempi, di muoversi come in un sogno, questo era un altro discorso. Le cose le arrivavano in quel modo e lei, per quanto ne sapeva, non poteva farci niente.

Concentrarsi sulla spesa del supermercato ebbe se non altro su di lei un effetto rilassante. Trovò soprattutto divertente doversi procurare degli ingredienti così diversi dal solito e che le risultavano in gran parte esotici, anche quando esotici non le erano affatto.
Quando però, dopo forse mezzora, si mise in fila alla cassa, si accorse subito che c’era qualcosa che non andava con la sua amica Giulia. Non le sembrava particolarmente felice di vederla e, quando finalmente fu il suo turno e poterono parlare, seppe il motivo.
«Perché ieri quando ti ho chiamato non mi hai detto che la sera prima avevi incontrato Fabrizio?» le domandò l’amica, piuttosto irritata.
Luisa lì per lì rimase di stucco, poi cercò di riordinare velocemente la cronologia degli avvenimenti degli ultimi due giorni. Era vero, scoprì con sorpresa, che non aveva raccontato niente a Giulia del suo incontro casuale con Fabrizio davanti al Ragnarock, ma era altrettanto vero che non aveva voluto nascondergli niente. Semplicemente, non le era venuto in mente, neanche per un istante, di parlargliene.

(Il dedalo delle storie, 21 novembre 2013)


Commenti

  1. Anche a me è capitato di non raccontare di fatti per una sorta di accavallamento cronologico o dimenticanza. Fatti che, agli occhi delle altre persone, sono piuttosto importanti, invece!

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    1. Io adesso non ho in mente nessun episodio specifico a cui poter riferirmi, ma immagino sia successo anche a me una volta o l'altra ^_^

      Elimina

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