Solve et Coagula - Pagina 168
Parte II - Capitolo 3 /11
«A cosa
pensi?» domandò Paula dopo un lungo silenzio, distraendo Massimo dai suoi
pensieri.
Era già metà
pomeriggio, e avevano percorso almeno un terzo dei circa cinquanta chilometri di
strada che separavano Pontorson da Saint-Malo, ma Massimo non riusciva ancora a
scrollarsi di dosso la sensazione con cui si era svegliato quella mattina, di
dover ricordare qualcosa di importante accaduto proprio durante le ore notturne.
In certi momenti aveva anche la sensazione di essere a un passo dal riuscirvi,
ma poi, l’istante dopo, tutto tornava a essere vago e inafferrabile. In quanto
ai suoi ricordi ordinari, sembravano arrivare solo fino al momento in cui aveva
lasciato la terrazza, e la compagnia di Paula, per coricarsi.
«A niente
di importante» le rispose con un’alzata di spalle. «Cercavo solo di ricordarmi
cosa avevo sognato stanotte».
«È
stata una notte importante, stanotte. Ma nulla rispetto a quella che ci attende
al termine di questa giornata» osservò lei.
Massimo
si era talmente abituato a quel genere di esternazioni da parte di Paula, da
avere ormai smesso di dargli qualsiasi importanza. Era dall’inizio del loro
viaggio insieme che lei non faceva che giocare alla Sibilla e prevedere, in tono solenne, cose che
però alla fine dovevano accadere, se mai accadevano, solo nella sua testa. O
era un’attrice da tragedia frustrata, o le mancava almeno un paio d’ore di un
venerdì, aveva concluso. Ma poiché era anche sopravvissuto senza troppi inconvenienti,
a parte i massacranti viaggi in treno o in corriera, a tre intere settimane
trascorse in sua compagnia, non aveva dubitato un solo momento che sarebbe
arrivato incolume fino all’indomani, qualunque fantasia sul loro immediato
futuro Paula si stesse facendo.
Eppure non
riusciva a trattare con la stessa indifferenza le strane sensazioni che lui stesso stava vivendo in quel momento, proprio riguardo alla notte appena trascorsa.
«In che
senso stanotte sarebbe stata una notte importante?» chiese ansioso.
«Davvero
non ti ricordi di niente?» gli domandò lei a sua volta, ma senza tradire nessuna
vera sorpresa.
«Niente
di niente» le confermò desolato. «Si vede che ho dormito di sasso fin dal primo momento in cui mi sono
disteso sul letto».
Paula reagì
con un risolino mezzo soffocato, che lo irritò non poco.
«Che c’è?
Ho parlato nel sonno? Oppure…».
«Va
avanti… oppure?».
«Oppure,
mentre io ero addormentato, hai fatto qualcosa che non avresti dovuto fare?».
Il
repentino cambio d’umore di Paula, a quella sua esternazione, lo convinse che la
sua insinuazione potesse davvero averla offesa. «Se intendi dire se me la sono
spassata a tua insaputa, la risposta è no» replicò lei bruscamente. «Per il
resto, pazienta alcune ore e saprai tutto quello che c’è da sapere».
Scesero
dal pullman alla stazione di Saint-Malo poco prima delle 17, ora in cui li attendeva l’autobus
per Saint-Méloir-des-Ondes, ultima tappa del loro viaggio prima di Cancale.
«Mi
sembrava che ieri avessi detto che avremmo fatto la nostra arrampicata in pieno
giorno, sotto il sole a picco. Di questo passo, mi sa che la faremo in notturna».
«Ieri non
avevo ancora controllato gli orari dei pullman. E in ogni caso è un dettaglio
senza importanza» ribatté lei.
«Ok, mi
arrendo. L’importante è che a Cancale ci fermiamo a mettere qualcosa sullo
stomaco. Altrimenti, che ci sia il sole o l’ombra, non riuscirò mai a fare
sette chilometri a piedi». E per dare sostegno alla sua affermazione, Massimo
si assestò anche un lieve pugno sotto il diaframma. «Senti come suona vuoto?».
Povero Massimo! Sta per vederne delle belle. Esperienze molto particolari come se di drogasse di nuovo.
RispondiEliminaQuanto alla notte precedente.... uhm.... aveva sognato qualcosa di strano oppure era sotto l'effetto di allucinogeni o magia?
Mah! Vedremo dove ci porta la fantasia di Ivano. 😃😃😃😃
Manca poco alla meta, Patricia. Dove scopriremo che niente è come sembra ;-)
EliminaPovero Massimo! Il viaggio in compagnia di questa Ecate non può che riservargli infinite sorprese… che, però, si traducono in un grandissimo vantaggio per noi lettori! Ne vedremo delle belle :-)
RispondiEliminaSei bravissimo!
Wow! Grazie mille del sostanzioso apprezzamento, Clementina. Spero che la sorpresa si dimostri alla fine all'altezza delle aspettative ;-)
EliminaPovero Massimo, non so proprio dove lo porterà questo viaggio.
RispondiEliminaHo letto i capitoli precedenti, sono davvero interessanti e non vedo l'ora di scoprire dove ci condurrai.
Un abbraccio.
Grazie mille dell'interesse Francesca.
EliminaUn abbraccio e buona giornata.
Accidenti, ora Massimo soffre di amnesie... ma la vera domanda è: sono indotte o farina del suo sacco? :)
RispondiEliminaDirei indotta. Se ricordasse qualcosa di quel che è successo, Massimo forse non sarebbe più così disponibile a farsi condurre per mano dalla sua mentore.
EliminaGià, le presunte amnesie di Massimo son sospette... occorrerà una sorta di "risveglio"/presa di coscienza? Son curiosa! :D
RispondiEliminaComunque... a Pontorson ho alloggiato presso l'ostello del Centre Duguesclin (proprio relativamente al viaggio della foto in Fb, quella dove sono piegata sotto lo zainone XD) :O La chiesa del piccolo centro è bellissima, un luogo senza tempo! Pardon per l'OT, ma che ricordi :O
Nessun OT. Mi fa piacere sapere che stai viaggiando in parallelo con la nostra strana coppia. Io, quando rivedo immagini dei miei viaggi di quegli anni, mi domando sempre se ero davvero io o un sostituto a mia insaputa ;D
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