Miao, il mio primo giornalino /3
Il tour illustrato attraverso le pagine del numero 58 di Miao termina in questo post e, aggiungerei, termina alla grande, con un'autentica perla di umorismo surreale realizzata dall'ottimo vignettista Giovanni "Gianni" Isidori. Non si conclude però ancora il mio discorso su Miao, essendo stata mia intenzione, fin dall'inizio, di offrire almeno un assaggio dei principali personaggi e autori apparsi sul giornalino nella seconda metà degli anni '60. E perché non continuare, mi sono detto, utilizzando un numero di Super Miao, così da mostrare qualcosa di diverso? Di poco poco diverso, per la verità, ma questo vi invito a scoprirlo da soli.
Il tour illustrato - Terza parte
Pag. 27-28. Fronte e retro di un'imbarcazione egizia, con piedistallo. Illustrazione di M. Jacoponi. |
Pag. 29. L'immagine parla da sola. Ma si può dire lo stesso di qualunque pagina di qualunque Miao. |
Pag. 30-31. L'angolo della risata, in questo caso impreziosito dalla notevole verve umoristica di Gianni Isidori. |
Pag. 32. Da completare e colorare. Accompagnato da un'illustrazione di Francisco Valeriani. |
L'albo si conclude, in terza e quarta di copertina, con un elefante da ritagliare e assemblare. |
Terminata l'esplorazione del numero 58 di Miao, proseguo adesso con Super Miao numero 6. Il sottotitolo "Le storie e i giochi più belli pubblicati su Miao" lascia intendere che si tratta di una selezione di materiale già pubblicato in precedenza.
Da notare, inoltre, che sia Miao sia Super Miao si presentano come pubblicazioni quattordicinali con uscita al sabato. In altre parole, da un certo momento del 1969 in poi, le uscite erano raddoppiate e si alternavano un sabato l'una un sabato l'altra, rendendo di fatto quello con il giornalino un appuntamento settimanale.
Super Miao ha anche lo stesso numero esatto di pagine di Miao (32 + 4 di copertina + 4 di inserto centrale), ma a differenza di quest'ultimo non riporta sulla copertina nessuna data di uscita. Si capisce tuttavia, da una pubblicità interna, che la pubblicazione di questo numero 6 risale a sabato 28 giugno 1969.
Super Miao ha anche lo stesso numero esatto di pagine di Miao (32 + 4 di copertina + 4 di inserto centrale), ma a differenza di quest'ultimo non riporta sulla copertina nessuna data di uscita. Si capisce tuttavia, da una pubblicità interna, che la pubblicazione di questo numero 6 risale a sabato 28 giugno 1969.
Prima e seconda di copertina. Con Il diario di Simone, Super Miao sembra voler strizzare l'occhio anche ai primi lettori. |
Pagine 1-3. Come Miao, anche Super Miao si apre con una malefatta del perfido Gatto di Luigi Roveri. |
Pagine 4-5. Un letto per le bambole ricavato da una scatola da scarpe e decorato con ritagli del povero Miao. |
Pagine 6-8. Per i maschietti, invece, un bel diorama western. |
Pagina 9. L'illustrazione nella colonna di sinistra è a firma Zecchi, un'altra tra le matite più presenti nella rivista. |
Pagina 10-12. E dopo il Gatto e la Paperella, ecco il terzo grande protagonista del giornalino: il Clown gonfiabile o Pupazzo di gomma. |
Il viaggio continua, da pagina 13, con il prossimo post.
Della versione Super non ho memoria! :O E continuo a gongolare passeggiando tra vaghissimi ricordi: unisci i puntini e la nave... che poi fosse egizia, questo non lo posso affermare! :D
RispondiEliminaNeanche io conservavo memoria di Super Miao, Glò. Però usciva in edicola proprio in quelli che dovevano essere i miei anni di frequentazione del giornalino, quindi è probabile che mi sia capitato tra le mani.
EliminaAnch'io vaghi ricordi di navi, ma giurerei anche di quel fortino western :O
Io questo numero lo ricordo come se fosse ieri, specie il fortino!!! Grazie per averlo pubblicato
EliminaGrazie per il commento, Chiara. Sono sempre contento di sapere che ho risvegliato dei bei ricordi in qualcuno :-))
EliminaFantastico, lo ricordo Miao!
