Solve et Coagula - Pagina 107
Capitolo 9 - parte 6
Davanti
al computer acceso, Luisa inserì la chiavetta nella porta USB e attese che
l’apertura automatica visualizzasse il suo contenuto sullo schermo. Poi cliccò
con il tasto destro sul file che aveva nominato semplicemente disegno e lo aprì nel visualizzatore
immagini di Windows.
Ai suoi
due amici aveva solo detto che una volta a casa avrebbe loro mostrato la scannerizzazione di un
disegno di suo padre, così all’apparizione dell’immagine fece subito seguito
un’esclamazione di meraviglia.
«Hel!» aggiunse
Fabrizio.
«E lo ha
fatto tuo padre? Non sapevo che fosse così bravo a disegnare» osservò Giulia.
«Io
avevo visto i suoi disegni del tempo del liceo» spiegò loro Luisa, «ma non
sapevo che avesse ripreso. Comunque non ha importanza, non è questo il punto.
Non vi siete accorti di una cosa? Guardate con attenzione il lato sano del
volto…».
Giulia
capì subito a cosa si riferiva l’amica. «Cazzo! E’ lei, non ci sono dubbi. E tu
non ne sapevi niente? Quando è successo?».
«Non
so… forse non è mai successo».
«Che
vuoi dire?».
«Voglio
dire che Alessandra e mio padre potrebbero non essersi mai incontrati».
«Mi
prendi in giro?».
Ma a
quel punto nella loro discussione si intromise Fabrizio. «Vorrei proprio sapere
di cosa state parlando, se non pretendo troppo».
«Vuoi
dire che non l’hai riconosciuta?» gli chiese Giulia.
«Non mi
stupisce» le replicò Luisa. «In fondo l’ha vista ieri per la prima e unica volta,
e non c’era neanche tanta luce nella stanza».
Fabrizio
poté così cogliere il riferimento. «Così questa sarebbe la tua inquilina? Ma
perché tuo padre l’avrebbe trasformata in Hel?».
Poi
sembrò ricordarsi di qualcosa. «Ma non dicevi ieri che non avrebbe mai accettato
di posare? Tuo padre ha usato una sua foto?».
«A
sentir lui, no. E come ho detto prima forse non si sono neppure mai incontrati.
Alessandra gli sarebbe apparsa così quasi trent’anni fa, in una visione
provocata da una sostanza allucinogena».
«Ma è
assurdo» protestò Giulia.
«È
quello che ho pensato anch’io» osservò Luisa.
Fabrizio
era intanto di nuovo ammutolito, ma la sua tensione era palpabile.
«A cosa
pensi?» gli chiese Luisa.
«Alessandra
e Eva Luna invece si conoscono, che tu sappia?».
Lei
scosse la testa con decisione. «No, certo che no. Che razza di idee ti vengono...».
«Ho
solo sommato due più due» spiegò lui. «Alessandra è una musicista e le Hel guarda
caso sono un gruppo formato di tre ragazze. E stiamo parlando delle ‘Hel’,
capito?».
Luisa rise
nervosamente. «Ho capito dove vuoi arrivare, ma ho assistito di persona a un
suo concerto e ti garantisco che la mia inquilina è tutto fuorché una metallara».
«Forse
suona entrambi i generi, classica e metal» intervenne Giulia.
«Forse,
forse, forse…» sbuffò Luisa. «Andiamo avanti così tutta la notte, a tirare a
indovinare?».
«Cosa
proponi di fare invece?» le chiese Fabrizio.
«Forse una
visita al Ragnarock? Che ne dite?».
Vide i suoi
due amici scambiarsi un’occhiata perplessa.
«No, non
mi si è fuso il cervello. Ho visto con i miei occhi che il Ragnarock ha chiuso,
ma i locali che lo ospitavano sono ancora lì al loro posto».
«Sei matta?»
esclamò Giulia. «Vuoi che ci denuncino tutti e tre per effrazione? L’ingresso del
locale è in bella vista sulla strada, e poi non sapresti neanche da che parte
cominciare a scassinare una serratura…».
«È
vero, ma chi ha parlato di scassinare? Forse c’è un accesso sul retro, magari attraverso una corte interna o un giardino, abbastanza nascosto e non troppo difficile da violare».
«Forse,
forse, forse…» le fece il verso Giulia.
Forse forse forse.... quanti forse! Quanti dubbi!
RispondiEliminaE noi lettori possiamo solo fare ipotesi anche se temo che tu riuscirai a sorprenderci comunque :))
Una cosa è certa, però Il fatto che Alessandra non sia umana questo sì! Questo mi pare quasi assodato. Un corpo umano come involucro di una divinità del passato, buona o cattiva che sia. O forse entrambe visto le doppie fattezze del volto.
Avevi parlato in risposta ad un commento... o forse era stata la lettrice a scriverlo, non ricordo più bene.... che il Ragnarock poteva essere la porta dell'inferno, mi sa che qualcosa di simile sia.
Ok... aspetterò con ansia il resto, preparata spiritualmente a qualunque evenienza :D)
ps vietato andare in ferie prima di aver concluso la blog novel eh... ahahahahahhaahh
Ah no, questo no, Patricia! Già mi sto vietando di andare in ferie prima di aver concluso il mio romanzo... se ci metto pure la blog novel non farò più un giorno di ferie nel resto della mia vita :P
EliminaEra stata Alessia a parlare del Ragnarock come di una porta per gli inferi e in effetti lo è, ma non è l'unica... ops, mi sono sbilanciato troppo, forse?
Ricordavo che qualcuno ne aveva parlato ma in questo periodo sono più fusa del normale... sob!!!!
RispondiEliminaUhm... diventa sempre più curiosa la faccenda!!!!! "temo" quello che ci aspetterà nelle puntate prossime.... :)))
No, troppo sbilanciato no, però... suspence!!!!
Continuano a essere improvvisati i capitoli di SeC o hai in testa una certa linea-guida?
RispondiEliminaDiciamo che l'improvvisazione continua a dominare largamente sulla premeditazione :D
Elimina*_* manco finisco di leggere una pagina che ne voglio subito un'altra!
RispondiEliminaAdesso ho capito perché ti tremava fra le mani questo capitolo, è un punto di snodo bestiale!!
E' un punto di snodo di cui ancora io stesso non riesco a quantificare le proporzioni. Come ho scritto qui sopra a Marco, la scrittura è molto più automatica di quello che può forse apparire :P
Elimina"«Forse, forse, forse…» le fece il verso Giulia." Giulia è in assoluto il mio personaggio preferito, quello che dà la nota comica alla narrazione. :-) Mi sembra di notare che comincia anche a cementarsi bene il rapporto tra questi tre personaggi, partito in maniera piuttosto difficoltosa.
RispondiEliminaSì, solo che... ma forse sai anche già questo -_-
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