Solve et Coagula - Pagina 164
Capitolo 3 /7
Era l’antivigilia dell’equinozio ma era come esser tornati di colpo in piena estate. Massimo, impreparato all’evento, lo
accolse tuttavia con gioia e si sentì bene per tutto il mattino di inizio di quella che sarebbe
stata ricordata come una delle maggiori ondate di caldo anomalo che abbiano colpito
la Francia a memoria d’uomo. Paula
sembrava invece più irrequieta del solito. In fin dei conti è
pur sempre di origini finlandesi, la giustificò lui tra sé e sé, mentre sedevano insieme nel primo
pomeriggio, di fronte alla chiesa di Notre-Dame de la Paix, a
Pontorson.
«Che significa quello strano disegno?» le chiese a un tratto, dopo un silenzio tra loro più lungo del solito.
«Significa che tutti noi abbiamo una doppia natura, una
visibile e una nascosta» gli rispose Paula, senza neanche guardare nella
direzione indicata. Sapeva perfettamente che si era appena riferito alla
coppia uomo e uccello scolpita sul timpano dell’ingresso meridionale.
Massimo non trovò del tutto convincente la spiegazione, ma
decise di prenderla comunque per buona, in mancanze di alternative.
Fu Paula a parlare di nuovo. «Sembra che il nostro viaggio
debba concludersi sotto la protezione del dio Lúg» puntualizzò con
lieve ma percettibile ironia, «a giudicare dall'afa».
E sebbene non potesse dire di sapere chi fosse quel tale Lúg, non era certo
quella la parola che più aveva colpito Massimo nella frase appena pronunciata dalla
sua compagna di viaggio.
«Quanti giorni mancano alla conclusione della tua vacanza?» domandò invece, non osando neanche dar voce al vero interrogativo che lo tormentava, a proposito dei giorni che li separavano dal possibile, per non dire probabile, dividersi delle loro strade.
«Ci rimane solo, domani, di puntare dritto a nord e raggiungere Mont
Saint-Michel» rispose lei asciutta.
«E una volta arrivati a Mont
Saint-Michel, quanti giorni vi rimarremo?» insisté Massimo.
«Neanche uno, in un certo senso» fu l'inattesa risposta.
«Che vuoi dire?».
«Quello che voglio dire è che non metteremo piede sull’isola. Ci accontenteremo di guardarla da fuori».
Al che Massimo non riuscì a trattenersi dallo scoppiare in un’amara
risata.
«E adesso, che c’è da ridere?».
«Scusa ma non ho potuto evitare di pensare all’analogia con la nostra
situazione» le spiegò lui. «Vietato superare la soglia d’ingresso. O, almeno, quella
dell’ingresso principale».
«Davvero divertente»
commentò di rimando la ragazza, con una voce che lasciava però intendere tutt’altro.
Per questo Massimo si affrettò subito a
correre ai ripari. «Non era mia intenzione offenderti. Mi spiace» chiarì.
«Non mi hai offesa» replicò lei. E stavolta il tono della sua voce era coerente con il senso delle sue parole. «Inoltre» aggiunse, «capisco perfettamente la tua
esigenza di crearti la tua personale collezione di trofei sessuali. Piazzarti dopo tuo
padre segnerebbe il fallimento della tua vita. Ai tuoi occhi, naturalmente. E
la tua sensazione è di essere ancora molte posizioni indietro».
Ma non era ancora finita. «A volte – solo di passaggio, naturalmente» continuò la ragazza, «rifletti perfino sulla
possibilità di farti monaco, o qualcosa del genere, per evitarti la fatica.
Comunque, se ti può consolare, io penso che già così puoi annoverarmi senza problemi tra i trofei della tua vita sessuale. Altre venti-venticinque esperienze più o meno simili a
questa e potrai dire di avercela fatta».
Massimo, che aveva ascoltato tutto in silenzio senza interromperla, era allibito e faceva fatica a credere
alle sue orecchie. Non si era mai sentito messo a nudo in un modo
così diretto e spietato prima di allora e non riusciva a capacitarsi di come Paula vi fosse riuscita, dopo solo poche settimane di frequentazione. Aveva forse parlato di notte
nel sonno? O davvero la sua compagna di viaggio era stata abile al punto da ricavare tutto
da quei pochi accenni che lui le aveva fatto, a proposito di suo padre e della sua prematura
scomparsa?
