Solve et Coagula - Pagina 145
Parte II - Capitolo 2 /1
Luisa si rese conto all’improvviso del suo errore. Un errore all’apparenza
assurdo visto che conosceva la zona a menadito, ma non c’erano dubbi: quella che
stava percorrendo non era, come aveva creduto, la via al cui termine vi era la piazza dove si affacciava l’Hotel Minoic,
ma una delle strade che le correvano parallele. Niente di irreparabile, perché le sarebbe bastato voltare l'angolo in fondo e poi percorrere tutta la piazza lungo un altro dei suoi lati per raggiungere ugualmente il Minoic, ma era comunque un segno del suo stato di stress e della difficoltà che aveva a concentrarsi sulla pur minima cosa. Ne prese atto e ricominciò a farsi strada tra
la folla del carnevale - il cui parlottio, notò, le arrivava sempre più distante e inarticolato, quasi l’aria intorno a lei acquistasse spessore a ogni passo - fino al momento in cui non le si materializzò davanti, a pochi metri di distanza, lo stesso personaggio allampanato e avvolto nell’impermeabile di prima. Luisa si arrestò all'istante, mentre però l'orrendo figuro continuava ad avanzare nella sua direzione, e lei, risoluta a non tollerare un secondo scherzo del genere del
precedente, si mise in guardia, pronta a reagire con tutta la violenza di cui era
capace.
Eppure, nonostante tutto, il figuro aveva qualcosa di familiare, di cui lei avrebbe già dovuto essersi accorta: l’altezza, la magrezza, quel poco che trapelava del
suo viso tra il bavero alzato dell’impermeabile e l'ombra del cappello, ogni cosa le ricordava molto da vicino il suo
amico, o quasi amico, Fabrizio. Ogni cosa eccetto la voce, che lui poteva tuttavia aver scelto di
alterare consapevolmente, così come sembrava aver dismesso, per il momento,
i panni dell’esibizionista per indossare quelli del venditore di giornali. Si stava quindi sbagliando di nuovo? Forse l’uomo con l’impermeabile non aveva nulla a che fare con Fabrizio, ma era semplicemente un clochard che guadagnava qualcosa vendendo Fuori binario? Ma poi Luisa vide che quelle che lui aveva con sé non erano affatto copie di Fuori binario, bensì di un giornale in lingua inglese di cui lei non era neanche capace di pronunciare il nome. Le venne in aiuto l’altro.
«Ti interessa acquistare una copia dell’Ipswich Chronicle di oggi? In edizione
speciale cittadina!».
Luisa stava per rispondere di no, che non sapeva che farsene in quel
momento di un quotidiano estero, sennonché notò all'improvviso che due delle colonne
dell’articolo di testa erano in parte occupate da una foto di lei del tutto identica, a parte le dimensioni,
a quella che aveva spillata sulla sua carta d’identità. Ma la parte di gran lunga peggiore era il titolo dell’articolo, che rendeva noto, a caratteri cubitali, che nelle strade di Firenze era in corso una caccia a una pericolosa serial Killer.
Le cominciarono a tremare le gambe e credé di essere anche sul punto di cadere a
terra svenuta, ma in qualche modo riuscì a controllarsi. E a riprendere a
pensare.
«È un allegro scherzo di carnevale di cui devo ringraziare te e Giulia, vero…
Fabrizio?»
«Non ho idea di cosa tu stia parlando» replicò serio il figuro. «Io sono qui a lavorare».
«Certo, come no?» ribatté Luisa, rincuorata da quella inattesa piega degli eventi,
che poteva spiegare almeno in parte quel che le era successo nelle ultime ore.
Decise così di stare allo scherzo.
«Ok, ne prendo una copia».
«Bene. Sono 99 penny».
«P-penny? Non ne ho».
«Va bene anche una sterlina».
«Ho solo euro».
L’altro scosse la testa. «Per me va bene. Ma per te il cambio è poco conveniente».
«Non importa» ribatté Luisa, che cominciava un po' a stufarsi dello scherzo.
«Bene. Allora sono due euro e cinquanta centesimi».
Luisa, che avrebbe comunque preferito che i suoi due amici non insistessero oltre nel loro stupido divertimento di carnevale, si rassegnò a consegnare i due euro e mezzo in cambio del giornale.
Ricompare Luisa, ottimo ^_^ Ma dove (sì, ho capito dove si trova :D)? o.O
RispondiEliminaLuisa si trova dove l'abbiamo lasciata alla fine della prima parte: nel centro di Firenze, in cammino verso l'hotel che non dovrebbe esistere :)
EliminaNon riesco bene a collocare il personaggio. Dove si trova?
RispondiEliminaNaturalmente non è uno scherzo quello del giornale, se ne renderà presto conto.
Questo secondo capitolo riprende dal finale della prima parte, cioè da pagina 128.
EliminaCome ho scritto nella risposta al commento di Glò, Luisa è nel centro di Firenze, in cammino verso un fantomatico hotel che non risulta ufficialmente esistente.
Il giornale riserva altre soprese, come potrai vedere ;)
Il ritorno di Luisa! Incontrerà anche massimo? :)
RispondiEliminaCredo di sì. Ma dipenderà molto da loro e dalle loro prossime mosse ;)
EliminaIl giornale inglese, le sterline, il vociare delle persone che sembra ovattato... Luisa sta entrando in un altro mondo o altra dimensione spazio-temporale. E' a Firenze ma non è a Firenze. E'nel suo tempo ma non è nel suo tempo. Come se si fosse sdoppiata.
RispondiEliminaO sono io che vedo dopio?
Non ci vedi doppio, Patricia. Le due dimensioni spazio-temporali, del 1985 e del 2013, si stanno fondendo insieme con tutto il caos che ne consegue ^_^
EliminaOk. Aspetto gli omini verdi. Forse Paola ne è una discendente? Gli occhi diversi? Gli occhi della Figlia?
RispondiEliminaNumble numble, meningi che si spremono. ;)
Da quel che ho capito la leggenda c'è davvero, oppure no... Mistero.
Sì Anna Maria, la storia dei bambini (no omini!) verdi esiste davvero come leggenda o fiaba nella tradizione popolare inglese, in due versioni diverse. Io sto provando a crearne una terza ;-)
EliminaSi sta realizzando appieno il titolo della blog novel: "Solve et Coagula"! O sbaglio?
RispondiEliminaProprio così, Cristina... la realtà comincia a "solversi" e a ricoagularsi a volontà ;d
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