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Best of Heavy Metal covers /1: Volume 1 - 7 (1977 - 1983)




Introduzione

In un mio ormai lontano articolo, che si ostina misteriosamente a permanere ai vertici della classifica dei miei post più popolari, 10 serie a fumetti che hanno scandito i miei anni '70, una delle dieci serie citate era il magazine patinato statunitense Heavy Metal, accompagnato tra l'altro dalla stessa immagine riprodotta al punto 1 di questa rassegna di copertine.
Pubblicato per oltre tre decenni dalla National Lampoon e tuttora in vita, sebbene con una struttura editoriale abbastanza diversa da quella delle origini,  Heavy Metal nasce come versione d'oltreoceano della francese Métal Hurlant, sebbene poi nel tempo acquisti una sempre maggiore autonomia di contenuti, e presenta per la prima volta al pubblico americano degli anni '70 fumetti in maggioranza europei, in particolare dell'area mediterranea, francese, italiana e spagnola.

Nel mio caso specifico, la rivista Heavy Metal ha accompagnato il mio percorso di lettore e collezionista di fumetti per due anni e mezzo, dal maggio 1977, data di uscita del primo numero, al novembre 1979, quando la acquistai per l'ultima volta. Il vortice di eventi in cui mi trovai coinvolto in quel particolare periodo della mia vita mi distrasse infatti sia da quella che dal resto delle pubblicazioni estere che seguivo. Solo in tempi abbastanza recenti ho cercato di recuperare il più possibile dei numeri della rivista usciti dopo di allora, sebbene trovandovi ben poco ancora in linea con i miei gusti antiquati. Ma qualcosa comunque c'era e c'è tuttora.

Questa che vi presento oggi è la prima parte di una rassegna di copertine del magazine da me scelte in base a un criterio puramente soggettivo, a cui altri potrebbero legittimamente ribattere con le loro personali scelte. Mi sembra doveroso premetterlo, prima di lasciarvi alla lettura (e visone) di questa mia rassegna, per spiegare il perché dell'assenza di alcuni degli autori più famosi e ricorrenti sulle copertine di Heavy Metal, quali per esempio Luis Royo o Simon Bisley, che non rientrano né tra i miei dieci né tra i miei cento artisti preferiti del settore.

Best Heavy Metal Covers Parte I: Volume 1 - 7 (1977 - 1983)


1. Vol. 1 No. 4 - July 1977 - Jean "Moebius" Giraud: Arzach Rides Again



Colui che è forse, dopo Charles M. Schulz, il più famoso autore di fumetti di tutti i tempi, non avrebbe bisogno di presentazioni. Ma va almeno detto che, con il nome d'arte di Moebius, Jean Giraud (1938-2012) è tra i quattro fondatori, nel dicembre 1974, della casa editrice Les Humanoïdes Associés e, di conseguenza, della rivista Métal Hurlant*. E' per i primi numeri di Métal Hurlant che Moebius crea il primo ciclo di quattro storie con protagonista Arzach (Harzak, Arzak, Harzakc), un girovago solitario che vola, all'apparenza senza meta, in groppa a una sorta di pterodattilo. Il ciclo, riproposto fedelmente nei primi quattro numeri di Heavy Metal, è formato di quattro storie mute di otto pagine l'una, divenute nel tempo celebri per la spettacolarità dei disegni e l'originalità del segno grafico, che farà scuola nel campo del fumetto, del cinema e dell'illustrazione. La copertina del numero quattro di Heavy Metal, riprodotta sopra, mostra fronte/retro le due pagine centrali della quarta storia.

* Gli altri tre soci fondatori de Les Humanoïdes Associés sono i fumettisti Jean-Pierre Dionnet e Philippe Druillet, e l'imprenditore Bernard Farkas.

2. Vol. 3 No. 6 (31) - October 1979 - J. K. Potter: Mr. Lovecraft


Jeffrey Knight Potter è un musicista e illustratore contemporaneo, specialista in collage fotografici surrealisti rivelatori del suo spiccato gusto del macabro. Nel 1988 e nel 1994 ha vinto il World Fantasy Award come miglior illustratore del fantastico.
Il trentunesimo numero di Heavy Metal, l'unico che sfoggi una copertina di Potter, è un numero monografico dedicato al celeberrimo scrittore americano Howard Phillips Lovecraft. Presenta storie di vari autori, e tra queste il classico The Dunwich Horror di Alberto Breccia. Ma l'artista che secondo me restituisce meglio le atmosfere del "solitario di Providence" è Jean-Michel Nicollet, in questa breve storia di tre pagine intitolata semplicemente H.P.L. (Click to enlarge and read).


