Solve et Coagula - Pagina 128
Capitolo 10 - parte 12
Nel frattempo aveva anche preso il suo
cellulare dalla borsa. Tentò di accenderlo, ma senza successo. Dapprima pensò
che potesse essersi esaurita la carica, poi ebbe un sospetto, che trovò
confermato non appena aprì la parte posteriore: batteria e scheda telefonica
erano sparite e quello che le avevano riconsegnato era un inutile guscio vuoto. Dette una scrollata di spalle e continuò a camminare.
Superata una svolta d’angolo, si trovò
nella via del Minoic, illuminata quasi a giorno e affollata di gente intenta a fare shopping o semplicemente a
curiosare tra le vetrine. Del resto quella settimana era contrassegnata da ben due
feste, sebbene nessuna delle due segnata in rosso nel calendario: l’indomani il martedì
grasso e a seguire, appena due giorni dopo, la festa degli
innamorati. L’avevano tirata dentro per i capelli nella prima ricorrenza, ma
dubitava che la seconda l’avrebbe riguardata. Inoltre non sapeva neanche per quante notti le avevano messo a disposizione
la stanza 406. Il 14 febbraio sarebbe stata ancora ospite del Minoic o già rinchiusa
in una cella di sicurezza del carcere cittadino?
All’improvviso fu attratta dall’insegna
del Disney Store, che si trovava in quella stessa via, e vi si fermò davanti.
Cercò di farsi strada con lo sguardo al di là del brulichio di gente e scrutare
al di là della vetrina. Non poté non ripensare al suo antico desiderio di
fare la commessa proprio in quel negozio e per un attimo si sentì risospinta
nelle spire della sua altra vita, di quella che aveva condotto fino a poche
settimane prima. Chissà cosa c’era che non andava nel suo curriculum vitae, si
domandò per la milionesima volta, eppure nello stenderlo si era impegnata a
fondo. Ripensò poi a Giulia e al modo un po’ crudele che aveva a volte di farsi
beffe di lei. Uno dei suoi motteggi preferiti riguardava il suo nome. Diceva
sempre che suo padre e sua madre erano stati intuitivi nello sceglierlo, perché
era quello più vicino possibile alla parola “illusa”. Anzi, bastava ripetere a
gran velocità “illusa”, che dopo un po’ ti si intrecciava la lingua e cominciavi
a dire “Luisa”. Provare per credere. Eppure, in fin dei conti, tutto quello che lei aveva chiesta era di fare la commessa, mica l’attrice o la fotomodella!
Chissà invece come se la sarebbe cavata senza
la piccola rendita che godeva grazie all’affitto della stanza del suo appartamento e
del monolocale che aveva ereditati. Probabilmente avrebbe dovuto rassegnarsi a
fare la cameriera o la donna delle pulizie, a meno che non si fosse decisa a
terminare l’università… La sorprese allora un pensiero del tutto
irrazionale. Forse i padroni del Minoic (chiunque essi siano), in cambio della possibilità di rimanere nascosta a vita, mi daranno come compito proprio quello di fare le pulizie ai piani.
Rabbrividì alla sola idea e per un momento fu seriamente tentata di ritornare sui propri passi. Ma poi scosse la testa, come per scacciare tutta l'oscurità di quello sgradevole
pensiero, e riprese a camminare in direzione dell’albergo.
Fu allora che, al di là dell’alone delle
luci, si accorse della nebbia che aveva invaso il lato opposto della piazza che si apriva subito dopo il Minoic, ultimo edificio della via. Era come un muro vaporoso e luminescente, bianco e azzurrino, che si ergeva più o meno a cinquanta metri da lei. Il suo limite frontale era così netto che Luisa ebbe la sensazione che cercasse come di delimitare un confine. Si trovò a pensare automaticamente alla frase sui Dogon… fin dove osano avventurarsi
le loro galline. Qualcosa le diceva che se anziché deviare verso l'hotel avesse proseguito oltre quel limite, non sarebbe mai più tornata indietro. Ed ebbe anche la strana certezza che proprio là, da qualche parte tra tutto quel bianco e quell'azzurro, si trovavano in quel momento suo padre, Giulia e Fabrizio.
