The Studio - Section Five: Jones, Kaluta, Wrightson /4
E' poi il turno, nell'estate 1970, cioè poco dopo la fine prematura di Web of Horror, del primo numero di This is Legend, elegante fanzine curata da un appassionato del fantastico di nome Richard L. Jennings. Ma quel che succede anche in questo caso, come sarà di lì a poco per Abyss, è che i nostri tre eroi sono riuniti insieme a impreziosire un progetto destinato a esaurirsi completamente o quasi nel giro di un solo numero, a dispetto di una sfavillante introduzione e del ricco menu messo in tavola. Cominciamo dalla prima:
Secondo il Webster, “leggenda” significa: 1. una storia o corpo di storie tramandato attraverso le generazioni e vissuto, a livello popolare, come storia vera. 2. un’iscrizione su una moneta. 3. un titolo, codice, ecc. che accompagna un’illustrazione o una mappa. Definisce altresì “mito” come: 1. una storia tradizionale usata per spiegare alcuni fenomeni, usanze ecc. 2. mitologia. 3. una storia, persona o cosa fittizia.
Vorrei aggiungere che un mito è una leggenda e viceversa e qui ci si riferirà a esso col termine leggenda.
La sola menzione della parola “LEGGENDA” evoca sinistre figure notturne, draghi e uccisori di draghi, cose e persone belle e orribili.
Non ci sono limiti alle leggende, i loro confini sono quelli dell’immaginazione. Le leggende sono finite al modo che lo è l’universo, se lo è. Le leggende spaziano dalle profondità dell’Ade fin sopra le altezze di Asgard, dalla Terra di Nod agli estremi limiti dell’Isola che non c’è. E’ possibile cavalcare a fianco dei Cavalieri dell’Apocalisse così come del Cavaliere Senza Testa; seguire con Diana le piste della foresta; partecipare a un’orgia con Pan e i Satiri; salire le scale dell’Olimpo; volare con Dedalo e Icaro; cavalcare il Grande Toro Blu; navigare il fiume Stige; giacere disteso a fianco di un Drago Cinese.
Tenteremo di evocare lo stesso entusiasmo e spirito d’avventura che ha divertito o spaventato i popoli lungo i secoli. Ci atterremo il più possibile all’originale; i soli miglioramenti saranno quelli dovuti alle capacità tecniche dei singoli artisti.
Mire assai alte, quindi, anche se poi la dedica che fa seguito all'introduzione, con il suo rigurgito di cultura pop e umorismo, riporta subito le cose alla sua vera dimensione:
Questo albo lo dedichiamo con riconoscenza: agli artisti e i collaboratori dell’albo; Howdy Doody e Clarabella; John Glen, Bela Lugosi e Christopher Lee; Herman Munster, Mary Shelley e Bram Stoker; lupi mannari e fate; Casey Jones, Casey at the Bat* e Mrs. Casey per quei due bei figlioli; Judy Collins, Col. Michael Collins e Tom Collins; Omero, Virgilio e Aristotele.
Venendo invece al menu, che è, come dicevo, particolarmente ricco, il numero presenta come suo biglietto da visita la bella copertina di Berni Wrightson riprodotta a sinistra, raffigurante il cavaliere senza testa della leggenda di Sleepy Hollow. E subito a seguire, nel frontespizio, un "ex-libris" a firma di Mike Kaluta.
