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Il regno di ERB - The Greatest Adventure /8




Che ci fa la "ragazza di Hollywood" in mezzo in gruppo di avventurieri imbarcati in una spedizione pericolosissima? Deve esserselo chiesto anche lo sceneggiatore Bill Willingham, visto che trova doveroso darci una spiegazione. E insieme infilare in The Greatest Adventure l'ennesimo riferimento all'universo narrativo di Edgar Rice Burroughs.



Quella di Shannon Burke è per certi versi una storia alla Black Dahlia: una bella ragazza della provincia americana che, con l'ammaliante nome d'arte di Gaza de Lure, sogna di sfondare nel cinema ma si scontra con la dura realtà dell'ambiente hollywoodiano, fatta di droga e compromessi sessuali. La differenza è che Shannon ne uscirà più o meno indenne oltre che illibata, pur se frustrata nelle ambizioni artistiche.
La risposta di Willingam è che le è rimasto intatto il gusto per l'avventura, lo stesso che l'ha portata fino a Hollywood ed ora ad arruolarsi nell'equipaggio del Venture.
E già che ci siamo, si sarà detto ancora Willingham, perché non aggiungere alla sceneggiatura un altro ingrediente tipico burroughsiano: la storia d'amore contrastata? Come Jason Gridley fa notare a Tarzan in questa vignetta, sta nascendo del tenero tra Shannon e Julian. Peccato che proprio Julian sia destinato a diventare, di lì a poco, il terzo disperso del Venture dalle parti dell'Antartico, dopo Townswend Harper e Virginia Maxon.
E' quindi con cinque componenti l'equipaggio originario in meno, e la principessa opariana La come nuovo, imprevisto acquisto, che il Venture si lascia alle spalle l'Antartico, per dirigersi verso il Polo opposto e il varco a Pellucidar.




Ma pur non ricevendo il segnale sperato da parte di Jim Stone e Victoria Custer, avventuratisi nel tunnel che collega Caspak a Pellucidar, Jason Gridley continua a tracciare il Resolve. E scopre così che la nave spaziale nemica è già in procinto di lasciare il mondo sotterraneo. Il che può solo significare, spiega un'informatissima La, che i loro nemici hanno ritrovato l'Occhio del Giudizio e sono ora diretti sul pianeta di origine dei Pirati Neri, o Primi Nati di Barsoom, per riparare l'apparecchiatura distrutta da Gridley. Sono diretti, in altre parole, su Marte.

Tocca così seguirli, dal centro della Terra, fin sul pianeta rosso. Ma non prima che l'equipaggio del Venture si alleggerisca di altri quattro membri: l'enigmatico Rider, il giustiziere Bridge, Il pistolero Oskaloosa Kid, e Barney Custer. I primi tre desiderosi di iniziare una nuova vita a Pellucidar, l'ultimo nella speranza di ritrovare la sorella scomparsa.

Uno stillicidio a cui scopriamo non lesina il suo contributo lo stesso Tarzan, che nel finale del quarto numero confessa a Jane di aver cambiato idea sul modo di condurre la missione di cui è capitano.



Detto fatto, al loro arrivo su Barsoom Tarzan abbandona l'intero equipaggio in un'area sperduta del pianeta e, alla guida del Venture, si allontana per una missione in solitario. Ma noi non ci uniremo a lui, perché la saga marziana di Edgar Rice Burroughs, oltre a essere troppo ampia, è abbastanza conosciuta anche in Italia. Sia attraverso i volumi della Editrice Nord che le riduzioni cinematografiche. Inoltre, nonostante l'apparenza contraria, non è mai stata mia intenzione raccontare la trama di The Greatest Adventure. Solo di individuare i riferimenti all'universo narrativo di Burroughs, soprattutto quelli meno noti, che vi ha disseminato dentro lo sceneggiatore Bill Willingham. O provare a mettere a nudo qualche incidente di percorso, come farò adesso con il mio tentativo di identificare tutti i personaggi della sottostante affollata vignetta, tratta dal quinto numero della miniserie.



Il primo a sinistra ha tutta l'aria di essere The Rider, e accanto a lui intravediamo il profilo di La di Opar. Continuando poi sempre da sinistra a destra incontriamo, nell'ordine: Oskaloosa Kid, Korak, Shannon Burke, Meriem, Jane, il piratesco Johnny LaFitte, Jason Gridley e Billy Byrne (The Mucker). Mentre i due che seguono dovrebbero essere Bridge e Barney Custer. Chiude la parata l'ex Jamoosiamo (terrestre), ma ormai Barsoomiano, Ulysses Paxton.

Tutto a posto quindi? Non proprio, visto che di questo gruppetto di tredici, ben quattro non dovrebbero trovarsi su Marte. The RiderOskaloosa KidBridge e Barney Custer sono infatti tutti rimasti a Pellucidar nel finale del numero precedente.

L'errore è in ogni caso corretto nel numero 7, che ci mostra di nuovo una visione d'insieme dei membri dell'equipaggio del Venture, ma stavolta con solo quelli effettivamente presenti sul suolo marziano: Tarzan, Jane, Korak, Meriem, Jason Gridley, Shannon Burke, Ulysses PaxtonJohnny LaFitte, Billy Byrne e La. A cui si sono nel frattempo aggiunti, in conseguenza della missione segreta di Tarzan, il Signore della guerra di Marte John Carter e la sua consorte, la principessa marziana Dejah Thoris.



