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Solve et Coagula - Pagina 114



Capitolo 9 - parte 13

All’improvviso il cellulare le squillò in mano facendola sobbalzare. “Numero privato” lesse. Per un  momento fu tentata di ignorare la chiamata, poi si disse che poteva essere qualcosa di importante e dette l’ok.
Era l’ospedale. Una voce di donna voleva sapere perché suo padre non si era ancora presentato al lavoro. E adesso? pensò Luisa, sentendosi invadere dal panico. Doveva dire la verità? Qualcosa le suggerì che le conveniva prendere tempo.
«Sì, mi scusi, avrei dovuto avvertire… io sono sua figlia, Luisa. Il babbo si è sentito male stanotte».
«Capisco» replicò comprensiva la voce. « Lo ha visitato qualcuno? Come sta adesso?».
«Adesso sta un po’ meglio. Dorme».
«Bene. Lo svegli e mi faccia parlare con lui, per favore».
«Preferirei non svegliarlo».
«Sta scherzando? Cosa ha paura che possa succedergli?».
«Senta» improvvisò Luisa, sempre più agitata. «Lo ha detto il dottore che deve dormire, quando lo ha sedato, io non c'entro niente. Passerò nel pomeriggio a portarvi il certificato medico. Arrivederci».
Interruppe la comunicazione e spense il cellulare.
In che razza di nuovo guaio si era cacciata; come se non ne avesse già abbastanza di problemi. Avrebbe dovuto essere preoccupata soprattutto per suo padre, che poteva trovarsi in serio pericolo o peggio, essere già morto, ma si sentiva stranamente fredda. O forse era soltanto priva della forza necessaria a provare una qualsiasi vera emozione.
Doveva comunque sforzarsi di fare il punto della situazione. Intanto era meglio che uscisse da quell’appartamento, prima che a qualcuno dell’ospedale venisse la brillante idea di fare un sopralluogo. Ma per andare dove? Ci mise un attimo a rispondersi: al supermercato da Giulia, ovvio, dove altrimenti? Così le avrebbe anche comunicato in prima persona la sua intenzione di spostare il loro incontro nel suo appartamento. E magari avrebbero studiato insieme un piano d’azione, su come comportarsi con i tipi dell’ospedale.

Tornò in cucina, per prendere un altro po’ di tè prima di avventurarsi di nuovo nelle intemperie di quella brutta giornata invernale, e guardò dalla finestra. Ora che nevicava di brutto, sarebbe stata costretta a servirsi di nuovo dell’autobus; meno male che il supermercato dove lavorava Giulia era distante soltanto metà della strada che la separava da casa.
Passò però prima dal bagno. Davanti al lavabo alzò lo sguardo e osservò il suo riflesso nello specchio alla parete. Non era mai stata contenta della sua immagine, che giudicava troppo nella media: né bella né brutta, né alta né bassa, né magra né in carne; un volto anonimo con gli occhi color nocciola e i capelli castano scuro. Proprio gli occhi però in quel momento avevano qualcosa di strano, o almeno così le sembrava. La sua impressione era che l’iride sinistra fosse visibilmente più grande di quella dell’altro occhio e anche, osservò, più brillante. Provò a cambiare inclinazione rispetto sia alla luce che alla superficie dello specchio, ma l’effetto non cambiava.
«Questa poi» esclamò a mezza voce.
Sarà lo sforzo mentale, aggiunse dentro di sé, con poca convinzione. Aveva sentito di gente che per la troppa concentrazione aveva finito per farsi scoppiare una vena dell’occhio, o qualcosa del genere. Ma adesso aveva altro a cui pensare. Uscì nel pianerottolo e chiuse entrambe le serrature della porta, a doppia e tripla mandata. Chiunque fosse venuto quel pomeriggio, avrebbe dovuto sudarsi l’ingresso.


Commenti

  1. Ho un'idea (e da un po')... che devo tacere, credo O.o

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    1. Ma no, Glò, mi piace leggere le vostre supposizioni... formano una specie di storia parallela alla mia *_*

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  2. Tu pensa che io avevo già spento il pc quando mi si è accesa una lampadina... Ivanooooo!
    Così son qui :))
    Un'idea l 'avrei anch'io. Molto balzana, però... nonso se devo parlartene (come Glò:))
    La giro in una domanda.
    Ma siamo sicuri che Luisa sia solo un elemento per così esterno? Non è che lei nella storia c'entra anche come coprotagonista? Non è che ha un ruolo più importantee attivo di quello che pensiamo?
    Non dico proprio a divinità, però....
    uhm... mumble mumble...

