Solve et Coagula - Pagina 169
Parte II - Capitolo 3 /12
A Massimo era apparso sempre più chiaro, con il passare dei
giorni, che i punti di riferimento su cui Paula si basava per i loro
spostamenti appartenevano in buona misura a un passato remoto, nei limiti in
cui può essere remoto il passato di una ragazza di ventisei anni. Lei doveva sì aver studiato a tavolino più
dettagli utili possibile prima della partenza dall’Inghilterra, ma sembrava anche
aver dato per scontato, dimostrando non poca ingenuità, che nel corso di un
paio di decenni le cose fossero rimaste pressoché immutate sulla costa
settentrionale della Francia. La riprova della fondatezza di questo suo
sospetto Massimo la stava avendo in particolare ora che erano arrivati alla
fine del sentiero che dai dintorni di Cancale portava a Pointe du Groin, un
promontorio roccioso che sul suo lato orientale si affacciava sulla baia di
Mont-Saint-Michel. A parte l’afa, che ancora all’equinozio di autunno non
sembrava disposta ad allentare la sua morsa, la loro camminata non aveva
presentato nessuna delle difficoltà preventivate il giorno prima da Paula. O
meglio, ne presentava e di serie per un bambino dell’età che doveva aver avuto lei
quando vi era giunta per la prima volta, probabilmente al seguito del padre.
Tutto perfettamente comprensibile, quindi, almeno da questo punto di vista. Un
po’ meno sotto altri aspetti.
«Perché di tutti i posti siamo finiti proprio qua?» chiese, mentre continuava a
guardarsi intorno perplesso. «Non dirmi per ammirare il magnifico panorama».
«Non siamo mai stati in gita turistica» replicò lei.
«Già. Questo l’avevo intuito da un pezzo. Ciò nonostante non sono
mai riuscito a dare un senso a tutto il nostro girovagare».
«E come avresti potuto? Ti mancavano… ti mancano ancora troppi
pezzi per ricomporre l’insieme».
«Anche questo tutto sommato mi era abbastanza chiaro. E quindi?».
«E quindi è tempo che tu abbia questi pezzi mancanti».
Massimo stentava a credere alle sue orecchie. Sul serio Paula
aveva finalmente intenzione di sbottonarsi? Purché non lo facesse alla sua
maniera, perché allora tutto avrebbe rischiato di farsi ancora più confuso.
«Comincerò con il rispondere alla tua prima domanda» riprese lei. «Siamo
qua per quello». E sollevò un braccio per indicare qualcosa sullo sfondo dell’orizzonte.
Massimo non fece fatica a intuire che si riferiva al profilo, vago come l'ombra di un
sogno, del Mont Saint-Michel. Era stata del resto la stessa Paula a spiegargli,
ore prima, che la sua distanza da quel punto del punto della baia corrispondeva
a circa venticinque chilometri.
Ed ecco
raggiunto l’apice dell’assurdo, pensò Massimo.
«Solo pochi giorni fa ci trovavamo a tre chilometri dal Monte»
obiettò.
«Esatto. Dunque troppo vicini. Ma ora ascolta bene, perché sto per
darti un’informazione preziosa, che pochi oggi ancora conoscono: la posizione
del Monte è stata studiata, fin dalla sua fondazione, in modo che fosse
visibile da questo punto e fin da questa distanza. Un lavoro da orologiaio, si
potrebbe dire».
«Nulla di troppo strano in questo» ribatté Massimo «Ho letto da
qualche parte che i monaci sceglievano in base a certi particolari requisiti dove
erigere i loro edifici sacri ».
Paula annuì. «Vero. Ma io non sto parlando dei monaci,che sono arrivati
dopo, bensì dei fondatori originali del Monte, che erano perfino più esigenti».
«Sono teorie di tuo padre, il professor Aleksei Allan Susi?»
domandò Massimo, stavolta con marcato scetticismo.
Paula sorrise e gli occhi le si accesero di una luce divertita. «Complimenti
per la memoria. Non è facile tenere a mente per intero un nome del genere, per
un non finlandese».
A quelle parole della ragazza, Massimo si sentì avvampare il volto
e scoprì di non sentirsi più in grado di fingere oltre.
«Non è questione di memoria» spiegò con evidente imbarazzo. «Non
ho potuto fare a meno di prendere, ehm… rubare, il libro di tuo padre dallo
scaffale. Per quella storia dei bambini verdi, lo sai. Mi spiace…».
Ma Paula non sembrava condividere in alcun modo il suo sentimento.
«Non è un problema. Avrei voluto regalartelo io, ma poi, quando ho dato uno
sguardo allo scaffale ho visto che ti eri già servito da solo. E devo dire che
un po’ me lo aspettavo».
«Solo un po’?» le ribatté Massimo.
«Che vuoi dire, adesso?».
«Voglio dire che sembravi in grado di prevedere tutte le mie
mosse. Come facevi, per esempio, a sapere che sarei andato in biblioteca proprio
quel giorno a quell’ora?».
E la risposta alla prossima puntata... a parte che non ricordo più la domanda.
RispondiEliminaQuanti misteri e quanto sono antichi!
È monello, l'Ivano -_-
EliminaArcheologia pura, ormai, Patricia. Comunque (spoiler!!!) la risposta è che non ci sono risposte (scherzo, eh) ^^
EliminaMonello io, Glò? Intrepido, direi ;-)
Monello e birichino!!!!!! ahahhahhaahahahah
EliminaCerto che è archeologia. I lettori fremono e tu te la prendi comoda ahahhaahahahah
Magari potessi non prendermela comoda, cara Patricia. Già così è dura :P
EliminaBrutto vizio quello di lavorare!
Eliminaciao e buona serata
E ci lasci sospesi così? La mia curiosità reclama... 😃
RispondiEliminaHo raggiunto il numero limite di parole, Giulia. E poi anche le puntate de Il segreto finiscono sempre così 😃
EliminaE non si fa così!!! Arghhhhhhhhhhhhhhhhh! -_-
RispondiEliminaNon so che dirti, Glò. Ne Il manuale dei giovani sceneggiatori c'è scritto che si fa così ;-)
EliminaMa sei tremendo!
EliminaCiao Giulia! Grazie della visita 😃
EliminaAiuto! Chissà mai quali esigenze avranno avuto i veri fondatori… questa nuova generosità di Paula un po’ preoccupa, eh!
RispondiEliminaDavvero intende fornire a Massimo i pezzi mancanti? Quale spietato disegno avrà in mente? Mah!
Grande Ivano, non vedo l’ora di leggere come continua! *_*
Ma povera Paula, quanta diffidenza suscita! Sono le loro ultime ore insieme, quindi non può rimandare oltre la rivelazione...
EliminaGrazie per il "grande", Cle *__* Anch'io non vedo l'ora di leggere come continua, ma prima tocca ad alcuni altri post in attesa di completamento ^__^
Perbacco, hanno girato attorno a Mont Saint-Michel come un compasso! Paula è una misuratrice... :)
RispondiEliminaBe', alla fine Paula ha misurato più che altro il tempo. Doveva trovare un modo per arrivare al giorno fatale senza perdere per strada Massimo ;-)
EliminaHo perso qualche puntata? Ad agosto hai continuato con S&C?
RispondiEliminaNo, Marco, non ti sei perso niente. Ad agosto ho mandato la blog novel a farsi un mese di vacanza al posto mio, che mi sono concesso appena tre o quattro giorni di pausa ;-)
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