Lei gli lasciò comunque tutto il tempo, nei minuti successivi, di valutare ogni
possibile controreplica. Inutilmente, perché scoprì presto di non
averne nessuna di abbastanza incisiva a disposizione, così a caldo. Ma non
gliene importava neanche molto, in fondo, certo com’era che in futuro avrebbe
lo stesso conservato il ricordo di quei loro giorni insieme tra le memorie più preziose
della sua vita. E forse avrebbe anche trovato il modo di esporle, come un vero trofeo.
Ivanoooooo! Sono sempre più confusa. 😊 paula forse non è Paula. Ora compaiono il padre di Massimo, questo dio (del caldo o dell'inferno?)
RispondiEliminaCosa stai escogitando???
Ma no! Per il padre di Massimo non sono previste altre ospitate. Il dio Lug è un dio della luce celtico e Paula sta un po' scherzando, anche se non del tutto, perché... questo lo vedrai tra non molto (prima della fine del capitolo).
EliminaGrazie per il commento e... fidati :-)
Ah, bene, temevo che paparino e Paula... 😉
EliminaDio della luce... luce/caldo ci sta,
Ok, cercherò di fidarmi 😋
Non sarà certo il padre di Massimo, ma questa Paula non è nemmeno la donna che lui immaginava. In ogni caso, lei nasconde un segreto (e probabilmente è anche un po' pericolosa). :-)
RispondiEliminaIl segreto di Paula rimarrà tale ancora per alcuni post. Il tempo di arrivare a Mont Saint-Michel e...
EliminaGrazie e buona domenica, Cle :-)
Paula mostra di conoscere Massimo più di quanto lui non creda, interessante e sempre più misteriosa...
RispondiEliminaCome ho detto, Paula è vicina a gettare la maschera. Vedremo qual è il suo vero volto.
EliminaGrazie e buona domenica, Giulia :-))
Paula in realtà è una proiezione mentale di Massimo, per quello lo conosce così bene. ;-)
RispondiEliminaEh no, cara Cristina, stavolta l'intuizione non è quella giusta ;-)
EliminaGrazie e a presto!
Paula "può", Massimo è un po' confuso dall'afa invece XD Io dico che si inizierà a fare sul serio, dal momento che il Mont Saint-Michel sarà una sorta di... passaggio (non uso il termine proprio perché non vorrei rovinare la tua narrazione :P)
RispondiEliminaEsperienze che vanno oltre il "terreno"...
Verissimo, cara Glò, Mont Saint-Michel è una specie di navicella spaziale sotto mentite spoglie. Meno 10, meno 9, meno 8...
EliminaGrazie e a presto rileggerci :-)
"Significa che tutti noi abbiamo una doppia natura, una visibile e una nascosta"
RispondiEliminaIo mi aspetto che prima o poi ci sia un inserimento della mitologia degli aborigeni australiani. Direi che a questo punto non può mancare una citazione da Picnic a Hanging Rock. :)
Aborigeni australiani? Per ora non è previsto nulla del genere, Marco, ma è pur vero che ho citato i Dogon africani a dispetto del fatto che S&C privilegia territori mitologici più boreali che australi :-)
EliminaCiao, vado O.t quindi scusami ma volevo augurarti una Buona Pasqua.
RispondiEliminaCiao a presto.
Ciao Nick! Non essendo io cristiano tutta la mia pasqua si riduce a un pranzo fuori porta.
EliminaGrazie del passaggio e buoni festeggiamenti ;-)
Ci pubblichi un romanzo a puntate Ivano? Sei generoso, grazie! Ma promettimi che ne farai un libro poi.
RispondiEliminaPromettere? L'intenzione c'è ma la cosa andrà ancora per le lunghe. Non credo possa accadere se non a prossimo decennio inoltrato.
EliminaGrazie a te per la visita e il commento, Clara :-))