3. Vol. 3 No. 7 (32) - November 1979 - Joe Jusko: Fetch



Joe Jusko è senza dubbio uno dei più noti e apprezzati tra gli odierni illustratori del fantastico. Come per la quasi totalità dei suoi colleghi, anche il suo interesse verte sulla figura umana, specialmente femminile. Caratterizzato nello stile da una "pennellata" fin troppo materica e carica di colore, raggiunge comunque spesso risultati di indubbio fascino. Anche nella produzione a fumetti, come ben testimonia questa scelta di esempi dalla miniserie di Vampirella, Bloodlust (Harris, 1997).


4. Vol. 3 No. 11 (36)- March 1980 - John Bolton: Little Propositions


John Bolton è stato, con Barry Windsor-Smith, uno dei primi disegnatori inglesi a trasferirsi negli Stati Uniti per cercare fortuna nei campi del fumetto e dell'illustrazione. Caratterizzato da uno stile fotografico, negli anni '80 ha lavorato soprattutto per il Marvel Comics Group, quasi sempre in tandem con lo sceneggiatore Chris Claremont, illustrando le storie brevi degli X-Men per X-Men classic e la saga Fantasy Marada, the She-Wolf per il magazine Epic Illustrated, diretto concorrente di Heavy Metal. In seguito si è dedicato soprattutto all'horror, suo genere preferito, collaborando, tra gli altri, con lo scrittore Clive Barker.
Oltre a questa copertina dalle tinte più delicate del solito, Bolton ha realizzato per Heavy Metal anche le sensuali vampire del volume antologico Bad Blood. The Vampire Collection (1993).


  5. Vol. 4 No. 3 (39) - June 1980 - H. R. Giger: The Necronomicon


Come il francese Moebius, anche lo svizzero Hans Ruedi Giger (1940-2014) non avrebbe bisogno di presentazioni, tanto è famoso. Pittore, designer e scultore, ha compiuto escursioni anche nel campo del fumetto (per la casa editrice tedesca Taschen), della musica (come autore di copertine di dischi) e nel cinema (come scenografo e creatore di mostri per film quali Alien e Species), che lo hanno fatto conoscere al pubblico di massa. Il suo strumento privilegiato è l'aerografo, col quale realizza le sue famose commistioni di carne e metallo, spesso costellate di allusioni agli organi genitali maschili e femminili. Alejandro Jodorowsky lo volle come scenografo per il suo progetto incompiuto Dune, perché l'unico artista, nelle sue parole, capace di dar sembianze all'orrore metafisico.
Giger è stato spesso ospite delle pagine di Heavy Metal. L'immagine qui sotto riprodotta è tratta dalla Gallery del no. 283 e fa sempre parte del ciclo pittorico Necronomicon.


6. Vol. 4 No. 6 (42) - September 1980 - Robert Adragna: It Came From Mount Saint Helens


Robert Adragna è un illustratore di stampo classico, di solido mestiere, autore di copertine e illustrazioni interne per libri e riviste di fantascienza e horror. La copertina a lato, che sembra uscita da un pulp magazine degli anni '30 o '40, mi risulta essere la sua sola opera realizzata per Heavy Metal.
E' soprattutto noto al grande pubblico, almeno quello di cultura anglosassone, per le copertine della serie Three Investigators (Random House, 1979 – 1985).

7. Vol. 5 No. 8 (56) - November 1981 - Vicente Segrelles: The Mercenary


Altro fumettista e illustratore che utilizza per le sue opere a fumetti uno stile prettamente pittorico, di Vicente Segrelles Heavy Metal ha fatto conoscere in America El Mercenario, definito una volta da Moebius il più bel fumetto del mondo.
Molto apprezzato in Italia, anche da Federico Fellini che cercò di incontrarlo, ma pare senza successo, a causa del carattere schivo e riservato dell'artista, Segrelles è stato anche autore, dal 1988 al 1991, delle copertine della rivista italiana di fantascienza Urania.
Quelle riprodotte qui sotto sono le tre spettacolari pagine d'esordio della serie El Mercenario, apparse sul no. 55 di Heavy Metal.


8. Vol. 5 No. 9 (57) - December 1981 - H. R. Giger: Giger Does Debbie


In questa magnifica copertina, la seconda e ultima di Hans Ruedi Giger su Heavy Metal, il pittore svizzero meccanizza nel suo stile tipico la cantante e attrice Debbie Harry, famosa in quegli anni come frontwoman del gruppo musicale Blondie.
Il titolo dell'illustrazione, Giger Does Debbie, approfitta scherzosamente della grande notorietà, all'epoca, della trilogia XXX con Bambi Woods intestata al personaggio della famelica Debbie: Debbie Does Dallas, Debbie Does Dallas Part II, Debbie Does Dallas III: The Final Chapter.

9. Vol. 6 No. 2 (62) - May 1982 - Richard Lon Cohen, Jon Townley: Spheres


Questa bella copertina alla Dalì è, insieme a un'altra copertina di Heavy Metal (no. 33 del dicembre 1979), una delle pochissime opere riconducibili al duo Richard Lon Cohen e Jon Townley. Per il resto, l'archivio ISFDB elenca a loro nome solo la copertina del paperback Tintagel (Berkley Books 1981) e un'illustrazione per il magazine Omni (1980).