Il resto dell'albo non è da meno, e presenta, accanto a un folto numero di illustrazioni a firma di vari nomi del fantastico, alcuni già affermati, altri emergenti - da Steve Hickman e Roy G. Krenkel a Bruce Jones e Frank Brunner - due storie a fumetti, che coinvolgono tutti e tre i componenti il nostro trio. La prima è un adattamento del classico di Washington Irving, The Legend of Sleepy Hollow, e vede ai disegni Jeff Jones e Berni Wrightson, insieme ad Alan Weiss; la seconda, The Gardener, è un'elegante opera in solitaria di Mike Kaluta, fatto salvo per la cornice liberty di Bonnie Moore, presente nell'albo anche con due sue altre illustrazioni. Da annotare, inoltre, che ad adattare il testo di Washington Irving è la proverbialmente schiva Mary Skrenes, che si accredita con lo stesso pseudonimo di Virgil North da lei utilizzato, prima del suo passaggio alla Marvel a metà degli anni '70, anche per le sue sceneggiature per gli albi della linea horror della DC Comics. Non è del tutto chiarito, ancora oggi, se la scelta della sceneggiatrice di firmarsi in quel periodo con uno pseudonimo maschile vada addebitata alla sua natura riservata o non piuttosto a pressioni esercitate, per ragioni di marketing, dalla stanza dei bottoni della casa editrice. Il fatto però che lei si firmi Virgil North anche in una fanzine come This is Legend mi sembra perlomeno un punto a favore della prima ipotesi.
Il frontespizio di Mike Kaluta (a sinistra) e la pagina di apertura della storia di North, Wrightson, Jones e Weiss (a destra). |
A sinistra la pagina di apertura della storia di Mike Kaluta, inserita nella cornice liberty di Bonnie Moore, anche autrice dell'illustrazione a destra. |
Comunque sia, quel che più conta ai fini di questa serie di articoli è che ci troviamo davanti all'ennesimo progetto di nicchia destinato a una fine precoce in cui il nostro trio di autori si ritrova coinvolto, da affiancare a quelli di Abyss e Web of Horror di cui mi sono occupato nei due post precedenti questo. Come per Abyss - non a caso pubblicizzato in una pagina della fanzine di Jennings - non esisterà mai un numero 2 di This is Legend. Ne resta, unica e leggiadra testimonianza dell'ennesimo sogno infranto, la riproduzione (qui a destra) della bella copertina di Jeff Jones con cui avrebbe dovuto offrirsi agli occhi del suo, ahimè, ristretto pubblico di lettori.
Best of Seventies III: Alan Weiss ( a sinistra) e Mary Skrenes/Virgil North (a destra). |
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The Studio - Complete Comics Chronology IV: July 1969 - January 1970
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Barry Windsor-Smith: "Betrayal!" (20 pg) The Avengers #66 - Marvel Comics group, July 1969 (Comic-book) Editor: Stan Lee Writer: Roy Thomas Inker: Syd Shores | |
Barry Windsor-Smith: Illustration (Daredevil) Fantastic Fanzine #8-9 - Gary Groth, July 1969 (Fanzine) Editor: Gary Groth | |
Bernard Albert Wrightson: "The Siren Of Satan" (10 pg) The House of Mystery #181 - DC Comics, July 1969 (Comic-book) Editor: Joe Orlando Writer: Robert 'Bob' Kanigher | |
Barry Windsor-Smith: "We Stand At... Armageddon!" (20 pg) The Avengers #67 - Marvel Comics group, August 1969 (Comic-book) Editor: Stan Lee Writer: Roy Thomas Inker: George Klein | |
Bernard Albert Wrightson: "Come Darkness -- Come Death!" (23 pg w/ Jeff Jones and Steve Harper) Showcase #84 - DC Comics, August 1969 (Comic-book) Editor: Murray Boltinoff Writer: Dennis 'Denny' O'Neil | |
Barry Windsor-Smith: Illustration ("Hulk") Fantastic Fanzine #10 - Gary Groth, September 1969 (Fanzine) Editor: Gary Groth | |
Michael William Kaluta: 5 illustrations Spa Fon #5 - E.C., September 1969 (Fanzine) Editor: Rich Hauser | |
Bernard Albert Wrightson: 5 illustrations + Back cover Spa Fon #5 - E.C., September 1969 (Fanzine) Editor: Rich Hauser | |
