The Pleasure of Pain II - Breve invito alla seconda parte dello Speciale
Fra una settimana esatta prenderà il via la seconda parte dello speciale The Pleasure of Pain, parte che ambisce a proseguire il discorso sul rapporto tra piacere e dolore avviato a maggio sul blog The Obsidian Mirror ma da un punto di vista diverso, in un certo senso rovesciato, perché se allora tutto ruotava attorno al tema del masochismo, stavolta l'accento cadrà invece su quello che può essere considerato, con un po' di approssimazione, il suo opposto e complementare: il sadismo. I confini tra questi due differenti regni dell'esperienza erotica, sempre in bilico tra immaginazione e realtà, sono in realtà tutt'altro che netti (tanto è vero che compaiono spesso compresi insieme nel termine unico di "sadomasochismo"), ma si può comunque considerare allo stesso tempo valida la distinzione di principio tra il ricavare piacere dal ricevere dolore proprio del masochismo e il ricavare piacere dal dare dolore peculiare al sadismo.
E tuttavia, al di là di questa distinzione basilare, che potremmo definire di dominio pubblico, ne esistono altre, meno immediate ma non per questo meno fondamentali. Per cominciare, l'esperienza del masochismo prevede sempre, tra le parti in gioco, una relazione di tipo consensuale, e basterebbe il venir meno di questa a farla subito sfociare nel sadismo. Si tratta cioè, nei due casi, del contrasto tra una affermazione e una negazione apparenti (o comunque limitate) tipiche del masochismo e una affermazione e una negazione reali tipiche del sadismo, per mezzo delle quali il sadico si afferma come una totalità che non accetta la costrizione di alcun limite interiore o esteriore. Nei termini di Maurice Blanchot (e di Georges Bataille), il sadico è l'Unico, e il suo esercizio è quello di una sovranità illimitata che ottiene dalla sua controparte la stessa obbedienza cieca dovuta al dominatore o alla dominatrice nel masochismo, ma sempre attraverso la forza e in modo criminoso. E sempre sentendosi nel diritto di superare ogni possibile limite nella quantità e durata di dolore da infliggere, così che la condizione della vittima nel sadismo è, al di là delle apparenze, la più lontana immaginabile dalla condizione del soggetto dominato nell'esperienza masochistica.
Vero è che anche l'agente sadico è spesso e volentieri disponibile ad accogliere a sua volta su di sé una certa parte di dolore, più o meno elevata a seconda delle preferenze individuali, ma ciò che lo separa senza eccezioni dal masochista è l'assenza di una qualsiasi dimostrazione di sottomissione: cura sempre lui di persona ogni dettaglio del quadro e il suo "padrone" non è in realtà che un burattino nelle sue mani, oltre che, in molti casi, la sua futura vittima designata. Se il sadico prova piacere nell'essere oggetto di violenza, è solo nei tempi e modi da lui stabiliti e guai se il suo momentaneo, e non volontario, carnefice si azzardasse a decidere qualcosa di sua iniziativa: ne pagherebbe subito le conseguenze.
Su questi temi qui solo accennati, e altri ancora, si appunterà, nel corso di questo Speciale, la mia personale indagine sul marchese de Sade e sulla sua prodigiosa creazione letteraria, grande come un mondo e tesa come un arco tra il mostruoso e la soglia del sublime. Prenderò, per condurla, le mosse da alcuni spunti offerti dai già citati Blanchot e Bataille, e da altri autori ancora, tra i quali il grande Pierre Klossowki, ma mi baserò soprattutto, per mantenere uno sguardo il più possibile personale, sulle opere dello stesso Sade. E non potendo certo io ripassarmi, in neanche due mesi, tutta la sterminata produzione dello scrittore, ho scelto di concentrarmi su tre opere che ricordavo tra le più adatte al mio scopo. Oltre naturalmente a Le centoventi giornate di Sodoma, al cui titolo si ispira, manco a dirlo, quello della presente parte di Speciale, mi sono riletto in particolare La filosofia nel boudoir e La nuova Justine, versione ampliata di molte pagine del più noto Justine o le sventure della virtù.
Inoltre, proprio come a maggio, anche stavolta si avrà a che fare con un lavoro collettivo, che vede coinvolti, insieme a me, un certo numero di guest-blogger, tutti (con una sola ma molto sfumata eccezione) già presenti allora con uno o più articoli. Li trovate tutti elencati nel banner in alto.