10. Vol. 7 No. 6 (78) - September 1983 - Enrich Torres: Aries


Illustratore versatile, che si adatta a generi diversi, Enrich Torres (o Enrique Torres o Enric Torres-Prat) è soprattutto noto per le cinquantadue copertine da lui realizzate nei decenni 1970 e 1980 per i magazine horror della Warren Publishing di Jim Warren: Creepy, Eerie e in particolare Vampirella. Il soggetto dell'illustrazione di questa copertina è una liberissima interpretazione dell'artista del segno zodiacale dell'Ariete.
Sulle copertine dei numeri 50 (maggio 1981) e 83 (febbraio 1984) di Heavy Metal compaiono altre due illustrazioni di Torres. Questa subito sotto è la seconda delle due.


Commenti

  1. Oh, che bel tuffo nel passato, grazie. Sarà che ormai gli anni passano e sto diventando nostalgico del "vecchio" fumetto anni '70 e '80, quando lo stile del disegno aveva ancora importanza ;-)

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    1. Parole sante, caro Ariano. E' sempre bene ricordare, e magari rivelare a chi non ne sa nulla, quale grande potenziale abbia il medium fumetto, se saputo usare :-)

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  2. Risposte
    1. Ottimo, Nick. E a chi ci ferma a noi della vecchia guardia? ;-D

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  3. Temo di non aver capito il finale della ministoria con Lovecraft... 🤔

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    1. Direi, Marco, che è una risposta degna di Lovecraft, nel cui universo può benissimo figurare una creatura diversa dall'uomo con quelle caratteristiche.

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  4. Ciao Ivano
    Grazie per questo bell’escursus sulle copertine che più ti son piaciute in quei periodi della tua vita.

    Quando parli del National Lampoon inevitabilmentemi torna in mente A fuitule a stupid gesture il film sulla vita di Doug Kenney e la nascita dell irriverente rivista satirica americana.
    E come quel periodo raccontato in quel film ( i comici che son passati -Belushi su tutti-)mi abbia affascinato.

    Confesso che la prima immagine quella di Moebiius “ l’ho rivista uguale in una tavola di Royals di Al Ewning disegnato da Ryan Sook.
    Stesso uomo a cavallo di un pterodatillo
    Lo stesso tipo di taglio/ inquadratura ..ma chissà quanti artisti venuti dopo hanno voluto omaggiare il grande maestro nei loro lavori.
    Non so se te ne ho già parlato...ma negli anni , fine settanta e credo fino alla metà degli 80 tante belle copertine le ritrovavo anche nei nostrani Skorpio e Lanciostory.
    Come molto belli erano i fumetti che contenevano.
    Fra le tue quella che mi piace di più è quella di Giger e soprattutto l’illustrazione in fondo dell’articolo che fa molto Alien😀

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    1. Ciao Max,
      non sapevo cos'era Royals e ho visto che trattasi degli Inumani, che so essere una delle tue passioni. Lo sono stati anche per me, molti anni fa.
      Lanciostory e Skorpio, come anche L'Eternauta si avvicinavano molto a Heavy Metal nei contenuti perché attingevano in parte dalle stesse fonti, anche se non mi pare che le due riviste nostrane pubblicassero pure gli autori underground americani come Heavy Metal. Loro finivano in genere su Alter Alter o su 1984 o Totem.
      Sono contento di sapere che hai apprezzato il post. Grazie :-)

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  5. Come sia possibile che mi sia sfuggito il tuo blog in tutti questi anni è stupefacente! Quante cose che mi piacciono e quante cose approfondite più di quanto sia riuscito a fare io...sono veramente felice di averti scoperto, leggere i tuoi 100 libri e scoprire Lady Lust...impagabile! Ora però la cosa terribile è che vorrei un'edizione nuova da libreria di Lady Lust e so che è impossibile! Come se non avessi già migliaia di libri e migliaia ancora nelle liste "libri interessanti da acquistare"!!! Stefano Rizzo

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    1. Benvenuto Stefano e grazie per apprezzare così tanto il mio blog! Purtroppo sei capitato in un momento in cui ho quasi tirato i remi in barca, a causa di impegni pressanti nella mia vita che mi tengono lontano dal blogging. Per fortuna sono impegni di tipo creativo, quindi la perdita è relativa. Non so se riuscirò mai a riportare il mio blog ai tempi d'oro, ma spero prima o poi di sì. Riguardo invece a Lady Lust, sono anni che mi affido ai mercatini dell'usato nel tentativo di rientrare in possesso dei vecchi "Neri del momento" con lei protagonista, ma finora senza successo. Ho visto che qualcosa su e-bay è reperibile, ma in genere mi trattengo dagli acquisti via internet, per paura di farmi prendere la mano e farne uno dietro l'altro ;-)

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