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L'ultima fuga del Cheech Wizard - Vita, opere e morte di Vaughn Bodé, messia del fumetto /8




Fu un James Dean senza lacrime, un Alice Cooper senza finzione. Fu televisione e acido di strada. E morì la sua morte stupida e contorta per la stessa ragione di sempre. Lo doveva al suo pubblico.
Denny O'Neill, The Death of the Cheech Wizard


* * *


"Mark, ho visto dio quattro volte, e presto lo vedrò di nuovo. lui per me è il numero uno, e tu sei il numero due".
Con queste parole, rivolte al figlio dodicenne, Vaughn Bodé si apprestava a chiudersi nella sua stanza. Indossava la sua tunica bianca da meditazione. Aggiunse che avrebbe fatto la sua "cosa di Dio" e che non voleva essere disturbato da nessuno.
Mark non capì esattamente di cosa stesse parlando il padre. Gli disse semplicemente: "Papà, sei bellissimo".
"Visto, Mark? Sono un vero ierofante" replicò lui.
Poi una volta dentro la stanza, con un sottofondo di musiche di Mozart, Vaughn Bodé dette inizio per la quinta volta al suo sacro rito.
Alcuni minuti dopo, il fratello Vincent chiamò al telefono dall'aeroporto di Oakland, dove lavorava. Aveva un brutto presentimento e voleva essere certo che tutto andasse bene.
Mark, attraverso la porta, disse al padre che lo zio Vincent lo voleva al telefono. Lui gli ripeté che non c'era per nessuno.
Ma Vincent continuava a non sentirsi tranquillo e venti minuti dopo chiamò di nuovo. Si ripeté la stessa scena di prima, solo che stavolta Vaughn Bodé non venne alla porta.
Vincent Bodé lasciò di corsa il lavoro e si precipitò a San Francisco. Quando arrivò trovò ad attenderlo, in ansia, anche la compagna di Vaughn, Helene. Ruppe la serratura della porta, entrò e trovò il fratello supino con i piedi nell'armadio, una maschera di pelle stile S&M sul volto e un nastro ancora stretto intorno al collo. Proprio il nastro si era impigliato in una delle collane che lui era solito portare e non si era allentato come avrebbe dovuto.




Il verdetto del coroner fu: "Asfissia per strangolamento da laccio". Aggiunse che si trattava di una scena tipica, che si ripeteva due o tre volte ogni anno in tutte le grandi città. "C'è solo da indovinare la maschera. Se sarà quella di Frankenstein, di Topolino, o del coniglio pasquale".
Ecco il suo rapporto ufficiale:
Vincent Bodé è entrato e ha trovato il deceduto riverso sul pavimento, privo di coscienza, con un nastro di canapa al collo e una maschera sul volto. Dopo aver rimosso il nastro di canapa e la maschera dal collo e dalla faccia del deceduto, ha contattato la polizia e il pronto intervento. L’agente Pinosky e il soprintendente Stevenson sono arrivati e hanno contattato questo ufficio, tramite comunicazione di polizia, alle 17:30 del 18 luglio 1975. L’indagine sulla scena ha rivelato che il deceduto giaceva in posizione supina, sul pavimento della stanza da letto, con i piedi nell’armadio. Indossava sottovesti femminili, e aveva una giarrettiera intorno al collo.



Vincent chiamò l'ex cognata Barbara e lei arrivò da New York. Parlò con il figlio Mark poi si ritirò da sola al buio. Nel suo racconto, Vaughn le apparve quasi subito, la testa circonfusa di luce, il volto disteso e gioioso. La sua vita da quel giorno divenne più facile e, per la prima volta dopo anni, dormì serena, certa che il marito non la stesse tradendo con un'altra donna.
Arrivarono anche il fratello maggiore di Vaughn, Victor, e la sorella Valerie, oltre agli amici di sempre Lenny Gotte, Larry Todd e Jeff Jones. La rappresentanza dell'underground comprendeva anche Spain Rodriguez, Trina Robbins e i due membri degli Air Pirates, Denny O'Neill e Willie Murphy.
Il 22 luglio, il giorno in cui Vaughn avrebbe dovuto compiere 34 anni, ci fu un breve servizio funebre, durante il quale Vincent distribuì ai partecipanti copie di Confessions of a Cartoon Gooroo. Il corpo di Vaughn fu poi cremato, all'interno di una bara sormontata da una statuetta in metallo di Cheech Wizard. La sua compagna Helene non assistette alla cerimonia perché troppo sconvolta. Jeff Jones rimase con lei a consolarla.