Mentre riguardo alla logica che ho seguito nella pubblicazione dei rispettivi post, è stata di distribuire gli stessi lungo l'arco delle quaranta giornate - a loro volta equamente divise tra i due mesi di ottobre e novembre - in modo tale da iniziare con gli articoli di carattere più letterario e spostarmi poi man mano verso le altre modalità espressive, fino ad arrivare ad avere la seconda ventina di giorni, quella del mese di novembre, tutta dedicata al cinema.
E adesso, prima di chiudere e mantenere così fede al titolo del post, due parole sulle due ragioni della mia scelta dei quaranta giorni di durata dello Speciale al posto dei "normali" trenta. La prima è puramente fonetica, nel senso che in qualche modo Le quaranta giornate di Sade all'orecchio mi suona meglio de Le trenta giornate di Sade; la seconda, meno di superficie, ha invece a che vedere con la circostanza che Sade ha fondato l'architettura di quel prodigioso edificio letterario che è Le centoventi giornate di Sodoma tutta o quasi sulla base del numero quattro e dei suoi multipli.
Salga dunque a bordo chiunque abbia il piacere e il coraggio di imbarcarsi in quest'avventura forse non proprio per tutti, un lungo viaggio su un mare tempestoso che ci terrà compagnia fin quasi alla soglia d'inizio del sesto anno di vita di Cronache del tempo del Sogno. Vi raccomando solo di equipaggiarvi a dovere, contro le onde alte e il mal di mare!
Mentre riguardo alla logica che ho seguito nella pubblicazione dei rispettivi post, è stata di distribuire gli stessi lungo l'arco delle quaranta giornate - a loro volta equamente divise tra i due mesi di ottobre e novembre - in modo tale da iniziare con gli articoli di carattere più letterario e spostarmi poi man mano verso le altre modalità espressive, fino ad arrivare ad avere la seconda ventina di giorni, quella del mese di novembre, tutta dedicata al cinema.
E adesso, prima di chiudere e mantenere così fede al titolo del post, due parole sulle due ragioni della mia scelta dei quaranta giorni di durata dello Speciale al posto dei "normali" trenta. La prima è puramente fonetica, nel senso che in qualche modo Le quaranta giornate di Sade all'orecchio mi suona meglio de Le trenta giornate di Sade; la seconda, meno di superficie, ha invece a che vedere con la circostanza che Sade ha fondato l'architettura di quel prodigioso edificio letterario che è Le centoventi giornate di Sodoma tutta o quasi sulla base del numero quattro e dei suoi multipli.
Salga dunque a bordo chiunque abbia il piacere e il coraggio di imbarcarsi in quest'avventura forse non proprio per tutti, un lungo viaggio su un mare tempestoso che ci terrà compagnia fin quasi alla soglia d'inizio del sesto anno di vita di Cronache del tempo del Sogno. Vi raccomando solo di equipaggiarvi a dovere, contro le onde alte e il mal di mare!
Foto da un allestimento di Madame de Sade di Yukio Mishima (Teatro Stabile di Torino, 1986). |
Oh, ma che bella sorpresa! (ah no, lo sapevo già ^_^).
RispondiEliminaDa quello che ho intravisto finora, leggendo in anteprima i nomi dei partecipanti e i titoli dei contributi, ci aspetta un grande speciale... meglio tenersi allacciate le cinture....
Ah ah, ma no! Non volevo dirlo proprio nel post, ma basta un poco di zucchero e la pillola va giù ;-D
EliminaScherzi a parte, grazie mille per aver acconsentito a farmi proseguire la tua bella iniziativa, che rimane comunque strettamente (c) The Obsidian Mirror, Inc.. Io sono solo di passaggio ;-)
Ho già pubblicizzato sul mio blog ;-)
RispondiEliminaLetto, commentato e... diffuso! ^__^
EliminaAnsioso di iniziare e do subito il via allo spam pubblicitario ;-)
RispondiEliminaA te però tocca novembre, nello spazio cinema ;-)
EliminaGrazie mille anche a te per la pubblicità ^__^
Cercherò di seguire il progetto
RispondiEliminaSe riesci, Ferruccio , sei il benvenuto! ^__^
EliminaCiao Ivano.
RispondiEliminaSono la sfumatura ;)
Io continuo a chiedermi che ci faccio tra questi nomi così altisonanti!
