Solve et Coagula - Pagina 139
Parte II - Capitolo 1 /11
Incapace di dare una maggior consistenza a quella che rimaneva poco più di una sensazione, Massimo era già pronto a passare a un'altra parte del libro quando si ricordò all'improvviso, come riscuotendosi da un sogno a occhi aperti, della busta
con le istruzioni di Paula Susi. Ma dove l’aveva messa? Frugò nelle tasche ma senza trovarla e stava così per alzarsi da sedere e tornare alla reception, ma fu preceduto dall'ingresso nella stanza della bibliotecaria, la signorina
Patricia Hendricks.
«Credo abbia dimenticato questa» disse, allungandogli l'oggetto smarrito.
Gli stava solo facendo una gentilezza, ma l'espressione di compatimento con cui lo squadrò nei pochi istanti che servirono ad accompagnare il gesto, lasciarono a Massimo pochi dubbi riguardo all’idea che la donna si era fatta di lui. Se avesse anche solo osato chiederle di prendere un caffè insieme, poco ma sicuro si sarebbe precipitata a
telefonare alla polizia. Pazienza, si
disse mentre ascoltava il ticchettio dei suoi passi in rapido allontanamento. Quando tutto intorno a lui fu di nuovo silenzioso, Massimo cominciò a lacerare la parte superiore della busta.
Le istruzioni, battute a macchina su un normale foglio A4, erano più dettagliate di quanto avesse immaginato, tanto da prevedere
anche l’opzione bus, che poteva però comportare, era specificato, oltre un’ora di viaggio per meno di nove miglia di strada e la scomodità di un cambio di vettura. Dettagli, questi, che agli occhi di Massimo non apparivano per nulla come delle controindicazioni, tanto più che la donna non sembrava porre limiti di natura temporale alle circostanze del loro incontro. Si sarebbe anzi detto
che per lei gli orologi non esistessero neppure.
In realtà, quel che Massimo faceva del suo meglio per non vedere, e con successo, era la ragione di fondo
del suo continuo procrastinare: più tempo e più ostacoli lui fosse riuscito a frapporre tra il momento presente e l’incontro con Paula Susi, più tempo avrebbe avuto
per ripensarci e fare dietrofront. Dimenticarsi della busta con le istruzioni era stato, da parte sua, un
tentativo come un altro, ma nulla impediva che potesse scoppiare una gomma al bus o cadere una frana che rendesse impraticabile un tratto di strada. Perché porre
limiti alla provvidenza? E' questo che avrebbe probabilmente pensato se qualcosa di non troppo dissimile a un incantesimo non avesse ristretto così drasticamente il campo delle opzioni realmente alla sua portata. Nella sua fantasia sovreccitata la figura di Paula Susi si era eretta, fin dal primo momento, in modo non troppo dissimile da come poteva ergersi la rappresentazione di una divinità tellurica in un tempio pagano - statua di carne e di sangue a cui lui, come l'antico devoto, rivolgeva pensieri dove l'attrazione sessuale si mischiava, spesso dolorosamente, a una non trascurabile dose di timor sacro. Forse gli
sarebbe stato davvero utile avere ancora vicino miss Wilkins, non nelle vesti
di nurse stavolta ma di addetta allo smistamento: questo è reale, questo invece è un parto della tua fantasia, questo
anche… e così via. Ma l’avrebbe ascoltata?
Decise in ogni caso di lasciare la biblioteca seduta stante, fermarsi a mangiare qualcosa per strada e raggiungere, con calma, la fermata dell’autobus.
Un nuovo dettaglio inatteso fu per lui scoprire, una volta a destinazione, che il numero di Green Road dove abitava Paula Susi corrispondeva a una casa in vendita. Non sapeva bene cosa pensare, ma fu almeno contento di scoprire che la dimora era molto meno isolata di quanto gli
avessero fatto supporre le parole della bibliotecaria. Era sì situata in prossimità dei confini del paese, e quindi relativamente lontana dal centro cittadino dove l'autobus aveva terminato la sua corsa, ma non era neppure l'ultima della sua via. La distingueva soltanto, dalle altre abitazioni dei dintorni, l’aspetto più rustico, sebbene per nulla più trascurato, che comprendeva anche la copertura a tetto di paglia tipica del periodo medievale.
Ma la sorpresa più grande per Massimo fu leggere l'istruzione finale del dattiloscritto. Nel caso della momentanea assenza della sua ospite, recitava, lui avrebbe trovato la chiave di casa nella cassetta postale appesa accanto alla porta d’ingresso. Una simile, immotivata dimostrazione di
fiducia nei confronti di uno sconosciuto, un continentale per giunta, avrebbe forse dovuto far saltare in lui il coperchio con cui stava inconsciamente schiacciando in basso tutti i suoi dubbi, ma di
nuovo non trovò di meglio da fare che accettare la situazione per quello che era. Si voltò soltanto un istante prima di aprire lo sportello della cassetta e prelevare la chiave, nella direzione da cui era venuto, e vide l’alto pinnacolo della St. Mary Church che, sebbene in lontananza, si stagliava ancora nitido sullo sfondo del cielo pomeridiano, sopra i tetti delle case e al di là di una corona di alberi le cui foglie già mostravano i
primi segni di quell’incanutimento che le avrebbe attese di lì a poco.
Si fida bene eh, Massimo!
RispondiEliminaSembra che questa Paula Susi abbia grandi aspettative su di lui. Come se lo attendendesse un compito immane ma di importanza notevole.
Forse farle avere la discendenza che le serve per tramandare i suoi poteri?
Vediamo, Patricia... la storia del rapporto tra i due è appena agli inizi e nei miei piani, sempre molto aleatori, dovrebbe occupare almeno un altro capitolo.
EliminaQuesto primo si conclude con la prossima parte. Non so se si è notato, ma faccio il possibile per far durare ogni capitolo 12 parti ^^
Grazie mille del commento!
Lo so che ci fai cuocere a fuoco lento :) :)
EliminaVedo una rete gettata e qualcuno che ci sta cadendo dentro. Prevedo tempi cupi!
RispondiEliminaPreveggente! Pensa che il nome Woolpit viene da "trappola per lupi". Quindi "tempi cupi" calza a pennello ;D
EliminaNon per nulla sono Scassandra, anche se mastico poco l'inglese. :D
RispondiEliminaSe non ricordo male nella prima stagione di S&C c'erano altri personaggi (femminili). Prima o poi si incontreranno con Massimo?
RispondiEliminaSì, ci sarà l'incontro. Tieni però conto che alcuni dei personaggi sono dei "doppioni"... una stessa persona sotto maschere diverse.
EliminaDunque, l'assenza del tempo come lo intendiamo (P.S. che non dà indicazioni temporali per l'incontro... se si potrà definire incontro :P), vorrà pure dire qualcosa, no? Massimo sembra attratto da una forza cui non può resistere (io manco morta sarei andata): attendo! *_*
RispondiEliminaNella seconda parte del resoconto della relazione tra Paula e Massimo entrambe queste tue considerazioni troveranno una spiegazione, Glò ;)
EliminaIl fatto che l'inconscio di Massimo gli stia lanciando forti segnali di non andare è molto significativo. Di solito l'inconscio ha sempre ragione! :-)
RispondiEliminaMa, come dice il buon vecchio Proust, l'intelligenza fa di tutto per eluderlo ;-)
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