Dei tredici volumi del ciclo di Kathy Martin, infermiera di professione e investigatrice per caso, pubblicati negli Stati Uniti dalla Western Publishing sotto il marchio Golden Press, in Italia ne sono stati tradotti sette, tutti pubblicati in prima edizione da Mondadori nella collana La stella d'oro.
Entrambe le collane presentano volumi con copertine cartonate, ma a differenza dell'edizione italiana l'originale americano non presenta illustrazioni interne a colori, solo in blu e nero.
Le pagine assommano in genere a 188 per l'edizione Golden Press contro le 256 dell'edizione La stella d'oro.
Le dimensioni sono di 7 3/4 x 5 1/2 pollici (circa 195x140 mm.) per l'edizione Golden Press contro i 127x95 mm. dell'edizione La stella d'oro.
Vi propongo qui il confronto tra le copertine americane e quelle italiane, dove è facile notare la tendenza, nello stivale italico, a ossigenare i capelli della protagonista, presentata nei testi come una "brunetta".
Nota: Il post è suscettibile di aggiornamenti qualora nuovi dati si rendano disponibili.
| Josephine James (Emma Gelders Sterne e Barbara Lindsay), A cup for Kathy (A Kathy Martin story #1) - Golden Press, 1959
Illustrator: John Firnic.
Traduzione italiana:
Una cuffia per Kathy (La stella d'oro 5) - Mondadori, settembre 1965. Traduzione: Aldo Chiaruttini. Illustratore: Guido Bertello. |
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| Josephine James (Emma Gelders Sterne e Barbara Lindsay), Junior Nurse (A Kathy Martin story #2) - Golden Press, 1960. Illustrator: William Plummer.
Traduzione italiana:
La miniera fantasma (La stella d'oro 6) - Mondadori, settembre 1965. Traduzione: Graziella Ortolani. Illustratore: Guido Bertello. | |
| Josephine James (Emma Gelders Sterne e Barbara Lindsay), Senior Nurse (A Kathy Martin story #3) - Golden Press, 1960. Illustrator: Kenneth Rossi.
Traduzione italiana:
Il medaglione scomparso (La stella d'oro 17) - Mondadori, 1965. | |
| Josephine James (Emma Gelders Sterne e Barbara Lindsay), The Patient in 202 (A Kathy Martin story #4) - Golden press, 1961. Illustrator: William Plummer.
Traduzione italiana:
Il segreto del ferito (La stella d'oro 18) - Mondadori, 1965. | |
| Josephine James (Emma Gelders Sterne e Barbara Lindsay), Assignment in Alaska (A Kathy Martin story #5) - Golden press, 1961. Illustrator: William Plummer.
Traduzione italiana:
Infermiera in Alaska (La stella d'oro 40) - Mondadori, 1966. Illustratore: Beniamino Bodini. | |
| Josephine James (Emma Gelders Sterne e Barbara Lindsay), Private Nurse (A Kathy Martin story #6) - Golden press, 1962. Illustrator: William Plummer.
Josephine James (Emma Gelders Sterne e Barbara Lindsay), Search For An Island (A Kathy Martin story #7) - Golden press, 1963.
Illustrator: William Plummer. | |
| Josephine James (Emma Gelders Sterne e Barbara Lindsay), Sierra Adventure (A Kathy Martin story #8) - Golden press, 1964. Illustrator: William Plummer.
Traduzione italiana:
Avventura nella Sierra (La stella d'oro 60) - Mondadori, agosto 1967. Traduzione: Vittoria Sorge. Illustratore: Beniamino Bodini. | |
| Josephine James (Emma Gelders Sterne e Barbara Lindsay), Courage in Crisis (A Kathy Martin story #9) - Golden Press, 1964. Illustrator: William Plummer.
Traduzione italiana:
La strada del coraggio (La stella d'oro 69) - Mondadori, 1968. Illustratore: Beniamino Bodini. | |
| Josephine James (Louis Hartman), Off-Duty Nurse (A Kathy Martin story #10) - Golden press, 1964. Illustrator: William Plummer.
Josephine James (Louis Hartman), An Affair of the Heart (A Kathy Martin story #11) - Golden press, 1965. Illustrator: Stan Klimley. | |
| Josephine James (Louis Hartman), A cup for Kathy (A Kathy Martin story #12) - Golden press, 1965. Illustrator: Stan Klimley.
Josephine James (Louis Hartman), Una cuffia per Kathy (A Kathy Martin story #13) - Golden press, 1965. Illustrator: Stan Klimley. | |
L'immagine di apertura del post è un dettaglio dell'illustrazione di copertina di Stan Klimley per l'edizione in paperback di
Private Nurse (A Golden Griffon Romance, 1969).
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Quelle italiane sono più "sensazionalistiche", quelle americane più rassicuranti, o è una mia impressione?
RispondiEliminaSono d'accordo, Ariano. Ma aggiungerei anche che le copertine americane tendono allo stile pin-up e Kathy a svettare e staccarsi dallo sfondo. Nelle copertine italiane appare invece un po' più inserita in un contesto d'assieme.
EliminaCiao Ivano, da quanto tempo! Era da tanto che non facevo un salto qui.
RispondiEliminaProprio ieri, in un corso di traduzione che sto seguendo online, si parlava di come "tradurre" non sia un processo che coinvolge solo le parole, ma anche simboli o immagini, che arrivano a veicolare dei messaggi culturali tanto quanto le traduzioni di testi.
Guardando più da vicino, in effetti, la versione americana è molto diversa dalla nostra, e concordo in pieno con quello che avete scritto tu e Ariano :) Aggiungo che le ultime due copertine mi piacciono molto, vorrei tanto averle disegnate io (ma non sono capace! haha).
Un abbraccio e alla prossima,
Giada
Ciao Giada, bentornata! Scusa il ritardo nella risposta, ma da un mese ho sospeso l'attività del blog e solo oggi mi è venuto in mente di darci di nuovo un'occhiata. In realtà la pausa ha una ragione precisa, ed è che sono completamente preso dai ritocchi finali a un mio romanzo, il primo dei tre che ho abbozzato finora a giungere a compimento.
EliminaE grazie del tuo contributo. Se questo post ti è forse apparso tra quelli di più recente uscita è perché ho anche chiuso il mio secondo blog, dedicato al vintage, e trasmigrato i post che vi erano pubblicati su questo blog. Anche ad Ariano è apparso come nuovo, pur essendo in realtà un post dello scorso autunno.
Un abbraccio a te :-)
Ciao :)
EliminaFigurati, so quant'è difficile postare tanto quanto si vorrebbe! Credo che la tranquillità di questo periodo sia l'ideale per la scrittura, e la definirei "meravigliosa" se solo non fosse dovuta alla situazione drammatica che stiamo vivendo.
Quando ho scelto l'articolo, in realtà, mi ha colpita molto l'immagine di copertina (e sì, me lo ha visualizzato anche tra i più recenti). Non conoscevo Kathy Martin, tra l'altro, quindi grazie per questa piccola scoperta.
Al prossimo commento, allora!
Giada