Alice in Wonderland o delle Sei Cose Impossibili
E adesso? Adesso che cavolo scrivo? Ecco la mia reazione a caldo davanti a questa pagina bianca (o grigio scura) che dovrebbe esser riempita nientemeno che da un elenco di "sei cose impossibili". Siamo, per chiarire, dalle parti di un meme, o tag che dir si voglia, in cui sono stato coinvolto dall'amico blogger Roberto Nicolini del blog OpinioniWeb-xyz. La nomina, o S-TAG-giata come l'ha definita lui, risale in verità a una quantità spropositata di tempo fa, precisamente all'ottobre 2017, ma rimanda e rimanda mi trovo solo ora a provare a cavarne fuori qualcosa. "Provare" è la parola giusta, visto che ho stavolta la netta sensazione di trovarmi davanti a qualcosa di più difficile del solito.
Per fortuna, almeno il nome del meme mi suona bene: Alice in Wonderland. E mi invoglia a procedere nonostante tutto. In fondo, come si fa ad astenersi dal partecipare a un meme/tag che omaggia nel nome una delle tue opere letterarie preferite?
Orsù, dunque, bando alle ciance e buttiamoci nella mischia!
Orsù, dunque, bando alle ciance e buttiamoci nella mischia!
Tutto è nato, in origine, da un'idea di una blogger dal fantasioso nome di Cuore Rotante, che si è proposta di, cito testualmente, "creare un Tag con l’augurio che, come diceva la Regina ad Alice, allenandoci giornalmente a pensare a sei cose impossibili, possiamo avere quello stimolo in più che ci aiuti a credere che le giornate, a volte, possano anche stupirci ed essere migliori delle nostre aspettative, andando al di là di ogni nostro scetticismo.”
Una bella definizione, a cui lei ha fatto seguire queste poche regolette:
- inserire il logo di Alice in Wonderland (quello che vedete qui sopra)
- descrivere sei cose impossibili
- nominare tutti i follower che volete
Ora, per come l'ho capita io, queste sei cose impossibili del tutto impossibili non devono esserlo, pena perdersi in un pensare errabondo e ozioso. (Un esempio: che senso avrebbe per me pensare ogni santo giorno, prima di colazione, che vorrei vedermi un'alba marziana dal vivo quando so che si tratta di un desiderio completamente irrealizzabile?). Dovrebbero invece piuttosto rappresentare un nostro ideale di auto-realizzazione a cui tendere con tutti noi stessi. Così la vedo io ed è appunto in tale direzione che, interpretazione corretta o meno, ho deciso di muovermi.
Ad accompagnarmi in questo breve ma intenso viaggio sarà soprattutto la stessa Alice, sebbene, da un certo punto in avanti, si unirà a lei anche uno dei numi tutelari del mio blog: Marcel Proust. Ma non ho neanche voluto mancare di approfittare un poco, come già fatto in alcune rare occasioni in passato, della cattiveria propria della "filosofia del martello" propugnata dal buon vecchio Friedrich Nietzsche (e non da Thor come credono alcuni). Con il risultato che segue.
Alice in Wonderland. Photo by Annie Leibovitz for Vogue (2003) |
Le mie sei cose "impossibili"
1. "Nel pomeriggio tutto d'oro" * del 4 luglio 1862, quando, durante una gita in barca, Lewis Carroll narra per la prima volta ad Alice Pleasance Liddell la storia di Alice in Wonderland, la bambina aveva dieci anni e qualcosa. C'erano in quella stessa occasione, in barca con Alice e Carroll, anche le due sorelle di lei, Lorina Charlotte di tredici anni e Edith di otto.Bene, la prima delle cose impossibili a cui aspiro è ricordare per filo e per segno tutto quello che ho vissuto nei miei primi dieci anni e qualcosa di vita, che sono esattamente quelli che ho trascorso nella casa in cui ho scelto di nascere. Questo da solo sarebbe già sufficiente a realizzare l'obiettivo massimo della mia esistenza, ma poiché i punti sono sei andiamo pure avanti.
2. E vedo subito la tana del coniglio, dove aspiro invece a farci precipitare dentro tutti i burocrati, tecnocrati ed Eurocrati che funestano quotidianamente le nostre vite. Subito a seguire, una bella colata di cemento.
3. Il paese delle meraviglie si trova, in fin dei conti, dentro Alice, e un'altra delle cose massime a cui io aspiro è senza dubbio vivere ogni istante nella chiara consapevolezza che "io" non sono una cosa tra le altre cose bensì lo spazio in cui tutte le cose sono.
4. Alice in Wonderland è senza dubbio un'opera d'arte, e anch'io aspiro a creare opere d'arte. Ma anche a non dimenticarmi mai che fare arte non è un fine ma un mezzo e che creare (scrivere, dipingere, comporre musica, ecc.) significa in primo luogo, al di là di ogni aspetto contingente, ritrovare e rimettersi sulla strada di casa.
