Solve et Coagula - Pagina 65
Capitolo 6 - parte 1
Luisa aveva appena
terminato di scrivere un messaggio di scuse a suo padre, quando Giulia fece
ingresso a sua volta nel bar e si sedette davanti a lei. Solo fino a un momento
prima era stata pronta a ricoprirla di domande, ma, non appena notò che l’amica era su di giri, Luisa sentì subito smorzarsi il suo
impeto. In base alla sua esperienza, o Giulia aveva tratto un vantaggio
personale dal suo colloquio con Eva Luna, oppure aveva in serbo per lei un asso
nella manica sotto forma di qualcosa che le avrebbe permesso, al momento
opportuno, di divertirsi alle sue spalle. Luisa si stava, in poche parole,
preparando a tutto.
Fece tuttavia finta di niente e ordinò due tazze di
cioccolata calda. E poiché offriva lei per la terza volta di fila, la sua
sensazione era che il rapporto tra lei e l’amica si stesse pian piano
trasformando in qualcosa di simile a un rapporto di collaborazione
semistipendiato. Continuò in ogni caso a dominare la sua impazienza e attese
che le loro tazze fossero vuote prima di porre la domanda d’obbligo.
«Allora, com’è andata
con Eva Luna?» chiese.
Giulia, che sembrò
improvvisamente a disagio, tamburellò per alcuni istanti con le dita sul tavolo
prima di decidersi a rispondere.
«Direi che è andata allo
stesso tempo bene e male» disse infine.
Udendo quelle parole, ma
soprattutto davanti all’esitazione dell’amica, Luisa cominciò a chiedersi se le
cose non fossero andate in realtà molto peggio di quanto avesse osato pensare.
«In che senso è andata
male?» domandò ancora.
«Nel senso che, proprio
come immaginavo sarebbe successo, Eva Luna ha mangiato la foglia… quasi
subito».
«Vuoi dire che si
accorta che non c’ero io con lei ma tu?».
Giulia assentì con un
cenno della testa.
«Te lo ha detto lei
chiaramente?» insisté Luisa.
«No, questo no» replicò
Giulia «ha retto la parte fino in fondo e secondo me si è anche divertita. Però
si capiva benissimo che mi aveva riconosciuto».
«Va be’, non ha
importanza» commentò Luisa «quello che conta è che ti abbia parlato delle Hel.
Cosa hai saputo?».
Giulia arrossì in volto.
«È questo il punto. Non
mi ha detto un bel niente su di loro».
Luisa stavolta la guardò
incredula. Non sapeva se dovesse arrabbiarsi o cosa, ma si sforzò di mantenere
il controllo.
«E di cosa avete parlato
allora per un’ora e mezza, se mi è consentito saperlo?» chiese sarcastica.
Giulia arrossì di nuovo.
«Di tarocchi
soprattutto. Si è detta anche disposta a insegnarmi qualcosa sull’argomento che
non ha scritto nel suo libro…».
«Adesso è tutto chiaro»
la interruppe Luisa «ti sei occupata dei fatti tuoi e ti sei fatta scoprire!».
Giulia negò con
decisione.
«Ti assicuro di no. Io
le chiedevo solo delle Hel, ma lei era abilissima a dirottare ogni volta il
discorso su altro. Allora ho capito che lei sapeva di stare parlando con me e
non con te. Però qualcosa di strano è comunque successo…».
«Che vuoi dire?».
(Il dedalo delle storie, 19 dicembre 2013)
Come al solito c'è qualcosa che non va per il verso giusto! ;-)
RispondiEliminaTroppo facile altrimenti!
Elimina