Solve et Coagula - Pagina 147
Parte II - Capitolo 2 /3
Forse le cose intorno a lei avevano cominciato a cambiare fin dalla sera stessa in cui aveva assistito con Giulia alla conferenza di Eva Luna. Era passato meno di un mese da allora, ma gli eventi successivi si erano talmente accavallati
che le sembrava trascorso tantissimo tempo. Oppure il vero inizio di tutto era stato quando Alessandra aveva preso in affitto la stanza del suo appartamento? Si ricordò della conversazione che aveva avuto con suo padre quell'ultima domenica, e in particolare di quello che lui le aveva detto a proposito dei flashback
della sua lontana esperienza con l’acido lisergico. A differenza di quel che
accadeva di solito, le aveva spiegato, lui non ne aveva avuti fino a poco più di due anni prima,
cioè di gran lunga fuori tempo massimo. E a poco più di due anni prima risaliva appunto il primo incontro tra lei e Alessandra.
Quel che Luisa sapeva al di là di ogni dubbio era che al centro dei flashback di suo padre c’era proprio la sua inquilina, sebbene in una versione, per così dire, OGM, e subito riemersero in lei tutti quei sospetti che gli eventi delle ultime ore l’avevano costretta a mettere da parte. Non aveva dubitato per un solo istante che fosse Alessandra responsabile dell’uccisione del maresciallo, ma non era stata abbastanza sveglia da stabilire tutte le altre connessioni. In quel momento, ci avrebbe giurato, suo padre e Alessandra erano in fuga verso chissà dove e non escludeva che con loro vi fossero anche Giulia, Fabrizio e Eva Luna. In quanto al nome che aveva letto sul cellulare, che lui aveva forse abbandonato di proposito perché lei lo trovasse, quel "Pohjola", Luisa pensò che potesse essere un nome in codice che usavano per comunicare tra di loro. Naturalmente tutto questo non spiegava l’essenziale della faccenda, ovvero come e perché lei avesse finito per ritrovarsi a vagare in una città diversa da quella in cui era nata e cresciuta, una Firenze dove luoghi e persone un tempo famigliari avevano acquistato all’improvviso, a cominciare proprio da suo padre, un’aura misteriosa e un po' perversa. E a proposito di perversioni... chissà se riuscendo a parlare con lo strano tipo, prima esibizionista e poi venditore di giornali, che la tormentava da alcune ore, non avrebbe avuto una parte delle risposte che cercava. Ma aveva anche la netta sensazione che non le sarebbe servito a nulla cercarlo e che poteva solo sperare che si facesse vivo di nuovo e, soprattutto, che volesse - o potesse - aiutarla. Non era ancora sicura di poterlo considerare un amico, e forse sbagliava a fidarsi, ma l'idea che le ispirava era più quella di un innocuo burlone che di un potenziale maniaco assassino.
Accanto al "reportage" che la riguardava e la occupava quasi per intero, nella prima pagina trovava posto una serie di trafiletti che rimandavano agli articoli interni, e uno in particolare attirò la sua attenzione: What really happened in Dunwich in the summer of 1985? recitava il titolo. Lesse con il fiato in gola le poche righe introduttive, che non chiarivano però un bel nulla, e andò alla pagina indicata ma solo per trovarsi davanti un miscuglio senza capo né coda di notizie di borsa, di sport e giochi di enigmistica. Non ci mise così molto a capire che tutto l’interno del giornale era stato in realtà assemblato senza coerenza alcuna e presentava un’accozzaglia di articoli senza senso. Uno, per esempio, era dedicato al fenomeno degli IFO, acronimo per Identified Flying Objects. Nell’ultimo periodo, assicurava il giornalista, c’erano stati decine di avvistamenti nel Sud dell’Inghilterra e tutti i testimoni oculari concordavano sul fatto che, a differenza dei cugini UFO, gli IFO facevano un bel po’ di rumore al loro passaggio, erano piuttosto lenti e volavano in linea retta. Un altro articolo parlava della crisi depressiva di Picasso che lo aveva accompagnato lungo tutto il Periodo Blu e lo aveva portato a un solo passo dal Periodo Nero. Inoltre, come se non bastasse, le varie colonne di testo si interrompevano a metà, oppure parlavano di tutt’altro di quello che suggeriva il titolo. Strappò così con cura la prima pagina, la ripiegò e la mise nella borsetta, insieme alle buste e a quel poco che le era rimasto dei suoi beni materiali. Il resto del giornale, pensò, lo avrebbe lasciato sul tavolo del locale a disposizione di chiunque fosse in vena di scherzi di carnevale. Fu in quel momento, mentre già era in procinto di alzarsi per andarsene, che le cadde l'occhio sul titolo dell'articolo di testa di quella che era stata fino a poco prima la terza pagina: Has the mystery of the Green Children been solved at last?