Ma chi vedo ora là, tra gli invitati al tavolo da tè del cappellaio matto? Nientemeno che uno dei numi tutelari del mio blog, il buon Marcel Proust. E ha subito qualcosa da dire al riguardo, come del resto ha qualcosa da dire al riguardo di qualunque cosa. Sentiamolo:
"Ogni artista appare come il cittadino di una patria conosciuta, da lui stesso dimenticata, diversa da quella da cui giungerà, salpando per la Terra, un altro grande artista. [...] Quando la visione dell'universo si modifica, si purifica, diviene più adeguata al ricordo della patria interiore, è naturale che questo si traduca in un'alterazione generale nella sonorità del musicista, come nel colore del pittore." **
Parole sante, mio caro Marcel, parole sante. Non solo hai dato una delle migliori definizioni possibili di cosa è lo stile in un artista ma hai anche enunciato una grande verità.
5. Quello descritto da Lewis Carroll è un mondo in cui vige un paradigma dominante diverso dal nostro. Nessuno dei due paradigmi, né l'altro né il nostro, è destinato a durare in eterno. Alice si risveglia dal suo sogno ed è bene che anche noi ci prepariamo a risvegliarci dal nostro. Quando sarà. Il cambio di paradigma si sente comunque nell'aria ed è soprattutto chiaro che è imminente perché le forze che vi si oppongono sono oggi più agguerrite più che mai e hanno occupato ogni posto disponibile nelle istituzioni e nell'informazione, soprattutto della carta stampata e televisiva. Si aggrappano con le unghie alla loro visione fossile del mondo e avversano e perseguitano con tutte le loro forze qualunque persona o gruppo di persone prospetti all'orizzonte una pur remota possibilità di cambiamento. E' del resto perfettamente naturale che il drago ferito, prima di vedersi tagliata la testa, sputi fuori tutto il suo veleno.
6. E ora per finire, dopo aver iniziato citando la mia nascita, mi sembra giusto terminare con qualcosa che riguardi la mia morte. Dopotutto anche della piccola Alice rimane ormai solo polvere, come è nel destino di qualunque essere che sia nato o nascerà su questo pianeta. Rimanere completamente inalterato al momento della mia morte fisica, come se riguardasse non me ma un perfetto estraneo, ecco un'altra cosa a cui aspiro.
Ed ecco anche che Marcel, tra un sorso e l'altro di tè, mi invita a ricordare come lui una volta espresse all'incirca lo stesso concetto, quando scrisse che noi "...non viviamo soli ma incatenati a un altro essere di una specie differente dal quale ci separano degli abissi, un essere che non ci conosce, e dal quale è impossibile farsi capire: il nostro corpo." ***
Je te salue, mon cher ami.
Marcel Proust fotografato da Man Ray sul letto di morte (1922) |
Le mie nomine
Visto che, secondo le regole stabilite da Cuore Rotante, non c'è alcun limite al numero di follower che si possono inguaiare, allora nomino tutti coloro che sono riusciti ad arrivare fin qui nella lettura di questo post. Buon lavoro a tutti!
* * *
Fonti delle citazioni
* All in the golden afternoon... è la frase di apertura di Alice in Wonderland di Lewis Carroll.
** Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto V. La prigioniera. Rizzoli 1991, pag.307. Traduzione di Maria Teresa Nessi Somaini.
*** Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto III. I Guermantes. Rizzoli 1991, pag.334. Traduzione di Maria Teresa Nessi Somaini.
Un meme cattivissimo! Peccato che mi sono fermato a leggere prima della fine, col risultato di non poter partecipare...
RispondiEliminaP.S.: comunque hai citato cose che secondo me sono molto più improbabili dell'alba marziana....
Ahahah, vuoi dire che non hai letto l'elenco delle fonti? Furbacchione!
EliminaP.S. Sono tentato a trovarmi d'accordo con te sul punto 2, anche se la speranza è l'ultima a morire. Gli altri cinque punti riguardano invece tutti cose che noi siamo programmati a pensare come impossibili ma che sono in realtà perfettamente realizzabili ^__^
ahhaahhahahh Ivan il terribile!!!!!!
RispondiElimina6 cose impossibili? Uhm.. al momento me ne vengono solamente in mente due.
Una te la dico: non perdere più la calma quindi smettere di urlare come una matta. Questa con ettolitri di tranquillante magari potrebbe anche ssere fattibile.
La seconda non la confesso a nessuno. :) Non sia mai che i salutisti mi tirino dietro anatemi e anatremi ahahahahhahaha
Bravo Ivano, però!