Ma usciamo ora di nuovo dai confini della rarefatta, e sempre minacciata, atmosfera barsoomiana per spostarci sul Resolve, la nave spaziale dei cattivi. Perché è anche tempo di capire con chi hanno avuto a che fare finora Tarzan e i suoi.

I due tipi che vedete qui sotto in compagnia di Victoria Custer - catturata a Pellucidar dai Primi Nati mentre cercava di contattare il Venture e dirigerlo all'imboccatura del tunnel - sono il conte Nikolas RokoffEsteban Miranda, due personaggi prelevati entrambi dal ciclo di Tarzan. Il primo, in realtà, solo indirettamente, dato che è un'invenzione di Bill Willingham, che ce lo presenta come figlio di quel Nikolas Rokoff che ha dato filo da torcere a Tarzan, nel secondo romanzo del ciclo, Il Ritorno di Tarzan (The Return of Tarzan, 1913), e nel successivo Le belve di Tarzan (The Beasts of Tarzan, 1914), dove infine muore per mano dell'uomo scimmia.



Il secondo cattivo dell'immagine, Esteban Miranda, è invece tra i protagonisti di Tarzan e il leone d'oro (Tarzan and the Golden Lion, 1923, nono romanzo del ciclo), dove lui fa parte di una spedizione diretta a Opar allo scopo di saccheggiarne il tesoro nascosto - nascosto agli occhi degli stessi regrediti abitanti della città perduta -  che è la fonte segreta dell'immensa ricchezza del re della giungla.
Attore spagnolo e sosia di Tarzan, al punto da ingannare in pieno giorno perfino il fedele Muviro, della tribù africana dei Waziri di cui Tarzan è leader, Miranda è stato preso in società da Rokoff proprio in ragione di questa stupefacente somiglianza, così come per la stessa caratteristica Bill Willingham lo ha inserito in The greatest Adventure. Nulla di meglio di un sosia perfetto, a semplificarti la vita in casi del genere.

Ma se Miranda è in buona misura sottomesso a Rokoff, quest'ultimo lo è molto di più a qualcun altro molto più in alto di lui, qualcuno che opera per la maggior parte del tempo dall'ombra dei recessi più segreti del Resolve.

L'ottavo, e penultimo, numero della miniserie vede buoni e cattivi tutti insieme a bordo del Resolve. E vede anche la conclusione della lunga parte marziana di The greatest Adventure. Che lascia il posto a... basta ricordarsi che l'apparecchiatura distrutta da Gridley all'inizio della storia era in origine composta di parti terrestri, marziane e venusiane per capire che ci attende un'inevitabile discesa sul suolo (si fa per dire) di Amtor. Sebbene proprio questa mossa dei cattivi sembri cogliere di sorpresa l'intero ex equipaggio del venture - La e Gridley inclusi - convinti che ad attenderli ci fosse ormai solo il ritorno del Resolve la dà dove era partito: Karis di Poloda.




* * *


L'immagine di apertura del post è di Joe Jusko ed è un dettaglio di copertina del numero 9 di Dejah Thoris. Dynamite Entertainment, 2012. Clicca qui per la visione intera.

Commenti

  1. Ero rimasto un attimo interdetto vedendo l'immagine iniziale pensando "Ma questa non è Dejah Thoris?" e poi... beh, sì, in effetti non avevo considerato che anche lei è un personaggio di Rice Burroughs, quindi non è neppure un crossover (avrai capito che la mia conoscenza dell'autore e dei fumetti ispirati alle sue opere è bassissima, infatti le tue spiegazioni così dettagliate sono fondamentali per permettermi di capire ogni riferimento e personaggio, tolti Tarzan, Jane e Dejah Thoris).

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    1. Questo tuo commento mi conferma che il ciclo marziano, con Dejah Thoris e John Carter, è ormai conosciuto tra i non specialisti di Burroughs altrettanto di quello di Tarzan :-)

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    2. Sì, è merito soprattutto della Dynamite che l'ha resa un personaggio "mainsteam".

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    3. Ho solo intravisto la serie Dynamite su Dejah Thoris. Le mie conoscenze di lei sono ancora solo quelle del ciclo originale burroughsiano. In realtà faccio molta fatica ad avvicinarmi al fumetto contemporaneo e se non fosse stato per la scelta di omaggiare la tarzanide Meriem con una serie a cui questo stesso post è collegato, probabilmente non avrei letto neppure questa miniserie.

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  2. Da quello che descrivi la spedizione non ha fatto altro che essere costellata di abbandoni e di sparizioni...Mi domando cosa ne avrebbe pensato Burroughs di questo omaggio ...

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    1. Non ho idea, ma probabilmente si sarebbe annoiato. I romanzi della seconda metà del ciclo di Tarzan denotano un discreto disinteresse, da parte di Burroughs, per il personaggio, che avrebbe probabilmente messo da parte molto volentieri se non fosse che era il suo personale tesoro di Opar. ;-)

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