Bernard Albert Wrightson: 1 illustration Comic Crusader #7 - Martin L. Greim, Fall 1969 (Fanzine) Editor: Martin L. Greim | |
Michael William Kaluta: "A Night At The Space Opera" (1 pg) Gothic Blimp Works #7 - East Village Other, Fall 1969 (Fanzine) Editor: Kim Deitch | |
Bernard Albert Wrightson: "Maudlin Love" (1 pg) Gothic Blimp Works #7 - East Village Other, Fall 1969 (Fanzine) Editor: Kim Deitch | |
Jeffrey Catherine Jones: Cover Barsoomian #15 - James V. Taurasi, October 1969 (Fanzine) Editor: James V. Taurasi | |
Bernard Albert Wrightson: "The Sole Survivor!" (7 pg) The Witching Hour #5 - DC Comics, November 1969 (Comic-book) Editor: Dick Giordano | |
Jeffrey Catherine Jones: 1 illustration (Jungle Girl) ERBdom 29 - Camille Cazedessus Jr, December 1969 (Fanzine) Editor: Camille Cazedessus Jr | |
Bernard Albert Wrightson: "The Dead Can Kill!" (3 pg) The House of Mystery #183 - DC Comics, December 1969 (Comic-book) Editor: Joe Orlando Writer: Marv Wolfman | |
Michael William Kaluta: "Off the Beach" (5 pg) Teen Confessions #59 - Charlton Comics, December 1969 (Comic-book) Editor: Sal Gentile | |
Jeffrey Catherine Jones: Cover Web Of Horror #1 - Major Magazines, December 1969 (Magazine) Editor: Terry Bisson | |
Bernard Albert Wrightson: First Page Web Of Horror #1 - Major Magazines, December 1969 (Magazine) Editor: Terry Bisson | |
Bernard Albert Wrightson: "The Game That Plays You" (6 pg) Web Of Horror #1 - Major Magazines, December 1969 (Magazine) Editor: Terry Bisson Writer: Dick Kenson | |
Michael William Kaluta: "Shiraz!" (4 pg) Flash Gordon #18 - Charlton Comics, January 1970 (comic-book) Editor: Sal Gentile Writer: Raymond Marais Series: Great Battles of History | |
Barry Windsor-Smith: "The Terrible Old Man!" (7 pg) Tower of Shadows #3 - Marvel Comics group, January 1970 (comic-book) Editor: Stan Lee Writer: Roy Thomas (from a short story of H.P. Lovecraft) Inkers: Dan Adkins (pp.1-2); John Verpoorten (pp.3-7) | |
Bernard Albert Wrightson: "Express Train to Nowhere!" (12 pg) The Unexpected #116 - DC Comics, January 1970 (Comic-book) Editors: Murray Boltinoff, Carmine Infantino | |
Jeffrey Catherine Jones: 5 illustrations* Xanadu #1 - Xanadu Publications, January 1970 (Fanzine) Editor: Steve Fritz * 1 illustration w/ Bernie Wrightson |
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* Casey at the Bat: A Ballad of the Republic Sung in the Year 1888, ballata sul baseball scritta nel 1888 dal poeta Ernest Thayer e pubblicata a firma "Phin" (da "Phinney", soprannome di Thayer all'università) sul The Daily Examiner del 3 giugno 1888, è poi diventata una delle poesie più note di tutta la letteratura americana. (fonte: Wikipedia)
L'immagine di apertura del post è: Michael William Kaluta, Daughter of Satan (1999, detail).
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Capita spesso un epilogo del genere. Io almeno ho notato che quando un disegnatore decide di uscire dal giro dei grandi editori e serie a tema per affrontare sfide più personali e non in linea con "il mercato", il risultato è quasi sempre molto negativo sul piano delle vendite.
RispondiEliminaEh sì, almeno all'inizio è così. Non a caso i primi successi per i nostri tre eroi iniziano solo dopo aver ottenuto di lavorare per un periodo alle serie di punta delle grandi case editrici, DC e National Lampoon in primis. Dopodiché basteranno quasi soltanto i loro nomi a garantire la riuscita economica di qualsiasi operazione che li vede coinvolti.
EliminaMi chiedevo se questi albi che ci presenti in questa serie di post li possiedi anche...
RispondiEliminaIn massima parte sì, Marco, anche se ormai quasi esclusivamente in digitale.
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