Quel che Luisa sapeva al di là di ogni dubbio era che al centro dei flashback di suo padre c’era proprio la sua inquilina, sebbene in una versione, per così dire, OGM, e subito riemersero in lei tutti quei sospetti che gli eventi delle ultime ore l’avevano costretta a mettere da parte. Non aveva dubitato per un solo istante che fosse Alessandra responsabile dell’uccisione del maresciallo, ma non era stata abbastanza sveglia da stabilire tutte le altre connessioni. In quel momento, ci avrebbe giurato, suo padre e Alessandra erano in fuga verso chissà dove e non escludeva che con loro vi fossero anche Giulia, Fabrizio e Eva Luna. In quanto al nome che aveva letto sul cellulare, che lui aveva forse abbandonato di proposito perché lei lo trovasse, quel "Pohjola", Luisa pensò che potesse essere un nome in codice che usavano per comunicare tra di loro. Naturalmente tutto questo non spiegava l’essenziale della faccenda, ovvero come e perché lei avesse finito per ritrovarsi a vagare in una città diversa da quella in cui era nata e cresciuta, una Firenze dove luoghi e persone un tempo famigliari avevano acquistato all’improvviso, a cominciare proprio da suo padre, un’aura misteriosa e un po' perversa. E a proposito di perversioni... chissà se riuscendo a parlare con lo strano tipo, prima esibizionista e poi venditore di giornali, che la tormentava da alcune ore, non avrebbe avuto una parte delle risposte che cercava. Ma aveva anche la netta sensazione che non le sarebbe servito a nulla cercarlo e che poteva solo sperare che si facesse vivo di nuovo e, soprattutto, che volesse - o potesse - aiutarla. Non era ancora sicura di poterlo considerare un amico, e forse sbagliava a fidarsi, ma l'idea che le ispirava era più quella di un innocuo burlone che di un potenziale maniaco assassino.
Accanto al "reportage" che la riguardava e la occupava quasi per intero, nella prima pagina trovava posto una serie di trafiletti che rimandavano agli articoli interni, e uno in particolare attirò la sua attenzione: What really happened in Dunwich in the summer of 1985? recitava il titolo. Lesse con il fiato in gola le poche righe introduttive, che non chiarivano però un bel nulla, e andò alla pagina indicata ma solo per trovarsi davanti un miscuglio senza capo né coda di notizie di borsa, di sport e giochi di enigmistica. Non ci mise così molto a capire che tutto l’interno del giornale era stato in realtà assemblato senza coerenza alcuna e presentava un’accozzaglia di articoli senza senso. Uno, per esempio, era dedicato al fenomeno degli IFO, acronimo per Identified Flying Objects. Nell’ultimo periodo, assicurava il giornalista, c’erano stati decine di avvistamenti nel Sud dell’Inghilterra e tutti i testimoni oculari concordavano sul fatto che, a differenza dei cugini UFO, gli IFO facevano un bel po’ di rumore al loro passaggio, erano piuttosto lenti e volavano in linea retta. Un altro articolo parlava della crisi depressiva di Picasso che lo aveva accompagnato lungo tutto il Periodo Blu e lo aveva portato a un solo passo dal Periodo Nero. Inoltre, come se non bastasse, le varie colonne di testo si interrompevano a metà, oppure parlavano di tutt’altro di quello che suggeriva il titolo. Strappò così con cura la prima pagina, la ripiegò e la mise nella borsetta, insieme alle buste e a quel poco che le era rimasto dei suoi beni materiali. Il resto del giornale, pensò, lo avrebbe lasciato sul tavolo del locale a disposizione di chiunque fosse in vena di scherzi di carnevale. Fu in quel momento, mentre già era in procinto di alzarsi per andarsene, che le cadde l'occhio sul titolo dell'articolo di testa di quella che era stata fino a poco prima la terza pagina: Has the mystery of the Green Children been solved at last?
Il giornale qualunque data sbbia riporta probabilmente le notizie del passato di quando suo padre era con Paula Susi.
RispondiEliminaE no il problema dei bambini verdi non è risolto...
Ps scusa gli errori o il doppio invio ma sono al cellulare
Ciaooo
Tranquilla, il messaggio è singolo e ben comprensibile ^_-
EliminaIl giornale mescola un po' tutto, un po' come la Firenze con cui si trova ad avere a che fare Luisa.
Il giornale mescola un po' tutto..... Ivano no, vero? :P)
Eliminaahahahahahhahhahah
Comunque l'idea di Luisa che l'intero gruppo, padre, Fabrizio, Giulia, Eva Luna e la fantomatica Pojhola siano tutti insieme mi pare possibile. Qesto gruppo in una dimensione e lei in un'altra....
E il sosia di Fabrizio, cosa c'entra in tutto questo? Che sia la versione del personaggio nella dimensione di Luisa, tutto l'opposto dell'altro per carattere? Solo il tempo potrà dircelo...
EliminaLuisa è un po' troppo "de coccio" XD Ancora non ha capito che la via della razionalità non funziona più? :D
RispondiEliminaPrima di annegare ci si aggrappa a qualunque cosa a disposizione, no? ^_-
EliminaCon flashback intendevi dire in senso stretto o il flashback relativo al consumo di LSD?
RispondiEliminaIntendevo dire quelli relativi al consumo di LSD, che di solito avvengono nei primi mesi dopo l'esperienza.
EliminaNon sapevo che l'acido lisergico producesse flashback.
RispondiEliminaLa descrizione del giornale con relative notizie è davvero spassosa e contribuisce a cambiare il registro. Andiamo avanti!
Sia quella degli IFO che quella del Periodo Nero di Picasso sono vecchie battute in voga negli anni '70 che mi sono divertito a riciclare qui ^_-
EliminaSurreale. Sogno o realtà distorta? Aspetto i bambini verdi. ;)
RispondiEliminaEh, ma i bambini verdi ormai son cresciuti, sai? Inoltre a tenerci compagnia è rimasta solo la femmina visto che il maschietto ci ha lasciati in tenera età ;)
EliminaLo so! La bambina si è adattata e ha cambiato anche il colore della pelle ;)
EliminaVabé! Ti seguo lo stesso anche senza i bambini verdi ^__^
Grazie :)
EliminaSembra un grandissimo gorgo in cui stanno andando a confluire tutti i pezzi di realtà. E poi sono tornati anche i bambini verdi! Si salvi chi può! ;-)
RispondiEliminaHai detto giusto: Si salvi chi può! E l'autore in primis, che è il più ingorgato di tutti ;D
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