Son eccitato a mille!
È molto ansioso di vedermi qui da te pubblicata una mia “cosuccia”.
Ti ringrazio ancora e spero di non sfigurare...;)
Un saluto a tutti i partecipanti..Madonna che bello!!!
Ah ottima introduzione ( l’ho letta qua per la prima volta ;)
Incuriosisce e crea attesa!
Bravo
Non la sola sfumatura, Max... c'è ne è un'altra, che in precedenza ha lavorato nell'ombra. Aggiungo solo che, almeno per una metà, vi accomuna l'avatar ^__^
EliminaTranquillo che qua nessuno sfigura... Tu sei il primo ospite a essere pubblicato (terza anticipazione sul calendario!) e quindi la tua attesa sarà breve. Aspettati solo una piccola sorpresa per il tuo post (risatina sadica).
Grazie per l'entusiasmo e per aver apprezzato l'introduzioncina! Spero di passare il tuo esame anche nelle prove successive...
In bocca al lupo! Pubblicizzerò anche io domani o dopo-domani.
RispondiEliminaGrazie mille Nick! Anche se credo che il lupo, dopo la mia full-immersion nel mondo sadico, mi troverebbe alquanto indigesto ^__^
EliminaAnche tu sei uno di quelli della fase novembrina, Cassidy, e pure inoltrata (così diamo pure un po' di notizie sul calendario ^__^).
RispondiEliminaGrazie intanto della fiducia e a presto!
A maggio mi stavo ancora riprendendo dai postumi del trasloco e non avevo tempo né "testa" per commentare alcunché, ma stavolta sarà diverso. Stavolta conto di lasciare un segno del mio passaggio ad ogni post. Sono sicura che verrà fuori uno speciale fantastico :D
RispondiEliminaBenvenuta a bordo, Simona. Mi fa molto piacere averti qui in entrambe le vesti, di articolista e di commentatrice. E riguardo al tuo ottimismo, farò tutto il possibile per renderlo giustificato :-)
EliminaMh...interessante, anche se conosco poco l'argomento ;)
RispondiEliminaAllora questa può essere un'occasione per saperne qualcosa di più. In ogni caso ci sarà anche molto cinema, quindi pane per i tuoi denti :-)
EliminaBuon viaggio nelle quaranta giornate del marchese, vi seguirò
RispondiEliminaGrazie Giulia!
EliminaOddio, già sento librarmi fra nuovi mondi. :)
RispondiEliminaTema certamente di nicchia, che seguirò volentieri perché parte di tanta letteratura anche cinematografica. Non posso dimenticare la mia visione di Salò e le 120 giornate di Sodoma del sommo Pasolini, negli anni universitari durante un corso monografico sul cinema neorealista.
Ne restai scioccata, per la cattiveria e proprio per l'aspetto legato al piacere del dare dolore.
Pensa, Luz, che io di "Salò" mi appresto alla mia quarta visione, necessaria per alcuni post di questa iniziativa.
EliminaSpero che tutto alla fine venga davvero come ho in mente, perché ho buttato giù, a fiumana, oltre 10.000 parole, ma poi, per il momento, sono riuscito a organizzare alla bell'e meglio soltanto i primi due post (circa un quarto del totale). Per fortuna mi soccorrono i guest-post! ;-)
Grazie mille per il commento e a presto!
Come ho scritto ad Ariano, uno speciale sul marchese de Sade non posso proprio perdermelo! Per il mio esame di Storia della Stampa, ho studiato un saggio sui libri proibiti prima della rivoluzione francese e, tra i best seller, c'erano anche le opere del marchese (di cui peraltro non ho letto nulla, ma conosco soltanto di fama).
RispondiEliminaAllora sei la più che benvenuta a presenziare qui in classe domani! E presumo ti faccia anche piacere sapere che arriveremo pure alla Rivoluzione, per gradi ma ci arriveremo ^__^
EliminaArrivo in ritardo, ma non mancherò di spargere il sang... ehm, la voce!
RispondiElimina(arriva anche tutto il resto a brevissimo promesso!)
Caspita, Alessia, scusa ma questo tuo commento lo vedo solo ora! Mi cospargo il capo di cenere e nel frattempo ti ringrazio per lo spargimento di cui ho già avuto modo di vedere in giro più di una traccia. Scusa di nuovo e un grande grazie :-)
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