Più tardi, tutti gli ospiti si riunirono per l'ultimo saluto. Denny O'Neill e Willie Murphy avevano fatto una colletta e acquistato una bottiglia di vino.
Erano in cucina e ognuno di loro stava prendendo come ricordo, da un sacchetto di plastica, una piccola parte delle ceneri, quando si presentò un fan. Chiese se quelle erano davvero le ceneri di Vaughn Bodé e, al loro assenso, chiese di poterne avere una piccola parte anche lui.
"La sua memoria è troppo preziosa" gli risposero.
"Posso pagare dieci dollari" ribatté lui.
Accettarono e si comprarono un'altra bottiglia di vino.

Il resto delle ceneri fu poi lanciato, secondo le disposizioni dello stesso Vaughn, al largo delle costa californiana alle ore 2:22 del pomeriggio.
Da un Cessna in volo, il figlio Mark aprì la borsa e lasciò cadere le ceneri in mare. Quando guardò in basso vide che sotto di loro in quel momento stava transitando uno yacht con delle donne sul ponte che prendevano il sole in topless. Neanche dopo la morte, Vaughn Bodé era intenzionato a rinunciare alle sue Bodé Broads.


Il primo articolo di stampa che riferiva la notizia della morte del messia del fumetto faceva ancora confusione sui dettagli:
Vaughn bodé muore all'età di 33 anni
Solo pochi minuti prima di andare in stampa siamo stati informati della morte di VAUGHN BODE'. I comunicati dicono che stava praticando yoga e si era appeso al soffitto in una struttura che comprendeva delle funi, quando, uscito dalla trance, ha cominciato a liberarsi. Qualcosa all'apparenza gli è scivolato di mano e lui è rimasto accidentalmente impiccato. L'incidente è successo venerdì 18 luglio. Berni Wrightson, amico stretto dei Bodé, ci tiene a sottolineare che si è trattato senza dubbio di un incidente. La sua morte, specialmente a causa della sua giovane età, è un evento molto, molto triste.

"Tutti i segni fanno pensare che non si sia suicidato, che si sia trattato di qualcosa di completamente accidentale" confermò Vincent, "sebbene all'ultimo momento avrà saputo cosa gli stava succedendo e sarà stato probabilmente contento che le cose andassero in quel modo".

"Il Cheech non è morto, è soltanto fuggito" chiarì meglio il dodicenne Mark.



Commenti

  1. Sono riuscito a leggere anche questa parte... insomma, che morte!
    Con dieci dollari si può far tutto?

    Moz-

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    1. E che, Miki... volevi saltare proprio questa? XD
      Dieci dollari dell'epoca, il 1975, temo proprio che oggi non basterebbero anche a dispetto di recessione e deflazione.

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  2. Immaginavo che sarebbe andata finire così, tragicamente, i presupposti c'erano tutti.

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    1. Eh sì, Marco, ha tutta l'aria di un finale già scritto.

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  3. Si dice che, quando vai sempre troppo forte in moto, prima o poi trovi l'albero contro cui vai a schiantarti, e che ti ferma. La mia opinione su Bodé, per quel che può valere, è che avesse un'energia dirompente (sessuale e artistica), di quella che hanno gli adolescenti. Ma che, non avendo mai superato lo stadio dell'adolescenza, e si nota anche dal suo aspetto fisico, l'avesse convogliata nel modo autodistruttivo che si è visto.

    Mi piacerebbe sapere dove si trova adesso e se è finalmente sereno, come nella visione di Barbara... :-)

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    1. Mi sembra un'analisi sensata la tua. Ma era anche animato da una grande sete di totalità e probabilmente non riusciva ad accettarsi come essere limitato. Se non tutto, allora nulla.

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