Ivan il terribile! E' da un po' che non me lo diceva più nessuno... Grazie per aver rinverdito i fasti del passato, Patricia ^__^ E grazie per aver apprezzato il mio giochino!
EliminaAdesso però mi hai messo curiosità con la seconda delle tue cose impossibili... che ne dici di osare invece di attirarti le ire dei salutisti? Magari ti spalleggio io ;-D
Mi spalleggi? Fumi???????? :D)
EliminaAh, quello? No, assolutamente no. Anche se da giovane ero un campione di fumo passivo, vivendo in una famiglia di fumatori e frequentando molti bar e cinematografi ^__^
EliminaBeh, complimenti per le tue sei cose im-possibili. Nel dire che fra tutte solo la 2 è probabilmente possibile mi trovi stra d'accordo. Ma ti assicuro che ho trovato sorprendenti la 3 e la 6. Riguardo la 3 nell'ultimo post mi è capitato di citare Turoldo che diceva " l'universo intero è contenuto nel grembo dell'uomo", nulla può stare fuori neanche Dio... Ecco il tuo "io sono lo spazio un cui tutte le cose sono" !!! Il 6 è invece per me la sensazione, provata in pochi momenti della vita, di essere sempre e comunque oltre in un luogo dove tempo, spazio e materia sono solo limiti vissuti nel mondo materiale. Ma anche gli altri 4 sono notevoli, compresa la precisazione che hai fatto nel commento sopra: l'unica cosa impossibile per l'uomo è colmare la stupidità di quegli esseri umani che sanno di sapere e sapendo applicano la loro saccenza alla vita degli altri, essi sono i tecnocrati pronti a mettersi al servizio del padrone di turno e nulla potrà mai cancellarli! Grazie per aver partecipato al tag, cercherò anch'io di onorare l'award
RispondiEliminaScusa preciso che volevo dire che so la 2 è impossibile...
RispondiEliminaNon preoccuparti, Roberto, si capiva che era un refuso.
EliminaGrazie per aver apprezzato questa mia promenade nel Paese delle Meraviglie e grazie soprattutto della tua bellissima precisazione alla mia precisazione, che rende molto più chiaro tutto il concetto. Del resto dimostri in ogni tuo post una grande capacità di sviluppare una argomentazione fino in fondo e in ogni suo risvolto... merce rara e preziosa in questi tempi di guerra preventiva al pensiero.
Rimango quindi in speranzosa attesa del tuo post sul Liebster Award.
Molto poetiche le tue risposte (e sì che un meme del genere si prestava anche a toni goliardici, che tu hai vagamente sfiorato solo al punto 2).
RispondiEliminaLo prendo in considerazione. Ma voglio essere all'altezza, perciò prima devo rifletterci un po' sopra e capire se anch'io riuscirei a dire cose non banali.
Grazie del tuo bel giudizio, Ariano. E a questo punto spero che almeno tu, carrolliano come me, decida davvero di partecipare. Del resto ognuno di noi che abbiamo partecipato finora ha proposto qualcosa di molto personale e diverso dagli altri.
EliminaAlla faccia! Menomale che avevi esordito con un "che cavolo scrivo?"! E guarda con cosa te ne sei venuto fuori!
RispondiEliminaRiguardo il punto 1, mi sembra di ricordare vagamente che in effetti tutto quello che abbiamo vissuto è davvero registrato non so dove nel cervello e che con la giusta stimolazione, tutti ma proprio tutti i ricordi saltano fuori.
Grazie Kukuviza! In effetti mi sono concesso "carta bianca" e zero censura e credo sia stato quello l'elemento determinante che mi ha permesso di arrivare in fondo al meme ^__^
EliminaMentre, riguardo al punto 1, credo che solo la coscienza sia in realtà in grado di compiere, dal suo luogo di dimora oltre gli abissi di cui parla Proust, un'estrazione adeguata dalla memoria cellulare. Sui mezzi meccanici sono scettico per motivi che sarebbe troppo lungo spiegare ora qui. Forse un giorno... ;-)
Complimenti, la prossima volta che sei senza idee mi riscrivi la Divina Commedia? :-)
RispondiEliminaUn abrbaccio!
Facciamo l'Orlando Furioso o la Gerusalemme liberata, che ne dici? Che la Divina Commedia mi mette davvero troppa soggezione... Scherzi a parte, grazie per il bel complimento!
EliminaUn abbraccio altrettanto!
Cavolo! Peccato che non ho letto il finale con le fonti....Mi sa che non posso partecipare.
RispondiEliminaHo appena fatto una modifica al testo nella parte "Le mie nomine"... prova a rileggere la parte ora, Nick, e vedrai che potrai partecipare anche tu. Mi dispiaceva troppo privarti di questa occasione ;-D
EliminaVisto che ho letto il tuo post mi sento nominata ;-)
RispondiEliminaInteressanti le tue sei cose impossibili, per le mie ci penso un po', la prima che mi viene in mente è poter vivere di scrittura (ci vorrebbe il genio della lampada che realizza i famosi tre desideri...) per le atre cose potrei scrivere un post più avanti.