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    1. Sì, comincia a risvegliarsi qualcosa in lei. Ma è così fin dall'inizio della novel, solo che è un processo graduale che ora sta avendo un'accelerazione ^_^

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    2. Soprattutto, adesso anche lei incomincia ad accorgersene.
      Quegli occhi, però..... non so ancora bene cosa ma stanno a significare qualcosa. Come se ci fosse un filo che la lega con quell'immagine comparsa al padre

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    3. Ecco, sì... Però qualcosa nella mia supposizione non torna, credo... Ripensavo alla famose estate del padre: ehm, potrebbe aprirsi un capitolo sulla "madre" di Luisa?

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    4. Un capitolo sulla madre di Luisa? Non credo che accadrà, ma le vie della novel, si sa, sono infinite ;)

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  3. Avevo pensato potesse essere figlia della divinità :P

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  4. Uhm... l'alterazione di uno solo dei due occhi mi fa ripensare alla dualità di Hel, ma avevo quasi dato per scontato che fosse Alessandra il suo principale 'avatar'... ma chi lo sa! Magari lo sono tutte e due! *_*

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    1. "Hai mai sentito parlare delle Tre Sorelle"? (citazione ^^)

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    2. Le... Parche?
      Ma tu allora ci vuoi portare negli Inferi a tutti i costi! :D

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    3. Alessia, ma noi ci andiamo per sapere come finisce... dove è il binario??????
      ahahahahah

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    4. Qui sull'Etna c'è una porta dell'Ade, così dicono. Se mai la situazione dovesse complicarsi ulteriormente possiamo andare a fare una capatina per saperne di più in tempo reale! :°D

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    5. Sapevo della porta dell'Ade sull'Etna, Alessia. E' stata usata anche da un eroe del mito greco ma adesso non rammento quale.
      Comunque la citazione è dal film "Inferno" di Dario Argento.

      La situazione, in fin dei conti, non è così complicata: è chiaro ormai che le tre sorelle sono Alessandra, Luisa e la misteriosa ragazzina della foto.
      Mentre Eva Luna è... ecco, qui sta il vero Arcano ^_^

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    6. Ehm... Eva Luna è... "quella???
      Sparisco.

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    7. Arcano!!!
      I tarocchi! :°D

      Praticamente ogni settimana c'è il siparietto di me, Glò e Patricia messe sedute accanto con i ferri e la lana a fare deduzioni e Ivano comodamente seduto in tribuna a sbellicarsi dalle risate con le nostre idee balzane!

      Comunque aspetto il seguito per spararne delle altre! ^_^

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    8. Glò.. quella chi???????? Non ci arrivo!

      A,H,V, è che dobbiamo fare attenzione perchè da buon fiorentino Ivano è dotato di forte umorismo e ironia :)))
      Mi sa che si stia divertendo un mondo alle nostre spalle!

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    9. @ A.H.V.
      Comodamente seduto? Magari! Seduto sì, ma comodamente proprio no :P

      @ Patricia e Glò
      Neanche io ci arrivo!
      Quella chi??? Se intendi dire quella della Allende, la risposta è no.

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    10. Eva Luna sarà una personificazione della divinità incontrata in quella famosa estate dal padre di Luisa? E non sarà la vera genitrice del terzetto? :P Oppure... una delle tre sorelle???

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  5. Io devo ancora leggere il pregresso, per questo non posso esprimermi, ma mi piace l'idea che i tuoi lettori abbiano idee in merito alla storia, io ti bombarderei per come sono fatta! :-)

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    1. Sì, Luz, le mie tre commentatrici assidue (cioè le vere Tre Sorelle) si stanno producendo in versioni alternative della storia e anche a me questo piace. Se vuoi diventare la quarta sei la benvenuta :-)

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    2. Luz, ce la stiamo mettendo tutta! ^_^ Unisciti al terzetto!!! XD

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    3. Ho un "ponticello" il prossimo fine settimana. Se riesco a destreggiarmi fra chiusura copioni, relazioni finali scolastiche e altro, sarò dei vostri!

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  6. Ivano,... visto che già sarò la più vecchierella, mi lasci almeno essere la più bella?????
    ahhahahaahhahahah

    Luz, vieni che ti facciamo posto vicino al camino! Magari porta qualcosina da bere che io metto i biscottini.... :)))

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  7. Certo che è proprio da Luisa inventarsi una risposta del genere. Non poteva semplicemente dire che si trovava per caso nell'appartamento del padre, e che quest'ultimo non c'era? Ma forse sono io troppo lineare... ;-)
    Aiuto, anche gli occhi che stanno cambiando!

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    1. Già che c'ero ho corretto la parola "chiamata", ripetuta due volte ravvicinatisima all'inizio ^_^

      Luisa aveva bisogno di prendere tempo per poter continuare a indagare. Forse, nella sua ingenuità, non si aspettava che dall'ospedale le avrebbero fatto tutte quelle storie.

      Elimina

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