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Insieme raccontiamo 23 - Summer Special Edition: Cenere alla cenere




Stavolta raddoppio... il numero delle parole. Da 300 a 600. Il motivo? Perché, come dice il titolo, questa è un'edizione speciale estiva. Macché! E' solo che non c'era modo di restringere di così tanto le dimensioni del racconto dopo la prima stesura. L'alternativa era scrivere qualcosa di completamente nuovo, ma non mi sembrava proprio il caso. Dopotutto questo è tempo di ferie e relax, no?



#insiemeraccontiamo
#scritturebrevi


Per il non-regolamento, vi rimando, come sempre, al consueto post di lancio dell'iniziativa, dove troverete anche le prove di tutti gli altri partecipanti (in attesa del consueto riepilogo generale).


* * *


L'incipit di Patricia

Aprì la busta e ne estrasse un foglio ingiallito dal tempo. Piccole macchie di inchiostro lo segnavano. Forse era scritta con la penna d’oca. La grafia era decisamente d’altra epoca piena di svolazzi. Bei tempi quelli in cui ci si inviava missive!
Inforcò gli occhiali, lo aprì, sedette e lesse.

Il mio finale (600 parole)

Tu che leggi... sappi che rivolgo a te queste righe perché non vi è nessuno tra i miei conoscenti che io stimi degno di esser reso partecipe del segreto del Tempo. Perciò questa busta troverà posto all’interno di un libro che, insieme a tutti gli altri in mio possesso, alla mia morte sarà donato alla biblioteca pubblica di M***. La alloggerò, in particolare, tra le pagine di un trattato di scienza occulta tra i più difficoltosi, per essere ben certo che a leggerla sia qualcuno in grado di seguire fino in fondo le mie istruzioni. Se ho visto bene nel futuro, sei tu, che mi stai leggendo adesso, questo qualcuno. Nel caso mi fossi invece sbagliato, allora è meglio per tutti se distruggerai questa lettera senza indugio.

Era a dir poco perplessa. Lei non aveva affatto trovato la busta in un oscuro trattato di scienze occulte, verso le quali non nutriva il minimo interesse, ma in un comune libro di ricette di cucina che aveva acquistato a un mercatino di beneficenza. Le questioni erano due: o la missiva aveva seguito un percorso a dir poco tortuoso o era tutto uno stupido scherzo.
Lesse comunque la successiva serie di istruzioni, che riguardava nientemeno che un rito magico da compiersi presso una sepoltura nel cimitero locale, che altro non era che quella dell'autore della lettera se capiva bene. Il cimitero era a poche centinaia di metri dalla sua abitazione, e poiché la lettera indicava anche il punto preciso in cui era collocata la tomba, lei decise di recarvisi subito, sebbene all’unico scopo di sincerarsi che esistesse davvero.
La sepoltura, ne ebbe presto conferma, era reale, ed era collocata nella sezione più antica, e trascurata, del cimitero. A quel punto, avrebbe solo dovuto aspettare che scendesse la notte, compiere i gesti e recitare le formule riportate nella lettera, e sarebbe divenuta, qualunque cosa ciò significasse, padrona del Tempo. Naturalmente, memore del monito dell’autore della missiva, non si sognava nemmeno di adempiere a qualcosa del genere. Si limitò soltanto a farsi il segno della croce e a recitare in tutta fretta un Pater Noster e un’Ave maria per l’anima del morto. Poi di avviò di nuovo verso casa, ansiosa di far ritorno al tepore domestico della sua cucina e al libro di ricette.
Solo che per un lungo momento non fu minimamente capace di orientarsi. Fuori delle mura del cimitero, le strade erano tutte diverse da prima e anche l’architettura delle case era cambiata. Al posto delle auto, poi, si vedevano carri trainati da cavalli e anche l’abbigliamento delle persone era decisamente quello di altri tempi. Come se l’avessero appena trasportata, per magia, sul set di un film ambientato in un periodo storico antecedente al ventesimo secolo.
Riuscì tuttavia a scorgere quasi subito in lontananza, dietro i tetti delle case basse, la parte superiore della sua abitazione. Con sua sorpresa le sembrò immutata, unico elemento di modernità in tutto quel vecchiume, a parte lei stessa. E vi si precipitò più velocemente che poté, sebbene stando attenta a confondersi tra le ombre ogni volta possibile. Poi, una volta dentro, si richiuse all’istante la porta alle spalle, come per tener fuori un nemico invisibile. Ansimava ancora quando, raggiunta la cucina, si tolse la lettera di tasca e la dette alle fiamme.
Solo dopo che al posto del foglio rimase un mucchietto di cenere, osò guardare di nuovo fuori dalla finestra. E restò paralizzata dall’orrore. Solo la sua casa era sopravvissuta intatta; il resto del paesaggio, fin dove poteva arrivare con lo sguardo, non era altro ormai che una distesa fumante di legni carbonizzati e rovine annerite.