Ciao Giulia! Poter vivere di scrittura è stata la prima cosa im-possibile a venirmi in mente, poi ho però pensato che se anche sarei senza dubbio molto felice di diventare uno scrittore con la s maiuscola non mi sentirei comunque realizzato come essere umano e ho perciò deciso di mirare direttamente all'essenziale (a parte il punto 2, dove mi sono concesso una distrazione ^^).
EliminaAttendo il tuo post!
E meno male che non sapevi cosa scrivere, Ivano!
RispondiEliminaNon appena mi son sentita sfiorare dall'idea di mettermi in gioco (ed ero solo al punto 1), sono stata raggiunta dalla terrificante risata di Zarathustra.
Per cui, no. Ti faccio un mondo di complimenti, perché li meriti tutti, sei veramente braverrimo e il post è magnifico, ma io non posso partecipare!
Capisco bene che la risata di Zarathustra possa avere degli effetti molto scoraggianti, Celementina, ma io ci farei comunque un pensierino. Se siamo in tanti a pensare cose im-possibili forse diamo un'accelerata alle cose... forse ^^
EliminaHai ragione, ci penso
EliminaDavvero originalissimo questo post, complimenti, Ivano! Avrei una badilata di cose impossibili cui aspirare e, avendo letto il post fino in fondo, mi sento autorizzata a partecipare. ^_^ Magari non subito, ma sicuramente l'idea di fondo c'è, anche se anticipo che i miei desideri saranno di genere materiale e molto meno metafisici dei tuoi! A bientôt, mon ami!
RispondiEliminaGrazie per i complimenti, Cristina! Le cose materiali a cui aspirare non mancano certamente neanche a me, ma alla fine devi sempre dipendere da qualcosa o qualcuno di esterno a te per la loro realizzazione. Già solo questo a me basta a farle passare in secondo piano.
EliminaAttendo comunque di leggere la tua versione del meme, quando sarà :-)
Le cose impossibili sono sempre le più spettacolari
RispondiEliminaAncor più se sono im-possibili, Ferruccio ;-)
EliminaQuindi la tua n. 2 è un bell'omicidio di massa?
RispondiEliminaSi vede che hai poca fantasia.
Io personalmente li vedrei costretti a lavorare. Ma a lavorare SUL SERIO. Portando però a casa uno stipendio di soli 700 euro mensili. Magari dopo un po' capiscono qualcosa.
Guarda che io sono possibilista, mi va bene tutto. E' solo che mi dispiace un po' che poi continuino a godersi comunque l'aria e il sole...
EliminaCiao Ivano, bello per me ritrovarti con questo post. Un meme difficilissimo, ma le tue sei cose impossibili ti rappresentano alla perfezione e mi sono piaciute. Poi il grande Proust è un maestro e le citazioni (compresa quella accompagnata dalla sua figura sul letto di morte) sono verità che abbraccio anch’io.
RispondiEliminaIn effetti è da un po' che non ci sentiamo, Marina. Il meme, sì, è ultra-difficile, ma sono abbastanza contento del risultato e ti do ragione sul fatto che mi sento ben rappresentato dalle mie scelte. In quanto a Proust, Roberto Calasso lo ha definito una volta un veggente vedico dei tempi moderni; definizione secondo me molto azzeccata ^__^
EliminaGrazie del passaggio e del commento. A presto!
La mia cosa impossibile per eccellenza è il desiderio di rompere completamente il silenzio che esiste fra le persone. Ma ci farò un post a breve, mi sa!
RispondiEliminaBellissimo post e le citazioni di Proust sono molto commoventi.
Vorresti quindi cambiare le dinamiche della società. Bene, attendo di leggere il tuo post. Intanto ti ringrazio davvero molto per aver apprezzato il mio. E per aver trovato commoventi le citazioni di Proust.
EliminaComplimenti per le tue "impossibilità" e mi ritrovo impossibilitato a partecipare: già non riesco a fare le cose possibili, per l'impossibile non sono davvero pronto :-P
RispondiEliminaAhahahah! In effetti non è detto che alla fine non siano proprio le cose possibili a rivelarsi le più impossibili ;-)
EliminaGrazie per i complimenti!
Adoro questo post. Anzitutto perché hai usato una metafora assai azzeccata: Alice in Wonderland, che è fra i miei romanzi prediletti. Mi piace questo esperimento, non è detto che non mi ci butti anch'io. :)
RispondiEliminaWow! Mi farebbe piacere, Luz. Grazie di aver apprezzato e spero di poter leggere presto la tua versione :-)
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