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M.

 

Il mio romanzo ha trovato molto presto il suo titolo definitivo, L'Estate dei Fiori Artici. Non ho preso esattamente nota di quando, ma è stato quasi sicuramente nel 2011. E da allora nessun titolo alternativo si è mai affacciato tra i miei pensieri salvo che uno, e proprio a un passo dal traguardo, a revisione quasi ultimata: M., a richiamare i tre nomi con l'iniziale M caratterizzanti l'archetipo femminile che costituisce il nucleo essenziale della narrazione, il suo germe si potrebbe dire.

Ma non mi sono neanche fermato al solo titolo. Mi sono anzi spinto abbastanza avanti, con la nuova intuizione, da realizzare, qualche mese fa, anche una prova di copertina (quella che vedete qui a lato), utilizzando una mia vecchia silhouette, un mio vecchio tentativo, risalente al 1990 o 1991, di fissare su carta l'archetipo in questione. Potete così bene rendervi conto, da questo, quanto lontana nel tempo sia  l'ispirazione originale del libro.

E se è vero che alla fine ha resistito il titolo originale, non per questo la mia attrazione per il titolo alternativo è venuta meno. Così come continua a piacermi, nella sua essenzialità estrema, la bozza della copertina, tanto adatta a racchiudere un romanzo intitolato M. quanto per nulla indicata per un romanzo dal titolo L'Estate dei Fiori artici.

Intitolare il mio romanzo M. mi avrebbe inoltre permesso di omaggiare uno dei miei scrittori preferiti, Thomas Pynchon, che ha intitolato V. il suo primo romanzo pubblicato. Anche nel suo caso il senso è archetipico, ma oltre a varie figure femminili, la V del suo libro si estende a comprendere cose come la Venere di Botticelli, o nomi di luoghi come Valletta o Vheissu.

Si sarebbe trattato, in ogni caso, di un omaggio involontario da parte mia, dal momento che ho concepito la mia M. all'incirca un decennio prima di scoprire che esisteva uno scrittore di nome Thomas Pynchon.

Ma sarebbe possibile, anche nel mio libro, un'estensione della M. al di là dell'archetipo puramente femminile? Penso di sì, se la si estendesse alla figura di Maldoror. E da questa al maudit in generale. Da cui sarebbe poi conseguente il passaggio a Modì... ma qui siamo già un passo al di là della cornice temporale che delimita la vicenda dell'Estate dei fiori artici.


Commenti

  1. Accidenti, il tuo è un vero e proprio "romanzo di una vita" sul quale ti impegni da tantissimi anni. É un modus operandi che certamente ti si addice, vista l'ammirazione che dimostri per un autore classico come Proust che si dedicò per tutta la vita a un unico romanzo (anche se talmente vasto da scriverne più volumi). Io invece è difficile che rimetta mano a cose già scritte. "Trilogia veneta sognata" l'ho scritto, riveduto, corretto per più di un anno, ci sono riferimenti storici e letterari posti come omaggi e citazioni, insomma, uno scritto importante per me, però dopo aver deciso che avevo raggiunto la versione definitiva non ci ho più rimesso mano. E ora lo percepisco quasi come qualcosa di appartenente a un lontanissimo passato della mia vita di cui ho quasi perso cognizione...

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    1. Una concezione della scrittura che io chiamo "geologica"... strati di memoria involontaria che si sedimentano nel tempo. Ovviamente prima di incontrare Proust il termine "memoria involontaria" mi era sconosciuto, ma ho capito subito che coincideva con il mio metodo "geologico".
      Un'altra coincidenza è che proprio stamani, al supermercato, ho scoperto che esiste già una serie di libri intitolata M., di Antonio Scurati. Cosa di cui ancora ieri, quando ho scritto il post, ero del tutto all'oscuro.
      Ma sei proprio sicuro che la tua Trilogia veneta sia irrimediabilmente perduta?

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  2. Per un attimo ho immaginato stessi scrivendo un post sull'omonimo film di Fritz Lang, ma poi mi sono detto che non era possibile....

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    1. Be' dai, la copertina come stile è abbastanza weimariana ;-)

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  3. Sarebbero stati un bel titolo e una bella copertina, senza nulla togliere agli attuali.

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    1. In effetti la tentazione di trovare un modo per utilizzarli c'è. Ma quale? Aspetto un'ispirazione :-)

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  4. M. forse era più adatto ma serve troppo una spiegazione. Te lo dico da totale ignorante che legge una quantità di libri pari allo zero.
    Non conosco la copertina ufficiale ma questa è davvero bella!

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    1. Grazie per il gradimento, Emanuele. La copertina ufficiale la vedi qui accanto, nella colonna di sinistra del blog, insieme ai link per l'acquisto del libro (pubblicità subliminale XD). Quella più in alto, dell'e-book, è interamente mia, foto e grafica. Nell'altra, del cartaceo, ho invece inserito un dettaglio della mia foto in uno dei modelli grafici preconfezionati da Amazon.

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