Solve et Coagula - Pagina 160
Parte II - Capitolo 3 /3
La parola “verde” fece di nuovo scattare sull’attenti l'attenzione di Massimo. E scattò immediata in lui anche l’associazione mentale con la storia
dei bambini verdi. Possibile, si
domandò, che Paula fosse al corrente di quel che lui aveva fatto una volta
rimasto solo nella vecchia casa di Woolpit? Possibile che la donna sapesse che
lui non aveva alla fine resistito alla tentazione di infilare in una tasca dello
zaino il libro di Aleksis Allan Susi sui racconti popolari del Suffolk? Che
avesse cioè notato l’assenza del libro di suo padre tra le centinaia presenti negli
scaffali della libreria, nei pochi
minuti che avevano trascorso di nuovo insieme nell’abitazione prima di dare
inizio a quel loro assurdo e massacrante viaggio? A meno che, si rispose… a meno che Paula
non avesse approfittato, a bordo di uno dei treni su cui avevano viaggiato
quella notte, di uno dei momenti in cui lui aveva ceduto al sonno per
frugare nel suo bagaglio. Ma davvero la considerava capace di un gesto tanto irriguardoso nei suoi confronti? Massimo, stavolta, non sapeva proprio
cosa rispondersi.
Di sicuro non poteva tornare sui suoi passi e rimettere il libro al suo posto, mentre gli sarebbe forse stato ancora possibile fare ammenda. Doveva soltanto trovare dentro di sé il coraggio di confessare il suo furtarello e lei non lo
avrebbe certo fustigato a sangue per così poco. E tuttavia, se confessione doveva essere,
preferiva che fosse per gradi, un passetto alla volta.
«Davvero in ospedale ti ho parlato di una mia passione per
le tradizioni popolari inglesi?» le chiese, in modo il più possibile casuale.
«Certo. Perché dovrei mentirti?» gli rispose lei. Poi, dopo
una breve pausa, riprese: «Mi hai parlato in particolare di un tuo interesse
per la storia dei bambini verdi di Woolpit. Buffa coincidenza che io ti abbia
appena raccontato una fiaba su un lupo che si tinge di verde, non trovi?».
A quelle parole, Massimo si sentì precipitare in una crisi totale. Era
assolutamente certo di non aver mai sentito neanche nominare la storia dei
bambini verdi prima del suo ingresso alla biblioteca di St. Edmunds Bury,
quindi non poteva aver detto nulla del genere. In altre parole, non solo gli era ormai evidente che Paula
sapeva del suo furto, ma si stava pure divertendo a menarlo per il naso così come non gli era mai successo in vita sua.
«Non mi trovi molto convincente, vedo».
Massimo allargò le braccia. «È come se tu mi stessi parlando
di un’altra persona, priva di ogni rapporto con me».
«O di una tua altra personalità emersa in conseguenza della
tua esperienza psichedelica. Non ci hai pensato?».
«Vuoi dire qualcosa di collegato a una vita passata? Una regressione,
o cose simili?».
«Questo lo hai detto tu, non io. Ma perché escludere a
priori anche questa possibilità?».
Massimo non sapeva bene cosa pensare. Eppure la teoria di
Paula, per quanto astrusa, serviva almeno a spiegare l’irresistibile, e irrazionale,
attrazione che lui sentiva per la storia dei bambini verdi. E forse, in fin dei
conti, la sua misteriosa accompagnatrice non sapeva un bel nulla del furto del libro e
il suo era stato un puro attacco di paranoia e nient’altro.
«E tu come hai reagito quando io ti avrei espresso il mio
desiderio di saperne di più sulla vicenda dei bambini verdi?» le chiese ancora.
«Ho fatto la cosa più ovvia» replicò lei. «Ti ho portato il libro scritto da
mio padre sull’argomento».
Allora..vediamo un po'.
RispondiEliminaIo in wuesto momento sono d'accordo con Paula. L'effetto delle droghe ha fatto fare a Massimo uno strano viaggio in un mondo diverso, una sorta di viaggio paranormale in cui lui ha visto e vissuto esperienze non sue direttamente, magari di una sua precedente vita... ti ho confuso un po' le idee? 😊 le mie sì!
Nessuna confusione di idee, Patricia. Una parte della verità è esattamente quella che dici... l'altra parte verrà fuori pian piano, nel corso di questo capitolo ;-)
EliminaGrazie e a presto!
Eh eh eh, Paula la sa lunga (e suggerisce senza dire esplicitamente... mi pare) XD Massimo è pronto per un crollo nervoso, mi sa :D
RispondiEliminaProprio così. Paula la sa lunga lunga lunga e quando comincerà a dire invece di accennare, Massimo rischierà davvero il collasso ;-)
EliminaGrazie e a presto, Glò!
Mi piacciono molto i racconti o i romanzi dove sono presenti libri e libri rubati. Continuerò a seguire il racconto.
RispondiEliminaBenvenuto allora in questo labirinto infernale, Giuseppe :-))
EliminaIn realtà questa storia, ormai giunta alla bellezza di 160 pagine, è nata come una sfida alle mie capacità di scrittore: vedere dovevo riuscivo ad arrivare con una storia scritta di getto e senza revisioni, quindi senza possibili ripensamenti. Il risultato, per ora, è questo e sono abbastanza contento.
Povero Massimo! Mi sembra la classica mosca caduta nella ragnatela, mentre il ragno Paula la sta avvolgendo. Concordo anch'io con la tesi di Patricia a proposito di viaggi e vite passate.
RispondiEliminaVite passate? Chissà! Solo ad avvolgimento completato, sapremo davvero come stanno le cose ;-)
EliminaBambini verdi e lupi tinti di verdi... mi chiedo se per caso citerai anche Il Ragazzo dai Capelli Verdi. :P
RispondiEliminaCredo proprio, Marco, che quello mi limiterò a conservarlo tra le memorie (appannate) della mia infanzia ;-)
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