RispondiEliminaEra un must per quelli della nostra generazione, Ferruccio ^_^
EliminaMi accodo agli altri, perché non ricordo SuperMiao, anche se potrei averlo avuto tra le mani senza sapere che fosse "the best of" Miao. A ogni buon conto, è un vero piacere rivedere questi disegni e i bellissimi giochi proposti dal giornalino. In particolare, trovo stupendi il suggerimento per realizzare il letto per le bambole e l'elefantino da ritagliare. Sono la riprova che per divertire e far sognare un bambino serve solo la creatività: bastano cartoncino (qualunque, meglio se di riciclo), matita, pastelli, forbice, colla e il gioco è fatto!
RispondiEliminaAltri due post di belle immagini e bei giochi, Clementina, poi anche Miao e Super Miao entreranno a far parte degli archivi del blog. Ma ho già in mente un "quasi seguito" che nelle mie intenzioni accompagnerà molto a lungo la vita di questo blog *__*
EliminaQuante ne ho fatte di casette, lettini e mobili di cartone. Purtroppo avevano una durata molto limitata, restavano schiacciati o si "smontavano" con estrema facilità.
RispondiEliminaAnche a me duravano molto poco, Ariano. Probabilmente solo il tempo che intercorreva tra un Miao e il successivo ^^
EliminaChe splendore, quel disegno del pesce "quadrettinato" mi ha fatto ricordare di una serie di libri di disegno che amavo molto da bambino, mi pare si chiamassero "Roselline", dove c'erano tanti disegni stilizzati fatti a quadrettoni da poter ricopiare. Credo di averne conservato ancora qualcuno...
RispondiElimina"Roselline" era saltata fuori in commento a uno dei post precedenti, ma io non l'avevo mai sentita nominare. Potresti approfittare dei pezzi in tuo possesso per farne un post di archeo edicola ;-)
EliminaIo ero innamorata di quei ritagli da assemblare: cartoncini, forbici e colla. Mi si illuminano gli occhi anche adesso.
RispondiEliminaE poi, che strano vedere scritto lire 150! Davvero un secolo fa! :)
Hai descritto le mie stesse sensazioni, Marina. E le 150 lire richiamano davvero un altra epoca, un altro mondo...
EliminaIl pesce da realizzare seguendo i quadretti è proprio nello stile di Roselline cui accennavo in un commento in precedenza e come ha scritto Lucius Etruscus. Poi, quanti bei lavori da fare in questo giornalino, con materiali "poveri" e disponibili in casa come la scatola delle scarpe, scatenando tutta la fantasia di un bambino.
RispondiEliminaPensavo che noi due fossimo all'incirca coetanei, Cristina. Che età avevi quando compravi "Roselline"?
EliminaSono nata nel 1963, e mi ricordo che usavo Roselline tra l'asilo e i primi anni di scuola. Se non ricordo male, ce n'erano cinque, uno per ogni anno di scuola elementare. All'inizio c'erano essenzialmente le "greche" e pochi animali semplici, poi si facevano sempre più complicati, ma sempre usando i quadretti.
EliminaGrazie mille per la delucidazione, Cristina :-)
EliminaSpero tu ne abbia altri da condividere perché è un vero e proprio salto indietro nel tempo. :-)
RispondiEliminaLa rassegna su Miao terminerà tra due post, Pirkaf. Ma non certo i salti indietro nel tempo, che sono e saranno una delle costanti di questo blog :-)
EliminaSuperMiao? Mai visto né sentito. Probabilmente quando è arrivato il mio tempo quella sorta di spin-off era già morta e sepolta... mah
RispondiEliminaIn effetti credo che Super Miao sia durato poco, TOM. All'inizio dei settanta è però cominciato un altro spin-off, Le fiabe di Miao. Io ero già un po' troppo grandicello ma credo che tu avessi l'età giusta...
EliminaMiao è uscito anche in Francia e Spagna
RispondiEliminaSì, avevo letto in rete di questa cosa, Umberto. Senza riguardare adesso, mi sembra di ricordare che le testate si chiamassero in un caso Miaou e nell'altro Naperitos.
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