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Solve et Coagula - Pagina 151



Parte II - Capitolo 1 /7

“4.06 euro” lesse mentalmente Luisa. Ma che razza di conto assurdo era? Poi capì. Punto di separazione a parte, quello che aveva sotto gli occhi era il numero riportato sulla chiave dell’Hotel Minoic in suo possesso. Sollevò subito il volto dal foglietto ma solo per scoprire, proprio come aveva temuto, che il “suo” cameriere si era già nuovamente dileguato.
Era forse un promemoria? Un modo per ricordarle che al Minoic aveva ad aspettarla una stanza calda  e asciutta tutta per lei e ciò nonostante, in un’ora di tempo, aveva percorso appena la metà dei duecento metri di strada che separavano Piazza del Duomo dall’albergo?
Ma non è certo colpa mia se tutti fanno a gara a distrarmi! esclamò dentro di sé.
Intanto voleva vedere cosa le sarebbe successo a presentarsi alla cassa con quello strano conto, se le avrebbero fatto delle storie oppure no. Ma nel momento stesso in cui si alzò da seduta, la colse un’improvvisa, irresistibile urgenza. Oh no, anche questo no!
Dapprima cercò di convincersi che era solo una suggestione autoindotta, e che era in suo potere tenere tutto sotto controllo, ma molto presto dovette arrendersi all’evidenza che non avrebbe resistito a lungo e che doveva scendere in bagno il prima possibile se voleva evitare un disastro di proporzioni difficili da quantificare.
A passi stretti, ma cercando di apparire calma, si diresse fino all’accesso alle scale e qui trovò subito ad attenderla una sorpresa: l’effige dorata, affissa all’unico battente della porta, della stessa testa di toro che era impressa sulla sua chiave d’albergo. Era la conferma che, proprio come aveva sospettato quando aveva richiamato alla mente quel poco che ricordava del mito di Pasifae, vi era una relazione molto stretta tra quel locale e il Minoic. Doveva essere per quello che conoscevano il numero della stanza che le era stata assegnata. Perché allora non si erano offerti di portarla direttamente loro all’albergo? C’era forse qualcosa che gli impediva di farlo?
Comunque fosse, erano riusciti a portarla dove volevano e Luisa cominciò anche a sospettare che dovessero aver aggiunto del lassativo alla sua cioccolata.
Una sola cosa la confortava in tutta quella confusione. Se, come sembrava, ci tenevano così tanto ad averla loro ospite, allora aveva la quasi certezza che poteva usufruire del bagno senza incorrere in niente di irreparabile e che forse stava davvero godendo di quel salvacondotto su cui aveva fantasticato solo alcune ore prima. Doveva solo determinare la sua estensione, in termini spaziali e cronologici.
Senza indugiare oltre spinse il battente, e una luce dorata e soffusa illuminò all’istante, davanti e sotto di lei, la stretta e ripida scalinata. A prima vista non notò nell’ambiente nulla di diverso da ciò che ne ricordava, eccetto forse quel dispositivo automatico di illuminazione, e cominciò a discendere i gradini. Ma arrivata a metà della rampa, si rese conto che dovevano anche aver dimenticato qualcosa aperto in basso perché una corrente gelida salì fino a lei, costringendola a richiudere in fretta la zip del bomber. Solo in quel momento si ricordò della ragione principale per cui era lì, cioè usare il bagno, e si stupì di scoprire che l’urgenza era scomparsa. Allora era stata davvero tutta una suggestione? si chiese. Forse l’avevano ipnotizzata e… ma non fece in tempo a terminare il pensiero che la luce si spense e si ritrovò immersa nella totale oscurità.


Commenti

  1. Risposte
    1. E adesso? Buio in sala. Che inizino le proiezioni? ^^

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  2. E adesso, cara Pat, si attende *__* Toro, labirinto?

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    1. Toro? Almeno per ora, no! Labirinto? Forse.
      Buon Compleanno, Glò!

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    2. Glò, ma èil tuo compleanno? AUGURIIIIII!!!!!

      Ivano, io nel labirinto ci sono già😊

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    3. Si fa interessante :P
      E grazie mille Ivano ^_^
      @ Pat: grazie per gli Auguri ^_^

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  3. Testa di toro? Luisa è certamente finita a Torino...
    Che poi conosco posti dove 4.06 potrebbe essere il conto per un caffè...

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    1. Eh, potrebbe anche essere. Torino è la mia città proibita. Ho avuto per ben otto anni di fila una compagnia di torinesi come amici di vacanze marittime e non sono mai stato nella loro città. L'ho solo intravista alcune volte sullo sfondo mentre passavo per andare più a nord.

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  4. e mo'? Se è entrata in un labirinto ci vorrebbe Arianna con un filo robusto...

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    1. O magari qualcuna che ne fa le veci provvista di qualcosa di altrettanto efficace ^_^

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  5. Uhm... ci ho pensato sopra e ho immaginato la vice Arianna come Alessandra oppure Eva Luna....

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  6. Bloccata al buio a metà scalinata, mi manca il respiro dalla paura, la prossima pagina quando ci sarà?

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    1. Se trovo il momento per scriverla ne pubblico ancora una questa settimana, altrimenti si va a settembre, alla riapertura del blog, con il ritorno al ritmo normale di una a settimana.

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  7. Luisa è come il topolino del classico esperimento, che volente o nolente deve andare esattamente dove vogliono gli altri!

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