* * *


L'illustrazione di apertura del post è: François Baranger, Concept art per il videogioco Heavy Rain.

Commenti

  1. Wow! 600 parole vanno benissimo dopo aver letto questo finale!
    Siamo passati dal
    ventunesimo secolo a 3/4 secoli prima per poi finire.. ma dove? Solo l'abitazione della protagonista è rimasta intatta. Il resto è andato in fumo.
    Padrona del tempo... a quanto pare è parecchio impegnativo! 😊
    Comunque lo sapevo che non ci avresti deluso! 🤗
    Grazie e buona serata!

    Ps il riepilogo sarà per il 6 agosto. Sono ancora giorni calienti per me e non solo come temperatura

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    Risposte
    1. La storia si presta a molteplici interpretazioni, Patricia. Una delle morali potrebbe essere: non si mescolano tra loro riti di diversa natura e origine ;D
      Grazie a te per l'incipit e per l'alto gradimento :-))

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  2. Risposte
    1. Grazie anche a te, Massimiliano... anche per aver condiviso :-))

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  3. Unico superstite di una catastrofe metafisica provocata involontariamente... Spunto davvero interessante, trattabile anche in versione più estesa.

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    1. Grazie Ariano :-)) Se potessi scegliere, mi piacerebbe vederlo esteso in una versione graphic novel realizzata con disegni nello stile dell'immagine di apertura.

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  4. Ahi! :D :D
    Guai a chi sottovaluta i libri di cucina! Non son forse i più temibili testi di scienze occulte? Certo che sì: per sfornar buoni piatti occorre tempo e tecnica. ;-) Un finale simpaticissimo, Ivano. :-)))

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    1. In effetti, cara Clementina, il massimo del proibito per me è rappresentato dai libri di cucina. Non riuscirei mai ad aprirne uno :D
      Grazie dell'apprezzamento :-))

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  5. Bello, un futuro distopico che non si sa dove potrà condurre la protagonista.
    Gran bel finale!
    Un abbraccio.

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    1. E' una storia aperta, apertissima. E non solo nel finale. Ma che susciti davvero l'interesse di un disegnatore (vedi risposta ad Ariano) è puro sognare, temo...
      Grazie mille, Francesca! Un abbraccio :-)

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  6. Con un tale incipit sarebbe piaciuto anche a me partecipare a questa edizione. Ma come al solito sono rimasta fagocitata da mille impegni... Ivano, hai tradotto nel tuo racconto il mio desiderio più sfrenato, e anche il mio peggiore incubo, ovvero quello di essere catapultata all'indietro nel tempo. E non si scherza con il Tempo! Complimenti per la scrittura, come al solito impeccabile.

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    Risposte
    1. A proposito di tempo, non sei fuori tempo massimo come hai scritto da Marina, Cristina. Stavolta la scadenza è il 5 agosto.
      Grazie un milione dei complimenti :-))

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  7. Ho letto il tuo finale subito e poi non ho lasciato il commento :D
    Va beh mi perdoni visto che ho messo il link nel post?
    Bella l'idea della grapich novel, se avessi tempo mi metterei a disposizione, ma non ne ho :(
    Magari un episodio :P
    Complimenti per il finale!
    Marina

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    Risposte
    1. Certo che ti perdono Marina, anzi, se non ricordo male, ti ho anche ringraziata :-))
      Anch'io avrei problemi di tempo, sai? Certo, se avessi la garanzia al 100% che la cosa va in porto metterei da parte tutto il resto e il tempo salterebbe comunque fuori ;-)
      Grazie per i complimenti!

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  8. Bellissimo, più che un finale questo è un autentico miniracconto. 😉

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    Risposte
    1. Grazie Marina, il tuo è un bellissimo apprezzamento :-))

      Elimina

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