Fine della prima parte
Ciao Ivano,
RispondiEliminaallora.... il cellulare non ha scheda nè batteria per evitare che lei possa andare su internet a fare qualche ricerca oppure mettersi in contatto con qualcuno di "terrestre" e attuale.
La nebbia... mi ricorda un vecchio film visto secoli fa The fog.
Dal fog del film uscivano gli zombies in ... carne e ossa, più o meno :))
Da questo del Minoic escono zombies metaforici, ombre del passato, storie del passato.
Sì, credo che in questo mondo troverà chi ha perso, anche se non subito. Ma credo che troverà anche molto di più. Ad esempio tutte le spiegazioni che cerca, le emozioni perdute perchè dimenticate.
E adesso che diventa ancora più interessante tu prendi una pausa??????????????????????????????? :P)
Ciao Patricia.
EliminaMi ricordo di The fog, ma se non lo citavi tu non ci pensavo neanche lontanamente. Quello è un tipo di horror che non mi appassiona.
Prendo una pausa sì, per tanti motivi. Devo completare il restauro dei vecchi post del blog, aggiornare le pagine statiche, preparare una nuova testata apposita per la seconda parte della blog novel, presentare la seconda anteprima di Shaula, e varie ed eventuali.
Poi, del destino di Luisa sapremo solo nella terza e ultima parte. La seconda parte avrà altri protagonisti, alcuni già incontrati altri no ^-^
Ti capisco... ci vuole un momento sabbatico per riflettere e decidere, oltre che per staccare e fare altro.
EliminaL'autore ha ragione ma i lettori scalpitano : )))))
The fog... avevo 15/16 annni forse.. adesso non lo rivedrei nemmeno se mi legassero alla poltrona. Diventata vigliacca con gli anni ahahahahahah
Bel finale di prima parte, molto suggestivo.
RispondiEliminaWow! Grazie mille, Massimiliano :))
EliminaIvano... ho trovato la notifica di un tuo nuovo post, questo:
RispondiEliminaBlack & White & Sex Talks
ma non riesco a trovarlo. La pagina non esiste..... mi dice.
:( :( :(
Ciao Patricia, il post è partito per sbaglio, devo ancora terminarlo. Forse entro stasera c'è la vera pubblicazione ^_^
EliminaSCusa ma...fiùùùùùù!!!! Menomale che non sono l'unica a sbagliare!!! ahahhahahahahaa
EliminaCiaooooo
ps a me capita sovente :((
A me è la prima volta... ma l'importante è cominciare ^^
EliminaMille dubbi :P Lo immaginavo -_- E dunque, mi metto buona buona in attesa :P
RispondiEliminaMille dubbi, ma anche qualche risposta, no? ^^
EliminaAh sì??? :O
EliminaBeh, intanto si comincia ad avere una pur vaga idea del destino degli scomparsi...
Elimina-_- ma ci si ferma sul più bello... non è cosa carina, sob!
EliminaGlò, Ivano è dispettoso :P)
RispondiEliminaahahahahahahahahahah
Sì, una vaga idea di dove possono essere finiti c'è. Buco spazio temporale e son finiti nel passato?
O semplicemente sono andati alla vecchia casa?
Dubbio amletico!!!!
@ Glò e Patricia
EliminaFarò il possibile, con la seconda parte, per non farvi rimpiangere la momentanea assenza di Luisa :)
Toh, mi sono accorta che non avevo commentato l'ultima puntata della Parte I, che ho letto ora. La vita è fatta di confini, quello del Minoic promette di essere di tutto rispetto!
RispondiEliminaAvevi quindi saltato il finale della prima parte?
EliminaIl confine è più lontano di quel che sembra (piccola anticipazione) ^^