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Solve et Coagula - Pagina 156



Parte II - Capitolo 2 /12


Quando Luisa riprese conoscenza la prima cosa che avvertì fu un odore pungente che le risaliva le narici. Poi vide la strana donna, lunga, magra e cenciosa, seduta sul pavimento con le gambe incrociate a poca distanza da lei. Infine notò, posata a terra tra loro, una specie di zuppiera di terracotta riempita di cibo fin quasi all’orlo. Si sollevò seduta a sua volta.
«Serviti» le disse la donna, indicando il cibo. Era da lì che saliva l’odore.
«Cos’è?» domandò Luisa diffidente. Non avrebbe saputo descrivere quello che vedeva altrimenti che come l’equivalente culinario della pittura di Jackson Pollock.
«Proteine».
«Non potresti essere più specifica?».
L’altra le lanciò uno sguardo torvo. «Ti credi forse migliore di me?».
«N-no. Certo che no. Ma che c’entra?».
« È evidente che pensi che questo cibo vada bene per una come me ma non per te».
E detto questo infilò la mano ossuta nella ciotola, per tirarne fuori qualcosa di lucido e gocciolante che fece dondolare per un momento davanti al volto di Luisa prima di portarselo alla bocca.
«Ti consiglio di fare poco la schizzinosa» aggiunse mentre masticava. «Non è che qua il cibo si trova dietro ogni angolo».
«Mangerò al Minoic» ribatté Luisa. «Sono diretta là, no? Me lo hai confermato tu stessa».
La donna la scrutò di nuovo con severità. «Pensi davvero di poter prevedere quando arriverai là?».
Quella nuova domanda la lasciò non poco disorientata, ma Luisa arrischiò comunque una risposta. «Non ho nessuna idea precisa, ma immagino che sarà tra non molto, un’ora o due al massimo. Altrimenti troverò la festa già bella e finita».
Al che l’altra smise di masticare e sollevò il mento, in un improvviso gesto di fierezza che contrastava non poco con il suo aspetto malandato. «Ciò che non ha mai avuto inizio non ha neanche una fine» enunciò con solennità oracolare.
Luisa rimase a bocca aperta. Ma certo! pensò dentro di sé. Ora le era tutto chiaro.
«Smettila di fingere. Tu sei Eva Luna travestita» esclamò senza esitazioni.
La donna per un momento sembrò disorientata, poi soffocò una risata. «Hai ragione, scusami, ma non sono molto brava come ospite. Non ci siamo neppure presentate. Il mio nome è Helena». E le porse una mano adunca.
Luisa la afferrò con un brivido e, senza veramente stringerla, disse a sua volta il proprio nome.
«Ma da quale paese vieni? E come se finita quaggiù?» aggiunse, mentre a occhi chiusi si portava rassegnata alla bocca qualcosa di pescato a caso dall’interno della ciotola.
«È una lunga storia e forse un giorno la saprai» le rispose Helena. «È tutto lì dentro» aggiunse indicando lo specchio. «A proposito, non vuoi piuttosto raccontarmi quello che hai visto?».
«Vuoi dire che non lo sai?» chiese Luisa sospettosa. La sua impressione era che la donna volesse soltanto dirottare la conversazione il più possibile lontano dalla sua persona.
«Come faccio a saperlo?» esclamò l’altra. «Non ho i tuoi occhi. Inoltre sono stata per tutto il tempo impegnata a procurarci di che mangiare».
Luisa fece prima spallucce, poi le raccontò dello strano monologo della nonna.
«È sempre così la prima volta» commentò asciutta Helena. «Con i morti viene più facile».
«Però non sono affatto sicura di essere interessata a continuare l’esperimento» la prevenne Luisa.
«Perché?».
«Perché non è stata un’esperienza facile. Mia nonna sembrava mille volte più presa dal suo vestito che da me».
«E per te non valeva forse lo stesso? Quando lei era in vita, voglio dire».


Commenti

  1. Ma che bel pezzo! XD La questione culinaria è abbastanza terrificante!
    Dunque Luisa si trova in una sorta di modo capovolto o sospeso (o dei morti, vista la presenza della nonna?), ma che ci fa? Deduco che ce lo racconterai prossimamente *_*

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    1. Un super Grazie, Glò! Sì, cercherò di raccontarvi quello che sta succedendo, ma sarà comunque una rivelazione per gradi, capitolo dopo capitolo - una cottura a fuoco lento, per rimanere in tema di cibo ;-)

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  2. Seguendo da poco perdo facilmente il filo, ma si legge che è una meraviglia. Concordo con Glo' sulla questione cibo ... terrificante!
    Marina

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    1. Un super Grazie anche a te, Marina! Anch'io sto continuando a seguire il tuo "Darla & Daniel" e cercando di capire quel che c'è davvero sotto. A presto :-)

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  3. Il cibo...nauseante, direi. 🤐
    Un mondo parallelo,un'altra dimensione...
    Però,domandina. Nello specchio c'è la nonna o ci è finita Luisa? Non so come però.
    A parte chenon mi stupirei nemmeno se tutto questo fosse un "viaggio" fatto in seguito all'assunzione di droga. Come per Massimo o quasi

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    1. Tutto quello che sta accadendo a Luisa è "reale", Patricia. Niente viaggio allucinogeno. Fra un po' torneranno sulla scena suo padre e Paula Susi e qualcosa dovrebbe chiarirsi ;-)
      Grazie del commento e buona giornata!

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  4. Rieccomi insieme agli altri lettori a seguire le puntate man mano che compaiono. Ho riacchiappato la blog novel come la coda di una cometa! ;-)

    Pezzo bellissimo, potrebbe essere un racconto a se stante senza alcun rapporto con la blog novel, ed essere ugualmente godibile.

    P.S. Non voglio proprio sapere che cosa c'è nella ciotola... :-(

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    1. Benvenuta al bello della diretta, Cristina :-))E grazie per il super apprezzamento espresso!

      Sul contenuto della ciotola non ho potuto fornire molti dettagli... pare che certe ricette extradimensionali siano top secret. Ma potrebbe avvicinarsi in qualche modo a quella presentata dal grande Cronenberg nel suo "Existenz".

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  5. Quella ciotola potrebbe aiutarmi a fare la dieta anzi il digiuno...
    Sempre più intricata e misteriosa la vicenda di Luisa.

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    1. Come si dice: "Tanto nello stomaco c'è buio" ;D

      Sull'intricato, a chi lo dici. A volte ne so davvero poco più di voi!
      Grazie Giulia, e buona domenica :-)

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